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sabato 22 novembre 2025

Come si fanno i fumetti Disney oggi (parte seconda)

Ben ritrovati! Nel secondo episodio di questa nuova rubrica (se vi siete persi il primo, vi consiglio caldamente di recuperarlo!), Ville ci andrà a raccontare quale è stato il suo percorso per imparare a disegnare Paperino. Anche per questa occasione, l'artista ci ha condiviso preziosissimi retroscena e materiali. Buona lettura!

ALLA RICERCA DEL MIO PAPERINO
di Ville Tanttu

Come disegno Paperino?

Penso che rispondere a questa domanda mostrando i passaggi sarebbe un po' noioso, perché probabilmente tutti lo disegnano partendo dagli stessi elementi: un cerchio come testa, su cui poi aggiungere dettagli come il becco, gli occhi e il cappello da marinaio.

Forse, sarebbe più interessante riportare come ho imparato a disegnare Paperino come lo faccio oggi.

Come disegnavo Paperino a quattro anni

In realtà, disegno Donald fin da quando ero un bambino. Il primissimo disegno che ancora possiedo risale a quando avevo quattro anni! Più tardi, ho sviluppato uno stile che tradiva influenze molto evidenti dagli artisti italiani: Giorgio Cavazzano era il mio preferito e, così, ho iniziato a imitare il suo stile.

Pagina di un fan-comic che ho disegnato nel 2016

Quando mi sono posto l'obiettivo di vedere dei miei fumetti pubblicati, ho cominciato a esercitarmi provando uno stile che mescolasse quello italiano e quello nordico. La prima volta che ho contattato il mio attuale datore di lavoro, l'editore olandese DPG, i miei disegni sono stati rifiutati, ma mi hanno fornito una guida per studiare l'arte di Daniel Branca. In questo modo, avevo una direzione chiara da seguire.

Alcuni dei modelli realizzati da Daniel Branca forniti dall'editore

Dopo un po' di tempo (né al mio secondo né al terzo tentativo!), i miei disegni sono stati approvati e ho ricevuto esempi di come Carmen Pérez e Tony Fernández (artisti DPG esperti) si approcciano alle tavole, come una sorta di manuale.

Lavorando digitalmente, è più semplice immaginare le composizioni e correggere gli errori rispetto a quando si lavora su carta, perciò questo metodo è più indicato per un esordiente come me. In ogni caso, ho sempre una penna in mano e la uso per disegnare... proprio come chi lavora tradizionalmente!

Idea di una copertina con Paperino che faceva parte del mio portfolio

Come si è visto nella prima parte di questa rubrica, il mio direttore artistico e il mio editor esaminano i bozzetti delle pagine e segnano in rosso le parti che non si adattano ai design o che funzionerebbero meglio in qualche altro modo. 

Utilizzo una libreria di campioni dei personaggi che ho raccolto per aiutarmi a mantenere uno stile coerente; la cosa importante è non copiare direttamente i disegni di nessuno, ma cercare piuttosto di trovare espressioni e proporzioni che funzionino e che rimangano entro i limiti caratteristici dei fumetti Disney, in modo che il personaggio non vada fuori modello.

Un Paperino inedito realizzato per questa rubrica

Mi piace usare il colore blu perché solitamente le storie a fumetti venivano disegnate con matite blu. In questo modo, si poteva inchiostrarle direttamente e, quando si scansionava la fotocopia al computer, le linee blu scomparivano, senza doverle cancellare con una gomma rischiando di danneggiare l'inchiostro. Un ottimo esempio di un artista che lavora ancora in questo modo è Paco Rodriguez, un professionista di lunga data estremamente abile. Sono un grande ammiratore della sua arte!

Una volta approvati i bozzetti, inchiostro la pagina digitalmente. Devo fare attenzione durante questa fase affinché il risultato finale non sembri rigido. Quando si lavora in digitale, è facile cedere alla tentazione di raddrizzare e usare gli strumenti che il programma mette a disposizione, ma di solito è meglio disegnare il più possibile a mano libera: renderà la linea più rilassata. 

    Il mio disegno inchiostrato da Comicup (da H 2024-011)

Una delle mie prime tavole a fumetti è stata inviata a un inchiostratore esperto dello Studio Comicup per la rifinitura, così ho potuto imparare a inchiostrare correttamente la pagina. 

Ecco! È più o meno così che ho imparato a disegnare Paperino come lo faccio oggi!

© Disney per le immagini pubblicate.

domenica 26 ottobre 2025

Come si fanno i fumetti Disney oggi (parte prima)

Nel corso degli anni, ho portato sul blog principalmente ricerche, interviste e qualche curiosità. Il post di oggi potrebbe rientrare nella terza categoria e, volendo, potrebbe essere la prima parte di una rubrica che idealmente andrebbe a coinvolgere diversi artisti disneyani. Per introdurla, mi sono rivolto al brillante Ville Tanttu (che abbiamo già incontrato recentemente), giovane disegnatore finlandese in forza all'editore olandese DPG da oltre due anni.

