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martedì 17 ottobre 2023

Le nipotine di Amelia

Credo di avere scritto molto poco della fattucchiera Amelia (aka Magica De Spell) su questo blog, perciò, direi ne è giunto il momento. In particolare, vorrei dedicare questo articolo alle nipotine della temibile papera partenopea.

Procedendo, dunque, in ordine cronologico, abbiamo Streghella (Witch Child) — resa anche come Maghetta o Nocina —, che fa la sua prima apparizione in Amelia e il mancato debutto (Kinney/Fletcher, 1967). Va, però, notato che Streghella — così come suo fratello Maghetto (Warlock) — non è propriamente nipote di Amelia, in quanto figlia di una sua amica e collega strega (Witch of the West).

L'amica di Amelia le manda in visita Streghella

Streghella al suo esordio

Siccome l'effettiva mancanza di parentela viene esplicitata solamente un paio di volte, e Streghella continua a chiamare affettuosamente "zia" Amelia (e pure Maga Magò!), è molto probabile che alcuni lettori e autori poco attenti abbiano creduto che si dovesse trattare di una nipote a tutti gli effetti. Nella produzione italiana, Streghella è stata utilizzata solamente in una manciata di storie. In ordine: Zio Paperone e il quadrifoglio portasfortuna (Gazzarri/Perego, 1976), Zio Paperone e la sfida del "mulino abbandonato" (Concina/Lostaffa, 1980), Strega... Streghella la magia può esser bella (Concina/Vian, 1995), Operazione Jonas Duck (Pesce/Migheli, 2011) e Dolce passione (Pesce/Palazzi, 2016). Viene generalmente rappresentata come una brava bambina, solidale con Qui Quo e Qua e con Emy Ely ed Evy. Gazzarri e Perego propongono, invece, una ragazzina adolescente e "ribelle", in pieno conflitto generazionale con la zia. Si potrebbe, volendo, considerare questo racconto ambientato tempo dopo gli altri.

Streghella secondo Perego

Streghella secondo Lostaffa

Streghella secondo Vian

Streghella secondo Migheli

Streghella secondo Palazzi

Curiosità: il duplice nome italiano, Streghella (o Maghetta) e Nocina, deriva dal fatto che il look datole dagli autori internazionali che la ritraevano (Jim Fletcher e Glenn Schmitz) era piuttosto differente.

Streghella/Nocina secondo Schmitz

Ciò ha fatto sì che, in Brasile, Streghella e Nocina siano apparse contemporaneamente come personaggi differenti in almeno due occasioni: A Corrida de Vassouras (Saidenberg/Herrero, 1975) e O Exame Final (Saidenberg/Lima, 1976).

Streghella e Nocina

Chiusa la parentesi Streghella, passerei all'unica vera nipotina di Amelia al momento conosciuta: Minima De Spell. Minima esordisce in una storia a fumetti ambientata nell'universo di DuckTales, intitolata Dime After Dime (Gilbert/Torreiro, Valenti, Bat, 1991). In questa avventura, ospitata dalla zia per qualche tempo prima che la madre torni a prenderla, frequenta un campo estivo dove viene derisa e isolata dalle compagne per via del suo nome e del suo abbigliamento. L'unica bambina che decide di starle vicino, diventando sua amica, è la piccola Gaia (Webby), "nipotina" acquisita di Paperone. Gilbert mi ha personalmente riferito che Minima ha "più o meno l'età di Gaia" e che l'ha concepita come una "Amelia in miniatura".

La prima vignetta in cui viene mostrata Minima

La prima interazione documentata tra Minima e la zia

Minima viene, quindi, recuperata in una serie made in Italy, ideata da Francesco Artibani e Lello Arena, che include: Amelia e la pietra pantarba (Artibani, Arena/Cavazzano, 1995), Amelia e la furia degli elementi (Artibani, Arena/Cavazzano, 1999) e Amelia e il segreto di Babbo Natale (Artibani, Arena/Camboni, 2002), a cui va aggiunta la promozionale Amelia e il diario d'Incagliostro (Sisti/Sciarrone, 1995). Come è possibile che degli autori italiani fossero a conoscenza di questo personaggio negli anni Novanta, visto che la sua storia d'esordio è tuttora inedita nel nostro paese? La risposta è stata svelata da Artibani in persona durante la nostra recente video-chiacchierata: "tutti e due eravamo abbonati a Disney Adventures". La Minima di Artibani e Arena risulta, comunque, più infantile di quella tratteggiata da Gilbert e co. e dimostra una strana ossessione per il povero Gennarino, destinato a essere strapazzato e travestito come un bambolotto. Che c'entri qualcosa il fratello di Amelia, Poe, tramutato in corvo nella serie televisiva?

Minima secondo Cavazzano

A oggi, Minima è presente in altre tre storie soltanto: Zio Paperone, Amelia & il patto della luna (Stabile/Guerrini, 2014), in cui viene menzionata brevemente dalla zia, e le olandesi Scherzetti da strega (Leever, van der Harst/Pérez, Fernández, 2021) e De betoverde boerderij (Leever, van der Harst/Pérez, Fernández, 2023). Nella prima delle due, si reca a Paperopoli durante la notte di Halloween per potersi finalmente sentire a sua agio ed essere libera di essere sé stessa. Qui, farà amicizia con le tre nipotine di Paperina. Nella storia più recente, invece, combina dispetti alla fattoria di Nonna Papera attraverso una serie di incantesimi. Semmai dovesse essere recuperata in produzioni italiane, credo che sarebbe interessante vederne una versione più cresciuta e, inevitabilmente, influenzata dal successo di personaggi simili, come Mercoledì Addams.

Minima in Il patto della luna

Minima in Scherzetti da strega

Minima in De betoverde boerderij

Sebbene non propriamente nipoti, una menzione speciale va alle giovani e moderne (entrambe viaggiano a bordo di un aspirapolvere) cuginette Matilda (figlia della cugina Emma), co-protagonista di tre racconti pubblicati nel 1999 (realizzati da Giovanna Bo ed Emilio Urbano), e Carmelina (figlia della cugina Asdrubala), che appare in Amelia e l'apprendista maga (Baldacci/Martusciello, 2000). Discorso differente, invece, quello che riguarda le piccole streghette Hocus e Pocus, ideate da Byron Erickson e introdotte in A Hocus Pocus Halloween (Erickson/Mota, 2010). Pur essendo molto simili, perfino nell'abbigliamento, questi personaggi non hanno alcuna parentela con la fattucchiera barksiana, se non in alcune traduzioni, nelle quali vengono erroneamente indicate come "nipoti". Come chiarisce lo stesso Erickson in un'interessante intervista rilasciata alla fanzine tedesca Bertel-Express: "Hocus e Pocus non sono nipoti di Amelia. In tutte le mie storie con Hocus e Pocus, Amelia dice sempre qualcosa sul fatto che non sono imparentate".

