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mercoledì 30 novembre 2022

Una gita a Ocopoli

Negli ultimi due anni, ho acquistato più di trecento albi a fumetti Disney olandesi, la maggior parte di cui sono numeri dello spillato settimanale Donald Duck, e (come forse si è intuito da qualche mio scorso post) apprezzo molto i loro contenuti, sia a livello narrativo sia grafico. Una caratteristica interessante che ha la testata ammiraglia olandese sono i numeri tematici speciali inviati agli abbonati (qui parlavo di quello dedicato a Ciccio). Oggi, vorrei dedicare questo spazio allo speciale inviato in allegato al numero 30 (di quest’anno) del settimanale, le cui storie hanno come tematica condivisa la città di Ocopoli (Gansdorp in olandese), menzionata per la prima volta in Paperino e la margherita (Barks, 1950).

La prima menzione di Ocopoli (Barks, 1950)

Più precisamente, vorrei parlare delle storie di apertura e chiusura dell'albo, entrambe scritte da Gaute Moe e complementari l'una all'altra: Nieuwe plek, nieuw gedoe (Moe/Pérez, Fernández, 2022) e De behendige bezorger (Moe/Pérez, Fernández, 2022). Prima di proseguire, vorrei però ringraziare lo stesso Moe per avere messo a disposizione per questo articolo i suoi storyboard originali in lingua inglese, che ci permettono di notare qualche differenza con la versione finale pubblicata.

Nella prima delle due avventure, Paperon de' Paperoni, stanco di dovere affrontare i continui assedi dei Bassotti, decide di trasferire il suo deposito a Ocopoli (dove, per altro, le tasse sembrano essere più basse). Qui, durante una visita di quello che inizialmente crede essere il sindaco della città ospitante, il deposito viene assaltato da una serie di ladri locali dalle varie abilità, tra cui spicca anche il presunto sindaco, che si scopre infatti essere un furfante esperto in travestimenti. Il finale vede Paperone tornare a Paperopoli e letteralmente abbracciare i Bassotti: "potremmo non essere migliori amici, ma almeno vi conosco a fondo".

Paperone realizza che potrebbe trasferire il deposito

Forse, raccontandola così, non riesco a rendere giustizia alla storia, che è davvero molto divertente e dinamica. Già dalle prime due tavole, infatti, ci si trova di fronte a un uso sapiente dell'umorismo e dell'azione nel rappresentare l'attacco (fallito) dei Bassotti e le varie reazioni dei paperi (specialmente Paperino).

La brillante sequenza iniziale in cui i Paperi mandano a monte l'ennesimo assedio dei Bassotti

Le incursioni dei delinquenti ocopolesi non sono sicuramente da meno. Qui abbiamo: Vliegensvlugge Freddie (the Burgar Fly nell'originale), de gevreesde Molman (the infamous Mole-Man), de Onzichtbare Gans (the Invisible Man) e de beruchte dief en meestervermommer Gristian de Graai (the infamous thief and master of disguise, Will S. Teal), nonché una serie di altri innominati pronti all'azione.

Uno stuolo di criminali ocopolesi è pronto ad attaccare il deposito

La seconda storia ha invece come protagonista Dokus Duif (Harry Honk), un piccione (come la parola "duif" indica) alle prese con il suo nuovo lavoro di fattorino e un rivale in amore, Plukkie Parel (Plucky), che gli contende le attenzioni di Kaatje Koer (Meryl Cheep). Questo racconto, che non mostra personaggi già noti all'infuori di Miss Paperett (presente in due vignette), si incastra alla perfezione con quello precedente in due modi: attraverso la famiglia ocopolese Duttema (Robinson), introdotta in Nieuwe plek, e nel mostrare la scena in cui Dokus si reca al deposito per consegnare dei noodles alle guardie della sorveglianza nel mentre dei vari furti (scena appunto già mostrata, seppur da un'altra angolazione).

L'arrivo di Dokus al deposito in Nieuwe plek

... e in De behendige bezorger

Curioso notare come, mentre nella sceneggiatura originale Dokus/Harry ha tre figli e nessuna parentela con Plukkie/Plucky, nella versione pubblicata i figli siano nipoti e Plucky invece il cugino, quasi a voler riportare speculari le relazioni presenti a Paperopoli.

Plukkie nella versione finale porta la stessa acconciatura di Gastone

© Disney per le immagini pubblicate.
Si ringrazia Gaute Moe per avere messo a disposizione gli storyboard originali delle due storie.

martedì 22 novembre 2022

Ancora su Cornelius Coot

Torno a scrivere di Cornelius Coot, "l'eroico paperopolese" sul quale molte e contradditorie storie sono state raccontate, in quello che idealmente potrebbe essere considerato il quarto post di una ipotetica serie di articoli sul fondatore (primo; secondo; terzo), a dimostrazione di quanto si possa parlare di questo personaggio senza rischiare di ripetersi.

Come già riportato precedentemente, esistono varie versioni di Cornelius, della sua storia e persino delle date in cui ha operato, e vorrei concentrarmi un attimo proprio su questo ultimo tema, siccome è stato trattato solo marginalmente all'interno dei miei scorsi interventi. In Paperon de' Paperoni e le macchine antiche (Barks, 1961), la città festeggia il suo centenario, ponendo quindi (se si considera l'anno di pubblicazione del fumetto come l'anno in cui esso è ambientato) la data della fondazione intorno al 1861. Sua Maestà De' Paperoni (Rosa, 1989) ci informa poi che il giovane Coot raggiunge il forte nel 1818, ma lo rinomina "Duckburg" (Paperopoli) solamente durante la sua vecchiaia, non contraddicendo direttamente la fonte barksiana.

