venerdì 1 aprile 2011

La nascita di Paperoga (di Andrea Cara)

Oggi è venerdì 1 aprile, questa data non vi dice niente? Ma certo!... Oggi è il primo d'aprile, la giornata mondiale degli scherzi. Presso i diversi paesi essa è appellata in molti modi, ma le sue origini sono tuttora semisconosciute.

Nei paesi di lingua anglo-sassone, oggi è il "April's Fool Day", che potremmo tradurre alla lettera come "Il giorno dello sciocco d'aprile" e, a proposito di sciocchi, ce n'è uno nato guarda caso proprio il primo d'aprile ed il suo nome risponde a Fethry Duck.

In occasione del suo -esimo compleanno, Andrea Cara, appassionato Disney a trecentossessanta gradi, battezzato da Luca Boschi nel suo Cartoonist Globale, ha scritto un interessante articolo sulla nascita del personaggio, analizzando in modo completo la sua storia d'esordio.

Ad accompagnare il testo, abbiamo le immagini in anteprima mondiale degli storyboard della storia realizzati da Dick Kinney, forniteci dal collezionista americano David Gerstein.


Buona Lettura!


La Nascita di Paperoga

a cura di Andrea Cara


La nascita di Paperoga (Fethry Duck), per così dire, ha veramente del curioso.

All’inizio degli anni ’60, mentre il mercato delle storie Disney americano andava scemando lentamente, all’estero, soprattutto in Europa e in Brasile, le cose non potevano andare meglio. Difatti era aumentata la richiesta di nuove storie, dato che quelle sfornate non erano sufficienti per soddisfare l’appetito dei lettori.

L’allora responsabile del Dipartimento delle pubblicazioni Disney alla Western, George Sherman, decise quindi di soddisfare la pressante richiesta degli editori d’oltreoceano, ma anche del Brasile e in parte Australia e Colombia, aumentando considerevolmente la produzione di storie per il mercato extra-americano affidandosi, per tramite dell’editore Tom Golberg, ad una schiera di disegnatori. Ecco quindi che nasce l’Overseas Comics Program, tramite il quale vennero prodotte, a cavallo tra il 1962 e il 1990, migliaia di nuove storie con il codice S (dall’iniziale di Studio Disney). Tra questi scrittori e disegnatori erano presenti, per citarne solamente alcuni, Jack Bradbury, Tony Strobl, Carson Van Osten, Kay Wright, Ellis Eringer, il nostro Romano Scarpa, Jim Fletcher, Carl Fallberg, Dick Kinney e Al Hubbard.

E’ proprio dall’incontro tra Dick (Richard) Kinney, fratello minore del più famoso Jack, animatore e direttore di svariati cartoni animati, e Al (Allan) Hubbard che nascono uno stuolo di fantastici nuovi personaggi a noi ben noti. Tra questi ricordiamo Dinamite Bla (Hard Haid Moe), 01 Paperbond (Double-0 Duck) e Mata Harrier, Prospero Chiacchera (Hustler Duck), Bella Quack (Belle Duck), Malachia (Tabby) e, ovviamente, il nostro Paperoga.

La prima storia con protagonista Paperoga viene pubblicata nel 1964 in Italia su Topolino #453 (http://coa.inducks.org/story.php?c=S+64008) con il titolo Paperino e il fanatico igienista (The Health Nut). Bisogna aspettare il 2003 perché questa storia veda finalmente la luce negli Stati Uniti (paese che del personaggio aveva ospitato un prima storia, alternativa a quella di Hubbard e Kinney, disegnata da Tony Strobl) su Walt Disney's Comics and Stories #638 (http://coa.inducks.org/issue.php?c=us/WDC+638#f), per l'occasione ricolorata da Barry Grossman. Paperoga rimane quindi pressoché sconosciuto al grande pubblico americano, tanto che Keno Don Rosa, nel compilare il suo famoso albero della genealogia dei Paperi, non lo considera neanche parte della famiglia. Difatti, nella sua versione personale, il nostro eroe risulta assente dal suddetto albero (sigh!). Ma ai geni vanno concesse certe sregolatezze. Per fortuna l’editore Byron Erickson, in carica alla Egmont, ne forza l’inserimento. E’ quindi da questo albero che veniamo a conoscenza che Paperoga è figlio di Lulubelle Loon e di Eider Duck (citato da Carl Barks in Paperino e il falco [http://coa.inducks.org/story.php?c=W+WDC++47-02]), nonché fratello di Chiarafonte (Whitewater Duck), quest’ultimo personaggio creato dalla mente geniale di Carl Barks (http://coa.inducks.org/story.php?c=W+WDC+267-02), il cui vero nome (del cugino di Paperino, non di Barks), Abner, viene indicato nell’albero di cui sopra.