Non c'è nessuna parentela tra Amelia Hocus e Pocus

Curiosamente, secondo la pagina dedicata ad Amelia pubblicata nel numero 15 del 2020 del settimanale olandese Donald Duck, Hocus e Pocus sarebbero nipoti di Amelia, mentre Minima sarebbe solamente la figlia di una sua collega strega.

Una interpretazione singolare

Dovrei parlare anche di Lena, dal reboot di DuckTales? In questa sede, credo basti dire che, tecnicamente, non è nipote di Amelia e neppure una sua parente, dal momento che non è una "vera" persona, bensì un'ombra resa senziente. Eventualmente, più informazioni su questo personaggio sono recuperabili qui.

Lena

© Disney per le immagini pubblicate.

giovedì 1 giugno 2023

Un nuovo membro nella famiglia Bassotti

In data 29 maggio, l'artista spagnolo Francisco "Paco" Rodriguez Peinado ha pubblicato un post sul suo profilo Facebook contenente tre vignette di una storia a cui sta lavorando e la seguente descrizione: "Ho avuto l'opportunità di creare graficamente la mascotte della Banda Bassotti (123-132)".

Due delle tre vignette pubblicate da Rodriguez

Nei disegni, è raffigurato un piccolo cane non antropomorfo che indossa una mascherina nera, proprio come i suoi padroni. La sceneggiatura/storyboard della storia, che sarà di prossima pubblicazione sul settimanale olandese Donald Duck, è a cura del norvegese Gaute Moe, con il quale, pochi mesi fa, ho avuto modo di fare una simpatica chiacchierata.

Due vignette dallo storyboard di Moe

La creazione di questo nuovo personaggio non deve però sorprendere. I Bassotti, infatti, hanno da sempre un legame stretto con il mondo animale. In Zio Paperone e il denaro colloso (Barks, 1963), possiamo infatti vedere che hanno coyote, falchi e ratti; in Zio Paperone e la lattuga mimetica (Barks, 1964), così come già in una sezione di Paperino e le avventure in cinemascope (?/Strobl, 1958), addestrano delle talpe (in realtà, gopher nel fumetto originale); e, in Zio Paperone e la gemma-anatema (Barks, 1967), addestrano anche ghiandaie e (di nuovo) falchi.

Alcune vignette dalle storie di Barks citate

Ad ogni modo, in tutti questi casi, gli animali vengono addestrati dalla Banda a fini criminali, ma non diventano personaggi ricorrenti ed esauriscono anzi la propria vita nel corso della singola storia di riferimento. Diverso, invece, è il caso (tutto italiano!) di Ottoperotto, un vero cane bassotto non antropomorfo, introdotto dall'autore Pier Carpi e dal disegnatore Giovan Battista Carpi nella storia Zio Paperone e le bande rivali (Carpi/Carpi, 1964). Questo fedele compagno compare in sei storie (cinque scritte dallo stesso Carpi e una da Giulio Chierchini) fino al 1966 e in una storia di produzione internazionale (ma sceneggiata e disegnata, rispettivamente, da Elisa Penna e Luciano Gatto) nel 1974, per poi essere recuperato solamente alla fine degli anni Novanta, in Ottoperotto (Michelini/Held, 1999), dove viene ricordato proprio come "la mascotte dei Bassotti". Il rilancio del personaggio è, in ogni caso, dovuto prevalentemente allo sceneggiatore Francesco Artibani, che lo ripropone in diverse storie fino ai primi anni Duemila, a partire da Bentornato, Ottoperotto (Artibani/Barbucci, 1999).

Ottoperotto alla sua prima apparizione

Un altro animale domestico della Banda, dal sapore tutto americano, è stato il gatto Mitraglia (Ratty), introdotto in I Bassotti e il crollo del record (Lockman/Strobl, 1966). Se, qui, è ancora un gattino nero e bianco anonimo, senza peculiari caratterizzazioni, il design cambia già nella seconda apparizione, Ratty's Trophy (Lockman/Manning, 1977), in cui diventa un gatto arancione a strisce con tanto di occhi marcati a suggerire una mascherina, fino a stabilizzarsi su un colore grigio e bianco (sempre con tanto di finta mascherina). Mitraglia è comparso in un totale di venti storie, di cui una realizzata in Brasile, facendo capolino per l'ultima volta in La Banda Bassotti e il materasso del riccastro (Lockman/Wright, 1983). 

Mitraglia alla sua prima, seconda e ultima apparizione

© Disney per le immagini pubblicate.
Si ringrazia Gaute Moe per avere messo a disposizione, in esclusiva, le vignette dal suo storyboard originale.

domenica 28 maggio 2023

I collaboratori di Cuordipietra Famedoro

Dopo avere tracciato la caratterizzazione di Cuordipietra Famedoro nel corso dei decenni e delle differenti produzioni, mi è parso sensato intraprendere una ricerca sui suoi collaboratori poiché, se è vero che tutti noi conosciamo Battista o Lusky, non si può certamente dire lo stesso delle loro controparti sudafricane. Come dicevo, infatti, la scorsa volta, "Famedoro è prevalentemente solo", ma non sempre è così.

Il primissimo collaboratore del miliardario africano viene introdotto dallo stesso Barks e appare in due vignette di Zio Paperone... tutto per la concessione (Barks, 1966). Si tratta di un personaggio senza nome che interviene solamente per aggiornare il suo principale e la loro precisa relazione rimane quindi non chiara.


Ho individuato, poi, due personaggi nella olandese Boksen (Vis/Colomer Fonts, 1984), che ritengo le copie speculari dei barksiani Clerkly e Miss Paperett (Miss Quackfaster). Di questi dipendenti, che compaiono rispettivamente in due e una vignetta, solo della segretaria ci viene fornito il nome: juffrouw Dora (Miss Dora).


Si può, quindi, rintracciare un aiutante di Famedoro in No Thanks for the Memories (Korhonen/Massaroli, 1999). Questo personaggio, ancora una volta senza nome, compare in ben nove vignette (di cui una solo come silhouette), in cui segue fedelmente il miliardario e lo consiglia. Potrebbe ricordare vagamente l'aiutante barksiano nel design, ma, interrogato a proposito, il disegnatore della storia ha negato una eventuale ispirazione.


Discorso diverso è invece quello che riguarda Zio Paperone e il tesoro di Cornelius Coot (Branca, Gattino/Branca, 2002). Qui, infatti, il personaggio che accompagna Famedoro per tutta la durata della storia non è altri che lo stesso presentato in Tutto per la concessione (design e abiti identici) e gli autori gli forniscono pure un nome: Seymour. Finora, si tratta del personaggio più definito e interessante: partecipa alla storia, si sporca le mani e, diversamente dai suoi predecessori, ha un ruolo rilevante.


