domenica 28 febbraio 2021

Un Paperinik edulcorato

Tornare a pubblicare su un blog, nel 2021, mi fa un effetto strano. Negli ultimi anni la comunicazione si è rarefatta, asciugata: si leggono di sfuggita i titoli degli articoli su Facebook, tweet concisi e minimali, o addirittura si comunica per immagini (Instagram) o video (YouTube). Forse si ha minor tempo a disposizione o forse semplicemente minore attenzione da prestare, essendo quotidianamente bombardati da una miriade di informazioni spesso inutili.

Nel riprendere le redini dell'Eco del Mondo, oggi vorrei parlarvi di una particolarità che ha catturato la mia attenzione e mi ha lasciato sorpreso, soprattutto perché mai prima di ora ne avevo letto da qualche parte. Non è mia intenzione qui raccontare la fortunata vicenda editoriale di Paperinik, la sua nascita o l'evoluzione del suo carattere nel corso degli anni attraverso i diversi autori che ne hanno scritte le gesta; nonostante mi paiano tutti argomenti interessanti, sono stati trattati molte volte in passato e potete per esempio leggerne in maniera esaustiva qui o qui.

Ciò che invece è (almeno per me) del tutto inedito e curioso riguarda lo speciale trattamento che è stato riservato al diabolico vendicatore in Brasile, al momento delle prime pubblicazioni delle storie martiniane nel paese sudamericano. Vorrei quindi concentrarmi sulle prime due avventure, Paperinik il diabolico vendicatore (Martina/Carpi, 1969) e Paperinik alla riscossa (Martina/Scarpa, 1970), entrambe stampate in Brasile nel 1973, rispettivamente sul numero 27 e 28 dell'Almanaque Disney.

La trama delle due storie rimane pressoché identica nella pubblicazione oltreoceano, se eccettuiamo alcune censure come la birra della versione originale trasformata in una bevanda analcolica (con tanto di boccale ridisegnato), ma ciò che salta subito all'occhio del lettore più accorto sono le tavole finali dei due episodi, in entrambi i casi ridisegnate e fortemente modificate nei dialoghi.

Prendiamo ad esempio il diabolico vendicatore: nel finale come noi tutti lo conosciamo, Gastone viene ritenuto colpevole del furto ai danni di zio Paperone e Paperino sogghigna gettando le basi per la sua vendetta personale; nella versione brasiliana invece, Gastone viene scagionato e Paperino, pur facendola franca, non progetta piani malefici, ma anzi sembra pentirsi delle proprie azioni.



E, se questo vi sembra strano, vi consiglio di allacciare le cinture, perché le modifiche in Paperinik alla riscossa sono ancora più eclatanti e cambiano completamente il significato al racconto. Nella versione italiana, infatti, una volta accorso a Villa Rosa dopo avere umiliato Gastone, Paperino finge di parlare con il fantasma di Fantomius per restituire poi a zio Paperone gli incassi della serata, diventando così beniamino della famiglia.


Nella versione brasiliana, le cose vanno un po' diversamente: Paperino giunge sì a Villa Rosa e inizia a parlare con Fantomius, ma viene interrotto da Gastone. Il papero fortunato sostiene infatti di aver trovato il nascondiglio di Paperinik e il diario segreto di Fantomius, smaschera il cugino e lo costringe a confessare tutto (dall'errore nella consegna della vincita della lotteria alla complicità di Archimede Pitagorico). Paperino ormai all'angolo confessa anche di avere usato le car-can contro Gastone per poterlo impersonare al ballo e promette infine di non vestire mai più i panni del diabolico vendicatore.


Impressionante, vero? Il Paperino che vediamo in queste traduzioni è goffo, pentito, ben lungi dalla sua versione martiniana; mentre la fortuna non abbandona Gastone e lo fa trionfare, riportando la situazione alla normalità. Incuriosito da queste modifiche, mi sono messo in contatto con Primaggio Mantovi, all'epoca coordinatore del reparto creativo della Abril, la casa editrice che pubblicava i fumetti Disney in Brasile. Ciò che è emerso è che gli ordini delle modifiche da apportare provenivano dalla direzione della Abril, in quanto il comportamento di Paperinik trasgrediva le norme accettabili della casa editrice. Da qui l'edulcorato nel titolo di questo post.

Come dicevo in apertura, entrambe le storie sono state stampate in Brasile nel 1973, ma, al momento della loro pubblicazione nel paese sudamericano, Paperinik era già apparso in ben altre otto avventure in Italia. Vi starete chiedendo: sono mai state pubblicate in Brasile? Paperino ha quindi infranto la propria promessa ai parenti?

La risposta a entrambe le domande è sì, ma bisognerà aspettare qualche anno. Paperinik e la giustizia ultrasonica (Martina/De Vita, 1971) vede infatti la luce in Brasile sul numero 155 della testata Tio Patinhas, solo nel 1978.