In questo appuntamento iniziale, Ville ci illustrerà dettagliatamente come realizza una pagina di fumetti Disney attraverso i vari passaggi. Colgo l'occasione per ringraziarlo nuovamente per la disponibilità e per la condivisione del prezioso materiale e dei suoi commenti illustrativi. Qui, trovate tutti i riferimenti della storia di cui stiamo per vedere la lavorazione. Senza ulteriori indugi, gli lascio la parola. Buona lettura!

LA LAVORAZIONE DI ANT SOLUTION
di Ville Tanttu

Innanzitutto, una premessa: io lavoro digitalmente. In tale modo, è più facile apportare correzioni.

Step 1. 
Per presentare l'idea, creo uno storyboard con descrizioni che propongo allo story editor.


Step 2a. 
Se viene approvato, disegno un bozzetto dettagliato e lo invio ai miei editor


Step 2b.
Loro lo analizzano e segnano in rosso le richieste di correzione necessarie.


Step 3. 
Apporto le correzioni richieste.


Step 4.
Una volta ottenuto il permesso, procedo con l'inchiostrazione. Svolgo anch'essa digitalmente.


Step 5.
Il mio lavoro effettivo termina qui. A questo punto, la storia passa nelle mani dei coloristi, la redazione si occuperà di aggiungere i balloon, e la storia verrà pubblicata sulla rivista in futuro. A volte prima, a volte dopo.


Ci sono alcune storie che ho disegnato qualche anno fa, ma che non so quando verranno pubblicate. A volte, può richiedere molto tempo e, in alcuni casi, può anche accadere che non vedano mai la luce. Essendo, le mie, essenzialmente delle "riempitive", non hanno una programmazione definitiva e vengono selezionate quando si manifesta la necessità di racconti brevi.

© Disney per le immagini pubblicate.
Ps: non perdetevi il prossimo episodio, in arrivo molto presto!

mercoledì 30 novembre 2022

Una gita a Ocopoli

Negli ultimi due anni, ho acquistato più di trecento albi a fumetti Disney olandesi, la maggior parte di cui sono numeri dello spillato settimanale Donald Duck, e (come forse si è intuito da qualche mio scorso post) apprezzo molto i loro contenuti, sia a livello narrativo sia grafico. Una caratteristica interessante che ha la testata ammiraglia olandese sono i numeri tematici speciali inviati agli abbonati (qui parlavo di quello dedicato a Ciccio). Oggi, vorrei dedicare questo spazio allo speciale inviato in allegato al numero 30 (di quest’anno) del settimanale, le cui storie hanno come tematica condivisa la città di Ocopoli (Gansdorp in olandese), menzionata per la prima volta in Paperino e la margherita (Barks, 1950).

La prima menzione di Ocopoli (Barks, 1950)

Più precisamente, vorrei parlare delle storie di apertura e chiusura dell'albo, entrambe scritte da Gaute Moe e complementari l'una all'altra: Nieuwe plek, nieuw gedoe (Moe/Pérez, Fernández, 2022) e De behendige bezorger (Moe/Pérez, Fernández, 2022). Prima di proseguire, vorrei però ringraziare lo stesso Moe per avere messo a disposizione per questo articolo i suoi storyboard originali in lingua inglese, che ci permettono di notare qualche differenza con la versione finale pubblicata.

Nella prima delle due avventure, Paperon de' Paperoni, stanco di dovere affrontare i continui assedi dei Bassotti, decide di trasferire il suo deposito a Ocopoli (dove, per altro, le tasse sembrano essere più basse). Qui, durante una visita di quello che inizialmente crede essere il sindaco della città ospitante, il deposito viene assaltato da una serie di ladri locali dalle varie abilità, tra cui spicca anche il presunto sindaco, che si scopre infatti essere un furfante esperto in travestimenti. Il finale vede Paperone tornare a Paperopoli e letteralmente abbracciare i Bassotti: "potremmo non essere migliori amici, ma almeno vi conosco a fondo".

Paperone realizza che potrebbe trasferire il deposito

Forse, raccontandola così, non riesco a rendere giustizia alla storia, che è davvero molto divertente e dinamica. Già dalle prime due tavole, infatti, ci si trova di fronte a un uso sapiente dell'umorismo e dell'azione nel rappresentare l'attacco (fallito) dei Bassotti e le varie reazioni dei paperi (specialmente Paperino).

La brillante sequenza iniziale in cui i Paperi mandano a monte l'ennesimo assedio dei Bassotti

Le incursioni dei delinquenti ocopolesi non sono sicuramente da meno. Qui abbiamo: Vliegensvlugge Freddie (the Burgar Fly nell'originale), de gevreesde Molman (the infamous Mole-Man), de Onzichtbare Gans (the Invisible Man) e de beruchte dief en meestervermommer Gristian de Graai (the infamous thief and master of disguise, Will S. Teal), nonché una serie di altri innominati pronti all'azione.