Il centenario di Paperopoli in Paperon de' Paperoni e le macchine antiche (Barks, 1961)

La fondazione di Paperopoli in Sua Maestà De' Paperoni (Rosa, 1989)

Ad ogni modo, tralasciando The Incredible Quest for Cooties (Kruse/de Jonge, 1991), che fa risalire la fondazione di Paperopoli al diciassettesimo secolo, abbiamo comunque diverse indicazioni contrastanti circa l'epoca in cui avrebbe vissuto Coot:

  • nella più recente Prul (Roozen/Pérez, 2019), si festeggiano invece i 250 anni della città, che all'interno della storia pare però essere stata fondata nel 1779.

Cornelius Coot risulta poi essere un papero già anziano nel 1789 in La storia di Paperopoli – L'invasione dei pirati (Saidenberg/Miyaura?, Fukue?, 1982) e, in Paperino e la commemorazione memorabile (Michelini/Ongaro, 1989), abbiamo le sue date di nascita e di morte: 1673-1784.

L'anziano Coot in La storia di Paperopoli – L'invasione dei pirati (Saidenberg/Miyaura?, Fukue?, 1982)

Di queste sette storie, solamente le prime due sembrerebbero potersi conciliare con l'ormai diffusa convenzione barks-donrosiana, ma è da notare che, in Archimede vigile atmosferico, il sindaco di Paperopoli (raffigurato qui somigliante al fondatore) si riferisce a Coot come suo "illustre antenato". Stranamente, nella versione italiana, i due vengono rinominati rispettivamente Modestino Modesty Junior e Modestino Modesty Senior.

Cornelius Coot (qui Modestino Modesty Senior) e discendente in Archimede vigile atmosferico (Fallberg/Strobl, 1971)

Un'ultima (piuttosto peculiare) avventura su cui vorrei focalizzare l'attenzione è De gouden kolven (Heymans, 2015), in cui l'azione prende il via quando i nipotini ritrovano un vecchio libro su Cornelius Coot nel quale viene riferito che, in origine, le pannocchie della famosa statua erano di puro oro. Paperone prosegue quindi raccontando di come tale statua fosse stata eretta dopo la morte di Coot, avvenuta nel 1880 (data curiosamente conciliabile con Barks e Rosa), di come l'oro utilizzato per le pannocchie fosse quello che Coot aveva accumulato nel corso della sua vita e di come, poco dopo, qualcuno avesse sostituito le pannocchie d'oro con pannocchie di pietra.

Il racconto di Paperone in De gouden kolven (Heymans, 2015)

La curiosità dei nipotini li porta (assieme ai loro zii) in una vecchia cava abbandonata appena fuori da Paperopoli, al cui interno trovano una idilliaca valle nascosta con cascate e coltivazioni di mais a perdita d'occhio. 

La valle nascosta

In questa valle, vive una serie di paperi visivamente identici a Cornelius Coot, con tanto di abiti da pioniere e capello tipicamente attribuito al fondatore. Questi individui non hanno un nome (o, almeno, non viene riferito nella storia) e sono difficili da contare: in una vignetta se ne possono vedere ben quindici (ma di tredici si può distinguere solamente la sagoma). L'unico di loro che differisce dagli altri siede su un alto trono di pannocchie, porta un paio di occhiali e un cappello più lungo ed è chiamato "grote maïs-meester" (grande maestro del mais).

Il grande maestro del mais

Ciò che non vi ho detto (e che trovo particolarmente interessante) è che questi paperi sono in realtà discendenti di Cornelius Coot e che le pannocchie d'oro (da loro utilizzate per riflettere la luce del sole e ottenere così il "miglior mais del mondo") sono state sottratte alla statua in quanto considerate da loro la propria legittima eredità.

I discendenti di Coot reclamano la propria eredità

Curioso come questa storia sembrerebbe confermare la mia teoria espressa altrove della non parentela tra Coot e la famiglia dei Paperi, mostrandolo anche qui solamente come "de stichter van Duckstad" (il fondatore di Paperopoli) e fornendogli una serie di discendenti estranei a Paperino e co.

© Disney per le immagini pubblicate.
Si ringrazia l'utente mkr del forum The Feathery Society per le fotografie di De gouden kolven.

lunedì 8 agosto 2022

Una chiacchierata con... Ralph du Mosch

Oggi vorrei presentarvi un giovane autore olandese che credo valga la pena tenere d'occhio (e di cui in realtà ho già avuto modo di parlare qui): Ralph du Mosch. Ralph inizia la sua carriera appena due anni fa con De prins van Pegelburg (du Mosch/Ferioli, 2021), pubblicata in Olanda nel marzo 2021. In Italia, sono state recentemente ristampate due delle sue storie e personalmente mi auguro che Panini prosegua nel dare spazio alle più che valide avventure ideate da questo sceneggiatore.

SC: Simone Cavazzuti
DM: Ralph du Mosch
 
SC: Essendo un autore (super)nuovo, ho avuto qualche difficoltà a reperire informazioni biografiche su di te. Ti andrebbe di condividere qualcosa a proposito della tua vita e di come sei finito a scrivere fumetti? Conoscevi bene l'universo Disney?

DM: Sì, sono cresciuto leggendo fumetti Disney, anche se, stranamente, non ero un grande fan dei fumetti in generale. Ho sempre amato disegnare, per quanto mi ricordi. Da bambino, scrivevo spesso brevi storie che poi "illustravo" anche.

Quando avevo 6 o 7 anni, ho iniziato a leggere la rivista olandese Donald Duck e ho iniziato naturalmente a provare a disegnare anche quei personaggi. Ricordo che, da ragazzi, un amico e io creavamo i nostri "fumetti" di Paperino (solitamente un foglio A4 era una vignetta). Erano probabilmente pessimi sia nei "disegni" che nella "scrittura", ma sono ricordi piacevoli.

Un paio di anni fa, ho trovato un blog di Evert Geradts sul quale pubblicava alcune sue vecchie sceneggiature sotto forma di storyboard, sono rimasto davvero affascinato da questa combinazione di scrittura e disegno e ho immaginato: "forse potrei provare a farlo anch'io".

Nel 2020, durante il primo lockdown, ho improvvisamente avuto del tempo in più da trascorrere a casa e, per capriccio, ho deciso di provare a realizzare un paio di sceneggiature e di provare a mandarle all'editore. La risposta è stata molto positiva ed entrambe le storie sono state vendute. Più tardi, un paio di settimane dopo, ricevo una e-mail in cui mi si chiede se sia libero per scrivere una storia di 10 pagine delle Giovani Marmotte. Da allora, mi hanno chiesto di scrivere sempre più storie. E il resto è storia (molto breve).

SCQuali sono i tuoi autori e artisti preferiti?

DM: Carl Barks è il mio autore preferito. Quando ero bambino, in biblioteca avevano molti volumi con solo storie di Barks e così ne ho lette molte da lì. Ho letto molto Barks anche a casa dei miei nonni: avevano conservato i numeri di Donald Duck degli anni Settanta e Ottanta che appartenevano a mio papà e a mio zio quando erano bambini e quei numeri ristampavano molte storie di Barks.

Era l'età perfetta per leggere quelle storie, intorno ai 7-10 anni. Ora, molte di queste avventure, come Zio Paperone e la Stella del Polo e Paperino e i terremotari, hanno per me un grande valore nostalgico. Se dovessi scegliere la mia preferita, sarebbe probabilmente Zio Paperone pesca lo skirillione; la maniera in cui la storia si sviluppa da una situazione apparentemente banale a una grande avventura sottomarina è un esempio così indicativo dello storytelling barksiano: invece di presentare le situazioni fantastiche come racconti supereroistici, raccontava le storie come se fossero potute accadere a te!

Le storie di Barks erano così ben costruite che mi ricordo di aver pensato: "perché si deve complicare le cose in questo modo!!" Ogni volta che pensavi di poter prevedere quello che sarebbe successo, capovolgeva le tue aspettative e ti chiedevi come diavolo i paperi avrebbero risolto i loro problemi. Barks non ha mai preso la via più facile per uscire da una storia (anche quando avrebbe potuto semplicemente farlo) e ha sempre fatto uno sforzo maggiore piuttosto che realizzare una "storia per bambini" mezza assurda. Questo è qualcosa che ammiro molto della sua narrazione ed è qualcosa che provo a fare anch'io: non scrivere qualcosa di facile e veloce pensando: "chi se ne frega, è solo per i bambini", ma cercare davvero di realizzare una bella storia, che sia divertente da leggere a tutte le età.

Devo avere letto molti altri autori Disney, ovviamente, ma a parte Barks non ho mai saputo i loro nomi! Sono cresciuto leggendo anche un sacco di storie italiane, dato che venivano pubblicate nei tascabili olandesi che leggevo, e le considero notevoli. Per quanto riguarda gli artisti, i miei preferiti da ragazzo erano Daan Jippes e Carlos Mota. Hanno stili differenti, ma quello che hanno in comune è lo stile di disegno fluido, quasi "snello", e quel meraviglioso senso di "leggerezza" dei personaggi, che sembrano quasi saltare fuori dalla pagina.

SC: Sia in De rijkeluis-race (du Mosch/Pérez, Fernández, 2022) sia in Een speciale gast (du Mosch/Alfonso, Fernández, 2022), troviamo il trio Topolino/Paperino/Pippo e ciò possibile perché in Olanda vivono tutti nella stessa città, Duckstad (Paperopoli). Siccome sono personaggi così ben caratterizzati da stare solitamente per conto proprio, è più difficile scrivere una buona storia in cui abbiano tutti il giusto spazio?

DM: Alla fine del 2020, l'editore mi chiede una "storia lunga" in cui Topolino, Paperino e Pippo partecipano a una corsa per risolvere una sorta di scommessa. Non avevo pensato di usare il trio, dal momento che anche nei fumetti olandesi si vedono raramente insieme per quanto ne so, ma sono rimasto piacevolmente sorpreso da come sia uscita la storia. Circa un anno dopo, mi chiedono un'altra storia con Topolino/Paperino/Pippo, questa volta una storia di dieci pagine sul compleanno di Pippo. Sembrava una premessa molto noiosa, ma ancora una volta i personaggi sembravano scriversi da soli. È molto piacevole vedere Donald recitare tra i suoi coetanei. Offre l'opportunità per un tipo diverso di storie rispetto a quelle con Zio Paperone e Qui, Quo e Qua. Inoltre, la sincerità e la natura gentile di Topolino e Pippo bilanciano alcuni dei personaggi più cinici come Paperino e Zio Paperone.