Per l'occasione, vengono aggiunte due tavole riassuntive che riecheggiano quanto successo nelle prime due storie, ma la vera chicca (fondamentale a livello di continuity interna) è la seguente tavola:


Paperino organizza infatti un rinfresco a base di bibite corrette con car-can per far dimenticare ai parenti la sua doppia identità. Geniale!

Le successive pubblicazioni saranno più o meno fedeli ai testi di Martina anche se le trame verranno lievemente addolcite e verranno rimossi contenuti violenti (Paperino che rincorre i nipoti con il battipanni, Gastone che viene investito da un'ambulanza, ecc...)

Questo è quanto, ho deciso di scrivere il post perché appunto è stata una curiosità che mi ha lasciato stupito e affascinato e volevo rendere le stesse reazioni a qualche altro appassionato. Credo che sia un buon contributo per ricominciare a gestire il blog e farlo in maniera un pochino più professionale e approfondita rispetto al passato.

© Disney per le immagini pubblicate.

sabato 27 febbraio 2021

L'Eco del Mondo riprende le pubblicazioni?


Nel 2009 aprii il mio primo blog, trattava principalmente di ricerche sui fumetti Disney e analisi di personaggi secondari. Tuttavia, dovetti chiuderlo dopo qualche mese, siccome il sito che lo ospitava era costantemente sotto l'attacco di spammer e pubblicità invasive. Così, nel giugno del 2010, decisi di spostarmi su Splinder, una piattaforma molto in voga all'epoca, e questo segnò la nascita del Daily War Drum. Come i lettori più attenti sicuramente sanno, il nome proveniva direttamente da una delle prime avventure di Topolino (Editor-in-Grief, 1935), in cui il nostro protagonista si trovava a dirigere un quotidiano con lo stesso nome (in italiano: l'Eco del Mondo).

I primi post sul Daily erano essenzialmente importati dal precedente blog, ma ben presto cominciai ad arricchirlo con curiosità e interviste ad autori e artisti di fumetti conosciuti a livello internazionale. Soltanto nei primi nove mesi, erano disponibili sul sito chiacchierate con: Luciano Gatto, Massimo Fecchi, Michael Gilbert, Stefan Petrucha, Janet Gilbert, Kari Korhonen, Pat McGreal, Stephen deStefano, Cèsar Ferioli, Freddy Milton e Pat Block. E, in tutto questo, io avevo quattordici anni! 

Ma il post che sto scrivendo non mira a essere auto-celebrativo, la mia giovane età si rifletteva infatti in un inglese spesso ricco di imprecisioni ed errori grammaticali e su formule probabilmente mutuate da altre fonti più autorevoli, come il plurale maiestatis. Dettagli che riletti oggi mi fanno sorridere, ma anche mi mettono in una specie di imbarazzo rispetto alla presunzione che magari credevo di potermi permettere.

Dal 2011, il Daily venne di nuovo trasferito, questa volta su Blogger. Alcuni post andarono persi, ma le mie ricerche non si fermarono; continuai a intervistare artisti (Primaggio Mantovi, Sergio Badino, José Massaroli, Daan Jippes) e ospitai con piacere alcuni scritti di altri appassionati e collezionisti, come Andrea Cara e Carlo Basso. Intanto però la vita proseguiva, nel 2013 compii diciotto anni e, tra scuola e altre passioni nascenti, decisi di lasciare da parte questo mondo per un po'. Mi dedicai allo studio, alla musica, ai miei racconti e questo ho continuato principalmente a fare negli ultimi anni.

In realtà, l'idea di riprendere in mano il blog mi stuzzica da qualche anno, ma il problema è che il Daily è da tempo inaccessibile. Ho provato a recuperarlo attraverso Google, ma non c'è modo di entrare nella mia vecchia casella di posta elettronica, nonostante stia provando a farlo dal 2017! Questo è il motivo del cambio di residenza e di nome (reso qui nella sua versione italiana), ma la traduzione del nome deve essere anche sintomo di una nuova direzione da intraprendere: ogni post che scriverò d'ora in avanti sarà esclusivamente in lingua italiana. Questo non tanto per il mio inglese, che fortunatamente è migliorato negli anni, ma perché ritengo poco utile scrivere alternatamente in diversi linguaggi, siccome rischia soltanto di confondere e di rendere meno accessibile il contenuto delle mie ricerche.

Sull'Eco del Mondo, ho quindi copiato a uno a uno gli articoli precedentemente pubblicati sul Daily War Drum, correggendo gli errori di cui sopra per facilitarne così la lettura e la comprensione. Sono contento di poter finalmente proseguire questo cammino e vorrei chiudere questo post ripubblicando alcuni dei bellissimi omaggi che il blog ha ricevuto nel corso degli anni.









© Disney per la maggior parte dei personaggi delle immagini pubblicate, © Gilbert per Mr. Monster e © Mantovi per Sacarrolha.