Uno stuolo di criminali ocopolesi è pronto ad attaccare il deposito

La seconda storia ha invece come protagonista Dokus Duif (Harry Honk), un piccione (come la parola "duif" indica) alle prese con il suo nuovo lavoro di fattorino e un rivale in amore, Plukkie Parel (Plucky), che gli contende le attenzioni di Kaatje Koer (Meryl Cheep). Questo racconto, che non mostra personaggi già noti all'infuori di Miss Paperett (presente in due vignette), si incastra alla perfezione con quello precedente in due modi: attraverso la famiglia ocopolese Duttema (Robinson), introdotta in Nieuwe plek, e nel mostrare la scena in cui Dokus si reca al deposito per consegnare dei noodles alle guardie della sorveglianza nel mentre dei vari furti (scena appunto già mostrata, seppur da un'altra angolazione).

L'arrivo di Dokus al deposito in Nieuwe plek

... e in De behendige bezorger

Curioso notare come, mentre nella sceneggiatura originale Dokus/Harry ha tre figli e nessuna parentela con Plukkie/Plucky, nella versione pubblicata i figli siano nipoti e Plucky invece il cugino, quasi a voler riportare speculari le relazioni presenti a Paperopoli.

Plukkie nella versione finale porta la stessa acconciatura di Gastone

© Disney per le immagini pubblicate.
Si ringrazia Gaute Moe per avere messo a disposizione gli storyboard originali delle due storie.

martedì 22 novembre 2022

Ancora su Cornelius Coot

Torno a scrivere di Cornelius Coot, "l'eroico paperopolese" sul quale molte e contradditorie storie sono state raccontate, in quello che idealmente potrebbe essere considerato il quarto post di una ipotetica serie di articoli sul fondatore (primo; secondo; terzo), a dimostrazione di quanto si possa parlare di questo personaggio senza rischiare di ripetersi.

Come già riportato precedentemente, esistono varie versioni di Cornelius, della sua storia e persino delle date in cui ha operato, e vorrei concentrarmi un attimo proprio su questo ultimo tema, siccome è stato trattato solo marginalmente all'interno dei miei scorsi interventi. In Paperon de' Paperoni e le macchine antiche (Barks, 1961), la città festeggia il suo centenario, ponendo quindi (se si considera l'anno di pubblicazione del fumetto come l'anno in cui esso è ambientato) la data della fondazione intorno al 1861. Sua Maestà De' Paperoni (Rosa, 1989) ci informa poi che il giovane Coot raggiunge il forte nel 1818, ma lo rinomina "Duckburg" (Paperopoli) solamente durante la sua vecchiaia, non contraddicendo direttamente la fonte barksiana.

Il centenario di Paperopoli in Paperon de' Paperoni e le macchine antiche (Barks, 1961)

La fondazione di Paperopoli in Sua Maestà De' Paperoni (Rosa, 1989)

Ad ogni modo, tralasciando The Incredible Quest for Cooties (Kruse/de Jonge, 1991), che fa risalire la fondazione di Paperopoli al diciassettesimo secolo, abbiamo comunque diverse indicazioni contrastanti circa l'epoca in cui avrebbe vissuto Coot:

  • nella più recente Prul (Roozen/Pérez, 2019), si festeggiano invece i 250 anni della città, che all'interno della storia pare però essere stata fondata nel 1779.

Cornelius Coot risulta poi essere un papero già anziano nel 1789 in La storia di Paperopoli – L'invasione dei pirati (Saidenberg/Miyaura?, Fukue?, 1982) e, in Paperino e la commemorazione memorabile (Michelini/Ongaro, 1989), abbiamo le sue date di nascita e di morte: 1673-1784.

L'anziano Coot in La storia di Paperopoli – L'invasione dei pirati (Saidenberg/Miyaura?, Fukue?, 1982)

Di queste sette storie, solamente le prime due sembrerebbero potersi conciliare con l'ormai diffusa convenzione barks-donrosiana, ma è da notare che, in Archimede vigile atmosferico, il sindaco di Paperopoli (raffigurato qui somigliante al fondatore) si riferisce a Coot come suo "illustre antenato". Stranamente, nella versione italiana, i due vengono rinominati rispettivamente Modestino Modesty Junior e Modestino Modesty Senior.