Il successivo collaboratore che ho trovato proviene da un'altra storia olandese di qualche anno più tardi: TNT-verhaal (Geradts/Tortajada Aguilar, 2010). Il nome è Schaapstra e il becco sembra essere lo stesso di Seymour, ma non ci è dato conoscere molto altro su di lui.


Si passa, dunque, a Guus als adviseur (Heymans, 2012), in cui veniamo a conoscenza di Ferdi Fiskus, consulente finanziario di Famedoro.


Si arriva, perciò, al primo collaboratore introdotto nella produzione italiana. Nella lunga Zio Paperone e il segreto di Cuordipietra (Artibani/Perina, 2017), gioca un ruolo importante il "maggiordomo per necessità" Desmond, una specie di Battista/Archie (il Duckworth di DuckTales) al servizio del miliardario criminale.


In De rijkste ter wereld (Heymans/Heymans, 2018), vediamo un altro contabile senza nome.


È, quindi, il turno di altri due collaboratori considerabili dei corrispettivi di Battista/Lusky: uno senza nome, dalla francese L'idole sacrée de l'île aux cent volcans (Chamblain/Pérez, Fernández, 2018), e Alfons, dall'olandese Een harteloze oude vrek (Roozen/Alfonso, Fernández, 2021).



Proseguiamo con il contabile Ko Sinus, da Zio Paperone e la sfida matematica (du Mosch/Pérez, Fernández, 2022). Anche il nome di questo personaggio, così come quello proposto da Heymans, è basato su un gioco di parole.


Infine, l'ultimo esempio che ho individuato e presente nella lunga saga Minaccia dallo spazio (Vacca/Casty, 2022) e si tratta del fedele maggiordomo Fiorenzo.


Se tentare di recuperare tutti questi personaggi mi sembra poco sensato e dispersivo, sarebbe, comunque, auspicabile vedere una certa continuità per quanto riguarda i collaboratori del miliardario sudafricano nelle storie di futura produzione.

© Disney per le immagini pubblicate.

giovedì 18 maggio 2023

Alla ricerca di Della Duck

Il mistero attorno ai genitori di Qui, Quo e Qua affascina i donaldisti di tutto il mondo da sempre. Si possono trovare commenti sull'argomento tra le pagine di libri, come Para leer al Pato Donald (Dorfman, Mattelart, 1971) o Donaldismen (Gisle, 1973) — che affrontano la questione dell'assenza di paternità nei fumetti Disney —, di fanzine, come la tedesca Der Hamburger Donaldist (1976-1985) o la danese Rappet (2002-), e, più recentemente, sui siti internet e nelle discussioni sui forum. Al giorno d'oggi, fortunatamente, possediamo qualche strumento in più rispetto che in passato per poter tracciare che ne è stato di certi personaggi, perciò ho deciso di dedicare questa mia ricerca a definire più precisamente Della Duck.

Innanzitutto, Della viene citata nella tavola domenicale del 17 ottobre 1937 (Osborne/Taliaferro, 1937), in cui manda i suoi figli a stare da Paperino dopo che questi hanno fatto scoppiare un petardo sotto la sedia del padre, facendolo finire in ospedale (dove sarebbe poi deceduto secondo Marovelli et al., 1974). Da notare che, nella lettera che annuncia l'arrivo dei nipoti, Della si firma come “cugina”. Il trio di bambini dispettosi rimane da zio Paperino fino alla tavola domenicale del 21 novembre dello stesso anno (Osborne/Taliaferro, 1937), quando la madre li richiama a casa attraverso un telegramma. Dopo il rientro a casa, i nipotini ricompaiono al fianco dello zio in un totale di sei strisce giornaliere tra il 23 febbraio 1938 e il 29 aprile dello stesso anno (Brightman, Karp/Taliaferro, 1938), per poi ritornare in pianta stabile nella striscia del 23 maggio (Karp/Taliaferro, 1938), in cui Della chiede a Paperino per telefono di tenere i suoi figli per un po', dovendosi recare fuori città. Da questo momento in poi, i nipotini non faranno più ritorno a casa propria e l'ultima menzione dei loro genitori nelle strisce giornaliere si avrà il 10 settembre 1938 (Karp/Taliaferro, 1938), quando i paperini vengono mostrati pregare per loro e per lo zio Paperino.

La prima apparizione dei nipotini

Il rientro a casa

Il ritorno dei nipotini

L'ultimo riferimento ai genitori nelle strisce

Successivamente, in Buon Compleanno Paperino (Rota, 1984), storia celebrativa realizzata per celebrare i cinquant'anni di Paperino e raccontare la sua vita, viene riproposto (seppure leggermente alterato) l'arrivo dei nipoti presentato nella tavola domenicale sui quotidiani e Della viene fedelmente chiamata “cugina”.

Rota riprende la sequenza introduttiva dalla tavola domenicale del 17 ottobre

Ma, se sui quotidiani (e per Rota) Della è la cugina di Paperino, nei cartoon è invece la sorella. In Donald's Nephews (dir. Jack King, 1938), la cartolina che annuncia l'arrivo dei nipoti è, infatti, firmata “Sister Dumbella” (dumbbell significa “stupido”). Alcune teorie hanno cercato di far coincidere i due nomi, proponendo che uno fosse soprannome dell'altro e viceversa, ma ci torneremo più tardi. Nel libro The Life of Donald Duck (1941), viene riportata la stessa cartolina, con la dicitura “Sister”, ma senza il nome della parente.

“Sister Dumbella”

Fino agli anni Novanta, si hanno dunque due diverse parentele per lo stesso personaggio, ma, dopo la pubblicazione dell'albero genealogico dei Paperi realizzato da Don Rosa (1993), Della viene universalmente riconosciuta come sorella di Paperino. Inoltre, in Il cuore dell'Impero (Rosa, 1994), l'autore stabilisce che i due sono gemelli. Tra le versioni internazionali dell'albero genealogico di Rosa pubblicate negli anni, ritengo interessante citare (per quanto riguarda l'oggetto della nostra ricerca) quella realizzata dall'artista olandese Michel Nadorp (1995), in cui Della è chiamata “Dumbella Duck”, e quella pubblicata sul primo numero della collana Mickey Donald & Cie — La Grande Galerie des Personnages (2019), realizzata da Fernando Güell.

Il ritratto di Della proposto da Rosa (a sinistra), da Nadorp (al centro) e da Güell (a destra)

Prima di proseguire in ordino cronologico, vorrei però tornare un attimo agli anni Cinquanta. È in questo periodo che Carl Barks abbozza un albero genealogico dei Paperi per proprio uso personale. Si tratta di uno schema spoglio e rudimentale, utile per delineare le parentele principali, in cui Barks annota i nipotini come figli della sorella di Paperino, qui chiamata “Thelma Duck”. Nella versione disegnata di questo albero, realizzata da Mark Worden e pubblicata nella sua Carl Barks Checklist (Worden, 1976?), Thelma prende in prestito il look di una delle due ragazze presenti sulla copertina del numero 276 di Walt Disney's Comics and Stories (1963), realizzata proprio da Barks.

