mercoledì 30 novembre 2022

Una gita a Ocopoli

Negli ultimi due anni, ho acquistato più di trecento albi a fumetti Disney olandesi, la maggior parte di cui sono numeri dello spillato settimanale Donald Duck, e (come forse si è intuito da qualche mio scorso post) apprezzo molto i loro contenuti, sia a livello narrativo sia grafico. Una caratteristica interessante che ha la testata ammiraglia olandese sono i numeri tematici speciali inviati agli abbonati (qui parlavo di quello dedicato a Ciccio). Oggi, vorrei dedicare questo spazio allo speciale inviato in allegato al numero 30 (di quest’anno) del settimanale, le cui storie hanno come tematica condivisa la città di Ocopoli (Gansdorp in olandese), menzionata per la prima volta in Paperino e la margherita (Barks, 1950).

La prima menzione di Ocopoli (Barks, 1950)

Più precisamente, vorrei parlare delle storie di apertura e chiusura dell'albo, entrambe scritte da Gaute Moe e complementari l'una all'altra: Nieuwe plek, nieuw gedoe (Moe/Pérez, Fernández, 2022) e De behendige bezorger (Moe/Pérez, Fernández, 2022). Prima di proseguire, vorrei però ringraziare lo stesso Moe per avere messo a disposizione per questo articolo i suoi storyboard originali in lingua inglese, che ci permettono di notare qualche differenza con la versione finale pubblicata.

Nella prima delle due avventure, Paperon de' Paperoni, stanco di dovere affrontare i continui assedi dei Bassotti, decide di trasferire il suo deposito a Ocopoli (dove, per altro, le tasse sembrano essere più basse). Qui, durante una visita di quello che inizialmente crede essere il sindaco della città ospitante, il deposito viene assaltato da una serie di ladri locali dalle varie abilità, tra cui spicca anche il presunto sindaco, che si scopre infatti essere un furfante esperto in travestimenti. Il finale vede Paperone tornare a Paperopoli e letteralmente abbracciare i Bassotti: "potremmo non essere migliori amici, ma almeno vi conosco a fondo".

Paperone realizza che potrebbe trasferire il deposito

Forse, raccontandola così, non riesco a rendere giustizia alla storia, che è davvero molto divertente e dinamica. Già dalle prime due tavole, infatti, ci si trova di fronte a un uso sapiente dell'umorismo e dell'azione nel rappresentare l'attacco (fallito) dei Bassotti e le varie reazioni dei paperi (specialmente Paperino).

La brillante sequenza iniziale in cui i Paperi mandano a monte l'ennesimo assedio dei Bassotti

Le incursioni dei delinquenti ocopolesi non sono sicuramente da meno. Qui abbiamo: Vliegensvlugge Freddie (the Burgar Fly nell'originale), de gevreesde Molman (the infamous Mole-Man), de Onzichtbare Gans (the Invisible Man) e  de beruchte dief en meestervermommer Gristian de Graai (the infamous thief and master of disguise, Will S. Teal), nonché una serie di altri innominati pronti all'azione.

Uno stuolo di criminali ocopolesi è pronto ad attaccare il deposito

La seconda storia ha invece come protagonista Dokus Duif (Harry Honk), un piccione (come la parola "duif" indica) alle prese con il suo nuovo lavoro di fattorino e un rivale in amore, Plukkie Parel (Plucky), che gli contende le attenzioni di Kaatje Koer (Meryl Cheep). Questo racconto, che non mostra personaggi già noti all'infuori di Miss Paperett (presente in due vignette), si incastra alla perfezione con quello precedente in due modi: attraverso la famiglia ocopolese Duttema (Robinson), introdotta in Nieuwe plek, e nel mostrare la scena in cui Dokus si reca al deposito per consegnare dei noodles alle guardie della sorveglianza nel mentre dei vari furti (scena appunto già mostrata, seppur da un'altra angolazione).

L'arrivo di Dokus al deposito in Nieuwe plek

... e in De behendige bezorger

Curioso notare come, mentre nella sceneggiatura originale Dokus/Harry ha tre figli e nessuna parentela con Plukkie/Plucky, nella versione pubblicata i figli siano nipoti e Plucky invece il cugino, quasi a voler riportare speculari le relazioni presenti a Paperopoli.