Cornelius Coot (qui Modestino Modesty Senior) e discendente in Archimede vigile atmosferico (Fallberg/Strobl, 1971)

Un'ultima (piuttosto peculiare) avventura su cui vorrei focalizzare l'attenzione è De gouden kolven (Heymans, 2015), in cui l'azione prende il via quando i nipotini ritrovano un vecchio libro su Cornelius Coot nel quale viene riferito che, in origine, le pannocchie della famosa statua erano di puro oro. Paperone prosegue quindi raccontando di come tale statua fosse stata eretta dopo la morte di Coot, avvenuta nel 1880 (data curiosamente conciliabile con Barks e Rosa), di come l'oro utilizzato per le pannocchie fosse quello che Coot aveva accumulato nel corso della sua vita e di come, poco dopo, qualcuno avesse sostituito le pannocchie d'oro con pannocchie di pietra.

Il racconto di Paperone in De gouden kolven (Heymans, 2015)

La curiosità dei nipotini li porta (assieme ai loro zii) in una vecchia cava abbandonata appena fuori da Paperopoli, al cui interno trovano una idilliaca valle nascosta con cascate e coltivazioni di mais a perdita d'occhio. 

La valle nascosta

In questa valle, vive una serie di paperi visivamente identici a Cornelius Coot, con tanto di abiti da pioniere e capello tipicamente attribuito al fondatore. Questi individui non hanno un nome (o, almeno, non viene riferito nella storia) e sono difficili da contare: in una vignetta se ne possono vedere ben quindici (ma di tredici si può distinguere solamente la sagoma). L'unico di loro che differisce dagli altri siede su un alto trono di pannocchie, porta un paio di occhiali e un cappello più lungo ed è chiamato "grote maïs-meester" (grande maestro del mais).

Il grande maestro del mais

Ciò che non vi ho detto (e che trovo particolarmente interessante) è che questi paperi sono in realtà discendenti di Cornelius Coot e che le pannocchie d'oro (da loro utilizzate per riflettere la luce del sole e ottenere così il "miglior mais del mondo") sono state sottratte alla statua in quanto considerate da loro la propria legittima eredità.

I discendenti di Coot reclamano la propria eredità

Curioso come questa storia sembrerebbe confermare la mia teoria espressa altrove della non parentela tra Coot e la famiglia dei Paperi, mostrandolo anche qui solamente come "de stichter van Duckstad" (il fondatore di Paperopoli) e fornendogli una serie di discendenti estranei a Paperino e co.

© Disney per le immagini pubblicate.
Si ringrazia l'utente mkr del forum The Feathery Society per le fotografie di De gouden kolven.

lunedì 8 agosto 2022

Una chiacchierata con... Ralph du Mosch

Oggi vorrei presentarvi un giovane autore olandese che credo valga la pena tenere d'occhio (e di cui in realtà ho già avuto modo di parlare qui): Ralph du Mosch. Ralph inizia la sua carriera appena due anni fa con De prins van Pegelburg (du Mosch/Ferioli, 2021), pubblicata in Olanda nel marzo 2021. In Italia, sono state recentemente ristampate due delle sue storie e personalmente mi auguro che Panini prosegua nel dare spazio alle più che valide avventure ideate da questo sceneggiatore.

SC: Simone Cavazzuti
DM: Ralph du Mosch
 
SC: Essendo un autore (super)nuovo, ho avuto qualche difficoltà a reperire informazioni biografiche su di te. Ti andrebbe di condividere qualcosa a proposito della tua vita e di come sei finito a scrivere fumetti? Conoscevi bene l'universo Disney?

DM: Sì, sono cresciuto leggendo fumetti Disney, anche se, stranamente, non ero un grande fan dei fumetti in generale. Ho sempre amato disegnare, per quanto mi ricordi. Da bambino, scrivevo spesso brevi storie che poi "illustravo" anche.

Quando avevo 6 o 7 anni, ho iniziato a leggere la rivista olandese Donald Duck e ho iniziato naturalmente a provare a disegnare anche quei personaggi. Ricordo che, da ragazzi, un amico e io creavamo i nostri "fumetti" di Paperino (solitamente un foglio A4 era una vignetta). Erano probabilmente pessimi sia nei "disegni" che nella "scrittura", ma sono ricordi piacevoli.

Un paio di anni fa, ho trovato un blog di Evert Geradts sul quale pubblicava alcune sue vecchie sceneggiature sotto forma di storyboard, sono rimasto davvero affascinato da questa combinazione di scrittura e disegno e ho immaginato: "forse potrei provare a farlo anch'io".

Nel 2020, durante il primo lockdown, ho improvvisamente avuto del tempo in più da trascorrere a casa e, per capriccio, ho deciso di provare a realizzare un paio di sceneggiature e di provare a mandarle all'editore. La risposta è stata molto positiva ed entrambe le storie sono state vendute. Più tardi, un paio di settimane dopo, ricevo una e-mail in cui mi si chiede se sia libero per scrivere una storia di 10 pagine delle Giovani Marmotte. Da allora, mi hanno chiesto di scrivere sempre più storie. E il resto è storia (molto breve).

SCQuali sono i tuoi autori e artisti preferiti?