Confronto tra la papera presente sulla copertina di Walt Disney's Comics and Stories (a sinistra) e la “Thelma Duck” di Worden (a destra)

Ritornando agli anni Novanta, dopo Don Rosa, Della viene citata nella storia della serie italiana PKNA intitolata Crepuscolo (Artibani/Forcelloni, 1998), in cui Paperinik risponde affermativamente quando gli viene chiesto se abbia o meno una sorella. In aggiunta, per restare nell'ambito della produzione italiana, un'ulteriore citazione si ha nel terzo episodio di 2010 Mondiali al cubo. Verso il Sudafrica (Secchi/Mangiatordi, 2010), in cui Paperone, raccontando ai nipotini la storia della famiglia dei Paperi (citando tra l'altro le sorelle Matilda e Ortensia), esclama: “... e fu per questo che vostra madre, Della Duck, vi portò a vivere da vostro zio Paolino Paperino!” Tuttavia, la spiegazione avviene off-screen e, pertanto, non ci è dato conoscere la motivazione che ha spinto Della a separarsi dai figli.

Zio Paperone menziona Della

Il punto di svolta per la ricerca di Della Duck si ha solamente nel 2014, attraverso la storia 80 is prachtig! (Geradts/Tortajada Aguilar, 2014), pubblicata su un numero speciale della testata settimanale olandese Donald Duck. Qui, infatti, attraverso alcune scene di flashback, possiamo vedere i due fratelli Duck da bambini e durante la loro crescita, fino al momento in cui Della affida a Paperino i suoi figli. Della è rappresentata come una intrepida e coraggiosa pilota e lascia al fratello i suoi piccoli appena nati prima di partire per lo spazio. Grazie al tablet di Archimede, i Paperi riescono a connettersi con lo spazio, dove Della si trova tuttora a bordo del suo razzo.

Della porta i suoi figli al fratello prima di partire per lo spazio

A questo punto, bisogna però fare una distinzione tra la versione della storia pubblicata e gli storyboard originali di Geradts, caricati dall'autore sul proprio blog. Spesso, infatti, gli editor olandesi cambiano alcune cose nei dialoghi per renderli più semplici, senza che gli sceneggiatori lo sappiano. A tale proposito, è curioso notare che negli storyboard Della afferma di essere nata nel 1936 e crede di trovarsi nel 1958, dichiarando perciò di avere 22 anni. Inoltre, mentre nella versione pubblicata Della sostiene di essere partita da un quarto d'ora e di tornare a casa tra un'ora (avendo perciò compiuto un quinto del proprio viaggio), negli storyboard si trova in viaggio da cinque minuti e prevede di ritornare in un quarto d'ora (avendo compiuto così un quarto del proprio viaggio). Per questo motivo, considerando i dati presenti nella versione originale dell'autore, è possibile prevedere il ritorno di Della sulla terra con dei semplici calcoli matematici:

2014 (anno in cui la storia è ambientata) - 1958 (anno in cui Della è partita) = 56 (numero di anni corrispondenti a un quarto del viaggio)

56 x 3 (quarti di viaggio rimanenti) = 168 (anni rimanenti di viaggio)

2014 + 168 = 2182 (anno in cui Della ritornerà sulla Terra)

Paperino ammette invece di essere nato nel 1934, pertanto i due, almeno secondo questa storia, non sarebbero gemelli. Inoltre, è utile considerare che, se negli storyboard il nome della sorella di Paperino è Della, nella versione pubblicata è invece Dumbella, come peraltro nell'albero genealogico disegnato da Nadorp.

Geradts riprende poi il personaggio di Della da bambina in un totale di 23 storie da una pagina disegnate da Carmen Pérez e pubblicate tra il 2017 e il 2019. Mentre le prime 22 fanno parte di una serie annuale di 52 gag con protagonisti i vari Paperi Disney da bambini, realizzata su richiesta della redazione e pubblicata sulla quarta di copertina del settimanale, l'ultima è stata stampata su un numero speciale dedicato alla vita di Paperino e ha come protagonista dichiarato “Donnie Duck” (vale a dire il Paperino Paperotto dell'omonima serie italiana degli anni Novanta/Duemila, in cui Della non figurava).

Della e Paperino da bambini

Per motivare l'utilizzo del nome Dumbella nelle storie olandesi, gli editor chiedono a Geradts di scrivere una tavola apposita, pubblicata sul numero 10 del 2017 della rivista, in cui una Della adolescente si lamenta del suo nome di battesimo e ringrazia Paperino per avere scritto una canzone in cui la chiama Dumbella, dichiarando: “Voglio che d'ora in poi tutti mi chiamino 'Dumbella'!” Desiderio quantomeno discutibile...

Della adolescente ringrazia il fratello per il soprannome

Nel reboot di DuckTales (Disney XD 2017, 2020-2021; Disney Channel 2018-2019), vengono poi forniti ulteriori retroscena sulla sorella (gemella) di Paperino. Descritta come una grande avventuriera, Della lascia le uova contenenti i suoi figli al fratello prima di partire segretamente per lo spazio (con un razzo sperimentale fatto costruire da Zio Paperone), dove però viene data per dispersa a causa di una potente tempesta cosmica. L'ispirazione per questa rappresentazione del personaggio viene proprio dalla già citata storia di Geradts. Frank Angones, showrunner della serie, afferma infatti: 

C'era stata una storia europea celebrativa che spiegava che Della era partita per una esplorazione spaziale, ed ecco dove era. Ci è piaciuto perché era una delle domande nascoste in bella vista. È una delle cose che dai per scontate quando guardi il DuckTales originale. Non ti fermi a chiederti: Aspetta. Dove sono i loro genitori? (fonte: Plume, 2022; trad. mia)

Nella serie, Della viene mostrata anche nel presente, dove si ricongiunge con la famiglia, e indossa una gamba prostetica. Per trattare l'argomento con la giusta sensibilità, la produzione si è interfacciata in ogni fase con la Amputee Coalition. Suzanna Olson, producer della serie, dichiara infatti:

Stavo parlando con qualcuno che ha una figlia sulla sedia a rotelle e mi diceva che sua figlia non vede molta rappresentazione di persone con disabilità fisiche nell'intrattenimento per bambini e nell'animazione. Ho sentito che questa potesse essere un'area in cui avremmo potuto fare la nostra parte e perciò mi sono rivolta a Frank [Angones], chiedendogli se potenzialmente ci fossero opportunità per portare un personaggio con disabilità fisiche in DuckTales. Frank ha pensato che sarebbe stato molto organico, con lo schianto di Della sulla Luna, se si fosse procurata un infortunio. [...] [H]a fatto una scelta difficile per la sua salute e per la sua famiglia e deve imparare a vivere con una disabilità. Matt [Youngberg, l'altro showrunner della serie] era pienamente favorevole. Così, come facciamo sempre quando cerchiamo di essere inclusivi e rappresentativi, abbiamo lavorato con Disney e collaborato con dei consulenti, in particolare la Amputee Coalition. L'Amputee Coalition ha revisionato i character design e i cicli di animazione di Della per quando cammina e corre — sia sulla Luna e sulla Terra. Abbiamo chiesto loro di revisionare le sceneggiature e gli animatic per ricevere i loro input sul suo carattere e sul modo in cui si presentava e parlava di sé stessa e della sua differenza negli arti, e anche l'interazione con i suoi figli. Attraverso l'Amputee Coalition, abbiamo imparato che i bambini sono molto curiosi e interessati alle protesi. Vogliono sapere come funzionano e come sono fatte. Il fatto che Della chiami la sua gamba “gamba robot” è stato suggerito da quelle sessioni di consultazione con l'Amputee Coalition, poiché è qualcosa che i bambini capiscono, toglie il mistero e lo rende più immedesimabile. (fonte: ibidem; trad. mia)

Una versione adulta di Della appare anche in alcune storie a fumetti ambientate nell'universo del reboot di DuckTales (2017; 2019), ma si tratta di racconti che hanno luogo prima della sua partenza per lo spazio e la vedono intraprendere avventure in giro per il globo assieme al fratello e allo zio. Curiosamente, nel sesto episodio della seconda stagione della serie tv, intitolato “Last Christmas!” (dir. Jason Zureck, 2018), vediamo Paperino da bambino chiamare la sorella “Dumbella”, soprannome che lei non sembra affatto apprezzare.

Della in DuckTales

Alcuni autori, come Don Rosa e Francesco Artibani, hanno pensato di far comparire Della e il marito in storie ambientate nel presente, ma il primo ci ha ripensato per mancanza di idee abbastanza convincenti e il secondo è stato apparentemente bloccato dalla Disney stessa, presumibilmente a causa della lavorazione di DuckTales (fonte: un post pubblicato su Facebook da Artibani nel 2017 e successivamente rimosso dall'autore). Don Rosa, che aveva intenzione di includere un riferimento alla coppia in Zio Paperone e il ritorno a Xanadu (Rosa, 1991), spiega così il motivo che l'ha fatto desistere dal voler utilizzare questi personaggi:

Ho sempre avuto tra le mie note di realizzare una storia riguardante la ricerca dei genitori da parte dei nipotini perché è sempre stata la PRIMA richiesta dai fan. Ma non sono mai riuscito a capire come farla. Ci potrebbero essere solo 4 possibili finali:

1) Cercano i genitori senza trovarli mai -- inutile e triste.
2) Cercano e scoprono che i genitori sono morti -- triste e inutile.
3) Trovano i genitori e vanno a vivere con loro, lasciando zio Paperino -- chiaramente inaccettabile e molto molto triste.
4) Trovano i genitori e restano con zio Paperino -- illogico, probabilmente illegale (ne scaturirebbero cause legali) e triste.

Perciò, non ho mai nemmeno provato a suggerire la storia a Egmont. 
Ma ho *sempre* avuto un'idea su dove sono stati i loro genitori. Ho immaginato che li avrei resi naturalisti e intrepidi esploratori, forse il padre era un leader delle Giovani Marmotte, e che si sarebbero persi in una valle himalayana dopo avere lasciato i figli a Paperino, presumibilmente solo per poche settimane. Avevo anche incluso una sequenza che indicasse ciò in uno script che ho scritto, ma abbiamo deciso di escludere quella parte dalla storia finale quando ho portato a termine i disegni. (fonte: Rosa, 2009; trad mia)

Rosa aggiunge poi che “Egmont considera Ortensia de' Paperoni, Pico De Paperis, Della Duck e il marito sconosciuto di Della 'ufficialmente morti' e inutilizzabili” (fonte: ibidem; trad mia). Questo divieto pare comunque essere, parzialmente, decaduto, dal momento che Pico appare in ben 31 storie prodotte da Egmont e pubblicate tra il 2008 e il 2024.

Una versione di Della adulta realizzata da Rosa per il fan Michele Miglionico (2011)

Dunque, dove si trova oggi Della? Perduta in qualche valle asiatica assieme al marito? Nello spazio profondo? Si trova a Paperopoli o in qualche città limitrofa e incontra la sua famiglia tra una storia a fumetti e l'altra? Chi può dirlo... Vale la pena menzionare la recente The Life and Lies of Donald Duck (Holmås/Ferioli, 2024), in cui Paperino stesso racconta fatti della sua gioventù in compagnia della sorella e della madre, seppur alterati notevolmente. È difficile prevedere se i fumetti Disney mostreranno mai un ritorno del personaggio nell'universo dei Paperi che conosciamo e amiamo perché, ovviamente, ciò non sarebbe ininfluente nei confronti dello status quo e aprirebbe diverse questioni (morali? legali?) sulla custodia dei nipotini da parte di Paperino. Spero di essere riuscito a tracciare un profilo quanto più completo possibile su Della e rimarrò bene attento a nuovi e potenziali sviluppi sul tema.

Fonti consultate:

CAVAZZUTI Simone, “Una Chiacchierata con... Evert Geradts”, Eco del Mondo, 25 febbraio 2022, https://ecodelmondo.blogspot.com/2022/02/una-chiacchierata-con-evert-geradts.html.
DER HAMBURGER DONALDIST, fanzine, Germania 1976-1985.
DORFMAN Ariel, MATTELART Armand, Para leer al Pato Donald, Ediciones Universitarias de Valparaiso, Chile 1971 (trad. en. di David Kunzle, How to Read Donald Duck. Imperialist Ideology in the Disney Comic, International General, New York 1975).
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© Disney per le immagini pubblicate.

sabato 28 gennaio 2023

Il post definitivo su Gedeone de' Paperoni

Gedeone de' Paperoni, lo zio di Paperino introdotto in Paperino e i gamberi in salmì (Scarpa, 1956), è un personaggio che mi ha sempre affascinato e, perciò, ho deciso di recuperare tutte le sue apparizioni ufficiali (tra storie e illustrazioni) per commentarle qui, in quella che idealmente potrebbe essere una scheda completa e definitiva sul personaggio (almeno fino a quando non verranno prodotte nuove avventure a cui prenderà parte).