Plukkie nella versione finale porta la stessa acconciatura di Gastone

© Disney per le immagini pubblicate.
Si ringrazia Gaute Moe per avere messo a disposizione gli storyboard originali delle due storie.

martedì 22 novembre 2022

Ancora su Cornelius Coot

Torno a scrivere di Cornelius Coot, "l'eroico paperopolese" sul quale molte e contradditorie storie sono state raccontate, in quello che idealmente potrebbe essere considerato il quarto post di una ipotetica serie di articoli sul fondatore (primo; secondo; terzo), a dimostrazione di quanto si possa parlare di questo personaggio senza rischiare di ripetersi.

Come già riportato precedentemente, esistono varie versioni di Cornelius, della sua storia e persino delle date in cui ha operato, e vorrei concentrarmi un attimo proprio su questo ultimo tema, siccome è stato trattato solo marginalmente all'interno dei miei scorsi interventi. In Paperon de' Paperoni e le macchine antiche (Barks, 1961), la città festeggia il suo centenario, ponendo quindi (se si considera l'anno di pubblicazione del fumetto come l'anno in cui esso è ambientato) la data della fondazione intorno al 1861. Sua Maestà De' Paperoni (Rosa, 1989) ci informa poi che il giovane Coot raggiunge il forte nel 1818, ma lo rinomina "Duckburg" (Paperopoli) solamente durante la sua vecchiaia, non contraddicendo direttamente la fonte barksiana.

Il centenario di Paperopoli in Paperon de' Paperoni e le macchine antiche (Barks, 1961)

La fondazione di Paperopoli in Sua Maestà De' Paperoni (Rosa, 1989)

Ad ogni modo, tralasciando The Incredible Quest for Cooties (Kruse/de Jonge, 1991), che fa risalire la fondazione di Paperopoli al diciassettesimo secolo, abbiamo comunque diverse indicazioni contrastanti circa l'epoca in cui avrebbe vissuto Coot:

  • nella più recente Prul (Roozen/Pérez, 2019), si festeggiano invece i 250 anni della città, che all'interno della storia pare però essere stata fondata nel 1779.

Cornelius Coot risulta poi essere un papero già anziano nel 1789 in La storia di Paperopoli – L'invasione dei pirati (Saidenberg/Miyaura?, Fukue?, 1982) e, in Paperino e la commemorazione memorabile (Michelini/Ongaro, 1989), abbiamo le sue date di nascita e di morte: 1673-1784.

L'anziano Coot in La storia di Paperopoli – L'invasione dei pirati (Saidenberg/Miyaura?, Fukue?, 1982)

Di queste sette storie, solamente le prime due sembrerebbero potersi conciliare con l'ormai diffusa convenzione barks-donrosiana, ma è da notare che, in Archimede vigile atmosferico, il sindaco di Paperopoli (raffigurato qui somigliante al fondatore) si riferisce a Coot come suo "illustre antenato". Stranamente, nella versione italiana, i due vengono rinominati rispettivamente Modestino Modesty Junior e Modestino Modesty Senior.

Cornelius Coot (qui Modestino Modesty Senior) e discendente in Archimede vigile atmosferico (Fallberg/Strobl, 1971)

Un'ultima (piuttosto peculiare) avventura su cui vorrei focalizzare l'attenzione è De gouden kolven (Heymans, 2015), in cui l'azione prende il via quando i nipotini ritrovano un vecchio libro su Cornelius Coot nel quale viene riferito che, in origine, le pannocchie della famosa statua erano di puro oro. Paperone prosegue quindi raccontando di come tale statua fosse stata eretta dopo la morte di Coot, avvenuta nel 1880 (data curiosamente conciliabile con Barks e Rosa), di come l'oro utilizzato per le pannocchie fosse quello che Coot aveva accumulato nel corso della sua vita e di come, poco dopo, qualcuno avesse sostituito le pannocchie d'oro con pannocchie di pietra.

Il racconto di Paperone in De gouden kolven (Heymans, 2015)

La curiosità dei nipotini li porta (assieme ai loro zii) in una vecchia cava abbandonata appena fuori da Paperopoli, al cui interno trovano una idilliaca valle nascosta con cascate e coltivazioni di mais a perdita d'occhio. 

La valle nascosta

In questa valle, vive una serie di paperi visivamente identici a Cornelius Coot, con tanto di abiti da pioniere e capello tipicamente attribuito al fondatore. Questi individui non hanno un nome (o, almeno, non viene riferito nella storia) e sono difficili da contare: in una vignetta se ne possono vedere ben quindici (ma di tredici si può distinguere solamente la sagoma). L'unico di loro che differisce dagli altri siede su un alto trono di pannocchie, porta un paio di occhiali e un cappello più lungo ed è chiamato "grote maïs-meester" (grande maestro del mais).

Il grande maestro del mais

Ciò che non vi ho detto (e che trovo particolarmente interessante) è che questi paperi sono in realtà discendenti di Cornelius Coot e che le pannocchie d'oro (da loro utilizzate per riflettere la luce del sole e ottenere così il "miglior mais del mondo") sono state sottratte alla statua in quanto considerate da loro la propria legittima eredità.

I discendenti di Coot reclamano la propria eredità

Curioso come questa storia sembrerebbe confermare la mia teoria espressa altrove della non parentela tra Coot e la famiglia dei Paperi, mostrandolo anche qui solamente come "de stichter van Duckstad" (il fondatore di Paperopoli) e fornendogli una serie di discendenti estranei a Paperino e co.

© Disney per le immagini pubblicate.
Si ringrazia l'utente mkr del forum The Feathery Society per le fotografie di De gouden kolven.

mercoledì 9 novembre 2022

L'albero genealogico della famiglia PAPERONE (GANDER)

Quando — ormai quasi due anni fa — ho deciso di tornare a scrivere sul blog, ho subito recuperato tutti i vari alberi genealogici della famiglia dei paperi che avevo compilato per mio uso una decina di anni prima, li ho corretti (proseguendo le ricerche da dove erano state interrotte e ragionando un po' meglio su alcuni collegamenti) e aggiornati (andando ad aggiungere tutti quei personaggi che intorno al 2010 non erano ancora stati introdotti). In particolare, il progetto che propongo oggi (probabilmente il più completo e curato tra quelli pubblicati nell'ultimo biennio) mi ha tenuto occupato parecchio tempo e mi considero soddisfatto del risultato, apprezzato pure dal fondatore dell'organizzazione tedesca D.O.N.A.L.D. (nonché della storica fanzine Der Hamburger DonaldistHans Von Storch.

    INTRODUZIONE
C'è un personaggio all'interno della famiglia dei Paperi che si può amare o odiare, ma di certo non si può ignorare, e sto parlando del cugino Gastone Paperone. Introdotto dall'Uomo dei Paperi, Carl Barks, in Paperino lingualunga (Barks, 1948), Gastone non è da subito la persona fastidiosamente fortunata che conosciamo oggi, piuttosto era pigro e più simile a Paperino di quanto si possa credere. Durante i suoi primi anni di apparizioni, il personaggio si è evoluto e la fortuna è stata aggiunta alla pigrizia. Si noti qui che: nonostante la sua fortuna sia formidabile per quanto riguarda vantaggi a breve termine (ad esempio: trofei, premi, riconoscimenti, ecc.), alla fine delle storie di Barks, Gastone è raramente un vincitore al 100%, come riportato da John Nichols nel suo studio intitolato “GLADSTONE GANDER IN THE MAGIC LAND. OR: ‘Winning IS a form of work!’”, pubblicato sul numero 30 del The Barks Collector.

Gastone Paperone in Paperino e la caccia al tacchino (Barks, 1960)

The Barks Collector (1976-1990) è stata una delle prime fanzine americane dedicate ai fumetti dei Paperi (e soprattutto a quelli di Barks) e conteneva interessanti studi e ricerche che andavano a leggere l'opera di Barks in modi differenti, applicandovi un approccio accademico e osservandola attraverso diverse branche. È stata fondata e pubblicata da John Nichols (attraverso la sua Bear Mountain Enterprises) e conteneva articoli scritti da studiosi americani e internazionali, ognuno dei quali era specializzato nei suoi specifici temi e aree di competenza.

    LE BASI
Il grado di parentela che intercorre tra Gastone e Paperino è semplice, sono cugini. La sua relazione con Paperone è un po' più complessa, ma ci viene fornita dallo stesso Barks in Paperino e l'isola misteriosa (Barks, 1949). Qui, Paperone viene detto essere il cognato del fratello della madre di Gastone. Stando all'albero genealogico che Barks aveva abbozzato per uso personale negli anni Cinquanta, Gastone sarebbe stato il figlio di Luke the Goose e Daphne Duck, zia di Paperino e quindi sorella del cognato di Paperone, come dichiarato nella storia citata poco sopra. Sempre secondo questo primo albero, i genitori di Gastone sarebbero però morti quando lui era un bambino e sarebbe quindi stato adottato da Goosetave Gander e dalla sorella di Paperone, Matilda. Questo retroscena macabro serviva a Barks solamente per instaurare una connessione più solida tra i due personaggi (simile a quella tra Paperone e Paperino), ma è stato poi scartato in una bozza successiva del 1991, che ha portato all'albero genealogico di Don Rosa che tutti conosciamo (in cui Daphne e Goosetave sono i genitori naturali di Gastone).

    IN BARKS
Ma chi sono gli altri parenti di Gastone? Barks ne cita solamente uno in Paperino contro l'uomo d'oro (Barks, 1952): Miss Susiebelle Swan. Barks la descrive soltanto come una parente lontana e, stando al titolo “Miss” e al fatto che Gastone viene nominato suo unico erede, possiamo dedurre che non sia mai stata sposata. In questo modo, potrebbe essere la pro-prozia di Gastone, come Don Rosa aveva suggerito nella prima bozza del suo albero. Altri parenti sono stati introdotti da altri autori, perciò vediamo di seguito quelli posizionati sul lato paterno della famiglia.

Miss Susiebelle Swan in Paperino contro l'uomo d'oro (Barks, 1952)

    I NIPOTI
Innanzitutto, ci sono il nipotino fortunato Shamrock Gander e le cuginette fortunate senza nome, che appaiono in Paperino e il festival dei paperi (?/Strobl, 1955), suggerendo che la fortuna in qualche modo appartenga alla famiglia Gander (“Luck sorta runs in the family!”). Solo Shamrock (dei tre) apparirà nuovamente, in una storia brasiliana intitolata O Trevinho da Sorte (Saidenberg/Miyaura, 1978). 

Shamrock Gander in Paperino e il festival dei paperi (?/Strobl, 1955)

Un altro nipote, chiamato Clyde (nessun cognome viene fornito), compare in Le GM e l'aspirante Marmotta (Gregory, 1981). Così come Shamrock, Clyde è molto fortunato (uno dei nipotini di Paperino commenta: “It must run in the family!”), viene da un altro luogo (entrambi i nipoti si trovano in visita dallo zio Gastone) e indossa un cappello simile, ma è visibilmente più grande di età. 

Clyde in Le GM e l'aspirante Marmotta (Gregory, 1981) 

In ogni caso, la sensazione di déjà-vu non termina qui. Infatti, un terzo quasi identico nipote, chiamato Gastoncino, visita lo zio in Qui, Quo, Qua e il cugino Gastoncino (Russo/Comicup Studio, 1992), dove viene esplicitato il fatto che si tratti (come il titolo suggerisce) di un cugino di Qui, Quo e Qua. A causa delle somiglianze tra i tre personaggi (sia nel design sia nella fortuna) e del fatto che essi appaiano soltanto in una storia ciascuno (tranne Shamrock), i lettori tendono a considerarli come un unico personaggio. Una incongruenza riguardante questa teoria è che, nella storia italiana, Gastone si ricorda di avere visto suo nipote l'ultima volta quando era uscito dall'uovo.

Gastoncino in Qui, Quo, Qua e il cugino Gastoncino (Russo/Comicup Studio, 1992)

    I CUGINI
Gastone ha tre cugini dal lato paterno (a parte le cuginette, che probabilmente sono figlie di un primo cugino) che sono apparsi o menzionati in storie pubblicate: Disraeli Duck, Sadstone Gander e Badluck Gander. Disraeli fa la sua unica apparizione in Gladstone and Disraeli (Jensen/Rodriguez, 2013) e si trova in visita a Paperopoli dopo non aver visto Gastone dai tempi della loro infanzia. Disraeli è piuttosto irritante e manipolativo e Gastone non apprezza la sua compagnia; inoltre, nonostante il suo cognome sia Duck, viene esplicitamente dichiarato che non vi è alcun grado di parentela con Paperino.

Disraeli Duck in Gladstone and Disraeli (Jensen/Rodriguez, 2013)

Sadstone Gander appare in The Dark Side of the Luck (Klein/Gulbransson, 2014) come il cugino sfortunato di Gastone da tempo sperduto. Nell'intenzione dell'autore, questo personaggio avrebbe dovuto essere il fratello gemello di Gastone, ma i redattori della Egmont hanno rifiutato questa parentela a causa della sua assenza in storie precedenti, assenza apparentemente ingiustificabile per un parente così prossimo di uno dei personaggi principali. 

Sadstone Gander in The Dark Side of the Luck (Klein/Gulbransson, 2014)

Badluck viene menzionato nella striscia giornaliera del 28 ottobre 1992, a cura dell'artista americano Larry Knighton, e viene descritto come “the black sheep of [Gander] family” perché “he only won the state lottery twice”.

 Badluck Gander nella striscia del 28 ottobre (Knighton, 1992)

    I GENITORI
Menzionati nell'albero abbozzato da Barks negli anni Cinquanta e disegnati da Mark Worden nel 1976?, la zia di Paperino Daphne Duck e Goosetave Gander (conosciuto anche come Goostave, Goosetale e Goosetail) sono resi “ufficialmente” genitori di Gastone da Don Rosa nel suo ben noto albero genealogico dei Paperi. Rosa ha anche usato Daphne in due storie a fumetti (1994; 1998), ma non ha invece mai mostrato Goosetave, recentemente comparso in De komst van oom Fortunus (du Mosch/Ferioli, 2022).

Goosetave Gander in De komst van oom Fortunus (du Mosch/Ferioli, 2022)

Un'altra coppia di genitori senza nome è stata data a Gastone in un editoriale pubblicato sul numero 46 del settimanale olandese Donald Duck nel 1993, disegnata da un artista non accreditato. Inoltre, la mamma di Gastone (o almeno la sua parte inferiore) viene mostrata in un flashback nella già menzionata Gladstone and Disraeli, apparendo piuttosto differente dalla Daphne di Rosa.

 I genitori di Gastone nell'illustrazione olandese (1993)

    LE ZIE
Gastone ne ha almeno due dal lato paterno. Zia Gastolinda è mostrata in un flashback in Gastone Paperone in: Rivoglio il quadrifoglio! (Michelini/Barbucci, 1995) e zia Esmeralda è menzionata da Gastone e Sadstone nella storia in cui appare il cugino sfortunato. Secondo corrispondenza privata con l'autore, Rob Klein, quest'ultima sarebbe una sorella del padre di Gastone.

Gastolinda in Gastone Paperone in: Rivoglio il quadrifoglio! (Michelini/Barbucci, 1995)

    ALTRI PARENTI
Nonostante non si tratti di una pubblicazione Disney ufficiale, The Barks Collector introduce anche un personaggio importante per la genealogia di Gastone. Un articolo del barksista John Nichols, pubblicato nel numero doppio 31-32 della fanzine e intitolato “FINE FEATHERED FRIENDS: THE DISNEY DUCKS. Part two: Gyro Gearloose, an interview”, suggerisce che la fortuna dei Gander provenga dal nonno di Gastone, Gemstone Gander (“Gemstone’s the reason Gladstone’s family wound up here. He won the Irish Sweepstakes five times, and finally had to come over here to find a lottery they’d let him enter. Got to the point he wasn’t allowed to buy a ticket for the Irish one”). Dal momento che questo sarebbe attualmente uno spazio vuoto nella continuity ufficiale e, dato che l'articolo in questione di fatto prova a spiegare la caratteristica principale della famiglia Gander, lo considero degno di nota.

Gastone ha anche due prozii: il prozio Guberto, dal quale ha ereditato la casa in cui vive, menzionato in Gastone e l’eclissi di fortuna (Barosso/Scarpa, 1962), e il prozio Coodle O'Luck, che appare in carne e ossa in Gastone e il cugino dimenticato (Faccini, 2005). Inoltre, in Zio Paperone e l'incentivo dell'eredità (Chendi/Bottaro, 1971), Gastone riceve un'eredità dal suo “lontanissimo parente” Jellat De' Scalognati; il loro grado di parentela è, tuttavia, ignoto.

Coodle O'Luck in Gastone e il cugino dimenticato (Faccini, 2005)

Altri parenti sparsi (probabilmente antenati) sono mostrati in Gastone e la luna storta (Faccini, 2014), rispettivamente: Gappo Buonasorte, Paperella De Quadrifoglis, Fortunio ?Paperunio? (il cognome non è completamente leggibile) e Felice Cornucopia. Nella stessa storia, Gastone incontra anche il suo sfortunato bis-bis-bisnonno Badstone Badluck in un luogo onirico in cui il tempo pare essersi fermato. Tale incontro riporterà Badstone al suo tempo e lo renderà fortunato, cambiando perciò il suo destino.

 Badstone Badluck in Gastone e la luna storta (Faccini, 2014)

Ancora altri parenti vengono mostrati da Marco Gervasio nel capitolo Dolly Paprika (Gervasio, 2017) della sua recente saga su Fantomius: Samantha Gander, prozia di Gastone, suo marito Clement Duck e le loro figlie Margaret e Dolly Duck (vera identità di Dolly Paprika), partner dello stesso Fantomius.

    PARENTELE CONTROVERSE
In Qui Quo Qua esattori (Barks, 1946), Paperino afferma di aver prestato un libro a sua cugina Mehitabel Mudhen per non evitare di saldare un conto in sospeso. Nella storia, non è specificato se tale personaggio esista realmente o se il nome sia inventato da Paperino (come nel caso di “Marmaduke Mallard” menzionato in questo post), ma suppongo che avrebbe poco senso inventarsi il nome di un parente di fronte ai propri nipoti. Si tratta comunque della sua unica menzione e, siccome non si conoscono altri Mudhen e siccome lo spazio per la madre dei nipoti di Gastone è tuttora vacante, suggerirei che potrebbe ricoprirne il ruolo. Ciò la renderebbe una cugina acquisita di Paperino.

 Mehitabel Mudhen in Qui Quo Qua esattori (Barks, 1946)

In Paperino e il papero preistorico (Fallberg/Strobl, 1960), Nonna Papera mostra un albero genealogico della famiglia dei Paperi e, come Paperino commenta, Gastone si trova sullo stesso ramo di Blackduck, il pirata. Oltre a questa citazione, nulla è detto riguardo al personaggio, se sia ancora in vita e che grado di parentela abbia esattamente con Gastone.

Blackduck in Paperino e il papero preistorico (Fallberg/Strobl, 1960)

Oscar Paperone fa il suo debutto in Zio Paperone e l'amuleto su misura (Chendi/Scarpa, 1962) come nipote di Paperon de' Paperoni. Vive lontano da Paperopoli e non è né fortunato (come Gastone e praticamente il resto della sua famiglia) né sfortunato (come Sadstone), ma è uno iettatore che porta accidentalmente sfortuna a Paperone (facendogli perdere “venti miliardi per ogni minuto secondo”) e fortuna a Rockerduck (raddoppiandone la ricchezza). Oltre a essere nipote di Paperone, apprendiamo che è anche cugino di Paperino e, siccome il suo cognome è lo stesso di Gastone, si potrebbe pensare a una qualche connessione tra i due personaggi. Purtroppo, non sono mai apparsi insieme.

Oscar Paperone in Zio Paperone e il nipote portasfortuna (Chendi/Scarpa, 1966) 

Nel 1975, il redattore del settimanale olandese Donald Duck Thom Roep vuole pubblicare il classico barksiano Paperino contro l'uomo d'oro, ma, non avendo ricevuto tutte le pagine della storia dalla Danimarca, decide di riscrivere tutti i dialoghi per dare un senso alle poche tavole di cui è in possesso. In questa nuova versione, viene menzionato che un cugino di secondo grado di Gastone, Snek Snavel, è recentemente deceduto.

    I PARENTI INEDITI
Esistono alcuni parenti tuttora inediti, ma che potrebbero essere introdotti in future storie Disney: si tratta di Wayward D. e Luckstone Gander, ideati dall'autore Rob Klein e comunicatimi personalmente dallo sceneggiatore una volta appreso dell'esistenza di questo progetto. Secondo Klein, questi personaggi sarebbero rispettivamente il padre e il fratello gemello di Sadstone (“The backstory is that as soon as they came out of their mother, or the egg, Sadstone started having bad luck, and his twin had only good things happen to him”).

    TENTARE UNA RAPPRESENTAZIONE
Unire Shamrock e Clyde in un unico personaggio potrebbe non sembrare un problema inizialmente. Dal momento che Il festival dei paperi è narrata da Paperino mentre commenta vecchie diapositive, potremmo presupporre che la vicenda sia accaduta in un passato in cui Shamrock era ancora bambino; l'assenza dei nipotini di Paperino potrebbe avallare questa tesi senza contraddizioni e il piccolo potrebbe essere poi cresciuto e diventato il ragazzo che vediamo ne L'aspirante Marmotta, quando incontra i tre paperini per la prima volta. Questa teoria sarebbe però in contraddizione con la storia brasiliana in cui appaiono sia Shamrock che i nipoti di Paperino, perché lì si vede chiaramente che non hanno la stessa età. Il problema con Gastoncino riguarda – come dicevo sopra – la frase pronunciata da Gastone a proposito del loro ultimo incontro, perciò si tratta con molta probabilità di un ulteriore nipote.

Anche le due cuginette di Gastone sembrano molto piccole, perciò preferirei considerarle come le figlie di qualche cugino di Gastone; dopotutto, anche Qui, Quo e Qua chiamano Gastone “cugino” invece che “zio” nelle storie di Barks (ad esempio: qui o qui). Per questi due personaggi femminili, ho utilizzato i loro nomi francesi (Rose e Elise), siccome nella versione originale rimangono anonime. Per quanto riguarda il padre delle cuginette, la mia scelta è ricaduta sul cugino Luckstone, secondo indicazione di Klein (“And that very lucky Gander – Sadstone's twin – should be the father of the very lucky girl twins – Elise and Rose –, who were shown – or, at least assumed, and needed – to be very lucky in the Shamrock story”).

Elise e Rose nella traduzione francese di Paperino e il festival dei paperi

A proposito di Oscar: inizialmente, lo avevo pensato come un ulteriore fratello di Sadstone (credevo avrebbe avuto senso), ma ciò non lo avrebbe reso né nipote di Paperone né cugino di Paperino, perciò ho ritenuto che l'unico modo per rispettare queste parentele fosse collocarlo come fratello di Gastone. Alcune teorici (come Gilles Maurice) lo vorrebbero figlio di Matilda (in seguito a una eventuale separazione tra Daphne e Goosetave), ma non lo considero necessario. È vero che non sarebbe tecnicamente nipote di Paperone senza la parentela con Matilda, ma ciò vale anche per Gastone.

Per quanto riguarda il prozio Guberto, ho deciso di utilizzare il nome presente nella versione francese (Gilbert) poiché suona più internazionale. Mehitabel Mudhen è stata collocata – come anticipato – come cognata di Gastone, Blackduck il pirata come padre di Badstone (poiché entrambi hanno a che fare con il mare) e Disraeli come figlio di zia Esmeralda (siccome entrambi vengono ricordati come parte dell'infanzia di Gastone nelle rispettive storie). Ancora una volta, dopo vari scambi di e-mail, Rob Klein ha suggerito il nome “Boffo Beakface” come anglicizzazione di Snek Snavel, e l'ho accettato.

Gilbert nella traduzione francese di Gastone e l’eclissi di fortuna (Barosso/Scarpa, 1962)

Ho anche accettato l'idea iniziale di Rosa di avere Susiebelle Swan come prozia di Gustavo. Ero in realtà perplesso all'inizio poiché nella storia viene detto che ha nominato Gastone come suo unico erede, perciò non avrebbe potuto morire prima della sua nascita e anzi avrebbe dovuto conoscerlo. Quindi, il fatto di essere più anziana di ben tre generazioni mi sembrava strano e ho dovuto pensarci un po', ma poi mi sono ricordato delle zie di mia nonna che erano ancora in vita durante i miei vent'anni, perciò ho reputato che non fosse impossibile. Come Susiebelle Swan, anche Jellat De' Scalognati ha nominato Gastone suo unico erede, perciò non dovrebbe essere troppo lontano cronologicamente; l'ho collocato come una specie di zio/cugino alla lontana e l'ho agglomerato nel ramo “Badluck”, siccome mi sembra la traduzione ideale per il cognome che ha nella versione italiana.

L'unico personaggio presente nella seguente rappresentazione che non ho ancora menzionato è Lochbert Gander, un antenato di Gastone citato in Paperino e il castello stregato (Lockman/DeLara, 1955), come il marito della figlia di McTavish Duck (antenato, seppure in maniera differente, sia di Paperino che di Paperone).


© Disney per le immagini pubblicate.
Si ringraziano Rob Klein per la preziosa e costante consulenza e l'utente farmspirit del forum The Feathery Society per la rappresentazione grafica finale (cliccare sull'immagine per ingrandirla).