DM: Carl Barks è il mio autore preferito. Quando ero bambino, in biblioteca avevano molti volumi con solo storie di Barks e così ne ho lette molte da lì. Ho letto molto Barks anche a casa dei miei nonni: avevano conservato i numeri di Donald Duck degli anni Settanta e Ottanta che appartenevano a mio papà e a mio zio quando erano bambini e quei numeri ristampavano molte storie di Barks.

Era l'età perfetta per leggere quelle storie, intorno ai 7-10 anni. Ora, molte di queste avventure, come Zio Paperone e la Stella del Polo e Paperino e i terremotari, hanno per me un grande valore nostalgico. Se dovessi scegliere la mia preferita, sarebbe probabilmente Zio Paperone pesca lo skirillione; la maniera in cui la storia si sviluppa da una situazione apparentemente banale a una grande avventura sottomarina è un esempio così indicativo dello storytelling barksiano: invece di presentare le situazioni fantastiche come racconti supereroistici, raccontava le storie come se fossero potute accadere a te!

Le storie di Barks erano così ben costruite che mi ricordo di aver pensato: "perché si deve complicare le cose in questo modo!!" Ogni volta che pensavi di poter prevedere quello che sarebbe successo, capovolgeva le tue aspettative e ti chiedevi come diavolo i paperi avrebbero risolto i loro problemi. Barks non ha mai preso la via più facile per uscire da una storia (anche quando avrebbe potuto semplicemente farlo) e ha sempre fatto uno sforzo maggiore piuttosto che realizzare una "storia per bambini" mezza assurda. Questo è qualcosa che ammiro molto della sua narrazione ed è qualcosa che provo a fare anch'io: non scrivere qualcosa di facile e veloce pensando: "chi se ne frega, è solo per i bambini", ma cercare davvero di realizzare una bella storia, che sia divertente da leggere a tutte le età.

Devo avere letto molti altri autori Disney, ovviamente, ma a parte Barks non ho mai saputo i loro nomi! Sono cresciuto leggendo anche un sacco di storie italiane, dato che venivano pubblicate nei tascabili olandesi che leggevo, e le considero notevoli. Per quanto riguarda gli artisti, i miei preferiti da ragazzo erano Daan Jippes e Carlos Mota. Hanno stili differenti, ma quello che hanno in comune è lo stile di disegno fluido, quasi "snello", e quel meraviglioso senso di "leggerezza" dei personaggi, che sembrano quasi saltare fuori dalla pagina.

SC: Sia in De rijkeluis-race (du Mosch/Pérez, Fernández, 2022) sia in Een speciale gast (du Mosch/Alfonso, Fernández, 2022), troviamo il trio Topolino/Paperino/Pippo e ciò possibile perché in Olanda vivono tutti nella stessa città, Duckstad (Paperopoli). Siccome sono personaggi così ben caratterizzati da stare solitamente per conto proprio, è più difficile scrivere una buona storia in cui abbiano tutti il giusto spazio?

DM: Alla fine del 2020, l'editore mi chiede una "storia lunga" in cui Topolino, Paperino e Pippo partecipano a una corsa per risolvere una sorta di scommessa. Non avevo pensato di usare il trio, dal momento che anche nei fumetti olandesi si vedono raramente insieme per quanto ne so, ma sono rimasto piacevolmente sorpreso da come sia uscita la storia. Circa un anno dopo, mi chiedono un'altra storia con Topolino/Paperino/Pippo, questa volta una storia di dieci pagine sul compleanno di Pippo. Sembrava una premessa molto noiosa, ma ancora una volta i personaggi sembravano scriversi da soli. È molto piacevole vedere Donald recitare tra i suoi coetanei. Offre l'opportunità per un tipo diverso di storie rispetto a quelle con Zio Paperone e Qui, Quo e Qua. Inoltre, la sincerità e la natura gentile di Topolino e Pippo bilanciano alcuni dei personaggi più cinici come Paperino e Zio Paperone.

Alcune vignette dallo storyboard di Een speciale gast

SCIn De komst van oom Fortunus (du Mosch/Ferioli, 2022), abbiamo il debutto officiale di Gustavo Paperone in una storia a fumetti. Vorrei sapere come ti è venuta questa idea e se hai ricevuto qualche commento dai redattori o dall'editore a proposito dell'utilizzo di un genitore di uno Standard Character.

DM: Io stesso non ero così sicuro di farla franca, ma hanno accettato la storia e non hanno mai detto nulla a proposito. Per coincidenza, leggendo la tua intervista con Evert Geradts, ho notato che aveva usato lo stesso identico approccio per portare a termine la sua storia con Della Duck: la redazione non gli aveva chiesto una storia con Della in particolare, ma ne ha scritta una di sua spontanea volontà, sperando che l'avrebbero accettata.