Gedeone de' Paperoni

Innanzitutto, è da considerare che, sei mesi prima del suo debutto, Guido Martina e Giovan Battista Carpi (qui ancora coadiuvato da Giulio Chierchini) avevano già assegnato  in Paperino e l'uomo del West (Martina/Carpi, 1955)  un parente prossimo alla famiglia dei Paperi: nientemeno che il fratello gemello di Zio Paperone. Questo insolito, e mai più ripreso, personaggio si chiama esattamente Paperon de' Paperoni e non mostra alcuna differenza fisica con il fratello, tanto che Paperino e nipotini credono inizialmente di trovarsi al cospetto dell'usuale parente. 

Tutto comincia quando Paperino riceve una raccomandata contenente cinquanta dollari e una lettera dello zio Paperon de' Paperoni che lo invita a trascorrere un mese di villeggiatura a Città d'Oro sul Fiume d'Oro (Texas), per festeggiare la scoperta della sua 745sima miniera d'oro. 

L'insolita lettera dello Zio Paperone

I Paperi, in bolletta cronica e stanchi di sopportare il caldo estivo della città, partono subito alla volta del West. Con loro stupore, la piazza principale di Città d'Oro ospita un asilo, una scuola, un ospedale e un ente assistenza intitolati a Paperon de' Paperoni, nonché una statua che lo raffigura, con incisa la dicitura: “A Paperon de' Paperoni. Benefattore e filantropo. La cittadinanza riconoscente.” 

L'arrivo a Città d'Oro

Il mistero è presto svelato: l'anziano papero che ha invitato Paperino non è il Paperone di città, “il taccagno arci-arci-arci-triliardario”, bensì il suo gemello, generoso e filantropo scopritore di miniere d'oro (che regala), il quale aveva conosciuto il nipote quando questi non aveva che pochi mesi. Curiosamente, nonostante nell'avventura appaiano entrambi i fratelli de' Paperoni, Paperone e Mani Buche (questo il soprannome affibbiato al filantropo) non si incontrano mai.

La rivelazione

Ne I gamberi in salmì — prima storia di Romano Scarpa come autore completo , facciamo quindi la conoscenza del secondo (in ordine di creazione), e decisamente più fortunato (a livello editoriale), fratello di Paperone: Gedeone de' Paperoni. Gedeone è da quarant'anni direttore del Grillo Parlante, “il più grande quotidiano del paese”, e viene da subito mostrato alle prese con un'attività di coordinazione dei suoi dipendenti a dir poco frenetica, che gli permette di non tradire la fiducia dei suoi 4.275.421 lettori.

Il colloquio di Paperino con lo zio

Il buon giornalismo d'inchiesta, la ricerca della verità e la libertà dell'informazione vengono messi al primo posto da Gedeone, che “centinaia di volte” si è rifiutato di vendere la testata al fratello (già proprietario di novantanove pubblicazioni) di fronte a un'offerta di quasi tre milioni di dollari. Il Grillo Parlante viene da lui infatti definito “un quotidiano libero e obiettivo, che costituisce la vera e propria coscienza del paese”.

L'importanza della libera informazione

Va comunque fatto presente che, nella prima stesura di questa storia, intitolata Paperino agente investigativo (Scarpa, 1953), il direttore era solamente un amico di Paperino.

Confronto tra Paperino agente investigativo (sinistra) e Paperino e i gamberi in salmì (destra)

Sei anni dopo I gamberi in salmì, Gedeone viene recuperato in Paperino cronista del giorno dopo (Barosso, Pavese/Perego, 1962), che, come la precedente, vede il personaggio titolare della storia desideroso di entrare nel mondo del giornalismo. Parallelamente a una variegata gavetta (ingrassaggio degli ingranaggi delle rotative, impaccatura dei giornali, composizione in linotipia e correzione delle bozze) presso lo zio, Paperino frequenta l'archivio del quotidiano, dove legge con grande ammirazione gli articoli di un tale Pap Paper, pubblicati tra l'ultimo ventennio del 1800 e il 1903 (anno in cui è stato cacciato dal giornale). 

L'ammirazione di Paperino per Pap Paper

Gedeone ricorda che, quando ancora era cucciolo di redazione, il direttore dell'epoca additava Pap Paper come “esempio di incapacità e progressivo regresso mentale”. Paperino non si convince e continua a documentarsi sul giornalista del passato, che comincia ad apparirgli sotto forma di fantasma, consegnandoli edizioni dei quotidiani del giorno dopo. In questo modo, il papero vestito da marinaio ha la possibilità di conoscere in anticipo le notizie prima che esse accadano e prova a sfruttare ciò a proprio favore, accorgendosi presto che non è così semplice come potrebbe sembrare. A partire da questa storia, Gedeone e Paperone non condivideranno la scena fino agli anni Novanta.

La prima apparizione non-scarpiana di Gedeone

Giampaolo Barosso, ormai assurto a secondo padre di Gedeone, lo riutilizza (qui in coppia con il fratello Adamo) in Paperino e l'intervista volante (Barosso, Barosso/Perego, 1966), ancora come datore di lavoro dello sventurato Paperino. Il nipote, inizialmente un semplice fattorino sfruttato dai vari giornalisti presenti in redazione, viene infatti messo alla prova come reporter. Il suo improbabile compito è quello di intervistare lo spericolato paracadutista “Jumping” Jim Jones, noto per avere un caratteraccio e una indisposizione nei confronti della stampa. 

Gedeone mette alla prova il nipote

Per riuscire nell'impresa, Gedeone recluta anche Gastone Paperone, che si riferisce a lui come “zio”. Nonostante il direttore affermi di avere a cuore solo il suo giornale, in questa storia, iniziano a emergere alcuni lati del carattere che lo avvicinano al fratello Paperone. Memorabile, a questo proposito, la frase: “Preferisco avere due interviste uguali che nessuna!” 

Gedeone decide di raddoppiare le possibilità di successo

Tuttavia, la comparsa del parente pare essere solamente un pretesto per introdurre la varie disavventure affrontate da Paperino nel tentare di ottenere l'agognata intervista e, a partire dalla settima tavola (di ventisette), non verrà più mostrato né menzionato

Anche nella successiva Paperino e le zanzare Za-Za (Barosso, Barosso/De Vita, 1966), Gedeone serve a dare il via (comparendo in una vignetta a tavola quattro e poi in tredici vignette, delle quali tre come silhouette, nelle tavole dalla diciotto alla ventuno) a questa storia, che vede Paperino in disputa con Gastone. Il cugino fortunato, invidioso dell'occupazione di Paperino come giornalista (nello specifico, “reporter gastronomico”) per il Grillo Parlante, decide di proporsi al giornale in modo da ottenere anch'egli biglietti omaggio per il cinema. Tra un sotterfugio e un equivoco, Paperino se la vede brutta e chi uscirà vincitore da questa avventura saranno (oltre a Gastone) i suoi nipotini.