Alcune vignette dallo storyboard di Een speciale gast

SCIn De komst van oom Fortunus (du Mosch/Ferioli, 2022), abbiamo il debutto officiale di Gustavo Paperone in una storia a fumetti. Vorrei sapere come ti è venuta questa idea e se hai ricevuto qualche commento dai redattori o dall'editore a proposito dell'utilizzo di un genitore di uno Standard Character.

DM: Io stesso non ero così sicuro di farla franca, ma hanno accettato la storia e non hanno mai detto nulla a proposito. Per coincidenza, leggendo la tua intervista con Evert Geradts, ho notato che aveva usato lo stesso identico approccio per portare a termine la sua storia con Della Duck: la redazione non gli aveva chiesto una storia con Della in particolare, ma ne ha scritta una di sua spontanea volontà, sperando che l'avrebbero accettata.

Ma, siccome i redattori spesso cambiano cose nel testo, ho aspettato ansiosamente per vedere che non lo cambiassero in uno zio all'ultimo minuto; fortunatamente, non lo hanno fatto. Cèsar Ferioli è un altro meraviglioso artista di cui ricordo le opere dalla mia infanzia e ha fatto un incredibile lavoro con le illustrazioni della storia.

Per me, la tradizione secondo cui i personaggi non hanno genitori sembra una limitazione autoimposta agli scrittori, dal momento che così tante trame comiche possono derivare da una dinamica genitore-figlio. Posso in qualche modo comprenderlo con Paperino, dal momento che molti lettori probabilmente vedono Nonna Papera come la madre di Paperino, e anche con Qui, Quo e Qua lo capisco, perché ciò solleverebbe la domanda sul perché vivono con Paperino e non con i loro genitori, ma per gli altri personaggi non vedo la necessità di mantenere mamma e papà un mistero.

Pensavo che non sarebbe stato divertente avere il padre di Gastone come una copia carbone di Gastone stesso, o "addirittura più fortunato di lui, bla bla bla". Pensavo che sarebbe stato più divertente renderlo un sergente istruttore, ossessionato dalla disciplina e dal duro lavoro. Ho preso ispirazione dalle storie del Lupo Cattivo, nelle quali il padre e il figlio sono agli antipodi.

Gastone alle prese con il padre nello storyboard di De komst van oom Fortunus

SC: Pensi di far tornare Gustavo in futuro?

DM: Sì, ho ancora un paio di idee in testa per storie con Gustavo. Probabilmente, però, dato il mio lento ritmo di lavoro, riuscirò a trasformarle in storie finite solamente in un futuro distante. Ovviamente, anche altri autori potrebbero utilizzare il personaggio, siccome ora è lì fuori.

SC: Quello che mi piace nelle tue storie sono le combinazioni insolite dei personaggi, che permettono di mostrare alcuni aspetti che non erano stati mai (o comunque non così funzionalmente) esplorati prima. Cuordipietra contro Paperone e Ciccio in Zio Paperone e la sfida matematica (du Mosch/Pérez, Fernández, 2022), il "triangolo romantico" tra Paperino, Miss Paperett e un Bassotto in De kaart van Eugenia (du Mosch/Pérez, Fernández, 2022), e così via... Come ti vengono queste idee e ci sono altri personaggi che vorresti esplorare?

DM: La prima cosa che le persone mi chiedono quando gli dico che scrivo fumetti Disney è: "da dove ti vengono le idee?" e non riesco mai a dare una risposta interessante. Faccio solo brainstorming in base ai parametri che l'editor mi fornisce, oppure un'idea mi viene in mente a caso durante il giorno e (se non mi dimentico di scriverla) provo a vedere se riesco a tirarne fuori una storia.

La combinazione dei personaggi non nasce da uno sforzo consapevole. Cerco semplicemente di ottenere una storia che non abbia letto prima, qualcosa che mi sarebbe piaciuto leggere da bambino. E, quando cerchi di entrare nel "territorio inesplorato", provi giocoforza combinazioni di personaggi che non si erano visti insieme prima. Per esempio, mi è appena stata pubblicata una storia in cui Herbert, l'amico di Qui, Qui e Qua, parte per un'avventura assieme a Zio Paperone. Dimmi se non è una strana coppia!

SC: A proposito di Herbert, come mai pensi che sia un personaggio così popolare in Olanda?

DM: Bella domanda. Credo sia perché la produzione barksiana è molto radicata nei fumetti olandesi. Come il cane Bolivar e il vicino Jones, Herbert è un personaggio popolare qui, ma raramente (forse mai?) appare in storie straniere. Inoltre, il suo nome olandese, "Keessie", ha un suono divertente e orecchiabile.

SC: A proposito dei fumetti olandesi, credo che la qualità dei disegni dei vostri artisti sia notevole. Le tue storie per ora sono state disegnate da Jippes, Ferioli, Pérez... Quanto è soddisfacente vedere quello che scrivi in una veste grafica così bella? C'è qualche artista (olandese e non) con il quale sogneresti di collaborare?

DMDaan Jippes è stata una sorpresa totale per me e, solo la settimana scorsa, mi è stata pubblicata una storia disegnata dal mio altro artista preferito, Carlos Mota!! Dopo avere ammirato le loro opere da quando ero un ragazzo, pensare che un giorno avrebbero disegnato le mie storie è quasi surreale.

Ci sono molti altri artisti con i quali spero di lavorare su mie storie un giorno: Mau Heymans è un altro dei preferiti dalla mia infanzia. Ci sono anche nuovi nomi, come Tim Artz, Henrieke Goorhuis e Jan-Roman Pikula, che sono tra i migliori cartoonist che io conosca.