Ma torniamo al nostro eroe...

Nello “splash panel” della storia Paperino e il fanatico igienista vediamo Paperino leggere un telegramma che dice, più o meno: “Mi fermerò da te per qualche giorno. Ti insegnerò un nuovo stile di vita. La tua vita deve cambiare. Cugino Paperoga”. Eccome se è cambiata la vita di Paperino! E direi nella stessa prima pagina. Fin da subito Paperoga si rivela un carattere eccentrico, curioso, eclettico, anarcoide ma soprattutto entusiasta e coinvolgente. In questa prima storia Paperoga è fissato con il salutismo e lo yoga, ed è per questo che il traduttore del momento, probabilmente Elisa Penna, decide di chiamarlo Paperoga, come crasi tra “papero” e “yoga”. Impareremo più avanti con gli anni ad associare a Paperoga i più vari e strambi interessi, rendendo il personaggio sempre più interessante per noi e pericoloso per i suoi concittadini.

E quindi, nel corso degli anni, troveremo un Paperoga maniaco della manualistica o della moda del momento, creando grande scompiglio nella vita del suo cugino preferito, oppure nella sede del giornale locale, il Papersera (Duckburg Chronicle), dove di nuovo insieme a Paperino si occupa di giornalismo ovviamente con risultati disastrosi!

Per tornare alla storia d’esordio, è chiaro sin dall’inizio che Paperoga ha deciso di cambiare la vita di Paperino, questa prima volta obbligandolo ad uno stile di vita sano, seguendo i dettami di un fantomatico Dr. Obit Deceased, che potremmo tradurre come “necrologio del defunto”, il che la dice lunga sulla validità dei metodi salutisti del dottore.

Nel corso della storia quindi Paperoga cercherà di costringere in tutti i modi Paperino ad accettare questo nuovo stile di vita. Ci va di mezzo anche Malachia, anche lui alla sua prima assoluta, che in questa prima storia viene proposto come il gatto di casa di Paperino. Da subito Malachia teme Paperoga; e non potrebbe essere altrimenti, visto lo stile di vita posato del gatto di casa che fa da contraltare allo stile di vita tutto schizofrenico di Paperoga.

Tanto Paperoga è entusiasta ma confusionario nei suoi studi, quanto Pico De Paperis (Ludwig Von Drake) risulta invece essere vero depositario dei più nascosti rami del sapere. E’ quindi nel finale della storia che questi due grandi eccentrici si scontrano disquisendo d’arte culinaria con grande fastidio del padrone di casa Paperino.

L’accoppiata Kinney/Hubbard è subito vincente. I due si rivelano dei veri maestri, in grado di proporre situazioni veramente esilaranti con i loro disegni veloci e dinamici. Kinney scrive lo script, recentemente fortunatamente pubblicato in Norvegia nel volume Hall of Fame - De Store Serieskaperne 26 (2008) e in Germania nel volume Disney’s Hall of Fame 17 (2009).

Lo script è uscito fuori per caso. In seguito all’esigenza di volere vendere su ebay diversi script delle storie del periodo dell’Overseas Comics Program, da una scatola è saltato fuori il suddetto script dove era rimasto nascosto per decenni, come ci dice David Gerstein nel suo blog (http://ramapithblog.blogspot.com/2009/05/sketches-for-fethry-ducks-first.html). I disegni di Kinney sono semplici e diretti ma esplodono della vita e dell’energia degli storyboard dei cartoni animati, da cui proviene Kinney. D’altra parte nello script Paperoga ha un cappello che subirà modificazioni nel corso degli anni, gli occhi troppo rotondi, i capelli chiaramente diversi dalla versione finale e il suo entusiasmo rasenta l’aggressività. Al Hubbard è quindi un maestro nella sua capacità di definire il personaggio per come noi lo conosciamo ed apprezziamo e nel dargli una vita reale al fianco dei suoi concittadini.

Cosa più importante, in questa storia è nato un nuovo personaggio destinato a cambiare la vita dei paperopolesi. Un personaggio vivo e felice di vivere la vita e che irrompe, sconvolgendole, nelle vite dei suoi concittadini.

Beware, Duckburg citizens. A new Duck has come to town!



Le immagini sono © Disney
Courtesy of David Gerstein for images