Ma, siccome i redattori spesso cambiano cose nel testo, ho aspettato ansiosamente per vedere che non lo cambiassero in uno zio all'ultimo minuto; fortunatamente, non lo hanno fatto. Cèsar Ferioli è un altro meraviglioso artista di cui ricordo le opere dalla mia infanzia e ha fatto un incredibile lavoro con le illustrazioni della storia.

Per me, la tradizione secondo cui i personaggi non hanno genitori sembra una limitazione autoimposta agli scrittori, dal momento che così tante trame comiche possono derivare da una dinamica genitore-figlio. Posso in qualche modo comprenderlo con Paperino, dal momento che molti lettori probabilmente vedono Nonna Papera come la madre di Paperino, e anche con Qui, Quo e Qua lo capisco, perché ciò solleverebbe la domanda sul perché vivono con Paperino e non con i loro genitori, ma per gli altri personaggi non vedo la necessità di mantenere mamma e papà un mistero.

Pensavo che non sarebbe stato divertente avere il padre di Gastone come una copia carbone di Gastone stesso, o "addirittura più fortunato di lui, bla bla bla". Pensavo che sarebbe stato più divertente renderlo un sergente istruttore, ossessionato dalla disciplina e dal duro lavoro. Ho preso ispirazione dalle storie del Lupo Cattivo, nelle quali il padre e il figlio sono agli antipodi.

Gastone alle prese con il padre nello storyboard di De komst van oom Fortunus

SC: Pensi di far tornare Gustavo in futuro?

DM: Sì, ho ancora un paio di idee in testa per storie con Gustavo. Probabilmente, però, dato il mio lento ritmo di lavoro, riuscirò a trasformarle in storie finite solamente in un futuro distante. Ovviamente, anche altri autori potrebbero utilizzare il personaggio, siccome ora è lì fuori.

SC: Quello che mi piace nelle tue storie sono le combinazioni insolite dei personaggi, che permettono di mostrare alcuni aspetti che non erano stati mai (o comunque non così funzionalmente) esplorati prima. Cuordipietra contro Paperone e Ciccio in Zio Paperone e la sfida matematica (du Mosch/Pérez, Fernández, 2022), il "triangolo romantico" tra Paperino, Miss Paperett e un Bassotto in De kaart van Eugenia (du Mosch/Pérez, Fernández, 2022), e così via... Come ti vengono queste idee e ci sono altri personaggi che vorresti esplorare?

DM: La prima cosa che le persone mi chiedono quando gli dico che scrivo fumetti Disney è: "da dove ti vengono le idee?" e non riesco mai a dare una risposta interessante. Faccio solo brainstorming in base ai parametri che l'editor mi fornisce, oppure un'idea mi viene in mente a caso durante il giorno e (se non mi dimentico di scriverla) provo a vedere se riesco a tirarne fuori una storia.

La combinazione dei personaggi non nasce da uno sforzo consapevole. Cerco semplicemente di ottenere una storia che non abbia letto prima, qualcosa che mi sarebbe piaciuto leggere da bambino. E, quando cerchi di entrare nel "territorio inesplorato", provi giocoforza combinazioni di personaggi che non si erano visti insieme prima. Per esempio, mi è appena stata pubblicata una storia in cui Herbert, l'amico di Qui, Qui e Qua, parte per un'avventura assieme a Zio Paperone. Dimmi se non è una strana coppia!

SC: A proposito di Herbert, come mai pensi che sia un personaggio così popolare in Olanda?

DM: Bella domanda. Credo sia perché la produzione barksiana è molto radicata nei fumetti olandesi. Come il cane Bolivar e il vicino Jones, Herbert è un personaggio popolare qui, ma raramente (forse mai?) appare in storie straniere. Inoltre, il suo nome olandese, "Keessie", ha un suono divertente e orecchiabile.

SC: A proposito dei fumetti olandesi, credo che la qualità dei disegni dei vostri artisti sia notevole. Le tue storie per ora sono state disegnate da Jippes, Ferioli, Pérez... Quanto è soddisfacente vedere quello che scrivi in una veste grafica così bella? C'è qualche artista (olandese e non) con il quale sogneresti di collaborare?

DMDaan Jippes è stata una sorpresa totale per me e, solo la settimana scorsa, mi è stata pubblicata una storia disegnata dal mio altro artista preferito, Carlos Mota!! Dopo avere ammirato le loro opere da quando ero un ragazzo, pensare che un giorno avrebbero disegnato le mie storie è quasi surreale.

Ci sono molti altri artisti con i quali spero di lavorare su mie storie un giorno: Mau Heymans è un altro dei preferiti dalla mia infanzia. Ci sono anche nuovi nomi, come Tim Artz, Henrieke Goorhuis e Jan-Roman Pikula, che sono tra i migliori cartoonist che io conosca.

Kari Korhonen è un altro dei miei preferiti, che ha lo stesso stile "fluido" e leggermente buffo che ammiro in Jippes e Mota. Ma Korhonen lavora solo per Egmont, perciò dovrei prima vendere una storia a loro affinché ciò possa accadere.

Due vignette da Slapen op commando (du Mosch/Jippes, Schröder, 2021)

SC: Mi hai raccontato da dove viene l'ispirazione per le storie, ma poi come sottoponi il tuo lavoro ai redattori e all'editore una volta terminato? Realizzi una sceneggiatura scritta oppure lo consegni sotto forma di storyboard?

DM: Solitamente, il redattore mi chiede un numero preciso di pagine per un dato personaggio e, spesso, mi viene dato un tema generico che la storia dovrà sviluppare (ad esempio, "eredità" o "caccia al tesoro"), nonostante io mi prenda molte libertà. Altre volte, creo semplicemente una storia senza che me lo chiedano e la invio, come avevo fatto la prima volta. In questo caso, ho più libertà di decidere quante pagine saranno, ecc., e queste storie non hanno una data di consegna, perciò ho più tempo per lavorarci.

Una volta che ho completato la storia, disegno l'intero script sotto forma di storyboard (molto) veloce e abbozzato; tutti gli autori per la produzione olandese lavorano così. La parte più difficile per me è capire come avere il giusto numero di vignette nel limite della pagina. C'è spazio solo per 8 vignette per pagina, ma a volte vorresti una vignetta più grande, o più piccola, se la storia lo richiede. Mi piace avere delle grandi vignette iniziali, ma ciò significa che dovrò rimuovere o accorciare una vignetta da qualche altra parte nella storia per fare combaciare il tutto e, se quando sommi tutte le vignette, ce n'è una di troppo, devi ricominciare a ricomporre il puzzle da capo: aarggh!

Sebbene le bozze possano essere veloci e non debbano essere grandiose, aggiungono MOLTO lavoro in più alla stesura di una sceneggiatura, ma mi piace dare l'input visuale alla storia. Realizzo il primo design per ogni nuovo personaggio che posso creare per le mie storie e ogni volta è molto divertente vedere come l'artista finale lo interpreta. Ad esempio, Nelis de Nozem, il consulente per la gestione della rabbia di Paperone in Innerlijke rust: Paco Rodriguez ha fatto suo il personaggio, aggiungendogli una piccola treccia sotto becco che lo ha reso molto più divertente!

Nelis de Nozem da Innerlijke rust (du Mosch/Rodriguez, 2021)

Una volta che la sceneggiatura è completamente scritta e abbozzata, la invio alla redazione e il mio editor la leggerà e deciderà se acquistarla o rifiutarla. All'inizio, ricevevo spesso note su cose che andavano cambiate. Ad esempio, nella storia con Ciccio, Cuordipietra avrebbe dovuto drogare Ciccio mettendogli dei sonniferi nel cibo. A quanto pare, non si poteva fare, così l'ho sostituito con un orologio ipnotico raffigurato sul cartellone di un tifoso (molto inverosimile, lo so, ma probabilmente anche più divertente). Fortunatamente, con il passare del tempo, ho ricevuto meno note e la maggior parte delle storie viene accettata senza bisogno di modificare nulla (toccando ferro!).

Ciò che avviene successivamente è fuori dal mio controllo e la storia verrà assegnata a un artista.

Spesso, la redazione cambia la mia sceneggiatura per renderla più breve o più semplice ed è un peccato a volte, perché mi piace mettere dell'umorismo nei dialoghi che viene quindi tagliato per rendere il testo più breve. Secondo me, il testo non dovrebbe essere troppo semplice, ma dovrebbe sfidare un po' i bambini, in modo che possano migliorare inconsciamente il loro vocabolario in una maniera che li diverta. Molti bambini che leggono la rivista sanno già leggere perfettamente, perciò non ritengo che debba rimanere a un livello prescolare.

Inoltre, devo sottolineare che, mentre ovviamente ci guadagno un po' di soldi, quello del fumettista non è il mio "lavoro principale", ma è essenzialmente un hobby, e perciò devo utilizzare il mio tempo libero per farlo. Questo significa anche che ho pochissimo tempo per lavorare alle mie storie e, a volte con le scadenze, devo fare molto lavoro in tempi brevi! Perciò, alcune storie risultano un po' più affrettate di altre, ma cerco comunque di fare il meglio che posso.

SCQualche commento su progetti a cui stai lavorando?

DM: Ho appena consegnato una storia di 12 pagine con Paperina che la redazione mi aveva chiesto e una storia di 5 pagine con Paperino e Gastone. Recentemente, ho anche venduto un'altra storia Paperone-contro-Famedoro, 10 pagine in cui Paperone viaggia indietro nel tempo per ottenere un'eredità. Finora, questa storia è stata una delle mie preferite da scrivere e spero che piacerà anche ai lettori.

