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lunedì 2 ottobre 2023

Quanti nonni per Zio Paperone?

La ricerca di oggi tratta di un tema poco discusso da queste parti, la famiglia di Zio Paperone, e potrebbe essere quasi considerata una continuazione di questa, in cui andavo a indagare sul padre del papero più ricco del mondo. A tal proposito, ecco un'altra singolare interpretazione di Fergus (e Piumina), da Een ouderwets verhaal (ten Outen/Pérez, Fernández, 2022).


Orsù, dunque, senza ulteriori indugi, cerchiamo di risolvere la questione del giorno: quanti nonni ha Zio Paperone? Si potrebbe, per convenzione, rispondere: "due", uno per genitore. Ma, forse, le cose non sono così semplici...

La prima menzione a un nonno che sono riuscito a rintracciare è tutta italiana e avviene in Paperino e l'orologio parlante (?/Anzi, 1953). Qui, il magnate, si limita a ricordare l'avo come un "pioniere nel west".


Dopo questa prima storia, è possibile trovare riferimenti a un nonno paterno in almeno tre racconti: Zio Paperone e l'orologio dell'eclisse (Barks, 1955), Paperino e il castello stregato (Lockman/DeLara, 1955) e Il clan di Zio Paperone (Barks, 1960).


Fino a qui, come si suole dire, tutto bene. Ma quale è l'identità di questo nonno? Come si chiama? La risposta ci viene fornita in Paperino fotografo (Gregory/Strobl, 1960), pubblicata appena due mesi dopo Il clan di Zio Paperone. Qui, infatti, non solo ci viene presentato il nonno paterno, Titus McDuck, ma ci viene pure mostrato in un flashback raccontato da Zio Paperone.


Ottimo. Ora che abbiamo il nome di uno dei due nonni, ci basterà trovare l'altro e dovremmo essere a posto. L'attesa dura meno di un anno! In Zio Paperone e il ratto di Brigitta (Scarpa, 1961), l'autore veneziano ci svela l'identità del nonno materno di Paperone: Mac Paperson. Tuttavia, occorre indicare che, nell'adattamento statunitense della storia (2005), a cura dell'esperto David Gerstein, Mac Paperson sparisce per lasciare il posto a Fergus McDuck, il padre di Paperone.


E, ora, iniziano a complicarsi le cose. In Zio Paperone e la scadenza della discordia (?/Bradbury, 1968), il nonno di Paperone è ricordato come Ebenezer McDuck.


In, Zio Paperone va alla guerra (Martina/De Vita, 1969), il nonno di Paperone, disertore della guerra del 1876, è chiamato (Paperone) Geremia de' Paperoni. Da notare che, in ogni dialogo in cui Paperone esplicita la propria parentela con il defunto, la dicitura "mio avo" è stata aggiunta successivamente dalla redazione. Rimane, quindi, ignota l'esatta relazione tra i due secondo l'autore.


Lo stesso Martina ci presenta un altro nonno di Paperone, appena un mese dopo, all'interno di Paperino e i chiodi di mago Pampero (Martina/Bottaro, 1969): Don Pepe Pampero Pamperòn. Che sia questo, dunque, il nonno materno?

In questa vignetta, Paperone ha due mani sinistre!

Passa solo un anno e l'autore piemontese delinea un ulteriore nonno, Paperhone, in Zio Paperone e i cannoni del Mississippi (Martina/Scarpa, 1970). All'interno del ciclo di storie di cui fa parte I cannoni del Mississippi, Paperhone appartiene al ramo paterno della famiglia.


Il prossimo nonno, in ordine cronologico, è Arpagone de' Paperoni, ricordato in Nonna Papera candidata all'eredità (Chendi/Rebuffi, 1971), scritta da Carlo Chendi basandosi su una trama internazionale proveniente dallo Studio Disney. Ancora un nonno paterno, quindi! Curiosamente, David Gerstein rivela che, nel soggetto originale, il nome del nonno era Pokerface Drake. Ciò ci permetterebbe di considerarlo, piuttosto, un nonno materno. E il cognome è così simile a quello della madre di Paperone (O'Drake)!


In Paperino e il fantasma cornamusa (?/Strobl, 1974), il nome del nonno è Scott de' Paperoni nella traduzione italiana.


In Zio Paperone e la pepita zuccona (Fallberg/Strobl, 1976), il nome del nonno è, invece, Fortunato de' Paperoni. Lo stesso nome è presente sia nella versione italiana sia in quella spagnola, ma il corrispettivo anglofono non è pervenuto.


Come se la situazione non fosse abbastanza confusa, il "professore" torna alla carica regalandoci un nuovo nonno in Zio Paperone e l'oro di California (Martina/Bargadà Studio, 1981): "Sciupone" McDuck. Va notato che "Sciupone", così come Don Pepe e il nonno anonimo de L'orologio parlante (che alcuni attribuiscono proprio a Martina), è stato pioniere nel West.


A questo punto, pare difficile trovare un'identità univoca tra tutti i personaggi elencati, se non forzando qualche elemento qua e là. Don Rosa entra a gamba tesa proponendoci il suo Dingus McDuck, attualmente unico nonno "ufficiale" di Paperone. Coerentemente con l'affermazione di Paperone in Il clan di Zio Paperone, Dingus è stato reso un minatore dal cartoonist del Kentucky.


L'ultimo nonno di Paperone introdotto in una storia a fumetti di mia conoscenza è Seabass (Zeebaars nell'originale; alla lettera: "Spigola"), creato da Ralph du Mosch per De schat van kapitein Zeebaars (du Mosch/Pérez, 2022).


Questi sono tutti i nonni del multimiliardario che sono riuscito a recuperare in decenni di produzioni. Personalmente, ritengo considerabili e sovrascrivibili almeno Titus e Dingus, in quanto entrambi scozzesi. Dal lato materno, Seabass sembrerebbe l'unico idoneo, visto che Don Pepe e Arpagone hanno a che fare con gli Stati Uniti d'America. Per quanto il nome Pokerface Drake mi piaccia, e non poco...

© Disney per le immagini pubblicate.

domenica 28 maggio 2023

I collaboratori di Cuordipietra Famedoro

Dopo avere tracciato la caratterizzazione di Cuordipietra Famedoro nel corso dei decenni e delle differenti produzioni, mi è parso sensato intraprendere una ricerca sui suoi collaboratori poiché, se è vero che tutti noi conosciamo Battista o Lusky, non si può certamente dire lo stesso delle loro controparti sudafricane. Come dicevo, infatti, la scorsa volta, "Famedoro è prevalentemente solo", ma non sempre è così.

Il primissimo collaboratore del miliardario africano viene introdotto dallo stesso Barks e appare in due vignette di Zio Paperone... tutto per la concessione (Barks, 1966). Si tratta di un personaggio senza nome che interviene solamente per aggiornare il suo principale e la loro precisa relazione rimane quindi non chiara.


Ho individuato, poi, due personaggi nella olandese Boksen (Vis/Colomer Fonts, 1984), che ritengo le copie speculari dei barksiani Clerkly e Miss Paperett (Miss Quackfaster). Di questi dipendenti, che compaiono rispettivamente in due e una vignetta, solo della segretaria ci viene fornito il nome: juffrouw Dora (Miss Dora).


Si può, quindi, rintracciare un aiutante di Famedoro in No Thanks for the Memories (Korhonen/Massaroli, 1999). Questo personaggio, ancora una volta senza nome, compare in ben nove vignette (di cui una solo come silhouette), in cui segue fedelmente il miliardario e lo consiglia. Potrebbe ricordare vagamente l'aiutante barksiano nel design, ma, interrogato a proposito, il disegnatore della storia ha negato una eventuale ispirazione.


Discorso diverso è invece quello che riguarda Zio Paperone e il tesoro di Cornelius Coot (Branca, Gattino/Branca, 2002). Qui, infatti, il personaggio che accompagna Famedoro per tutta la durata della storia non è altri che lo stesso presentato in Tutto per la concessione (design e abiti identici) e gli autori gli forniscono pure un nome: Seymour. Finora, si tratta del personaggio più definito e interessante: partecipa alla storia, si sporca le mani e, diversamente dai suoi predecessori, ha un ruolo rilevante.


Il successivo collaboratore che ho trovato proviene da un'altra storia olandese di qualche anno più tardi: TNT-verhaal (Geradts/Tortajada Aguilar, 2010). Il nome è Schaapstra e il becco sembra essere lo stesso di Seymour, ma non ci è dato conoscere molto altro su di lui.


Si passa, dunque, a Guus als adviseur (Heymans, 2012), in cui veniamo a conoscenza di Ferdi Fiskus, consulente finanziario di Famedoro.


Si arriva, perciò, al primo collaboratore introdotto nella produzione italiana. Nella lunga Zio Paperone e il segreto di Cuordipietra (Artibani/Perina, 2017), gioca un ruolo importante il "maggiordomo per necessità" Desmond, una specie di Battista/Archie (il Duckworth di DuckTales) al servizio del miliardario criminale.


In De rijkste ter wereld (Heymans/Heymans, 2018), vediamo un altro contabile senza nome.


È, quindi, il turno di altri due collaboratori considerabili dei corrispettivi di Battista/Lusky: uno senza nome, dalla francese L'idole sacrée de l'île aux cent volcans (Chamblain/Pérez, Fernández, 2018), e Alfons, dall'olandese Een harteloze oude vrek (Roozen/Alfonso, Fernández, 2021).



Proseguiamo con il contabile Ko Sinus, da Zio Paperone e la sfida matematica (du Mosch/Pérez, Fernández, 2022). Anche il nome di questo personaggio, così come quello proposto da Heymans, è basato su un gioco di parole.


Infine, l'ultimo esempio che ho individuato e presente nella lunga saga Minaccia dallo spazio (Vacca/Casty, 2022) e si tratta del fedele maggiordomo Fiorenzo.


Se tentare di recuperare tutti questi personaggi mi sembra poco sensato e dispersivo, sarebbe, comunque, auspicabile vedere una certa continuità per quanto riguarda i collaboratori del miliardario sudafricano nelle storie di futura produzione.

© Disney per le immagini pubblicate.

mercoledì 5 ottobre 2022

Strijd om een erfenis (du Mosch/Alfonso, Fernández, 2022)

Torno a parlare di Ralph du Mosch (qui la nostra chiacchierata risalente a qualche mese fa) per commentare la sua Strijd om een erfenis (du Mosch/Alfonso, Fernández, 2022), pubblicata nei Paesi Bassi lo scorso agosto, in cui Paperone viaggia indietro nel tempo per ottenere un'eredità. Questa avventura, definita dallo stesso autore "una delle [sue] preferite da scrivere", si apre con la ricezione di una lettera dei notai McGaai, McGraai e McSnaai in cui viene comunicato al papero più ricco del mondo di essere erede della fortuna del duca di Zwaenenzang-Zilverpoets. Per sua sfortuna, non si tratta dell'unico erede e deve condividere l'eredità con Cuordipietra Famedoro (come Paperone, biscugino di ottantaquattresimo grado del defunto duca), a meno che non si riesca a stabilire che uno dei due avesse un grado di parentela più prossimo con il duca rispetto all'altro. Per assicurarsi la vittoria, Paperone decide di viaggiare indietro nel tempo grazie all'ausilio di un'invenzione di Archimede e fare in modo che una sua prozia (Agaath McDuck) sposi il duca, peccato che la stessa idea sia venuta anche a Famedoro...

Vignetta iniziale dallo storyboard di Strijd om een erfenis

Senza procedere con il disvelamento dell'intreccio (auspicando che un giorno questa storia diventi fruibile anche in Italia), vorrei concentrarmi su alcuni punti di contatto con produzioni passate che ritengo degni di nota.

Innanzitutto, il tema della parentela di Paperone con un suo rivale non è nuovo: qui analizzavo infatti le varie parentele che il nostro protagonista ha condiviso con Rockerduck nel corso dei decenni e qui riportavo invece l'altro parente in comune tra il miliardario scozzese e quello sudafricano, Bogey McDivot (parentela che ho avuto modo di ripensare qui, grazie anche alla conferma dell'autore della storia in questione, John Lustig). Viene ripresa appunto da questa storia la reazione dei due all'apprendere di una qualche sorta di reciproca relazione, nonché la reazione dei due nel finale (nonostante i due racconti viaggino su binari completamente differenti).

Paperone apprende dell'esistenza di un altro erede in Zio Paperone e l'eredità indivisibile (Martina/Esposito, 1974)

... e in Strijd

Cuordipietra e Paperone non accettano di essere imparentati in Family of Fore (Lustig/Vicar, 2001) 

... e in Strijd

(Lustig/Vicar, 2001) 

(du Mosch/Alfonso, Fernández, 2022)

(Lustig/Vicar, 2001) 

(du Mosch/Alfonso, Fernández, 2022)

Inoltre, è piacevole notare che l'autore, piuttosto che creare un qualche marchingegno temporale su misura per questa avventura, recupera la Time-Tub introdotta da Vic Lockman negli anni Settanta (e già ripresa da DuckTales), inserendosi idealmente all'interno di una continuità internazionale e ultradecennale.

La Time-Tub di Archimede in I Bassotti e la cella senza Tv (Lockman/Alvarado, 1970)

... in Old Time Crime (?/Manning, 1978)

... e in Strijd

Infine, sono di interesse genealogico le apparizioni della prozia di Paperone, Agaath McDuck, e della prozia di Cuordipietra, Grizelda Goudglans (corrispettivo olandese di "Glomgold", ovvero Famedoro).

Agaath (a sinistra) e Grizelda (a destra)

© Disney per le immagini pubblicate.

lunedì 8 agosto 2022

Una chiacchierata con... Ralph du Mosch

Oggi vorrei presentarvi un giovane autore olandese che credo valga la pena tenere d'occhio (e di cui in realtà ho già avuto modo di parlare qui): Ralph du Mosch. Ralph inizia la sua carriera appena due anni fa con De prins van Pegelburg (du Mosch/Ferioli, 2021), pubblicata in Olanda nel marzo 2021. In Italia, sono state recentemente ristampate due delle sue storie e personalmente mi auguro che Panini prosegua nel dare spazio alle più che valide avventure ideate da questo sceneggiatore.

SC: Simone Cavazzuti
DM: Ralph du Mosch
 
SC: Essendo un autore (super)nuovo, ho avuto qualche difficoltà a reperire informazioni biografiche su di te. Ti andrebbe di condividere qualcosa a proposito della tua vita e di come sei finito a scrivere fumetti? Conoscevi bene l'universo Disney?

DM: Sì, sono cresciuto leggendo fumetti Disney, anche se, stranamente, non ero un grande fan dei fumetti in generale. Ho sempre amato disegnare, per quanto mi ricordi. Da bambino, scrivevo spesso brevi storie che poi "illustravo" anche.

Quando avevo 6 o 7 anni, ho iniziato a leggere la rivista olandese Donald Duck e ho iniziato naturalmente a provare a disegnare anche quei personaggi. Ricordo che, da ragazzi, un amico e io creavamo i nostri "fumetti" di Paperino (solitamente un foglio A4 era una vignetta). Erano probabilmente pessimi sia nei "disegni" che nella "scrittura", ma sono ricordi piacevoli.

Un paio di anni fa, ho trovato un blog di Evert Geradts sul quale pubblicava alcune sue vecchie sceneggiature sotto forma di storyboard, sono rimasto davvero affascinato da questa combinazione di scrittura e disegno e ho immaginato: "forse potrei provare a farlo anch'io".

Nel 2020, durante il primo lockdown, ho improvvisamente avuto del tempo in più da trascorrere a casa e, per capriccio, ho deciso di provare a realizzare un paio di sceneggiature e di provare a mandarle all'editore. La risposta è stata molto positiva ed entrambe le storie sono state vendute. Più tardi, un paio di settimane dopo, ricevo una e-mail in cui mi si chiede se sia libero per scrivere una storia di 10 pagine delle Giovani Marmotte. Da allora, mi hanno chiesto di scrivere sempre più storie. E il resto è storia (molto breve).

SCQuali sono i tuoi autori e artisti preferiti?

DM: Carl Barks è il mio autore preferito. Quando ero bambino, in biblioteca avevano molti volumi con solo storie di Barks e così ne ho lette molte da lì. Ho letto molto Barks anche a casa dei miei nonni: avevano conservato i numeri di Donald Duck degli anni Settanta e Ottanta che appartenevano a mio papà e a mio zio quando erano bambini e quei numeri ristampavano molte storie di Barks.

Era l'età perfetta per leggere quelle storie, intorno ai 7-10 anni. Ora, molte di queste avventure, come Zio Paperone e la Stella del Polo e Paperino e i terremotari, hanno per me un grande valore nostalgico. Se dovessi scegliere la mia preferita, sarebbe probabilmente Zio Paperone pesca lo skirillione; la maniera in cui la storia si sviluppa da una situazione apparentemente banale a una grande avventura sottomarina è un esempio così indicativo dello storytelling barksiano: invece di presentare le situazioni fantastiche come racconti supereroistici, raccontava le storie come se fossero potute accadere a te!

Le storie di Barks erano così ben costruite che mi ricordo di aver pensato: "perché si deve complicare le cose in questo modo!!" Ogni volta che pensavi di poter prevedere quello che sarebbe successo, capovolgeva le tue aspettative e ti chiedevi come diavolo i paperi avrebbero risolto i loro problemi. Barks non ha mai preso la via più facile per uscire da una storia (anche quando avrebbe potuto semplicemente farlo) e ha sempre fatto uno sforzo maggiore piuttosto che realizzare una "storia per bambini" mezza assurda. Questo è qualcosa che ammiro molto della sua narrazione ed è qualcosa che provo a fare anch'io: non scrivere qualcosa di facile e veloce pensando: "chi se ne frega, è solo per i bambini", ma cercare davvero di realizzare una bella storia, che sia divertente da leggere a tutte le età.

Devo avere letto molti altri autori Disney, ovviamente, ma a parte Barks non ho mai saputo i loro nomi! Sono cresciuto leggendo anche un sacco di storie italiane, dato che venivano pubblicate nei tascabili olandesi che leggevo, e le considero notevoli. Per quanto riguarda gli artisti, i miei preferiti da ragazzo erano Daan Jippes e Carlos Mota. Hanno stili differenti, ma quello che hanno in comune è lo stile di disegno fluido, quasi "snello", e quel meraviglioso senso di "leggerezza" dei personaggi, che sembrano quasi saltare fuori dalla pagina.

SC: Sia in De rijkeluis-race (du Mosch/Pérez, Fernández, 2022) sia in Een speciale gast (du Mosch/Alfonso, Fernández, 2022), troviamo il trio Topolino/Paperino/Pippo e ciò possibile perché in Olanda vivono tutti nella stessa città, Duckstad (Paperopoli). Siccome sono personaggi così ben caratterizzati da stare solitamente per conto proprio, è più difficile scrivere una buona storia in cui abbiano tutti il giusto spazio?

DM: Alla fine del 2020, l'editore mi chiede una "storia lunga" in cui Topolino, Paperino e Pippo partecipano a una corsa per risolvere una sorta di scommessa. Non avevo pensato di usare il trio, dal momento che anche nei fumetti olandesi si vedono raramente insieme per quanto ne so, ma sono rimasto piacevolmente sorpreso da come sia uscita la storia. Circa un anno dopo, mi chiedono un'altra storia con Topolino/Paperino/Pippo, questa volta una storia di dieci pagine sul compleanno di Pippo. Sembrava una premessa molto noiosa, ma ancora una volta i personaggi sembravano scriversi da soli. È molto piacevole vedere Donald recitare tra i suoi coetanei. Offre l'opportunità per un tipo diverso di storie rispetto a quelle con Zio Paperone e Qui, Quo e Qua. Inoltre, la sincerità e la natura gentile di Topolino e Pippo bilanciano alcuni dei personaggi più cinici come Paperino e Zio Paperone.

Alcune vignette dallo storyboard di Een speciale gast

SCIn De komst van oom Fortunus (du Mosch/Ferioli, 2022), abbiamo il debutto officiale di Gustavo Paperone in una storia a fumetti. Vorrei sapere come ti è venuta questa idea e se hai ricevuto qualche commento dai redattori o dall'editore a proposito dell'utilizzo di un genitore di uno Standard Character.

DM: Io stesso non ero così sicuro di farla franca, ma hanno accettato la storia e non hanno mai detto nulla a proposito. Per coincidenza, leggendo la tua intervista con Evert Geradts, ho notato che aveva usato lo stesso identico approccio per portare a termine la sua storia con Della Duck: la redazione non gli aveva chiesto una storia con Della in particolare, ma ne ha scritta una di sua spontanea volontà, sperando che l'avrebbero accettata.

Ma, siccome i redattori spesso cambiano cose nel testo, ho aspettato ansiosamente per vedere che non lo cambiassero in uno zio all'ultimo minuto; fortunatamente, non lo hanno fatto. Cèsar Ferioli è un altro meraviglioso artista di cui ricordo le opere dalla mia infanzia e ha fatto un incredibile lavoro con le illustrazioni della storia.

Per me, la tradizione secondo cui i personaggi non hanno genitori sembra una limitazione autoimposta agli scrittori, dal momento che così tante trame comiche possono derivare da una dinamica genitore-figlio. Posso in qualche modo comprenderlo con Paperino, dal momento che molti lettori probabilmente vedono Nonna Papera come la madre di Paperino, e anche con Qui, Quo e Qua lo capisco, perché ciò solleverebbe la domanda sul perché vivono con Paperino e non con i loro genitori, ma per gli altri personaggi non vedo la necessità di mantenere mamma e papà un mistero.

Pensavo che non sarebbe stato divertente avere il padre di Gastone come una copia carbone di Gastone stesso, o "addirittura più fortunato di lui, bla bla bla". Pensavo che sarebbe stato più divertente renderlo un sergente istruttore, ossessionato dalla disciplina e dal duro lavoro. Ho preso ispirazione dalle storie del Lupo Cattivo, nelle quali il padre e il figlio sono agli antipodi.

