giovedì 21 marzo 2024

Luciano Bottaro (ri)conquista l'Europa!


Nel 1985, sulle pagine di Exploit Comics 36, lo studioso Leonardo Gori scriveva: "[Luciano Bottaro] è uno dei pochi 'giganti' fra i 'Disney italiani'", aggiungendo poi: "il suo nome è accostabile solo a quelli di Romano Scarpa e Giovan Battista Carpi". Oggi, a poco meno di quarant'anni di distanza, l'autore rapallese pare essere al centro di una curiosa e più che benvenuta riscoperta. Infatti, nel primo trimestre di questo 2024, Nona Arte/Editoriale Cosmo ha proposto un volume contenente una selezione di dieci storie del giovane pirata Pepito (personaggio di enorme successo in Francia, paese in cui sta per tornare, dopo una assenza di sette anni, grazie all'editore Cornélius) realizzate tra il 1957 e il 1969, mentre Panini Comics è uscita in edicola con un volume della collana Grandi Autori interamente dedicato al Bottaro disneyano, che conta sette storie originariamente pubblicate tra il 1961 e il 2005. Come se non bastasse, Unique Heritage (di cui ho già scritto qui, in merito alla retrospettiva su Daan Jippes) ha dedicato ben due volumi (più un terzo in arrivo, annunciato giusto ieri sera) del suo Les trésors de Picsou (opportunamente sottotitolato "Les grands maîtres de la BD Disney", "I grandi maestri del fumetto Disney") all'opera disneyana dell'autore ligure. Si tratta di un'operazione analoga a quella svolta per Jippes, che punta a raccontare il percorso di Bottaro a un pubblico differente da quello originario. 

Nel secondo volume, da ieri nelle edicole francesi, è presente anche un mio contributo sul rapporto di reciproca (!) stima tra Barks e Bottaro. D'altronde, l'influenza del lavoro dell'Uomo dei Paperi è da decenni oggetto di vari studi donaldisti, tra i quali si possono citare "Views on the European Disneys" (1979) di Horst Schröder oppure "Kopisten am Werk" (1983) di Boemund Von Hunoltstein, in cui l'autore mette a confronto vignette tratte dalle storie dei due cartoonist. Von Hunoltstein, che già dal 1979 aveva intrapreso la pubblicazione della sua ricerca sulla fanzine Der Hamburger Donaldist (seppur concentrandosi su storie di disegnatori quali Luciano Capitanio, Massimo De Vita e Giovan Battista Carpi), riprende a occuparsi della relazione tra le storie di Barks e Bottaro nel 2019, sulle pagine (online) del forum ufficiale dell'organizzazione tedesca D.O.N.A.L.D., fornendo una quantità notevole di nuovo materiale a favore delle proprie tesi e offrendo interessanti riflessioni sul risultato delle proprie indagini. 

A ogni modo, come si può notare dalla selezione delle storie nei recenti volumi francesi (e anche, in maniera più concentrata, in quello edito da Panini), il prendere in prestito pose ed espressioni dei personaggi barksiani (principalmente nella prima fase del proprio operato) è stato per Bottaro (come per altri) un esercizio necessario per affinare la grammatica del fumetto Disney, sviluppando poi uno stile completamente originale e altro. Personalmente, sono molto contento della rinnovata attenzione mostrata nei confronti di questa figura chiave del fumetto italiano (disneyano e non solo) e mi auspico che si tratti di pubblicazioni che possano aprire la strada anche alla sua produzione meno conosciuta e meno diffusa. Per il momento, comunque, gioiamo per quello che c'è e rifacciamoci gli occhi perdendoci tra le delicate linee dell'inchiostro sulla carta.

© Bottaro e Disney per le immagini pubblicate.

domenica 10 marzo 2024

Il nuovo albero genealogico dei Paperi

I lettori più fedeli dell'Eco si saranno accorti, nel corso del tempo, del mio interesse per gli alberi genealogici dei Paperi e basta fare una breve ricerca per recuperare i miei contributi per quanto riguarda le famiglie Rockerduck, Famedoro (Glomgold), Paperett (Quackfaster), Paperone (Gander) e Pitagorico (Gearloose). Inoltre, ho spesso riportato family tree stilati da altri autori: quelli di Barks e Rosa (inevitabilmente), ma pure quello di Gans (1970) e quello di Marovelli et al. (1974). Data questa premessa, era per me improbabile non scrivere in merito al nuovo albero genealogico dei Paperi.

Nella serata di ieri, infatti, la pagina Facebook ufficiale Disney Junior e i profili Instagram ufficiali Disney Junior e Disney Television Animation hanno pubblicato una curiosa immagine intitolata "Donald Duck's Family Tree", che riporto qui sotto.


Come viene indicato nella didascalia, le immagini dei personaggi provengono da due diversi show televisivi: DuckTales (Disney XD, 2017, 2020-2021; Disney Channel 2018-2019) e Mickey Mouse Funhouse (Disney Junior 2021-) e, nello specifico, solo Paperina e Paperino sono tratti dalla serie più recente.

Che considerazioni si possono fare a proposito? Innanzitutto, come rivelato nel finale di DuckTales (attenzione spoiler!), vediamo che Gaia (Webby) ed Emy (April) sarebbero lo stesso personaggio e che lei ed Ely ed Evy (May e June) non sarebbero realmente nipotine di Paperina, bensì dei "cloni/figlie" di Zio Paperone. Gli appassionati di storie classiche ricorderanno che, in Paperino e la filosofia flippista (Barks, 1953), venivano introdotte come le figlie della sorella di Paperina, ma se fosse stata sempre una copertura?

Per quanto riguarda il resto, l'albero segue abbastanza fedelmente quello proposto da Don Rosa, con una sola aggiunta: la relazione tra Matilda e Pico (Ludwig). Come già citato in quest'altro articolo, tale relazione era stata pensata proprio dal cartoonist del Kentucky ("l'unico modo possibile in cui [Pico] potrebbe essere uno zio di Paperino è se fosse sposato con la sorella di Paperone, Matilda"; grassetto presente nel testo originale), ma era stata rimossa dalla versione definitiva dell'albero su richiesta dell'editor.

Un matrimonio che quindi ora acquisisce una sua certa ufficialità, pur non essendo menzionato in DuckTales (in cui compaiono entrambi i personaggi) né nelle storie a fumetti, dove Matilda parrebbe vivere da sola nel castello scozzese dei de' Paperoni e Pico sembrerebbe essere un felice scapolo/laureato (bachelor) in quel di Paperopoli. La soluzione, però, potrebbe essere quella proposta da Luca Boschi nel 2008, tra le pagine della collana La Grande Dinastia dei Paperi riferite allo scienziato austriaco: "Attualmente single; ma è stato sposato con una parente di Zio Paperone (sua sorella Matilda, secondo Don Rosa)". Di fatto, sarebbe più semplice collocare una tale relazione nel passato, magari nel periodo antecedente all'arrivo di Ludwig negli States. Certo, rimarrebbe da chiedersi se i tre figli (Anya, Corvus e Klara) mostrati nella serie televisiva siano stati avuti con Matilda, ma questa è un'altra storia.

© Disney per l'immagine pubblicata.