Il Gedeone dei Barosso continua a mostrare una somiglianza di carattere con il fratello

Scarpa si re-impadronisce del personaggio in Paperetta Yè-Yè e i gatti indossatori (Scarpa, 1967), in cui — come suggerisce il titolo — si trova in coppia con un'altra fresca creazione del Maestro veneziano: la nipote di Doretta Doremì, introdotta in Arriva Paperetta Yè-Yè (Scarpa, 1966) e qui alla sua seconda apparizione assoluta.

Il burrascoso rapporto tra Gedeone e Paperetta

Curiosamente, in questa storia — così come nella successiva Paperino e la quiete creativa (Cimino/Scarpa, 1969) —, Gedeone sfoggia un look rinnovato (senza occhiali, ma con “sopracciglioni e capelli più folti ai lati), che ricorda maggiormente quello dell'allora direttore di Topolino Mario Gentilini (già di ispirazione per il carattere del personaggio), e il suo quotidiano cambia nome in Grillo della Sera. Inoltre, ne La quiete creativa, Paperino è qualificato come “vice sostituto narratore in prova” presso il giornale dello zio, che  purtroppo — ha un ruolo parecchio marginale e viene mostrato solamente in cinque vignette.

Confronto del design di Gedeone tra I gamberi in salmì (sopra) e I gatti indossatori (sotto)

Con la fine degli anni Sessanta, Gedeone de' Paperoni sparisce dalle scene per una trentina di anni, probabilmente a causa della serie di storie inaugurata da Dick Kinney e Tony Strobl che presenta Paperino e suo cugino Paperoga alle prese con un altro quotidiano paperopolese, il Papersera (Duckburg Chronicle), alle dipendenze di Zio Paperone. La prima di queste avventure è infatti Zio Paperone bianco papero (Kinney/Strobl, 1970), pubblicata un anno dopo La quiete creativa.

Oltre alle storie citate, lo stesso Scarpa parrebbe raffigurare Gedeone solamente in quattro illustrazioni note (19671986; 19921994), operando quella che parrebbe una fusione tra i due design utilizzati nei fumetti, restituendogli una spessa montatura di occhiali, ma mantenendo le folte sopracciglia solamente nel primo disegno. Nelle tre illustrazioni più recenti, inoltre, Gedeone sembrerebbe possedere un terzo giornale, intitolato La Tromba (di Paperopoli) o The Trumpet.


Un disegno di Gedeone pubblicato su I Disney Italiani (1990) e, prima ancora, sulla monografia Romano Scarpa. Un cartoonist italiano tra animazione e fumetti (1988), “eseguito a matita nel 1967” (fonte: Alberto Becattini, “Cronologia delle Opere di Romano Scarpa”, in Le Grandi Storie Disney — L'opera omnia di Romano Scarpa, n. 51, gennaio 2015, p. 217)

A dire il vero, il disegno che apre questa carrellata risulta provenire da questo foglio di prova inedito, probabilmente realizzato in prossimità de I gatti indossatori

Omaggio di Scarpa per il ventennale del Salone Internazionale dei Comics di Lucca (1986)

Illustrazione di Scarpa per i risguardi della collana Capolavori Disney (1992)

Gedeone dall'illustrazione di Scarpa per il numero 2000 di Topolino (1994)

Gedeone appare poi in un'unica vignetta di Paperino in Accade un Giorno (Panaro/Gorlero, 1993)  parodia della pellicola Accadde una notte (It Happened One Night, Frank Capra, 1934) — nei panni di Gedeone Gordon (corrispettivo del Joe Gordon interpretato da Charles C. Wilson), direttore del giornale Duck News, e in un'unica vignetta (questa volta muta) della storia celebrativa 60 anni insieme con Topolino (Boschi/Camboni, 1994). In entrambe, Gedeone mostra la chioma delle ultime illustrazioni scarpiane.

Gedeone Gordon

Gedeone assieme ad altre creazioni scarpiane

Per vedere il personaggio in un ruolo da protagonista, bisogna attendere la curiosa Zio Paperone e le notizie... fraterne (Sisti/Soave, 1996). Qui, infatti, si hanno alcuni flashback dei due fratelli de' Paperoni da piccoli in Scozia e la storia li vede competere nella Paperopoli contemporanea, affiancati dalla loro sorella maggiore [sic!] Elvira (Nonna Papera). Da notare che, secondo Sisti, ciascuno dei fratelli possiede il quarantotto per cento delle azioni del Grillo Parlante (il restante quattro per cento verrà destinato a fine storia proprio a Nonna Papera). In questa storia, Gedeone recupera il look della sua prima apparizione, abbandonando quindi sopracciglia e capelli a lato, e viene recuperato persino il portiere del palazzo del suo quotidiano, qui nomato Tom.

Gedeone, Nonna Papera e Zio Paperone da piccoli in Scozia

Non mi soffermo oltre sulla presunta parentela tra Gedeone, Nonna Papera, Zio Paperone, peraltro già smentita dall'albero genealogico pubblicato in Walt Disney presenta Paperina e le altre (Boschi/Carpi, 1994), limitandomi invece a rimandare a questa mia precedente ricerca.

Gedeone e Paperone accanto al cugino Cirillo (erroneamente indicato come fratello...), da Paperino fotografo (Gregory/Strobl, 1960), nell'albero genealogico dei Paperi secondo Boschi e Carpi

Ci pensa proprio l'esperto Luca Boschi a riesumare il personaggio come si deve in una storia che mescola sapientemente elementi di precedenti produzioni americane e nostrane. In Sgrizzo reporter ma non troppo (Boschi/Freccero, 1997), Paperino e Paperoga lavorano infatti per il Papersera, lo stato in cui vivono si chiama Calisota, come rivelato in Paperino contro l'uomo d'oro (Barks, 1952), e viene recuperata dall'opera di Don Rosa l'impresa di Francis Drake, del quale ci viene perfino mostrato un suo discendente, Carolambo. Ma le citazioni non si limitano appunto al panorama statunitense: il protagonista di questa storia è dunque Sgrizzo, quarto cugino di Paperino introdotto in Sgrizzo il più balzano papero del mondo (Scarpa, 1964) e già ripreso dallo stesso Boschi in Una baita per Ciccio (Boschi/Scarpa, 1997), e Gedeone menziona l'avo Pap Mc Paper, co-protagonista in Paperino e la leggenda dello «scozzese volante» (Scarpa, 1957). 

Tre personaggi scarpiani in un'unica vignetta

Si tratta della prima di tre storie (tutte sceneggiate da Boschi) in cui Sgrizzo lavora per il Grillo Parlante. Da notare come il protagonista si riferisca a Gedeone come suo “bis-zio di secondo o terzo grado”, riadattando così l'improbabile parentela proposta da Scarpa tra lui e Paperino.

Gedeone riappare quindi in La grande corsa Paperopoli-Ocopoli (Boschi/Faccini, 1998) e Sgrizzo cronista di spettacolo (Boschi/Ferraris, 1999), per poi comparire in una tavola autoconclusiva dal titolo Paparazzo Yè-Yè (Sisti/De Lellis, 2004), pubblicata sul volume della collana Disney Parade dedicato a Paperetta. Nelle storie di Boschi (ad eccezione di quella disegnata da Faccini), Gedeone sembra essere ringiovanito, mostrando una folta capigliatura castana, mentre De Lellis recupera invece il design delle illustrazioni scarpiane (con tanto di “sopracciglioni”). A oggi, le storie di Boschi sono le ultime in cui Gedeone dirige il Grillo Parlante (sostituito in tutte le successive dal Grillo della Sera).

Gedeone nelle sue tre apparizioni sceneggiate da Luca Boschi

Passano quasi dieci anni ed è nuovamente Carlo Panaro a interrompere l'assenza del personaggio dalla carta stampata, riportandolo sulle pagine in Paperetta Yè-Yè e il verde paese (Panaro/Dalena, 2013). Come si intuisce dal titolo, viene qui riproposta la dinamica de I gatti indossatori e Gedeone — che appare solamente in due tavole su trentadue — viene presentato come editore e direttore del Grillo della Sera. Lo stesso Panaro è fautore della successiva apparizione del personaggio, in Il malfunzionamento (Panaro/Baldoni, 2014), in cui il direttore del Grillo della Sera ha a che fare per la prima volta (documentata) con l'inventore Archimede Pitagorico. In entrambe le storie, Gedeone sfoggia il look delle illustrazioni scarpiane più recenti.

Passano i decenni, ma Gedeone rimane sempre molto indaffarato

Gedeone ha poi un ruolo chiave nella lunga Zio Paperone e il segreto di Cuordipietra (Artibani/Perina, 2017), nella quale viene attirato in trappola dal miliardario sudafricano Cuordipietra Famedoro per poi essere usato dallo stesso come esca per Paperone, facendo leva sul lato sentimentale del papero più ricco del mondo.

Cuordipietra fa leva sui sentimenti di Paperone

È alla fine di questa avventura che i due fratelli recuperano il legame da tempo messo da parte. Qui, Gedeone è rappresentato graficamente come ne I gatti indossatori. Da notare come Artibani tenti di inserire Gedeone nelle coordinate proposte da Don Rosa; esclama infatti Paperone nella penultima vignetta della storia: “Tutto è cominciato con i nostri genitori, Fergus e Piumina! Insieme a me e Gedeone c'erano anche le nostre sorelle Matilda e Ortensia...

I due fratelli si ricongiungono

In seguito a questo riconciliamento, l'autore Vito Stabile decide di sfruttare le diverse caratterizzazioni dei personaggi (avventuroso e visionario Zio Paperone, e sedentario e ‘concreto’ Gedeone”) per dare vita a una serie di storie da dieci pagine in cui i due partono assieme per nuove avventure. I fratelli De' Paperoni (questo il titolo della serie) conta al momento tre storie: Lo scarabeo d'oro (Stabile/Asaro, 2020), Il cilindro del potere (Stabile/Meloni, 2020) e Il formaggio perpetuo (Stabile/Coppola, 2020). Da notare che lo Scarabeo d'Oro era il quotidiano di Paperone nella prima apparizione del fratello giornalista. A differenza de Il segreto di Cuordipietra, Gedeone recupera qui il design più utilizzato dell'ultimo ventennio: occhialoni rossi, papillon al posto della cravatta e niente folte sopracciglia. 

Gedeone nelle tre storie sceneggiate da Vito Stabile

A oggi, l'ultima storia in cui appare Gedeone è Paperino e il torneo del Re (Panaro/Palazzi, 2022), una storia in costume in cui veste i panni di Gedeone Paperingio, fratello di Papero Magno scomparso in mare da tanti anni.

Gedeone Paperingio assieme al fratello


Il Gedeone di Zanchi

Il Gedeone di Intini

Ufficialmente, l'età di Gedeone non è mai stata rivelata. Nella scheda del personaggio pubblicata nel primo volume de L'opera omnia di Romano Scarpa, Becattini ne attesta la data di nascita intorno al 1910, ma ciò contraddirebbe quanto affermato dallo stesso Gedeone nella sua prima storia a proposito dei suoi quarant'anni di attività. Ad ogni modo, nel volume Romano Scarpa. Sognando la Calidornia (Becattini, Boschi, Gori, Sani, 2001), così come nella traduzione americana de I gamberi in salmì (Gray, 2015), in questo redazionale firmato da Valerio Paccagnella (2018) e nelle prime due storie del ciclo I fratelli De' Paperoni, viene riconosciuto come fratello minore di Paperone.

Lo scarso e altalenante successo che ha ottenuto questo personaggio  apparso in un totale di 20 storie in 66 anni  non gli ha permesso di diventare membro fisso del clan dei Paperi né di essere particolarmente conosciuto all'estero, da dove arriva invece un altro fratello di Paperone: il fratellastro Rumpus McFowl, introdotto come zio di Paperino in It's All Relative (Van Horn, 1994) e apparso anch'egli in un totale di 20 storie tra il 1994 e il 2014 (tutte scritte e disegnate da William Van Horn). 

Va comunque tenuto in considerazione che Francisco Angones (showrunner del reboot di DuckTales) è a conoscenza dell'esistenza di Gedeone. In un post sul suo profilo Tumblr datato 4 luglio 2018, in risposta alla domanda di un fan che chiedeva quanti fratelli avesse Paperone, Angones sentenzia: “Al momento solo Ortensia e Matilda. Non ci sono piani immediati per Gedeone.”

La sconvolgente rivelazione di Rumpus McFowl in Travails (Van Horn, 2000)

Per rimanere in terra straniera, ritengo doveroso citare la striscia giornaliera del 4 maggio 1966 (Karp/Taliaferro, 1966), in cui Nonna Papera menziona un fratello senza nome di Zio Paperone, e la bellissima illustrazione di Daan Jippes realizzata come copertina del ventunesimo numero della fanzine danese Rappet (2013).

Il fratello di Zio Paperone



Il Gedeone di Jippes inchiostrato e a colori

Per concludere, trovo interessante menzionare un soggetto mai realizzato, descritto dallo stesso Scarpa nell'intervista pubblicata nel volume Romano Scarpa. Sognando la Calidornia. Dice Scarpa: “Ma [il Grillo Parlante] è in ribasso. Forse scriverò una storia in cui, sottobanco, Paperone stesso gli farà superare le difficoltà di bilancio.

© Disney per le immagini pubblicate.