Gastone alle prese con il padre nello storyboard di De komst van oom Fortunus

SC: Pensi di far tornare Gustavo in futuro?

DM: Sì, ho ancora un paio di idee in testa per storie con Gustavo. Probabilmente, però, dato il mio lento ritmo di lavoro, riuscirò a trasformarle in storie finite solamente in un futuro distante. Ovviamente, anche altri autori potrebbero utilizzare il personaggio, siccome ora è lì fuori.

SC: Quello che mi piace nelle tue storie sono le combinazioni insolite dei personaggi, che permettono di mostrare alcuni aspetti che non erano stati mai (o comunque non così funzionalmente) esplorati prima. Cuordipietra contro Paperone e Ciccio in Zio Paperone e la sfida matematica (du Mosch/Pérez, Fernández, 2022), il "triangolo romantico" tra Paperino, Miss Paperett e un Bassotto in De kaart van Eugenia (du Mosch/Pérez, Fernández, 2022), e così via... Come ti vengono queste idee e ci sono altri personaggi che vorresti esplorare?

DM: La prima cosa che le persone mi chiedono quando gli dico che scrivo fumetti Disney è: "da dove ti vengono le idee?" e non riesco mai a dare una risposta interessante. Faccio solo brainstorming in base ai parametri che l'editor mi fornisce, oppure un'idea mi viene in mente a caso durante il giorno e (se non mi dimentico di scriverla) provo a vedere se riesco a tirarne fuori una storia.

La combinazione dei personaggi non nasce da uno sforzo consapevole. Cerco semplicemente di ottenere una storia che non abbia letto prima, qualcosa che mi sarebbe piaciuto leggere da bambino. E, quando cerchi di entrare nel "territorio inesplorato", provi giocoforza combinazioni di personaggi che non si erano visti insieme prima. Per esempio, mi è appena stata pubblicata una storia in cui Herbert, l'amico di Qui, Qui e Qua, parte per un'avventura assieme a Zio Paperone. Dimmi se non è una strana coppia!

SC: A proposito di Herbert, come mai pensi che sia un personaggio così popolare in Olanda?

DM: Bella domanda. Credo sia perché la produzione barksiana è molto radicata nei fumetti olandesi. Come il cane Bolivar e il vicino Jones, Herbert è un personaggio popolare qui, ma raramente (forse mai?) appare in storie straniere. Inoltre, il suo nome olandese, "Keessie", ha un suono divertente e orecchiabile.

SC: A proposito dei fumetti olandesi, credo che la qualità dei disegni dei vostri artisti sia notevole. Le tue storie per ora sono state disegnate da Jippes, Ferioli, Pérez... Quanto è soddisfacente vedere quello che scrivi in una veste grafica così bella? C'è qualche artista (olandese e non) con il quale sogneresti di collaborare?

DMDaan Jippes è stata una sorpresa totale per me e, solo la settimana scorsa, mi è stata pubblicata una storia disegnata dal mio altro artista preferito, Carlos Mota!! Dopo avere ammirato le loro opere da quando ero un ragazzo, pensare che un giorno avrebbero disegnato le mie storie è quasi surreale.

Ci sono molti altri artisti con i quali spero di lavorare su mie storie un giorno: Mau Heymans è un altro dei preferiti dalla mia infanzia. Ci sono anche nuovi nomi, come Tim Artz, Henrieke Goorhuis e Jan-Roman Pikula, che sono tra i migliori cartoonist che io conosca.

Kari Korhonen è un altro dei miei preferiti, che ha lo stesso stile "fluido" e leggermente buffo che ammiro in Jippes e Mota. Ma Korhonen lavora solo per Egmont, perciò dovrei prima vendere una storia a loro affinché ciò possa accadere.

Due vignette da Slapen op commando (du Mosch/Jippes, Schröder, 2021)

SC: Mi hai raccontato da dove viene l'ispirazione per le storie, ma poi come sottoponi il tuo lavoro ai redattori e all'editore una volta terminato? Realizzi una sceneggiatura scritta oppure lo consegni sotto forma di storyboard?

