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mercoledì 28 giugno 2023

I genitori di Nonna Papera

In passato, si è scritto su questo blog a proposito della famiglia di Nonna Papera (soprattutto qui e qui) e il post di oggi vuole essere un curioso post scriptum a integrazione di quanto già discusso. Perciò, non andrò qui a ripetermi, snocciolando la genesi di Clinton e Gertrude Coot o degli altri possibili genitori della matrona paperopolese (chi fosse interessato a ciò non deve fare altro che cliccare i due link soprastanti), ma — dando per acquisite tali informazioni — procederò direttamente verso l'argomento odierno. 

Cercando di descrivere questo intervento nel minor numero di parole possibile, ho pensato istintivamente all'improbabile e buffo termine "canone Russo-Minni". Ovviamente, non c'entra la Russia, e neppure il personaggio Minni. C'entrano, invece, il prolifico sceneggiatore milanese Nino Russo e la defunta testata Minni & company (1993-2001). Per chi non lo sapesse, si trattava di un interessante mensile tutto al femminile, dove i protagonisti delle avventure pubblicate (quasi tutte realizzate appositamente) erano protagoniste: Minni, Paperina, Clarabella, Amelia, Brigitta, Nonna Papera... Dopo la chiusura, è stato seguito da Minni amica del cuore (2001-2008), che ne ha ristampato le storie, proponendone anche di nuove che ne seguissero gli stessi principi.

Ebbene, in alcune di queste storie, scritte per l'appunto da Russo, vengono ricordati (in varie scene di flashback) i genitori di Nonna Papera. I racconti in questione sono: Nonna Papera e il testamento indiano (Russo/Ziche, 1994), La nascita della fattoria (Russo/Ziche, 1994), I segreti di Boscoverde (Russo/Scala, 1994), Il cavallino Windy (Russo/Mastantuono, 1994) e Wolfy l'amico più (Russo/Gottardo, 1996). In La nascita della fattoria, apprendiamo, inoltre, il nome dei due: Priscilla e Geremia McPaper. Pur mantenendo lo stesso nome nei diversi capitoli (la madre viene anche chiamata “Molly”), il loro aspetto rimane coerente nei due racconti illustrati da Silvia Ziche, varia nei disegni di Guido Scala e si modifica nuovamente nell'interpretazione di Corrado Mastantuono, mantenuta in seguito da Alessandro Gottardo.

Nonna Papera e i genitori in Il testamento indiano

La coppia in La nascita della fattoria...

... in I segreti di Boscoverde...

... in Il cavallino Windy...

... e in Wolfy l'amico più

© Disney per le immagini pubblicate.

sabato 6 maggio 2023

Chi è Pico de Paperis?

Pico de Paperis (Ludwig Von Drake) è il tuttologo di casa Disney creato per la serie televisiva Walt Disney's Wonderful World of Color negli anni Sessanta, ma quale è il suo esatto rapporto con la famiglia dei Paperi? Nelle strisce giornaliere pubblicate sui quotidiani americani, Paperino si riferisce a Pico come "zio" e questi viene direttamente da Vienna per visitare il nipote, rimanendo poi da lui per i trent'anni successivi. Per essere lo zio di Paperino, dovrebbe, però, essere il fratello di uno dei suoi genitori e il suo cognome (Von Drake) non sembra, invece, essere lo stesso del padre (Duck) o della madre (McDuck). L'esatta parentela con Paperino ci viene fornita da Walt Disney in persona in "The Hunting Instinct" (dir. Wolfgang Reitherman, 1961), dove, infatti, afferma che "è in realtà zio di Paperino. [...] I Drake sono il lato paterno della famiglia, il ramo continentale. [...] