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martedì 17 ottobre 2023

Le nipotine di Amelia

Credo di avere scritto molto poco della fattucchiera Amelia (aka Magica De Spell) su questo blog, perciò, direi ne è giunto il momento. In particolare, vorrei dedicare questo articolo alle nipotine della temibile papera partenopea.

Procedendo, dunque, in ordine cronologico, abbiamo Streghella (Witch Child) — resa anche come Maghetta o Nocina —, che fa la sua prima apparizione in Amelia e il mancato debutto (Kinney/Fletcher, 1967). Va, però, notato che Streghella — così come suo fratello Maghetto (Warlock) — non è propriamente nipote di Amelia, in quanto figlia di una sua amica e collega strega (Witch of the West).

L'amica di Amelia le manda in visita Streghella

Streghella al suo esordio

Siccome l'effettiva mancanza di parentela viene esplicitata solamente un paio di volte, e Streghella continua a chiamare affettuosamente "zia" Amelia (e pure Maga Magò!), è molto probabile che alcuni lettori e autori poco attenti abbiano creduto che si dovesse trattare di una nipote a tutti gli effetti. Nella produzione italiana, Streghella è stata utilizzata solamente in una manciata di storie. In ordine: Zio Paperone e il quadrifoglio portasfortuna (Gazzarri/Perego, 1976), Zio Paperone e la sfida del "mulino abbandonato" (Concina/Lostaffa, 1980), Strega... Streghella la magia può esser bella (Concina/Vian, 1995), Operazione Jonas Duck (Pesce/Migheli, 2011) e Dolce passione (Pesce/Palazzi, 2016). Viene generalmente rappresentata come una brava bambina, solidale con Qui Quo e Qua e con Emy Ely ed Evy. Gazzarri e Perego propongono, invece, una ragazzina adolescente e "ribelle", in pieno conflitto generazionale con la zia. Si potrebbe, volendo, considerare questo racconto ambientato tempo dopo gli altri.

Streghella secondo Perego

Streghella secondo Lostaffa

Streghella secondo Vian

Streghella secondo Migheli

Streghella secondo Palazzi

Curiosità: il duplice nome italiano, Streghella (o Maghetta) e Nocina, deriva dal fatto che il look datole dagli autori internazionali che la ritraevano (Jim Fletcher e Glenn Schmitz) era piuttosto differente.

Streghella/Nocina secondo Schmitz

Ciò ha fatto sì che, in Brasile, Streghella e Nocina siano apparse contemporaneamente come personaggi differenti in almeno due occasioni: A Corrida de Vassouras (Saidenberg/Herrero, 1975) e O Exame Final (Saidenberg/Lima, 1976).

Streghella e Nocina

Chiusa la parentesi Streghella, passerei all'unica vera nipotina di Amelia al momento conosciuta: Minima De Spell. Minima esordisce in una storia a fumetti ambientata nell'universo di DuckTales, intitolata Dime After Dime (Gilbert/Torreiro, Valenti, Bat, 1991). In questa avventura, ospitata dalla zia per qualche tempo prima che la madre torni a prenderla, frequenta un campo estivo dove viene derisa e isolata dalle compagne per via del suo nome e del suo abbigliamento. L'unica bambina che decide di starle vicino, diventando sua amica, è la piccola Gaia (Webby), "nipotina" acquisita di Paperone. Gilbert mi ha personalmente riferito che Minima ha "più o meno l'età di Gaia" e che l'ha concepita come una "Amelia in miniatura".

La prima vignetta in cui viene mostrata Minima

La prima interazione documentata tra Minima e la zia

Minima viene, quindi, recuperata in una serie made in Italy, ideata da Francesco Artibani e Lello Arena, che include: Amelia e la pietra pantarba (Artibani, Arena/Cavazzano, 1995), Amelia e la furia degli elementi (Artibani, Arena/Cavazzano, 1999) e Amelia e il segreto di Babbo Natale (Artibani, Arena/Camboni, 2002), a cui va aggiunta la promozionale Amelia e il diario d'Incagliostro (Sisti/Sciarrone, 1995). Come è possibile che degli autori italiani fossero a conoscenza di questo personaggio negli anni Novanta, visto che la sua storia d'esordio è tuttora inedita nel nostro paese? La risposta è stata svelata da Artibani in persona durante la nostra recente video-chiacchierata: "tutti e due eravamo abbonati a Disney Adventures". La Minima di Artibani e Arena risulta, comunque, più infantile di quella tratteggiata da Gilbert e co. e dimostra una strana ossessione per il povero Gennarino, destinato a essere strapazzato e travestito come un bambolotto. Che c'entri qualcosa il fratello di Amelia, Poe, tramutato in corvo nella serie televisiva?

Minima secondo Cavazzano

A oggi, Minima è presente in altre tre storie soltanto: Zio Paperone, Amelia & il patto della luna (Stabile/Guerrini, 2014), in cui viene menzionata brevemente dalla zia, e le olandesi Scherzetti da strega (Leever, van der Harst/Pérez, Fernández, 2021) e De betoverde boerderij (Leever, van der Harst/Pérez, Fernández, 2023). Nella prima delle due, si reca a Paperopoli durante la notte di Halloween per potersi finalmente sentire a sua agio ed essere libera di essere sé stessa. Qui, farà amicizia con le tre nipotine di Paperina. Nella storia più recente, invece, combina dispetti alla fattoria di Nonna Papera attraverso una serie di incantesimi. Semmai dovesse essere recuperata in produzioni italiane, credo che sarebbe interessante vederne una versione più cresciuta e, inevitabilmente, influenzata dal successo di personaggi simili, come Mercoledì Addams.

Minima in Il patto della luna

Minima in Scherzetti da strega

Minima in De betoverde boerderij

Sebbene non propriamente nipoti, una menzione speciale va alle giovani e moderne (entrambe viaggiano a bordo di un aspirapolvere) cuginette Matilda (figlia della cugina Emma), co-protagonista di tre racconti pubblicati nel 1999 (realizzati da Giovanna Bo ed Emilio Urbano), e Carmelina (figlia della cugina Asdrubala), che appare in Amelia e l'apprendista maga (Baldacci/Martusciello, 2000). Discorso differente, invece, quello che riguarda le piccole streghette Hocus e Pocus, ideate da Byron Erickson e introdotte in A Hocus Pocus Halloween (Erickson/Mota, 2010). Pur essendo molto simili, perfino nell'abbigliamento, questi personaggi non hanno alcuna parentela con la fattucchiera barksiana, se non in alcune traduzioni, nelle quali vengono erroneamente indicate come "nipoti". Come chiarisce lo stesso Erickson in un'interessante intervista rilasciata alla fanzine tedesca Bertel-Express: "Hocus e Pocus non sono nipoti di Amelia. In tutte le mie storie con Hocus e Pocus, Amelia dice sempre qualcosa sul fatto che non sono imparentate".

Non c'è nessuna parentela tra Amelia Hocus e Pocus

Curiosamente, secondo la pagina dedicata ad Amelia pubblicata nel numero 15 del 2020 del settimanale olandese Donald Duck, Hocus e Pocus sarebbero nipoti di Amelia, mentre Minima sarebbe solamente la figlia di una sua collega strega.

Una interpretazione singolare

Dovrei parlare anche di Lena, dal reboot di DuckTales? In questa sede, credo basti dire che, tecnicamente, non è nipote di Amelia e neppure una sua parente, dal momento che non è una "vera" persona, bensì un'ombra resa senziente. Eventualmente, più informazioni su questo personaggio sono recuperabili qui.

Lena

© Disney per le immagini pubblicate.

giovedì 18 maggio 2023

Alla ricerca di Della Duck

Il mistero attorno ai genitori di Qui, Quo e Qua affascina i donaldisti di tutto il mondo da sempre. Si possono trovare commenti sull'argomento tra le pagine di libri, come Para leer al Pato Donald (Dorfman, Mattelart, 1971) o Donaldismen (Gisle, 1973) — che affrontano la questione dell'assenza di paternità nei fumetti Disney —, di fanzine, come la tedesca Der Hamburger Donaldist (1976-1985) o la danese Rappet (2002-), e, più recentemente, sui siti internet e nelle discussioni sui forum. Al giorno d'oggi, fortunatamente, possediamo qualche strumento in più rispetto che in passato per poter tracciare che ne è stato di certi personaggi, perciò ho deciso di dedicare questa mia ricerca a definire più precisamente Della Duck.

Innanzitutto, Della viene citata nella tavola domenicale del 17 ottobre 1937 (Osborne/Taliaferro, 1937), in cui manda i suoi figli a stare da Paperino dopo che questi hanno fatto scoppiare un petardo sotto la sedia del padre, facendolo finire in ospedale (dove sarebbe poi deceduto secondo Marovelli et al., 1974). Da notare che, nella lettera che annuncia l'arrivo dei nipoti, Della si firma come “cugina”. Il trio di bambini dispettosi rimane da zio Paperino fino alla tavola domenicale del 21 novembre dello stesso anno (Osborne/Taliaferro, 1937), quando la madre li richiama a casa attraverso un telegramma. Dopo il rientro a casa, i nipotini ricompaiono al fianco dello zio in un totale di sei strisce giornaliere tra il 23 febbraio 1938 e il 29 aprile dello stesso anno (Brightman, Karp/Taliaferro, 1938), per poi ritornare in pianta stabile nella striscia del 23 maggio (Karp/Taliaferro, 1938), in cui Della chiede a Paperino per telefono di tenere i suoi figli per un po', dovendosi recare fuori città. Da questo momento in poi, i nipotini non faranno più ritorno a casa propria e l'ultima menzione dei loro genitori nelle strisce giornaliere si avrà il 10 settembre 1938 (Karp/Taliaferro, 1938), quando i paperini vengono mostrati pregare per loro e per lo zio Paperino.

La prima apparizione dei nipotini

Il rientro a casa

Il ritorno dei nipotini

L'ultimo riferimento ai genitori nelle strisce

Successivamente, in Buon Compleanno Paperino (Rota, 1984), storia celebrativa realizzata per celebrare i cinquant'anni di Paperino e raccontare la sua vita, viene riproposto (seppure leggermente alterato) l'arrivo dei nipoti presentato nella tavola domenicale sui quotidiani e Della viene fedelmente chiamata “cugina”.

Rota riprende la sequenza introduttiva dalla tavola domenicale del 17 ottobre

Ma, se sui quotidiani (e per Rota) Della è la cugina di Paperino, nei cartoon è invece la sorella. In Donald's Nephews (dir. Jack King, 1938), la cartolina che annuncia l'arrivo dei nipoti è, infatti, firmata “Sister Dumbella” (dumbbell significa “stupido”). Alcune teorie hanno cercato di far coincidere i due nomi, proponendo che uno fosse soprannome dell'altro e viceversa, ma ci torneremo più tardi. Nel libro The Life of Donald Duck (1941), viene riportata la stessa cartolina, con la dicitura “Sister”, ma senza il nome della parente.

“Sister Dumbella”

Fino agli anni Novanta, si hanno dunque due diverse parentele per lo stesso personaggio, ma, dopo la pubblicazione dell'albero genealogico dei Paperi realizzato da Don Rosa (1993), Della viene universalmente riconosciuta come sorella di Paperino. Inoltre, in Il cuore dell'Impero (Rosa, 1994), l'autore stabilisce che i due sono gemelli. Tra le versioni internazionali dell'albero genealogico di Rosa pubblicate negli anni, ritengo interessante citare (per quanto riguarda l'oggetto della nostra ricerca) quella realizzata dall'artista olandese Michel Nadorp (1995), in cui Della è chiamata “Dumbella Duck”, e quella pubblicata sul primo numero della collana Mickey Donald & Cie — La Grande Galerie des Personnages (2019), realizzata da Fernando Güell.

Il ritratto di Della proposto da Rosa (a sinistra), da Nadorp (al centro) e da Güell (a destra)

Prima di proseguire in ordino cronologico, vorrei però tornare un attimo agli anni Cinquanta. È in questo periodo che Carl Barks abbozza un albero genealogico dei Paperi per proprio uso personale. Si tratta di uno schema spoglio e rudimentale, utile per delineare le parentele principali, in cui Barks annota i nipotini come figli della sorella di Paperino, qui chiamata “Thelma Duck”. Nella versione disegnata di questo albero, realizzata da Mark Worden e pubblicata nella sua Carl Barks Checklist (Worden, 1976?), Thelma prende in prestito il look di una delle due ragazze presenti sulla copertina del numero 276 di Walt Disney's Comics and Stories (1963), realizzata proprio da Barks.

Confronto tra la papera presente sulla copertina di Walt Disney's Comics and Stories (a sinistra) e la “Thelma Duck” di Worden (a destra)

Ritornando agli anni Novanta, dopo Don Rosa, Della viene citata nella storia della serie italiana PKNA intitolata Crepuscolo (Artibani/Forcelloni, 1998), in cui Paperinik risponde affermativamente quando gli viene chiesto se abbia o meno una sorella. In aggiunta, per restare nell'ambito della produzione italiana, un'ulteriore citazione si ha nel terzo episodio di 2010 Mondiali al cubo. Verso il Sudafrica (Secchi/Mangiatordi, 2010), in cui Paperone, raccontando ai nipotini la storia della famiglia dei Paperi (citando tra l'altro le sorelle Matilda e Ortensia), esclama: “... e fu per questo che vostra madre, Della Duck, vi portò a vivere da vostro zio Paolino Paperino!” Tuttavia, la spiegazione avviene off-screen e, pertanto, non ci è dato conoscere la motivazione che ha spinto Della a separarsi dai figli.

Zio Paperone menziona Della

Il punto di svolta per la ricerca di Della Duck si ha solamente nel 2014, attraverso la storia 80 is prachtig! (Geradts/Tortajada Aguilar, 2014), pubblicata su un numero speciale della testata settimanale olandese Donald Duck. Qui, infatti, attraverso alcune scene di flashback, possiamo vedere i due fratelli Duck da bambini e durante la loro crescita, fino al momento in cui Della affida a Paperino i suoi figli. Della è rappresentata come una intrepida e coraggiosa pilota e lascia al fratello i suoi piccoli appena nati prima di partire per lo spazio. Grazie al tablet di Archimede, i Paperi riescono a connettersi con lo spazio, dove Della si trova tuttora a bordo del suo razzo.

Della porta i suoi figli al fratello prima di partire per lo spazio

A questo punto, bisogna però fare una distinzione tra la versione della storia pubblicata e gli storyboard originali di Geradts, caricati dall'autore sul proprio blog. Spesso, infatti, gli editor olandesi cambiano alcune cose nei dialoghi per renderli più semplici, senza che gli sceneggiatori lo sappiano. A tale proposito, è curioso notare che negli storyboard Della afferma di essere nata nel 1936 e crede di trovarsi nel 1958, dichiarando perciò di avere 22 anni. Inoltre, mentre nella versione pubblicata Della sostiene di essere partita da un quarto d'ora e di tornare a casa tra un'ora (avendo perciò compiuto un quinto del proprio viaggio), negli storyboard si trova in viaggio da cinque minuti e prevede di ritornare in un quarto d'ora (avendo compiuto così un quarto del proprio viaggio). Per questo motivo, considerando i dati presenti nella versione originale dell'autore, è possibile prevedere il ritorno di Della sulla terra con dei semplici calcoli matematici:

2014 (anno in cui la storia è ambientata) - 1958 (anno in cui Della è partita) = 56 (numero di anni corrispondenti a un quarto del viaggio)

56 x 3 (quarti di viaggio rimanenti) = 168 (anni rimanenti di viaggio)

2014 + 168 = 2182 (anno in cui Della ritornerà sulla Terra)

Paperino ammette invece di essere nato nel 1934, pertanto i due, almeno secondo questa storia, non sarebbero gemelli. Inoltre, è utile considerare che, se negli storyboard il nome della sorella di Paperino è Della, nella versione pubblicata è invece Dumbella, come peraltro nell'albero genealogico disegnato da Nadorp.

Geradts riprende poi il personaggio di Della da bambina in un totale di 23 storie da una pagina disegnate da Carmen Pérez e pubblicate tra il 2017 e il 2019. Mentre le prime 22 fanno parte di una serie annuale di 52 gag con protagonisti i vari Paperi Disney da bambini, realizzata su richiesta della redazione e pubblicata sulla quarta di copertina del settimanale, l'ultima è stata stampata su un numero speciale dedicato alla vita di Paperino e ha come protagonista dichiarato “Donnie Duck” (vale a dire il Paperino Paperotto dell'omonima serie italiana degli anni Novanta/Duemila, in cui Della non figurava).

Della e Paperino da bambini

Per motivare l'utilizzo del nome Dumbella nelle storie olandesi, gli editor chiedono a Geradts di scrivere una tavola apposita, pubblicata sul numero 10 del 2017 della rivista, in cui una Della adolescente si lamenta del suo nome di battesimo e ringrazia Paperino per avere scritto una canzone in cui la chiama Dumbella, dichiarando: “Voglio che d'ora in poi tutti mi chiamino 'Dumbella'!” Desiderio quantomeno discutibile...

Della adolescente ringrazia il fratello per il soprannome

Nel reboot di DuckTales (Disney XD 2017, 2020-2021; Disney Channel 2018-2019), vengono poi forniti ulteriori retroscena sulla sorella (gemella) di Paperino. Descritta come una grande avventuriera, Della lascia le uova contenenti i suoi figli al fratello prima di partire segretamente per lo spazio (con un razzo sperimentale fatto costruire da Zio Paperone), dove però viene data per dispersa a causa di una potente tempesta cosmica. L'ispirazione per questa rappresentazione del personaggio viene proprio dalla già citata storia di Geradts. Frank Angones, showrunner della serie, afferma infatti: 

C'era stata una storia europea celebrativa che spiegava che Della era partita per una esplorazione spaziale, ed ecco dove era. Ci è piaciuto perché era una delle domande nascoste in bella vista. È una delle cose che dai per scontate quando guardi il DuckTales originale. Non ti fermi a chiederti: Aspetta. Dove sono i loro genitori? (fonte: Plume, 2022; trad. mia)

Nella serie, Della viene mostrata anche nel presente, dove si ricongiunge con la famiglia, e indossa una gamba prostetica. Per trattare l'argomento con la giusta sensibilità, la produzione si è interfacciata in ogni fase con la Amputee Coalition. Suzanna Olson, producer della serie, dichiara infatti:

Stavo parlando con qualcuno che ha una figlia sulla sedia a rotelle e mi diceva che sua figlia non vede molta rappresentazione di persone con disabilità fisiche nell'intrattenimento per bambini e nell'animazione. Ho sentito che questa potesse essere un'area in cui avremmo potuto fare la nostra parte e perciò mi sono rivolta a Frank [Angones], chiedendogli se potenzialmente ci fossero opportunità per portare un personaggio con disabilità fisiche in DuckTales. Frank ha pensato che sarebbe stato molto organico, con lo schianto di Della sulla Luna, se si fosse procurata un infortunio. [...] [H]a fatto una scelta difficile per la sua salute e per la sua famiglia e deve imparare a vivere con una disabilità. Matt [Youngberg, l'altro showrunner della serie] era pienamente favorevole. Così, come facciamo sempre quando cerchiamo di essere inclusivi e rappresentativi, abbiamo lavorato con Disney e collaborato con dei consulenti, in particolare la Amputee Coalition. L'Amputee Coalition ha revisionato i character design e i cicli di animazione di Della per quando cammina e corre — sia sulla Luna e sulla Terra. Abbiamo chiesto loro di revisionare le sceneggiature e gli animatic per ricevere i loro input sul suo carattere e sul modo in cui si presentava e parlava di sé stessa e della sua differenza negli arti, e anche l'interazione con i suoi figli. Attraverso l'Amputee Coalition, abbiamo imparato che i bambini sono molto curiosi e interessati alle protesi. Vogliono sapere come funzionano e come sono fatte. Il fatto che Della chiami la sua gamba “gamba robot” è stato suggerito da quelle sessioni di consultazione con l'Amputee Coalition, poiché è qualcosa che i bambini capiscono, toglie il mistero e lo rende più immedesimabile. (fonte: ibidem; trad. mia)

Una versione adulta di Della appare anche in alcune storie a fumetti ambientate nell'universo del reboot di DuckTales (2017; 2019), ma si tratta di racconti che hanno luogo prima della sua partenza per lo spazio e la vedono intraprendere avventure in giro per il globo assieme al fratello e allo zio. Curiosamente, nel sesto episodio della seconda stagione della serie tv, intitolato “Last Christmas!” (dir. Jason Zureck, 2018), vediamo Paperino da bambino chiamare la sorella “Dumbella”, soprannome che lei non sembra affatto apprezzare.

Della in DuckTales

Alcuni autori, come Don Rosa e Francesco Artibani, hanno pensato di far comparire Della e il marito in storie ambientate nel presente, ma il primo ci ha ripensato per mancanza di idee abbastanza convincenti e il secondo è stato apparentemente bloccato dalla Disney stessa, presumibilmente a causa della lavorazione di DuckTales (fonte: un post pubblicato su Facebook da Artibani nel 2017 e successivamente rimosso dall'autore). Don Rosa, che aveva intenzione di includere un riferimento alla coppia in Zio Paperone e il ritorno a Xanadu (Rosa, 1991), spiega così il motivo che l'ha fatto desistere dal voler utilizzare questi personaggi:

Ho sempre avuto tra le mie note di realizzare una storia riguardante la ricerca dei genitori da parte dei nipotini perché è sempre stata la PRIMA richiesta dai fan. Ma non sono mai riuscito a capire come farla. Ci potrebbero essere solo 4 possibili finali:

1) Cercano i genitori senza trovarli mai -- inutile e triste.
2) Cercano e scoprono che i genitori sono morti -- triste e inutile.
3) Trovano i genitori e vanno a vivere con loro, lasciando zio Paperino -- chiaramente inaccettabile e molto molto triste.
4) Trovano i genitori e restano con zio Paperino -- illogico, probabilmente illegale (ne scaturirebbero cause legali) e triste.

Perciò, non ho mai nemmeno provato a suggerire la storia a Egmont. 
Ma ho *sempre* avuto un'idea su dove sono stati i loro genitori. Ho immaginato che li avrei resi naturalisti e intrepidi esploratori, forse il padre era un leader delle Giovani Marmotte, e che si sarebbero persi in una valle himalayana dopo avere lasciato i figli a Paperino, presumibilmente solo per poche settimane. Avevo anche incluso una sequenza che indicasse ciò in uno script che ho scritto, ma abbiamo deciso di escludere quella parte dalla storia finale quando ho portato a termine i disegni. (fonte: Rosa, 2009; trad mia)

Rosa aggiunge poi che “Egmont considera Ortensia de' Paperoni, Pico De Paperis, Della Duck e il marito sconosciuto di Della 'ufficialmente morti' e inutilizzabili” (fonte: ibidem; trad mia). Questo divieto pare comunque essere, parzialmente, decaduto, dal momento che Pico appare in ben 31 storie prodotte da Egmont e pubblicate tra il 2008 e il 2024.

Una versione di Della adulta realizzata da Rosa per il fan Michele Miglionico (2011)

Dunque, dove si trova oggi Della? Perduta in qualche valle asiatica assieme al marito? Nello spazio profondo? Si trova a Paperopoli o in qualche città limitrofa e incontra la sua famiglia tra una storia a fumetti e l'altra? Chi può dirlo... Vale la pena menzionare la recente The Life and Lies of Donald Duck (Holmås/Ferioli, 2024), in cui Paperino stesso racconta fatti della sua gioventù in compagnia della sorella e della madre, seppur alterati notevolmente. È difficile prevedere se i fumetti Disney mostreranno mai un ritorno del personaggio nell'universo dei Paperi che conosciamo e amiamo perché, ovviamente, ciò non sarebbe ininfluente nei confronti dello status quo e aprirebbe diverse questioni (morali? legali?) sulla custodia dei nipotini da parte di Paperino. Spero di essere riuscito a tracciare un profilo quanto più completo possibile su Della e rimarrò bene attento a nuovi e potenziali sviluppi sul tema.

Fonti consultate:

CAVAZZUTI Simone, “Una Chiacchierata con... Evert Geradts”, Eco del Mondo, 25 febbraio 2022, https://ecodelmondo.blogspot.com/2022/02/una-chiacchierata-con-evert-geradts.html.
DER HAMBURGER DONALDIST, fanzine, Germania 1976-1985.
DORFMAN Ariel, MATTELART Armand, Para leer al Pato Donald, Ediciones Universitarias de Valparaiso, Chile 1971 (trad. en. di David Kunzle, How to Read Donald Duck. Imperialist Ideology in the Disney Comic, International General, New York 1975).
GERADTS Evert, “Donald, Della, Dumbella”, Working For The Disney Dollar, 26 settembre 2014, http://workingforthedisneydollar.blogspot.com/2014/09/donald-della-dumbella.html.
GISLE Jon, Donaldismen. En muntert-vitenskapelig studie over Donald Duck og hans verden, Gyldendal Norsk Forlag, Oslo 1973 (trad. dk. di Freddy Milton, Andelogien, Runepress, Bagsværd 1979).
MAROVELLI Piero, PAOLINI Elvio, SACCOMANO Giulio, Introduzione a Paperino. La fenomenologia sociale nei fumetti di Carl Barks, Sansoni, Firenze 1974.
MAURICE Gilles, “Della 'Dumbella' Thelma Duck”, Calisota Onlinehttp://goofy313g.free.fr/calisota_online/Characters/della.html.
PLUME Ken, DuckTales Guidebook, Dark Horse Books, Milwaukie 2022.
RAPPET, fanzine, Danimarca 2002-.
ROSA Don, Don Rosa, Forum del Papersera, 7 agosto 2009, https://www.papersera.net/forum/index.php/topic,2673.1482.html.

© Disney per le immagini pubblicate.

sabato 6 maggio 2023

Chi è Pico de Paperis?

Pico de Paperis (Ludwig Von Drake) è il tuttologo di casa Disney creato per la serie televisiva Walt Disney's Wonderful World of Color negli anni Sessanta, ma quale è il suo esatto rapporto con la famiglia dei Paperi? Nelle strisce giornaliere pubblicate sui quotidiani americani, Paperino si riferisce a Pico come "zio" e questi viene direttamente da Vienna per visitare il nipote, rimanendo poi da lui per i trent'anni successivi. Per essere lo zio di Paperino, dovrebbe, però, essere il fratello di uno dei suoi genitori e il suo cognome (Von Drake) non sembra, invece, essere lo stesso del padre (Duck) o della madre (McDuck). L'esatta parentela con Paperino ci viene fornita da Walt Disney in persona in "The Hunting Instinct" (dir. Wolfgang Reitherman, 1961), dove, infatti, afferma che "è in realtà zio di Paperino. [...] I Drake sono il lato paterno della famiglia, il ramo continentale. [...] Il professore, essendo il fratello del padre di Paperino, è un Drake, ovviamente". A tale proposito, è curioso notare che Pico, nella striscia del 24 giugno 1988 (Foster/Alvarado, 1988), ricorda di avere usato il nome d'arte "Lou Drake" in passato.


Quindi, secondo Disney, Paperino si chiamerebbe in realtà Donald (Von) Drake. Perché allora tutti lo conosciamo come "Duck"? La risposta si può trovare in almeno tre differenti fonti: 

- In "The Donald Duck Story" (dir. Robert Florey, Jack Hannah, 1954), vediamo il momento della creazione di Paperino da parte degli animatori degli studi Disney, nel 1932, che cercano di trovare l'animale giusto da associare alla sua iconica voce. Dopo aver individuato il design paperinesco, passano, quindi, alla ricerca del nome: "Jimmy Duck? Joe Duck? Roger Duck? Ma aspettate un attimo, un papero maschio è un Drake. Vediamo [...] Donald Drake!" Siccome, però, il nome sembra suonare male, dichiarano: "gli daremo il cognome di sua madre da nubile, Duck. Donald Duck!"
 
- D'altronde, il fatto di mantenere il nome della madre viene confidato dallo stesso Disney in un'intervista del 1961 riportata parzialmente dallo storico Jim Korkis: "In realtà, i Drake sono i maschi e la femmina è chiamata Duck. Paperino ha preso il cognome della madre. È una storiella che racconto e che strappa sempre una risata. La gente dice: 'Come mai si chiama Donald Duck se è un maschio?' Così, li sorprendo dicendo: 'Beh, era un piccolo bastardo, così ha preso il cognome della madre.'"

- La fonte più datata che conferma questa visione risale, addirittura, al 1935 e si tratta del secondo episodio dello spettacolo radiofonico Meet Mickey Mouse, in cui Paperino racconta la sua storia sotto forma di filastrocca: "Mio Padre ha lasciato mia Madre,// E anche tutti i suoi bambini,// L'ha lasciata per un'altra,// [...] Così ho preso il cognome da nubile di mia Madre,// Ecco perché sono Donald Duck."

Esistendo però Zio Paperone, e quindi tutto il ramo de' Paperoni/McDuck, risulta complicato conciliare questa peculiare versione con la famiglia dei Paperi così come viene abitualmente presentata nelle storie a fumetti. Per questa ragione, quando il personaggio viene menzionato per la prima volta, nella tavola domenicale del 24 settembre 1961, Paperina si limita a definirlo "una specie di zio" di Paperino. Pure nelle successive storie pubblicate nei comics americani, a partire da Paperopoli, U.S.A. (?/Strobl, 1961), Ludwig rimane genericamente un "relative" (parente) e Paperino lo definisce "zio" solo in Pico de Paperis e l'albero genealogico (?/Strobl, 1962), ma la parentela rimane vaga quando, alla fine, ricorda al genio di essergli imparentato per evitare che questi diffonda il suo/loro albero genealogico. Il fatto che in tale albero venga riportato un antenato chiamato Colombust Duck potrebbe far pensare che la relazione di Pico alla famiglia dei Paperi avvenga tramite il lato materno della famiglia di Paperino.

Nonostante Paperino lo identifichi come "zio", la parentela sembra essere abbastanza lontana da poter essere dimenticata da entrambi

Curiosamente, nella traduzione tedesca di Paperopoli, U.S.A., Nonna Papera afferma che Pico sia il figlio della sorella di sua madre, rendendolo di fatto suo cugino di primo grado. Tale relazione, per quanto assente nella versione originale, viene proposta in Barn Dance Doctor (?/Strobl, 1961), in cui Nonna Papera definisce Pico il suo "cugino urbanizzato". A valorizzare timidamente l'ipotesi della cuginanza, Luca Boschi, a pagina 7 del volume Walt Disney presenta Qui Quo Qua (1992), definisce Paperino "pronipote" del genio austriaco, ponendolo sulla stessa linea generazionale di Elvira.

Nonna Papera e Pico sono cugini

Secondo l'autore americano Don Rosa, questa parentela non sussisterebbe e "l'unico modo possibile in cui potrebbe essere uno zio di Paperino è se fosse sposato con la sorella di Paperone, Matilda" (grassetto presente nel testo originale). Questo matrimonio, apparentemente rifiutato "da chiunque, da Bob Foster a Carl Barks", contraddirebbe comunque quanto enunciato dallo stesso Pico in "Kids Is Kids" (dir. Jack Hannah, Hamilton Luske, 1961): "sono uno scapolo". Da notare, comunque, che il termine inglese "bachelor" può tradursi sia come "scapolo" che come "laureato". Facendo leva sullo stesso gioco di parole, intraducibile in italiano, Pico si dichiara scapolo anche nella striscia del 23 novembre 1970 (Karp/Grundeen, 1970), mentre ammette di essere stato in passato impegnato con una certa Hulda nella striscia del 12 settembre 1972 (Karp/Grundeen, 1972) e, addirittura, ha due appuntamenti, nel corso di quattro strisce pubblicate tra l'11 e il 16 luglio 1985 (Foster/Smith, 1985), con una tale Alice, conosciuta attraverso il club di appuntamenti per distratti (Absentminded Dating Club), che Pico menziona anche nelle strisce dall'8 al 10 luglio (Foster/Smith, 1985). Va fatto presente che, nel racconto illustrato "Pico de Paperis, genio a ripetizione", pubblicato nel volume L'allegra brigata di Paperopoli (1962), l'illustre scienziato si reca negli Stati Uniti per fare la conoscenza di Paperon de' Paperoni, mai incontrato prima. Una volta respinto dal miliardario, Pico incontrerà casualmente e per la prima volta Paperino, Qui, Quo e Qua, Nonna Papera, Ciccio e Archimede Pitagorico. Nonostante non vengano menzionate parentele con l'anziana Elvira, è da segnalare il modo in cui il professore si presenta a Paperino: "Ma io sono tuo zio, Paperino! La tua bisnonna apparteneva alla nobile stirpe dei De Paperis!" Non essendo direttamente collegato a Paperone o Nonna Papera, la bisnonna in questione (quindi zia o prozia di Pico) dovrebbe essere la madre del nonno paterno di Paperino. In questo caso, Pico sarebbe cugino del nonno di Paperino e cugino acquisito di Nonna Papera, andando a salvare la relazione presentata in Barn Dance Doctor. In Paperino e le affinità pittoriche (Sisti/Held, 1993), invece, Paperino si riferisce al parente chiamandolo "cugino Pico" mentre ne parla con Paperone, lasciandoci intendere che si tratti di un cugino del miliardario.


Oltre a Nonna Papera (e alla famiglia dei Paperi in generale), chi sono gli altri parenti di Pico de Paperis? 

