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mercoledì 17 marzo 2021

A proposito di Cornelius Coot

Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di Cornelius Coot, il fondatore di Paperopoli introdotto nella storia Paperino e il maragià del Verdestan (Barks, 1952); se la vostra mano è rimasta abbassata, probabilmente saprete anche che Cornelius è il nonno di Nonna Papera, giusto? E se vi dicessi invece che potrebbe non esserlo? Per fare ciò, dovremo: tornare indietro nel tempo fino a quando il personaggio è stato concepito, capire da dove questa presunta relazione provenga e fare un pochino di ricerca su elementi che potrebbero dimostrarne l’inconsistenza.

La prima menzione di Cornelius Coot (Barks, 1952)

Partiamo dall’inizio: 1952, nella storia menzionata poco sopra, il sindaco e il sovrintendente ai monumenti vengono cacciati dall’ufficio di Paperone dopo avergli chiesto “poche migliaia di dollari per erigere una statua a Cornelius Coot”, il fondatore della città. Barks citerà questo personaggio in altre due storie, Paperino e la statua acquatica (1957) e Paperino e la macchia d’inchiostro (1957); ma, ogni volta che i paperi hanno in qualche modo a che fare con lui, non menzionano il fatto di esserne discendenti, riconoscendolo semplicemente come il fondatore della città, e Paperino si riferisce a lui come “il vecchio pioniere”. Ciò esclude automaticamente la possibilità che loro siano effettivamente i suoi bis-bis-bisnipoti? Probabilmente no, ma sicuramente appare strano: Cornelius sembra essere amato dalla comunità e (almeno) Paperino non perderebbe di certo l’opportunità di mostrare con orgoglio tale relazione.

Paperino si riferisce a Coot come "il vecchio pioniere" (Barks, 1957)

Ma quindi l’idea di questa parentela dove ha origine? Io credevo provenisse direttamente dal famoso albero genealogico del cartoonist statunitense Don Rosa (e dalle sue storie a fumetti), ma apparentemente mi sbagliavo, siccome esistono almeno due riferimenti più oscuri precedenti ad esso. Questa relazione viene infatti teorizzata per la prima volta da un gruppo di studiosi tedeschi, conosciuti con lo pseudonimo Grobian Gans, nel loro libro Die Ducks  Psychogramm einer Sippe (1970); successivamente, nel 1984, un artista ancora oggi ignoto include Cornelius tra gli antenati di zio Paperone all’interno di un albero genealogico molto ricco (contenente vari personaggi da storie di Barks, Strobl, Bradbury, nonché Paperoga e Pico de Paperis), pubblicato in un volume olandese (Donald Duck 50 jaar in beeld). Interessante notare che, nello stesso volume, viene pubblicata la storia Buon compleanno, Paperino! (Rota, 1984), in cui zio Paperone e Nonna Papera sono fratelli (relazione peraltro mantenuta anche nell’albero genealogico citato poco sopra). Nonostante lo sforzo di includere tutti quei personaggi apparsi una sola volta sia lodevole e mostri certamente molta dedizione da parte degli autori, preferirei non prendere in considerazione questi alberi perché la loro portata non era molto ampia all’epoca e passerei direttamente a Don Rosa, che probabilmente non aveva alcuna idea della loro esistenza ed è giunto quindi alla stessa conclusione per conto suo.

La primissima connessione tra Coot e la famiglia dei paperi (Gans, 1970)

Come sappiamo, Rosa colloca Cornelius Coot come nonno di Nonna Papera e, siccome l’autore del Kentucky è conosciuto per essere sempre stato fedele al lavoro dell'Uomo dei Paperi, questa scelta potrebbe sembrare un po’ fuori luogo a primo impatto, ma credo che il suo ragionamento sia facilmente ricostruibile. Lo stesso Barks introduce infatti un cugino dei paperi chiamato Cuthbert Coot nella storia Paperino cow-boy (1945) e menziona un altro cugino Coot (forse lo stesso) in Paperino e le perle (1948). Perciò, il fatto che il cugino di Paperino ha lo stesso cognome del fondatore di Paperopoli ha probabilmente indotto Rosa a ritenerli imparentati in qualche modo, ma io credo si tratti di una prova troppo debole: Coot potrebbe semplicemente essere un cognome diffuso a Paperopoli. Questa relazione è stata comunque validata da alcuni autori successivi; in storie italiane post-Rosa, come ad esempio Paperino e la corsa al best-seller (Cordara/Barbucci, 1998), Zio Paperone e il gigante di Paperopoli (Panaro/Migheli, 2014), Paperino e il ritrovamento storico (Panaro/Urbano, 2017) e Paperinik e il cimelio del fondatore (Panaro/Soldati, 2019), viene esplicitamente asserito che Nonna Papera è nipote di Cornelius. E ancora la parentela (e dunque l’appartenenza di Nonna Papera alla famiglia Coot) è generalmente accettata tra fan e appassionati, al punto tale da essere considerata canonica nel recente reboot di DuckTales; ma, nonostante questo indirizzo sembri quindi essere affermato, ci sono un paio di indizi che potrebbero far cambiare idea e farlo apparire invece come una qualche sorta di fanfiction d’autore semi-ufficializzata.

Il cugino Cuthbert Coot (Barks, 1945)

Nella continuity italiana Cornelius Coot è accettato come nonno
di Nonna Papera (Cordara/Barbucci, 1998)

Innanzitutto, non esistono testimonianze a partire dalla data di creazione di Nonna Papera (1943) fino all’inizio della produzione donrosiana (fine anni ‘80/inizio anni ’90) dell’appartenenza dell’anziana papera alla famiglia Coot. Infatti, se non contiamo alcune storie italiane (come quella di Rota menzionata un paio di capoversi fa) in cui viene presentata come sorella di zio Paperone, è sempre stata considerata membro della famiglia Duck: in Il compleanno di Nonna Papera (?/Thomson, 1950), scopriamo infatti che il suo nome completo è Elviry Duck, cambiato poi in Abigail in Nonna Papera a Hollywood (Fallberg/McSavage, 1953) e Topolino e la ferrovia Toccaferro (Fallberg/Murry, 1955). Qualcuno potrebbe obiettare dicendo: “aspetta un attimo, queste non sono delle vere prove, Duck potrebbe semplicemente essere il cognome che ha preso in seguito al matrimonio” e ciò certamente non contraddirebbe il lavoro di Rosa (semmai ne sarebbe a favore), ma, in Paperino e il tesoro di Barbabiforcuta (?/Alvarado, 1971), ci viene presentato Asa Duck, pro-pro-prozio di Nonna Papera. Il fatto che questo parente porti il cognome Duck e che Nonna Papera sembri essere orgogliosa descrivendolo come “uno dei primi cittadini di Paperopoli”, senza nemmeno menzionare l’esistenza di Cornelius (probabilmente sarebbe ancora più orgogliosa se fosse la nipote del fondatore della città), mi fa pensare che tale relazione sia infondata.

Nonna Papera si chiama Elviry Duck (?/Thomson, 1950)

Nonna Papera orgogliosa del suo pro-pro-prozio Asa Duck,
uno dei primi cittadini di Paperopoli (?/Alvarado, 1971)

Ma ci sono altri elementi che accrescono il dubbio. Innanzitutto, nella maggior parte delle storie a fumetti in cui appare (il database INDUCKS ne conta 21 già prima dell’avvento di Rosa nel 1987, ma ne trascura alcune in cui viene solamente menzionato), Cornelius è considerato da Paperino e famiglia solo un pioniere e non effettivamente un parente; per citare un esempio (pescato giusto a titolo dimostrativo tra le decine di usi analoghi di cui sopra): in Paperino e la "graande impresa" (Pezzin/De Vita, 1988), Paperino sospira pensando a “Cornelius Coot, l’eroico paperopolese!”, senza mai riferirsi a lui come un proprio antenato. Questa mancata parentela è resa ancora più evidente in The Red Duck (Anderson/Colomer Fonts, 1990): il nuovo vicino di casa di Paperino si vanta del fatto che un suo antenato è stato uno dei primi sindaci di Paperopoli, Paperino si innervosisce e vuole dimostrare che anche i suoi antenati sono stati importanti, ma non ne conosce nemmeno uno (cosa mi dici di un certo Cornelius Coot, fondatore di Paperopoli?), in qualche modo riesce a viaggiare nel tempo fino ai primordi della città per fare la conoscenza del suo antenato più (in)famoso, un certo pirata chiamato appunto the Red Duck. Sebbene mi sembri abbastanza chiaro ora che la famiglia dei paperi non discenda dai Coot (almeno non dal ramo di Cornelius), un indizio ancora più palese viene fornito nella più recente The New Year's Curse (McGreal, McGreal/Rota, 2015), in cui un flashback ci mostra proprio il fondatore della città alle prese con un suo sergente, tale Bridger Duck, vero antenato di Paperino (altri discendenti di Bridger sono menzionati nella stessa storia: Beauregard Duck, Casey Duck e Draper Duck).

Paperino si riferisce a Coot come "l'eroico paperopolese" (Pezzin/De Vita, 1988)

Paperino non conosce i propri antenati (Anderson/Colomer Fonts, 1990)

Cornelius Coot alle prese con il suo sergente Bridger Duck,
antenato di Paperino (McGreal, McGreal/Rota, 2015)

Quindi, l’intenzione di Barks di non avere Coot come un antenato dei paperi era certamente sottintesa e non esplicitata, ma è stata accettata da autori dopo di lui che l’hanno resa più evidente; come visto sopra: i paperi stessi non lo considerano mai un parente, Nonna Papera fa parte di un ramo della famiglia Duck, e ci sono evidenze di antenati di Paperino in vita ai tempi di Cornelius. Ma, se tutto questo ancora non fosse abbastanza, è possibile tracciare la vera discendenza di Cornelius Coot attraverso un minimo di ricerca. Tre eredi sono infatti presentati in altrettante storie:

  • In Archimede l’aggiustatore folle (Fallberg/Strobl, 1970), possiamo vedere Cornelia Coot (bis-bisnipote di Cornelius) mentre arriva a Paperopoli per rivivere le memorie dell’infanzia; mai viene menzionata una sua eventuale parentela con la famiglia dei paperi, e questo la dice lunga dal momento che anche Nonna Papera appare nella storia;
  • In Nuts On The Family Tree (?/Lopez Guardia, 1983), zio Paperone vorrebbe provare la propria discendenza da Cornelius Coot; alla fine della storia, però, non solo si scopre che il miliardario non ha nessun grado di parentela con il fondatore della città, ma vediamo anche un vero erede del pioniere: un maggiordomo di Paperone, chiamato “Johann” nella ristampa tedesca;
  • Il terzo vero parente viene proposto dall’autore italiano Carlo Chendi, grande ammiratore del lavoro di Barks, suo amico di penna per più di trent’anni (fin dal 1967), e il primo sceneggiatore in assoluto ad aver utilizzato il personaggio di Cornelius Coot — dopo Barks stesso — in Archimede Pitagorico e l’uomo medio (Chendi/Capitanio, 1961). Ebbene, in Zio Paperone mecenate per forza (Chendi/Cavazzano, 1993), il detective Umperio Bogarto scopre di discendere “per vie traverse” da Cornelius Coot. Per chi non fosse familiare con questo personaggio, basti sapere che appare in 89 storie tra il 1982 e il 2019 e mai viene menzionato un suo collegamento con la famiglia dei paperi.

Cornelia Coot (Fallberg/Strobl, 1970)


Il maggiordomo Johann discende da Coot (?/Lopez Guardia, 1983)

Umperio Bogarto discende "per vie traverse" da Cornelius Coot
(Chendi/Cavazzan
o, 1993)