Kari Korhonen è un altro dei miei preferiti, che ha lo stesso stile "fluido" e leggermente buffo che ammiro in Jippes e Mota. Ma Korhonen lavora solo per Egmont, perciò dovrei prima vendere una storia a loro affinché ciò possa accadere.

Due vignette da Slapen op commando (du Mosch/Jippes, Schröder, 2021)

SC: Mi hai raccontato da dove viene l'ispirazione per le storie, ma poi come sottoponi il tuo lavoro ai redattori e all'editore una volta terminato? Realizzi una sceneggiatura scritta oppure lo consegni sotto forma di storyboard?

DM: Solitamente, il redattore mi chiede un numero preciso di pagine per un dato personaggio e, spesso, mi viene dato un tema generico che la storia dovrà sviluppare (ad esempio, "eredità" o "caccia al tesoro"), nonostante io mi prenda molte libertà. Altre volte, creo semplicemente una storia senza che me lo chiedano e la invio, come avevo fatto la prima volta. In questo caso, ho più libertà di decidere quante pagine saranno, ecc., e queste storie non hanno una data di consegna, perciò ho più tempo per lavorarci.

Una volta che ho completato la storia, disegno l'intero script sotto forma di storyboard (molto) veloce e abbozzato; tutti gli autori per la produzione olandese lavorano così. La parte più difficile per me è capire come avere il giusto numero di vignette nel limite della pagina. C'è spazio solo per 8 vignette per pagina, ma a volte vorresti una vignetta più grande, o più piccola, se la storia lo richiede. Mi piace avere delle grandi vignette iniziali, ma ciò significa che dovrò rimuovere o accorciare una vignetta da qualche altra parte nella storia per fare combaciare il tutto e, se quando sommi tutte le vignette, ce n'è una di troppo, devi ricominciare a ricomporre il puzzle da capo: aarggh!

Sebbene le bozze possano essere veloci e non debbano essere grandiose, aggiungono MOLTO lavoro in più alla stesura di una sceneggiatura, ma mi piace dare l'input visuale alla storia. Realizzo il primo design per ogni nuovo personaggio che posso creare per le mie storie e ogni volta è molto divertente vedere come l'artista finale lo interpreta. Ad esempio, Nelis de Nozem, il consulente per la gestione della rabbia di Paperone in Innerlijke rust: Paco Rodriguez ha fatto suo il personaggio, aggiungendogli una piccola treccia sotto becco che lo ha reso molto più divertente!

Nelis de Nozem da Innerlijke rust (du Mosch/Rodriguez, 2021)

Una volta che la sceneggiatura è completamente scritta e abbozzata, la invio alla redazione e il mio editor la leggerà e deciderà se acquistarla o rifiutarla. All'inizio, ricevevo spesso note su cose che andavano cambiate. Ad esempio, nella storia con Ciccio, Cuordipietra avrebbe dovuto drogare Ciccio mettendogli dei sonniferi nel cibo. A quanto pare, non si poteva fare, così l'ho sostituito con un orologio ipnotico raffigurato sul cartellone di un tifoso (molto inverosimile, lo so, ma probabilmente anche più divertente). Fortunatamente, con il passare del tempo, ho ricevuto meno note e la maggior parte delle storie viene accettata senza bisogno di modificare nulla (toccando ferro!).

Ciò che avviene successivamente è fuori dal mio controllo e la storia verrà assegnata a un artista.

Spesso, la redazione cambia la mia sceneggiatura per renderla più breve o più semplice ed è un peccato a volte, perché mi piace mettere dell'umorismo nei dialoghi che viene quindi tagliato per rendere il testo più breve. Secondo me, il testo non dovrebbe essere troppo semplice, ma dovrebbe sfidare un po' i bambini, in modo che possano migliorare inconsciamente il loro vocabolario in una maniera che li diverta. Molti bambini che leggono la rivista sanno già leggere perfettamente, perciò non ritengo che debba rimanere a un livello prescolare.

Inoltre, devo sottolineare che, mentre ovviamente ci guadagno un po' di soldi, quello del fumettista non è il mio "lavoro principale", ma è essenzialmente un hobby, e perciò devo utilizzare il mio tempo libero per farlo. Questo significa anche che ho pochissimo tempo per lavorare alle mie storie e, a volte con le scadenze, devo fare molto lavoro in tempi brevi! Perciò, alcune storie risultano un po' più affrettate di altre, ma cerco comunque di fare il meglio che posso.

SCQualche commento su progetti a cui stai lavorando?

DM: Ho appena consegnato una storia di 12 pagine con Paperina che la redazione mi aveva chiesto e una storia di 5 pagine con Paperino e Gastone. Recentemente, ho anche venduto un'altra storia Paperone-contro-Famedoro, 10 pagine in cui Paperone viaggia indietro nel tempo per ottenere un'eredità. Finora, questa storia è stata una delle mie preferite da scrivere e spero che piacerà anche ai lettori.

Sto anche lavorando a una storia di 9 pagine con Archimede e una di 10 pagine con Amelia, oltre ad avere molte idee "in cantiere", ma, come ho detto, queste storie non commissionate richiedono più tempo per essere completate.

Vignetta iniziale dallo storyboard di Strijd om een erfenis

Vignetta iniziale dallo storyboard di Pech gehad!

SCSentiti libero di aggiungere qualsiasi cosa di cui non abbiamo parlato durante questa chiacchierata.

DM: Non ho molto da aggiungere, se non ringraziarti per la decisione di intervistare me: l'autore di fumetti MENO conosciuto al mondo!