  • Innanzitutto, in "The Truth About Mother Goose" (dir. Bill Justice, Hamilton Luske, Wolfgang Reitherman, Bill Roberts, 1963), apprendiamo che sua nonna è nientemeno che Mother Goose, ovvero la Mamma Oca raccontafiabe della tradizione popolare.

Mamma Oca assieme a Pico
 
  • Pico menziona poi la sua bisnonna in Pico de Paperis e le salsicce (?/Strobl, 1961), dalla quale ha ricevuto la ricetta del suo piatto preferito, il Wiener Schnitzel à la Weltschmerz. 
  • Nella striscia giornaliera del 7 febbraio 1963 (Karp/Taliaferro, 1963), cita suo bis-bisnonno e un nipote di quest'ultimo come gli inventori della polvere da sparo.
  • In quella del 31 marzo 1970 (Karp/Grundeen, 1970), menziona suo nonno come l'inventore della vasca da bagno e del telefono.
  • In quella del 12 ottobre 1989 (Foster/Alvarado, 1989), rivela che suo padre era un pompiere. 
  • La nipote di Pico, Clementina de Paperis ("Clem" per le amiche) appare in Viaggio a Stell-Ath (Macchetto/Bizzi, 2001).
  • Un antenato austriaco di Pico, chiamato Franz Von Paperis (Von Drake?), viene poi raccontato in Pico de Paperis e il primo erudito (Panaro/Dalena, 2006). 
  • La madre di Pico appare come voce fuoricampo in "Time Reverser" (dir. Tony Craig, Bobs Gannaway, 1999) e in Il bianco Natale di Topolino (dir. Rick Calabash, Tony Craig, Roberts Gannaway, Burny Mattinson, 2001) e viene infine menzionata in Wiener Schnitzel Woes (Jensen/Tortajada Aguilar, 2008), in cui apprendiamo che invia per posta aerea al figlio il suo piatto preferito una volta a settimana, direttamente dall'Austria. 
  • Entrambi i genitori di Pico sono mostrati in flashback in Pico torna a scuola (de Mojana/Gervasio, 2010). 
  • Pico ha anche uno zio comparso in flashback in due storie brasiliane, chiamato Frederico Von Pato. Siccome "Von Pato" è l'equivalente portoghese di "Von Drake", si dovrebbe trattare di uno zio paterno; allo stesso modo, il nome "Frederico" richiama quello portoghese del nipote "Ludovico", e si potrebbe quindi trasporre in maniera più tedesca, come "Friedrich". 
  • In un'altra storia brasiliana, Il messaggio del presidente (Saidenberg/Fukue,1982), appare anche il bisnonno di Pico, il prof. Von Pattus.
  • Considerato la pecora nera della famiglia, il prozio Vitold Von Drake viene menzionato nel redazionale "Ne parlons pas de Draco, non, non, non !" (Leloup, 2025).
  • Lo zio Wolfgang Von Drake appare in due recenti storie di Kari Korhonen (2025).

Il padre di Pico era un vigile del fuoco

Nell'animazione, Pico ha un cugino malvagio, lo scienziato Victor Von Goose, presentato in "The Hapless Helpers" (dir. Broni Likomanov, 2018) e, addirittura, tre figli, Anya, Corvus e Klara, che appaiono in "Raiders of the Doomsday Vault!" (dir. Matthew Humphreys, 2019), tredicesimo episodio della seconda stagione del reboot di DuckTales.

© Disney per le immagini pubblicate.

mercoledì 12 aprile 2023

A proposito di Cuordipietra Famedoro

Vorrei spendere un po' di tempo per scrivere un post sul secondo papero più ricco del mondo (qui, il suo albero genealogico), per descrivere come è stato utilizzato da Barks e dai suoi successori.

Cuordipietra Famedoro (Flintheart Glomgold) esordisce in Paperino e il torneo monetario (Barks, 1956), in cui si incontra/scontra con Zio Paperone per la prima volta. Dopo avere letto, su un giornale raccattato al parco, di essere stato superato in ricchezza, Paperone decide di andare in Sud Africa assieme ai nipoti per conoscere il suo nuovo rivale e sfidarlo.


Come fa notare Lieju, diversamente da come spesso si afferma, Cuordipietra non è ancora il "gemello cattivo" di Paperone e neppure "la prima versione di Paperone" (come il collage sopra potrebbe suggerire), ma esattamente la sua copia fatta e finita. Entrambi sono vecchi paperi ricchissimi che odiano spendere soldi (ad esempio: leggono i giornali che trovano al parco), hanno due depositi quasi identici e conservano addirittura lo spago (che, non a caso, gioca un ruolo fondamentale in questa prima sfida). Inoltre, per tutta la durata della storia, Paperone stesso si comporta scorrettamente per cercare di battere il rivale e, ipocritamente, si lamenta quando viene a sua volta ingannato. Paperino e nipoti commentano spesso questa somiglianza.


Si tratta, dunque, di una competizione "amichevole" tra vecchi brontoloni uguali in tutto e per tutto. Cuordipietra non è cattivo e i due potrebbero anche quasi essere amici (se non fosse per il loro orgoglio), ma le cose cambiano in Zio Paperone e il campionato di quattrini (Barks, 1959). Ora, infatti, Cuordipietra è vendicativo, vuole umiliare Paperone di fronte a tutta Paperopoli e lo danneggia economicamente da settimane inventandosi tre alias differenti, solamente per essere riconosciuto come il papero più ricco del mondo. Da notare che, a differenza del miliardario sudafricano, Paperone non sembra neppure ricordarsi di lui, dimenticando spesso il suo nome. Il finale della storia mostra un'altra importante differenza tra i due: Cuordipietra è disposto a tutto per raggiungere il risultato, mentre Paperone decide di rispettare le regole e comportarsi lealmente. Va, comunque, notato che Cuordipietra sembra mostrare pentimento appena prima di spingersi oltre.


Si tratta, quindi, di un vecchio papero che, accorgendosi di avere perso la propria innocenza, decide di continuare a comportarsi slealmente per non essersi sporcato invano. Fondamentalmente, Cuordipietra non è cattivo, ma il suo risentimento e il desiderio di vendetta lo accecano al punto da far sfumare la sua moralità. Tutto ciò, purtroppo, viene meno nell'ultima apparizione del personaggio nelle storie di Barks, Zio Paperone... tutto per la concessione (Barks, 1966). Qui, Cuordipietra è soltanto la macchietta piatta di un personaggio cattivo e cerca continuamente di uccidere Paperone e nipoti per non farli arrivare in tempo a una prestigiosa asta.


Dopo questa storia, il miliardario sudafricano scompare dalla produzione americana e viene sostituito da altri rivali casuali, come Gotrocks, reso in Italia come "Goldrock" in Zio Paperone e l'idolo retroattivo (Gregory/Strobl, 1966) o "Fame d'Oro" in Paperino e la difesa del casato (Gregory/Strobl, 1967), oppure McFee, in Zio Paperone e la lotta titanesca (Nofziger/Diaz Studio, 1986), chiamato "Famedoro" nella versione italiana.

Il "vero" Famedoro ritorna, invece, in scena in tre storie di produzione italiana: Zio Paperone e il bisbilione (Pavese/Perego, 1967), in cui compare pure Rockerduck, Paperino e i candidati al CIAO (Martina/Carpi, 1967) e Zio Paperone e la pepita astrale (Pavese/Perego, 1971). Diversamente dalle storie barksiane, in queste tre avventure, così come nella brasiliana Estrada de Ferro Patopolense (Saidenberg/Lima?, 1974), Cuordipietra pare risiedere a Paperopoli. Addirittura, ne I candidati al CIAO, afferma di abitare a tre miglia dall'ufficio del segretario del CIAO, mentre Paperone ne è distante due miglia.


Dopo queste fugaci apparizioni internazionali, sarà l'editrice danese Gutenberghus a reinserire stabilmente il personaggio all'interno della propria produzione di fumetti Disney. Nella già citata guida ai personaggi Disney distribuita dalla redazione ai propri autori nel 1978, si legge: "Cuordipietra Famedoro ha la stessa età di Zio Paperone. Anch'egli è incredibilmente ricco e, naturalmente, sono nemici giurati. Sono rivali che cercano di superarsi a vicenda e litigano molto" (trad. mia). Le prime storie realizzate di questo nuovo ciclo nascono da soggetti degli editor Stefan Printz-Påhlson e 
Lars Bergström e sono Zio Paperone e la fasulla generosità (Anderson/Vicar, 1979) e Paperino e la coppa di Paperopoli (Kenner/Vicar, 1980), contemporaneamente alle quali vengono prodotte, su soggetti di Werner Wejp-Olsen, Zio Paperone e gli smeraldi sferici (Anderson/Vicar, 1980) e Zio Paperone e la bacca rara (Anderson/Vicar, 1979). Nelle storie di produzione danese, Cuordipietra è l'equivalente del Rockerduck italiano: vive a Paperopoli, frequenta gli stessi circoli che frequenta Paperone (Club dei Miliardari, Club degli Esploratori...) e cerca di competere con il suo rivale in avventure prettamente affaristiche o ricerche di tesori. Addirittura, in alcune storie, come Zio Paperone e il debito con Famedoro (Bartholomew/Vicar, 1988), Reunion (Sutter/Santanach, 1991), A Glass of Water (Anderson/Cardona Blasi, 1991) e Zio Paperone e l'emporio ambito (Sutter/Vicar, 1992), vengono mostrati flashback di Cuordipietra e Paperone da giovani, già all'epoca rivali, che vanno a contraddire il primo incontro descritto da Barks ne Il torneo monetario.


Mentre Paperone può contare sulla sua famiglia, Famedoro è prevalentemente solo e questo lato della sua personalità viene portato all'apice in La gara tra nipoti (Bartholomew/Millet, 1985), in cui arriva a pagare un attore per interpretare il ruolo di suo nipote, presunto genio della finanza, che dovrà sfidare Paperino.


Sarà poi Don Rosa a riportare Cuordipietra in Sud Africa e a trattarlo come una vera e propria minaccia per la famiglia dei Paperi, a partire dal suo esordio nei fumetti Disney. In Zio Paperone e il figlio del sole (Rosa, 1987), Famedoro è un villain spietato, reminiscente del personaggio presentato da Barks in Tutto per la concessione. Non è più, quindi, la copia di Paperone, ma la sua versione cattiva, pronto a mettere in pericolo la vita dei suoi rivali, che ha ormai perduto la sua bussola morale (che ancora conservava ne Il campionato di quattrini). A questo proposito, vale la pena ricordare la vignetta di Down, but Not Out, in Duckburg (Wolfman/Quartieri, Uzal, 1990), in cui, messo a conoscenza del fatto che la madre ha telefonato, Cuordipietra risponde: "Sono impegnato! Affittatele un nuovo figlio!"


Nonostante siano state le prime a riprendere il personaggio dopo Barks, la produzione italiana e quella brasiliana non hanno fatto largo utilizzo di Cuordipietra (al quale è stato, invece, preferito Rockerduck), mentre la maggior parte delle sue apparizioni proviene dalla produzione danese e da quella olandese, dove tuttora Famedoro è considerato il rivale numero uno di Paperone, ne frequenta gli stessi circoli paperopolesi e compete con lui nella ricerca di tesori.

© Disney per le immagini pubblicate.