DM: Solitamente, il redattore mi chiede un numero preciso di pagine per un dato personaggio e, spesso, mi viene dato un tema generico che la storia dovrà sviluppare (ad esempio, "eredità" o "caccia al tesoro"), nonostante io mi prenda molte libertà. Altre volte, creo semplicemente una storia senza che me lo chiedano e la invio, come avevo fatto la prima volta. In questo caso, ho più libertà di decidere quante pagine saranno, ecc., e queste storie non hanno una data di consegna, perciò ho più tempo per lavorarci.

Una volta che ho completato la storia, disegno l'intero script sotto forma di storyboard (molto) veloce e abbozzato; tutti gli autori per la produzione olandese lavorano così. La parte più difficile per me è capire come avere il giusto numero di vignette nel limite della pagina. C'è spazio solo per 8 vignette per pagina, ma a volte vorresti una vignetta più grande, o più piccola, se la storia lo richiede. Mi piace avere delle grandi vignette iniziali, ma ciò significa che dovrò rimuovere o accorciare una vignetta da qualche altra parte nella storia per fare combaciare il tutto e, se quando sommi tutte le vignette, ce n'è una di troppo, devi ricominciare a ricomporre il puzzle da capo: aarggh!

Sebbene le bozze possano essere veloci e non debbano essere grandiose, aggiungono MOLTO lavoro in più alla stesura di una sceneggiatura, ma mi piace dare l'input visuale alla storia. Realizzo il primo design per ogni nuovo personaggio che posso creare per le mie storie e ogni volta è molto divertente vedere come l'artista finale lo interpreta. Ad esempio, Nelis de Nozem, il consulente per la gestione della rabbia di Paperone in Innerlijke rust: Paco Rodriguez ha fatto suo il personaggio, aggiungendogli una piccola treccia sotto becco che lo ha reso molto più divertente!

Nelis de Nozem da Innerlijke rust (du Mosch/Rodriguez, 2021)

Una volta che la sceneggiatura è completamente scritta e abbozzata, la invio alla redazione e il mio editor la leggerà e deciderà se acquistarla o rifiutarla. All'inizio, ricevevo spesso note su cose che andavano cambiate. Ad esempio, nella storia con Ciccio, Cuordipietra avrebbe dovuto drogare Ciccio mettendogli dei sonniferi nel cibo. A quanto pare, non si poteva fare, così l'ho sostituito con un orologio ipnotico raffigurato sul cartellone di un tifoso (molto inverosimile, lo so, ma probabilmente anche più divertente). Fortunatamente, con il passare del tempo, ho ricevuto meno note e la maggior parte delle storie viene accettata senza bisogno di modificare nulla (toccando ferro!).

Ciò che avviene successivamente è fuori dal mio controllo e la storia verrà assegnata a un artista.

Spesso, la redazione cambia la mia sceneggiatura per renderla più breve o più semplice ed è un peccato a volte, perché mi piace mettere dell'umorismo nei dialoghi che viene quindi tagliato per rendere il testo più breve. Secondo me, il testo non dovrebbe essere troppo semplice, ma dovrebbe sfidare un po' i bambini, in modo che possano migliorare inconsciamente il loro vocabolario in una maniera che li diverta. Molti bambini che leggono la rivista sanno già leggere perfettamente, perciò non ritengo che debba rimanere a un livello prescolare.

Inoltre, devo sottolineare che, mentre ovviamente ci guadagno un po' di soldi, quello del fumettista non è il mio "lavoro principale", ma è essenzialmente un hobby, e perciò devo utilizzare il mio tempo libero per farlo. Questo significa anche che ho pochissimo tempo per lavorare alle mie storie e, a volte con le scadenze, devo fare molto lavoro in tempi brevi! Perciò, alcune storie risultano un po' più affrettate di altre, ma cerco comunque di fare il meglio che posso.

SCQualche commento su progetti a cui stai lavorando?

DM: Ho appena consegnato una storia di 12 pagine con Paperina che la redazione mi aveva chiesto e una storia di 5 pagine con Paperino e Gastone. Recentemente, ho anche venduto un'altra storia Paperone-contro-Famedoro, 10 pagine in cui Paperone viaggia indietro nel tempo per ottenere un'eredità. Finora, questa storia è stata una delle mie preferite da scrivere e spero che piacerà anche ai lettori.

Sto anche lavorando a una storia di 9 pagine con Archimede e una di 10 pagine con Amelia, oltre ad avere molte idee "in cantiere", ma, come ho detto, queste storie non commissionate richiedono più tempo per essere completate.

Vignetta iniziale dallo storyboard di Strijd om een erfenis

Vignetta iniziale dallo storyboard di Pech gehad!