Sto anche lavorando a una storia di 9 pagine con Archimede e una di 10 pagine con Amelia, oltre ad avere molte idee "in cantiere", ma, come ho detto, queste storie non commissionate richiedono più tempo per essere completate.

Vignetta iniziale dallo storyboard di Strijd om een erfenis

Vignetta iniziale dallo storyboard di Pech gehad!

SCSentiti libero di aggiungere qualsiasi cosa di cui non abbiamo parlato durante questa chiacchierata.

DM: Non ho molto da aggiungere, se non ringraziarti per la decisione di intervistare me: l'autore di fumetti MENO conosciuto al mondo!

Ti auguro buona fortuna con il tuo blog e spero che altre mie storie vengano pubblicate in Italia, affinché i lettori italiani possano (si spera!) apprezzarle.

© Disney per le immagini pubblicate.

venerdì 22 aprile 2022

Il debutto di Gustavo Paperone (Goosetave Gander)

Oggi vorrei parlare di una storia olandese anticipata durante il corso della chiacchierata con Cèsar Ferioli e pubblicata lo scorso marzo sul settimanale Donald DuckDe komst van oom Fortunus (du Mosch/Ferioli, 2022). Il mio interesse per questa produzione è motivato dal fatto che si tratta della prima storia a fumetti Disney in cui appare il padre di Gastone, escludendo quella non ufficiale realizzata nel 2019 dalla fumettista britannica Sarah Jolley e già citata qui.

Gastone alle prese con il padre in un'illustrazione di Jan-Roman Pikula (2022)

Il personaggio di Goosetave Gander (la cui genesi barksiana è qui ripercorsa) deve il suo aspetto grafico a Mark Worden, che, nell'illustrare il primo albero genealogico di Barks, sembrerebbe mescolare il design di Ollie Eiderduck, introdotto in Paperino e la sfida natalizia (Barks, 1958), con quello di un personaggio secondario presente in Zio Paperone snob di società (Barks, 1962). Curiosamente, Worden cambia il nome del parente prima in Goosetale (sostituendo la "v" con una "l") e poi in Goosetail (mantenendo la stessa pronuncia, ma con una grafia differente). Don Rosa, che riporta il nome inglese da Goosetail a Goostave (togliendo quindi una "e" rispetto all'intenzione originale), si distacca in minima parte dalle fonti barksiane, mantenendo invece alcune caratteristiche del disegno del suo predecessore, tra cui l'eleganza e la compostezza del papero, nonché la forma del suo becco.

Da sinistra a destra: Ollie Eiderduck, un personaggio senza nome barksiano, il Goosetail Gander di Worden e il Goostave Gander di Rosa

Ma chi è Gustavo Paperone? Quale è la sua storia? Fino a oggi era difficile dirlo (nemmeno il cartoonist del Kentucky lo ha mai rappresentato al di fuori del suo albero genealogico), ma ora abbiamo a nostra disposizione qualche informazione in più. Questa operazione dei fumettisti Disney olandesi non sembrerebbe però costituire un'eccezione: essi hanno infatti già portato in vita la sorella di Paperino in un albo speciale del 2014 (di cui ho parlato qui assieme all'autore della storia), i genitori di Ciccio in un albo speciale del 2019 (di cui ho parlato qui) e hanno ancor più recentemente recuperato il cugino dimenticato Pistacchio (Cuthbert Coot), presentato in Paperino cow-boy (Barks, 1945), all'interno di Het oor van de wind (Jonker, Hoogma/Mota, 2020).

L'incontro/scontro tra Gustavo e i nipoti

Il Gustavo della coppia du Mosch/Ferioli è un sergente del plotone di Zwaandam, unione tra la parola "zwaan" (cigno) e il nome della città olandese Zaandam, identificabile forse con la Borgocigno (Swanville) citata da Barks in Paperino e l'onorevole testone (Barks, 1957), e si trova di passaggio a Paperopoli per una missione importante. Un fortuito incontro/scontro con Paperino e i nipotini, che chiedono al prozio se abbia intenzione di visitare suo figlio Gastone, rivela la bugia con la quale il papero fortunato riesce a tenere il rigoroso padre lontano da sé: egli  racconta infatti al genitore di non avere mai tempo e di essere molto impegnato con il lavoro. Fiutata l'occasione di vendicarsi dei continui sberleffi ricevuti, Paperino decide di condurre lo zio a casa dell'antipatico cugino; qui, Gustavo si rende conto della natura oziosa e indisciplinata del figlio e decide di educarlo in maniera abbastanza pesante.

Esempi del rigido addestramento di Gastone

Il personaggio riparte per Zwaandam verso la fine della storia e non ci è dato sapere quando (e se) farà ritorno a Paperopoli. Trovo curioso notare come nella storia non sia mai fatta menzione a Daphne, la madre di Gastone; forse, i rapporti con il marito non sono dei migliori.

© Disney per le immagini pubblicate.