In conclusione: Cornelius Coot è il fondatore di Paperopoli? Certamente sì. Anche se, volendo essere super completi e precisi, altri paperi hanno ricoperto in passato lo stesso ruolo: Dwight Duck in Foto-storia della grande tribù (?/Strobl, 1959), Zio Paperone (!) in Paperon de' Paperoni pioniere (Gregory/Strobl, 1960), Penwick Duck in Paperino dà lustro al clan (Lockman/Strobl, 1967), Don Pepito Paperon in Paperino e le pepite di don Pepito Paperon (Martina/Scala, 1977), Daniel Papero in Zio Paperone e la gloria... spicciola (Lockman/?, 1988) e Paperyn McPap in Paperino e i cugini di Ocopoli (Salvatori/Scala, 1996); queste possono però essere ovviamente considerate trascurabili eccezioni dal momento che Coot ha fatto più di 200 apparizioni considerando soltanto i fumetti (e non contando quindi cartoon e statue nei parchi tematici Disney) e, come i nipotini ricordano a Paperino in Paperino e il fondatore finanziario (Sisti/Leoni, 1995), “tutti sanno che Paperopoli è stata fondata da Cornelius Coot!” Il periodo in cui Cornelius avrebbe fondato Paperopoli è un altro argomento dibattuto poiché, nonostante la maggior parte degli autori (compreso Don Rosa) sia concorde a collocarlo all’interno del diciannovesimo secolo, alcune fonti come The Incredible Quest for Cooties (Kruse/de Jonge, 1991) sembrano invece farlo risalire a un tempo precedente (in questo specifico caso, addirittura al diciassettesimo secolo). Ma, aldilà di queste controversie, il punto qui è: Cornelius Coot è o non è nonno di Nonna Papera e quindi antenato di Paperino? La mia risposta, e spero di averla articolata in modo chiaro ed efficace, è naturalmente no. Come mostrato nel corso di questa ricerca, non ci sono indizi di ciò nella produzione di Barks e la maggior parte degli autori successivi a lui (ad eccezione di Rosa e altri ispirati al suo lavoro) ha evitato questa connessione, preferendo invece lasciare un alone di leggendarietà intorno a questo personaggio così tanto ammirato dai cittadini di Paperopoli (compreso Paperino), fornendo inoltre antenati alternativi coevi a Coot e veri discendenti del pioniere completamente estranei alla famiglia Duck.

"Tutti sanno che Paperopoli è stata fondata da Cornelius Coot!"
(Sisti/Leoni, 1995)

Questo post è una versione ampliata e corretta di un articolo scritto per la fanzine danese Rappet, le immagini pubblicate sono © Disney.

lunedì 26 aprile 2021

Sulla famiglia di Nonna Papera

Il lavoro compiuto da Don Rosa con i paperi Disney può piacere o meno, ma di sicuro non lascia indifferenti. Pochi altri autori con solo una quindicina di anni di lavoro sono riusciti a essere così influenti e a stabilire standard e gettare basi per ciò che viene comunemente chiamato "canone". In questo post, mi chiedevo nello specifico se la visione del cartoonist statunitense fosse l'unica possibile per quanto riguarda la famiglia di Nonna Papera e ho provato a dimostrare il contrario. Oggi, vorrei riprendere da dove ci siamo lasciati.

Dunque, Cornelius Coot è indiscutibilmente il fondatore di Paperopoli. Ce lo dice Carl Barks e praticamente ogni autore dopo lui; ciò che però Barks non dice, e che chiunque tace prima dell'arrivo di Rosa, è che Coot e la famiglia dei Paperi sono collegati. Ora, lo scopo di questo blog e dei miei post è quello di fare ricerca, vagliare dati in modo oggettivo e riportarli in maniera scrupolosa, perciò — almeno statisticamente — questa parentela non è fondata. 

Nonna Papera è figlia di Clinton Coot (Rosa, 1997)

Come già espresso nello scorso articolo, la maggior parte degli autori considera le due famiglie indipendenti, o quantomeno non fornisce indizi che facciano pensare al contrario, mostrando sempre Paperino e nipoti come estranei alla dinastia Coot. Se questo, per forza di cose, è vero in epoca pre-Rosa, rimane veritiero anche in produzioni successive, come le già citate The Red Duck (Anderson/Colomer Fonts, 1990), The New Year's Curse (McGreal, McGreal/Rota, 2015), ma anche la più recente Le Giovani Marmotte in un'indagine da manuale (Nucci/Zanchi, 2020). Tuttavia, in altre storie (prevalentemente nostrane e risalenti allo scorso decennio), la parentela viene rispettata con grande filologia; si vedano Paperino e la corsa al best-seller (Cordara/Barbucci, 1998), Ricordi ramificati (Pesce/Perissinotto, 2013),  Zio Paperone e il gigante di Paperopoli (Panaro/Migheli, 2014), o ancora Nonna Papera e il fantasma dell'opera (Pisapia/Urbano, 2014), in cui l'anziana papera cita addirittura una zio Cinabro Coot.