Ti auguro buona fortuna con il tuo blog e spero che altre mie storie vengano pubblicate in Italia, affinché i lettori italiani possano (si spera!) apprezzarle.

© Disney per le immagini pubblicate.

venerdì 22 aprile 2022

Il debutto di Gustavo Paperone (Goosetave Gander)

Oggi vorrei parlare di una storia olandese anticipata durante il corso della chiacchierata con Cèsar Ferioli e pubblicata lo scorso marzo sul settimanale Donald DuckDe komst van oom Fortunus (du Mosch/Ferioli, 2022). Il mio interesse per questa produzione è motivato dal fatto che si tratta della prima storia a fumetti Disney in cui appare il padre di Gastone, escludendo quella non ufficiale realizzata nel 2019 dalla fumettista britannica Sarah Jolley e già citata qui.

Gastone alle prese con il padre in un'illustrazione di Jan-Roman Pikula (2022)

Il personaggio di Goosetave Gander (la cui genesi barksiana è qui ripercorsa) deve il suo aspetto grafico a Mark Worden, che, nell'illustrare il primo albero genealogico di Barks, sembrerebbe mescolare il design di Ollie Eiderduck, introdotto in Paperino e la sfida natalizia (Barks, 1958), con quello di un personaggio secondario presente in Zio Paperone snob di società (Barks, 1962). Curiosamente, Worden cambia il nome del parente prima in Goosetale (sostituendo la "v" con una "l") e poi in Goosetail (mantenendo la stessa pronuncia, ma con una grafia differente). Don Rosa, che riporta il nome inglese da Goosetail a Goostave (togliendo quindi una "e" rispetto all'intenzione originale), si distacca in minima parte dalle fonti barksiane, mantenendo invece alcune caratteristiche del disegno del suo predecessore, tra cui l'eleganza e la compostezza del papero, nonché la forma del suo becco.

Da sinistra a destra: Ollie Eiderduck, un personaggio senza nome barksiano, il Goosetail Gander di Worden e il Goostave Gander di Rosa

Ma chi è Gustavo Paperone? Quale è la sua storia? Fino a oggi era difficile dirlo (nemmeno il cartoonist del Kentucky lo ha mai rappresentato al di fuori del suo albero genealogico), ma ora abbiamo a nostra disposizione qualche informazione in più. Questa operazione dei fumettisti Disney olandesi non sembrerebbe però costituire un'eccezione: essi hanno infatti già portato in vita la sorella di Paperino in un albo speciale del 2014 (di cui ho parlato qui assieme all'autore della storia), i genitori di Ciccio in un albo speciale del 2019 (di cui ho parlato qui) e hanno ancor più recentemente recuperato il cugino dimenticato Pistacchio (Cuthbert Coot), presentato in Paperino cow-boy (Barks, 1945), all'interno di Het oor van de wind (Jonker, Hoogma/Mota, 2020).

L'incontro/scontro tra Gustavo e i nipoti

Il Gustavo della coppia du Mosch/Ferioli è un sergente del plotone di Zwaandam, unione tra la parola "zwaan" (cigno) e il nome della città olandese Zaandam, identificabile forse con la Borgocigno (Swanville) citata da Barks in Paperino e l'onorevole testone (Barks, 1957), e si trova di passaggio a Paperopoli per una missione importante. Un fortuito incontro/scontro con Paperino e i nipotini, che chiedono al prozio se abbia intenzione di visitare suo figlio Gastone, rivela la bugia con la quale il papero fortunato riesce a tenere il rigoroso padre lontano da sé: egli  racconta infatti al genitore di non avere mai tempo e di essere molto impegnato con il lavoro. Fiutata l'occasione di vendicarsi dei continui sberleffi ricevuti, Paperino decide di condurre lo zio a casa dell'antipatico cugino; qui, Gustavo si rende conto della natura oziosa e indisciplinata del figlio e decide di educarlo in maniera abbastanza pesante.

Esempi del rigido addestramento di Gastone

Il personaggio riparte per Zwaandam verso la fine della storia e non ci è dato sapere quando (e se) farà ritorno a Paperopoli. Trovo curioso notare come nella storia non sia mai fatta menzione a Daphne, la madre di Gastone; forse, i rapporti con il marito non sono dei migliori.

© Disney per le immagini pubblicate.

lunedì 18 ottobre 2021

Che fine hanno fatto i genitori di Ciccio?

Per poter rispondere a questa domanda dovremmo innanzitutto tornare alle origini di questo pigro personaggio che tutti conosciamo come l'aiutante fannullone di Nonna Papera. Infatti, Ciccio (Gus Goose) non ha sempre vissuto alla fattoria, e un primo riferimento alla sua famiglia è presente già al suo esordio sulle strisce quotidiane.

La prima apparizione di Ciccio nella striscia del 9 maggio (Karp/Taliaferro, 1938)

Come possiamo vedere dalla prima striscia in cui compare, basata sul corto animato Donald's Cousin Gus (1939), il parente (qui cugino) viene introdotto a Paperino da una lettera della zia Fanny. Di lei non ci è dato sapere molto, serve semplicemente a presentare il cugino e ha una funzione comica in quanto chiede a Paperino di "controllare la sua dieta", mentre in realtà il parente affamato svuoterà la dispensa di Donald per ben due settimane. Sarà infatti il 24 maggio la data in cui Ciccio scomparirà (provvisoriamente) dalle strips per ritornare nel villaggio di Honking-on-the-Hudson dove, stando al titolo di un quotidiano, è previsto il più grande raccolto della storia. Peccato che il giornale sia datato 1912.