SCSentiti libero di aggiungere qualsiasi cosa di cui non abbiamo parlato durante questa chiacchierata.

DM: Non ho molto da aggiungere, se non ringraziarti per la decisione di intervistare me: l'autore di fumetti MENO conosciuto al mondo!

Ti auguro buona fortuna con il tuo blog e spero che altre mie storie vengano pubblicate in Italia, affinché i lettori italiani possano (si spera!) apprezzarle.

© Disney per le immagini pubblicate.

venerdì 22 aprile 2022

Il debutto di Gustavo Paperone (Goosetave Gander)

Oggi vorrei parlare di una storia olandese anticipata durante il corso della chiacchierata con Cèsar Ferioli e pubblicata lo scorso marzo sul settimanale Donald DuckDe komst van oom Fortunus (du Mosch/Ferioli, 2022). Il mio interesse per questa produzione è motivato dal fatto che si tratta della prima storia a fumetti Disney in cui appare il padre di Gastone, escludendo quella non ufficiale realizzata nel 2019 dalla fumettista britannica Sarah Jolley e già citata qui.

Gastone alle prese con il padre in un'illustrazione di Jan-Roman Pikula (2022)

Il personaggio di Goosetave Gander (la cui genesi barksiana è qui ripercorsa) deve il suo aspetto grafico a Mark Worden, che, nell'illustrare il primo albero genealogico di Barks, sembrerebbe mescolare il design di Ollie Eiderduck, introdotto in Paperino e la sfida natalizia (Barks, 1958), con quello di un personaggio secondario presente in Zio Paperone snob di società (Barks, 1962). Curiosamente, Worden cambia il nome del parente prima in Goosetale (sostituendo la "v" con una "l") e poi in Goosetail (mantenendo la stessa pronuncia, ma con una grafia differente). Don Rosa, che riporta il nome inglese da Goosetail a Goostave (togliendo quindi una "e" rispetto all'intenzione originale), si distacca in minima parte dalle fonti barksiane, mantenendo invece alcune caratteristiche del disegno del suo predecessore, tra cui l'eleganza e la compostezza del papero, nonché la forma del suo becco.

Da sinistra a destra: Ollie Eiderduck, un personaggio senza nome barksiano, il Goosetail Gander di Worden e il Goostave Gander di Rosa

Ma chi è Gustavo Paperone? Quale è la sua storia? Fino a oggi era difficile dirlo (nemmeno il cartoonist del Kentucky lo ha mai rappresentato al di fuori del suo albero genealogico), ma ora abbiamo a nostra disposizione qualche informazione in più. Questa operazione dei fumettisti Disney olandesi non sembrerebbe però costituire un'eccezione: essi hanno infatti già portato in vita la sorella di Paperino in un albo speciale del 2014 (di cui ho parlato qui assieme all'autore della storia), i genitori di Ciccio in un albo speciale del 2019 (di cui ho parlato qui) e hanno ancor più recentemente recuperato il cugino dimenticato Pistacchio (Cuthbert Coot), presentato in Paperino cow-boy (Barks, 1945), all'interno di Het oor van de wind (Jonker, Hoogma/Mota, 2020).

L'incontro/scontro tra Gustavo e i nipoti

Il Gustavo della coppia du Mosch/Ferioli è un sergente del plotone di Zwaandam, unione tra la parola "zwaan" (cigno) e il nome della città olandese Zaandam, identificabile forse con la Borgocigno (Swanville) citata da Barks in Paperino e l'onorevole testone (Barks, 1957), e si trova di passaggio a Paperopoli per una missione importante. Un fortuito incontro/scontro con Paperino e i nipotini, che chiedono al prozio se abbia intenzione di visitare suo figlio Gastone, rivela la bugia con la quale il papero fortunato riesce a tenere il rigoroso padre lontano da sé: egli  racconta infatti al genitore di non avere mai tempo e di essere molto impegnato con il lavoro. Fiutata l'occasione di vendicarsi dei continui sberleffi ricevuti, Paperino decide di condurre lo zio a casa dell'antipatico cugino; qui, Gustavo si rende conto della natura oziosa e indisciplinata del figlio e decide di educarlo in maniera abbastanza pesante.

Esempi del rigido addestramento di Gastone

Il personaggio riparte per Zwaandam verso la fine della storia e non ci è dato sapere quando (e se) farà ritorno a Paperopoli. Trovo curioso notare come nella storia non sia mai fatta menzione a Daphne, la madre di Gastone; forse, i rapporti con il marito non sono dei migliori.

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