Lo zio Cinabro Coot (Pisapia/Urbano, 2014)

Ovviamente, i titoli sono a solo titolo esemplificativo e se ne potrebbero aggiungerne altri per entrambe le fazioni. In linea di massima, si può notare che solitamente si è cercato di ignorare la questione senza porre riferimenti espliciti, penso anche a Paperino pioniere in disgrazia (Gerstein/Vicar, 1997), ma la tendenza (almeno per quanto riguarda la produzione italiana) sembra essere quella di andare verso una "canonizzazione" generale dell'universo donrosiano (dovendo comunque giocoforza tradirlo per quanto concerne la linea temporale).

Cornelius Coot e figlio e una piccola Elvira (Cordara/Barbucci, 1998)

Una terza curiosa interpretazione, che io preferisco dal momento che permette di conciliare i due aspetti senza rinunciare ad alcuno, sarebbe quella di considerare i parenti di Coot introdotti da Rosa, ma comunque scollegarli dalla famiglia dei Paperi. Sembra questa la via suggerita da storie come Zio Paperone e il tesoro di Cornelius Coot (Branca, Gattino/Branca, 2002) o Paperinik e il segreto del giardino discreto (Enna/Usai, 2017). Nella prima viene infatti riportato quanto già raccontato in L'invasore di Forte Paperopoli (Rosa, 1994), vale a dire che la terra dove ora sorge il deposito è stata venduta a Paperone dalla famiglia Coot, ma questa famiglia viene descritta come estranea e l'unico collegamento che i paperi hanno con essa sono delle vecchie memorie dei Coot trovate in una scatola rimasta nel forte (e dunque non ereditata).

La famiglia Coot (Branca, Gattino/Branca, 2002)

Inoltre, Branca e Gattino sembrano indicare che Clinton e Casey (padre e figlio secondo l'autore del Kentucky) sono in realtà entrambi figli di Cornelius. 

Casey e Clinton Coot

"nostro padre Cornelius"

Anche nella storia di Enna viene nuovamente ricordata la vendita della Collina Ammazzamotori da parte di Casey, ma, nonostante l'introduzione di un nipote di Cornelius ancora in vita, tale Elias Coot (con cui tra l'altro Paperino interagisce nei panni del diabolico vendicatore), nessun grado di parentela viene qui accennato o quantomeno alluso.

Elias Coot (Enna/Usai, 2017)

Paperino sembra non essere familiare con Casey 

Dunque, questa sarebbe la strada che io personalmente seguirei, come a dire "salviamo il salvabile", anche perché il lavoro di Rosa funziona molto meglio a sé stante, come universo chiuso, ed è talmente ben delimitato che difficilmente è permeabile e integrabile senza essere distorto o inevitabilmente modificato. Per chiudere questo post, vorrei quindi provare a trovare un sostituto a Clinton Coot come padre di Nonna Papera:


I genitori di Nonna Papera (Fallberg/Murry, 1954)

Il papà di Nonna Papera (?, 1987)

  • In Nonna Papera e i bei tempi andati (Nofziger/Diaz Studio, 1983), è presente un flashback in cui vediamo la piccola Elvira che danza assieme a un altro bambino (stranamente somigliante a Paperone) e a due adulti. Nella storia, non è chiarito se si tratta di un fratello o semplicemente di un amico, perciò viene difficile dire se gli adulti siano entrambi genitori della paperetta o meno.

Elvira e i suoi genitori (?) (Nofziger/Diaz Studio, 1983)


Paolo Paperis (Pedrocchi, 1938)

© Disney per le immagini pubblicate.

sabato 22 maggio 2021

Quanti genitori per Nonna Papera?

In seguito al precedente post riguardante la famiglia di Nonna Papera, l'utente FrancOtta (che approfitto per ringraziare) mi segnala una storia di cui non ero a conoscenza, in cui la nostra Elvira ricorda i tempi della sua infanzia a casa Coot.

La storia in questione è Nonna Papera e la Gran Delizia dei Coot (Grandi/Del Conte, 2014) e non solo ci viene quindi confermata la discendenza di Nonna Papera da Cornelius Coot (qui riconosciuto come suo nonno), ma in un flashback vediamo pure i genitori di lei. Inoltre, guardando le tavole di Nonna Papera e gli ingredienti della festa (Sisti/Held, 2017), sembrerebbe che Valerio Held si sia ispirato proprio a questo design per ritrarre nuovamente questi personaggi.