Striscia quotidiana del 24 maggio (Karp/Taliaferro, 1938)

Questo invadente parente farà nuovamente capolino prima nel novembre dello stesso anno (si badi che in queste strisce vive invece in una località chiamata Pumpkin Center) e poi nel novembre del 1941, quando Paperino e nipoti lo andranno a trovare alla sua fattoria, situata nuovamente a Honking-on-the-Hudson. In queste quindici apparizioni (sedici se si considera la tavola domenicale del 4 gennaio 1942), Ciccio sembra vivere da solo e gestire una fattoria per conto suo. Curioso come, in questi tre anni di comparse sui quotidiani, il cugino goloso non pronunci mai una singola parola.

Paperino e nipoti raggiungono Honking-on-the-Hudson nella striscia del 12 novembre (Karp/Taliaferro, 1941)

Per vedere finalmente Ciccio vivere e "lavorare" presso Nonna Papera dovremo attendere qualche anno. Infatti questa insolita coppia viene introdotta in due storie datate 1950: I tre paperini e Nonna Papera (Craig?/Barks, 1950) e Nonna Papera e il campionato delle frittelle (?/Thomson, 1950). A quanto pare, l'idea di mettere in scena assieme questi parenti (entrambi introdotti nelle strisce sui quotidiani e quindi non particolarmente conosciuti dai lettori degli albi a fumetti del periodo) proverrebbe dall'allora editor della Western Publishing (la casa editrice per cui lavorava Barks) Carl Buettner. Da qui in poi vedremo dunque l'oca risiedere alla fattoria di Nonna Papera e molto raramente sentiremo parlare di altri suoi parenti (prevalentemente in storie italiane).

Ciccio e Nonna Papera per la prima volta assieme (Barks, 1950)

Ma, se la zia Fanny è la madre di Ciccio, chi ne è il padre? La risposta proviene dall'albero genealogico dei paperi disegnato da Don Rosa (1993) che già tante volte ho citato. Qui infatti il padre di Ciccio risulta essere tale Luke Goose. Questo nome e il look del personaggio sono presi a prestito dal precedente albero genealogico disegnato da Mark Worden (1976), in cui Luke appariva però come il padre di Gastone, secondo quella prima bozza di parentela delineata da Barks e già riportata in questo post. Da notare che il look definitivo del personaggio a cura di Rosa, basandosi su quello datogli da Worden, è in realtà ricopiato da quello di un personaggio secondario presente tra la folla in Paperino e la strega a reazione (Barks, 1961).

A confronto: il personaggio senza nome di Barks (a sinistra), il Luke Goose di Worden (al centro) e il Luke Goose di Rosa (a destra)

La singolarità dei genitori di Ciccio (rispetto ad altri personaggi più oscuri presentati nell'albero genealogico di Rosa) sta nel fatto che, al di fuori di queste produzioni extra-fumettistiche, essi compiono effettivamente una breve apparizione in ben due storie, entrambe prodotte in Olanda nel 2019 per un numero speciale spedito in omaggio agli abbonati del settimanale Donald Duck.

Nella storia di apertura di questo albo speciale, Het verjaardagsfeest (deel 1) (Moe/Pérez, 2019), tutta la famiglia dei paperi è riunita alla fattoria di Nonna Papera per il compleanno di Ciccio. Qui, l'anziana papera estrae un album di fotografie contenenti l'intera vita del parente dormiglione e questi inizia a commentarne una per una, cominciando dalla singolare foto di un uovo. Ciccio racconta infatti del momento in cui la cicogna lasciò il suo uovo a casa dei suoi genitori ("mia madre mi ha raccontato questa storia una volta", esclama con ingenuità). All'interno del flashback, la madre ci appare gioiosa ed esuberante, mentre il padre è visibilmente sbigottito e ha bisogno di tempo per elaborare la notizia.

La prima apparizione assoluta dei genitori di Ciccio in una storia a fumetti (Moe/Pérez, 2019)

Più avanti nella storia vediamo Ciccio alle prese con i suoi primi mestieri (pompiere, addestratore di animali al circo, maratoneta), tutti falliti a causa della sua sonnolenza. Arrivato all'età adulta, Ciccio diventa un peso per la famiglia a causa delle ingenti spese per il cibo, così i genitori decidono di mandarlo da Paperino. Interessante notare come la sequenza sia ripresa pari pari dalle strisce di Taliaferro. Anche quando, tornando ai giorni nostri, Qui Quo e Qua chiedono allo zio dove fosse andato Ciccio dopo aver lasciato casa sua, questi risponde loro che si era spostato in campagna dopo aver sentito che c'era stato un record di raccolto (proprio come raccontato nelle strisce).

I genitori decidono di mandare Ciccio da Paperino

Oltre a essere una storia ricca di riferimenti e molto interessante e fedele dal punto di vista della continuity, quella scritta da Moe ci fa sapere che i genitori di Ciccio erano entrambi in vita al momento dei fatti narrati di Taliaferro. Inoltre: i nomi (Archibald Gans e Annie Prul), oltre al design, sono proprio gli stessi usati nella versione olandese dell'albero di Don Rosa.