La piccola Elvira assieme ai suoi genitori (Grandi/Del Conte, 2014)

Questa segnalazione mi dà perciò la possibilità di aggiungere a mia volta un'ulteriore fonte, trascurata nella precedente occasione per motivi di sinteticità; sto parlando di Nonna Papera e il tesoro del pioniere (Panaro/Rigano, 2006). Pure in questo caso infatti l'anziana papera ricorda la sua infanzia a casa e le visite del prozio Cirillo, e in un paio di vignette riusciamo perfino a scorgere i genitori della piccola Elvira.

Una piccola Elvira e genitori ascoltano i racconti del prozio Cirillo (Panaro/Rigano, 2006)

A questo punto, dando un occhio alle immagini riportate sopra, verrebbe logico chiedersi come comportarsi con questi genitori, così diversi graficamente gli uni dagli altri. In quale delle quattro soluzioni riportate nell'articolo precedente potremmo collocarli? Dovremmo forse considerarli come nuovi personaggi e trattarli quindi in modo differente?

La mia risposta a queste domande è in realtà molto semplice, e ci viene fornita direttamente dalle storie in questione (o, nel secondo caso, dalla produzione di Panaro in generale). Mi pare infatti logico che in entrambi i casi abbiamo a che fare con Clinton Coot e Gertrude Gadwall, i genitori di Nonna Papera mostrati da Don Rosa nel famoso albero genealogico della famiglia dei Paperi.

Gertrude Gadwall e Clinton Coot (Don Rosa, 1993)

Ragionando infatti delle fonti come opere autoriali, e quindi rintracciando un'intenzionalità da parte degli sceneggiatori in questione: nella storia di Grandi è reso esplicito il riferimento al canone donrosiano (Cornelius come nonno); mentre, sebbene nella storia di Panaro non ci venga fornito il cognome del prozio Cirillo, sappiamo (come riportato nei post precedenti) che la produzione dell'autore più volte ci fornisce conferma dell'appartenenza di Elvira alla famiglia Coot (v. Cornelius come nonno e Casey come fratello).

I motivi per cui essi appaiono in maniera differente possono essere molteplici, probabilmente i disegnatori non erano familiari con i ritratti proposti dal cartoonist del Kentucky o semplicemente non avevano idea del fatto che qualcuno già avesse mostrato i loro volti. D'altronde, questa non è la prima volta che qualcosa del genere accade; possiamo infatti ricordare a titolo esemplificativo il singolare caso del personaggio Si Bumpkin (vicino di casa, manco a farlo apposta, di Nonna Papera). 

Il Bumpkin canide di Strobl (Lockman/Strobl, 1958)

Introdotto nella storia Nonna Papera e le avventure in fattoria (Lockman/Strobl, 1958), Bumpkin presenta infatti nelle prime apparizioni un aspetto canino, ma, una volta preso in mano da Carl Barks (che non conosceva il rendering grafico conferitogli da Strobl e molto probabilmente credeva si trattasse di un personaggio nuovo, mai utilizzato in precedenza), diventa a tutti gli effetti una sorta di gallinaceo.

Il Bumpkin gallinaceo di Barks (Lockman/Barks, 1959)

Ma, ancora, se vi ricordate il post sui fondatori delle Giovani Marmotte: quanti diversi look sono stati assegnati a Cyrus P. Woodchuck nel corso degli anni, sia canini che paperini? Senza considerare che, in quello specifico caso, il disegnatore era sempre lo stesso: Bob Gregory.

Quindi, per concludere: trascurando le motivazioni dietro alle diverse rappresentazioni grafiche, i genitori di Nonna Papera proposti nelle due storie menzionate in questo articolo sono senza ombra di dubbio Gertrude e Clinton e, quindi, possiamo tranquillamente inserire le fonti all'interno di quella tendenza degli ultimi decenni che vede gli autori italiani rispettare il più possibile il lavoro di Don Rosa.

© Disney per le immagini pubblicate.

domenica 12 gennaio 2025

Indice ragionato degli articoli presenti sul blog

Sulla falsariga del precedente post, ho deciso di compilare un indice analitico degli articoli e delle ricerche pubblicati sul blog negli ultimi anni, suddiviso questa volta per oggetto preso in esame, in modo da avere una sorta di guida di lettura cronologica in base all'argomento interessato.




CICCIO



CUORDIPIETRA FAMEDORO








PAPERINO