L'altro titolo in cui abbiamo un accenno della famiglia dell'Oca è Hoe Gijs bij oma Duck kwam (Geradts/Tortajada Aguilar, 2019). Qui però, a differenza della storia precedente, è presente solamente la madre. Schematizzando la trama (sono presenti alcuni spoiler, ma non credo che la storia verrà mai ristampata): 

  • gli avvenimenti hanno luogo qualche anno fa, la madre di Ciccio è preoccupata perché lui ha già finito la scuola da tre mesi e non ha ancora trovato un lavoro; 
  • il figlio prova a discolparsi ricordandole alcuni tentativi (falegname e postino), entrambi falliti a causa della sua perenne stanchezza; 
  • lei teme che lui sia un buon a nulla e si dispera; 
  • lui esce di casa e inizia a camminare seguendo un odore di cibo; 
  • viene notato da due talent scout che cercano un nuovo numero per il loro programma televisivo, i quali si accorgono di quanto sia bravo a riconoscere l'odore degli ingredienti presenti nei piatti; 
  • lo portano in televisione, dove ha un enorme successo e dove viene notato da due persone losche;
  • finisce nei guai; 
  • dopo alcune tensioni riesce a scappare; 
  • ferma sulla strada una macchina di passaggio, è la macchina di Nonna Papera;
  • le racconta quello che è successo, piangendo perché stava solamente cercando un lavoro;
  • lei lo accoglie a casa sua offrendogli un lavoro come aiutante/domestico;
  • di fronte a una bella torta, lui accetta.

La mamma di Ciccio si dispera perché lui non ha un lavoro (Geradts/Tortajada Aguilar, 2019)

A questo punto, vorrei fare alcune considerazioni sulla storia appena descritta:

- Nonna Papera non conosce Ciccio prima del loro fortuito incontro. Lei gli chiede letteralmente "chi sei?" ("wie ben je?"); anche da altre storie olandesi ho notato infatti che Elvira lo considera solamente un domestico e quindi i due non sembrerebbero essere imparentati, come invece ci mostra Barks al loro esordio come coppia.

Nonna Papera si riferisce a Ciccio come suo "nipote" (Craig?/Barks, 1950)

- Fanny potrebbe essere ancora viva. La storia è sì ambientata nel passato, ma non troppi anni fa; nella vignetta conclusiva possiamo infatti vedere un ritratto, raffigurante i neonati nipotini con tanto di ciuccio, appeso nella cucina della fattoria. Perciò, direi che gli eventi non possono essere accaduti più di dieci anni fa. Nulla ci è dato invece sapere su Luke, la mia supposizione è che sia semplicemente via per lavoro.

Il ritratto dei tre nipotini neonati ci potrebbe fornire un'indicazione temporale

- Non è chiaro se Ciccio abbia o meno mai fatto ritorno a casa (probabilmente Fanny dovrebbe essere preoccupata dal momento che non ha la più pallida idea di dove si trovi suo figlio!); in realtà non è nemmeno chiaro dove abiti Fanny (se si trovi nelle vicinanze della fattoria di Nonna Papera o in un'altra città), perciò Ciccio potrebbe semplicemente non sapere come fare a tornare, o essere talmente pigro da non provarci neppure.

Contattato per cercare un chiarimento a tali questioni, Evert Geradts (l'autore di questa seconda storia) mi ha così risposto:

Le origini di questa storia sono piuttosto prosaiche. Gli editori olandesi avevano programmato un numero speciale su Ciccio e mi hanno chiesto di immaginare come lui e Nonna Papera si fossero conosciuti. Per mantenere lo svolgimento semplice e logico, ovviamente ho dovuto iniziare dall'epoca "pre-Nonna", quando probabilmente Ciccio viveva ancora con i suoi genitori. 
 
[...]
 
Non sono uno storico rigoroso per quanto riguarda i personaggi Disney. Lo stesso Carl Barks ha affermato che non esiste un universo dei paperi coerente. Paragono i personaggi Disney agli attori della Commedia Dell'Arte, dove Arlecchino è un servitore in una commedia e un avvocato nell'altra. La stessa cosa potrebbe accadere a Paperino. I talenti di Paperino variano enormemente. Potrebbe essere un goffo pilota da corsa in una storia e il miglior pasticcere del mondo nell'altra.
 
Quindi ho la prospettiva della Commedia sulla narrazione. In questa storia non ho bisogno di un padre, quindi non lo presento. Non avrebbe motivo di essere lì. Sua moglie si sta preoccupando e tutto ciò che può fare è dire che ha ragione.
 
Il ritratto dei tre nipoti è stato probabilmente aggiunto dall'artista finale. [...]
 
E, in effetti, a giudicare dallo storyboard inviatomi molto gentilmente da Geradts, il ritratto dei nipotini non è presente nella stesura originale.

Il ritratto dei nipotini non è presente nello storyboard

Per quanto ci offrano un quadro interessante e un certo tipo di visione autoriale, le parole di Geradts non ci aiutano però a risolvere le questioni in-universe e a rispondere alla domanda che dà il titolo a questo post. Personalmente non escluderei che Luke e Fanny possano tuttora essere in vita (il sito ufficiale olandese del settimanale Donald Duck ci informa che Luke sarebbe il genealogista dietro all'albero di Don Rosa, ridisegnato per l'occasione da Michael Nadorp); probabilmente non vivono a Paperopoli, altrimenti li vedremmo comparire più spesso. Non saprei tuttavia dire se Ciccio sia o meno rimasto in contatto con loro, ma sicuramente non li ha dimenticati, come suggerisce il ritratto di Luke appeso nella stanza del figlio in Ciccio e il trattore dei sogni (Torstensen/Abella Bresco, 1995).

Ciccio e il ritratto del padre (Torstensen/Abella Bresco, 1995)

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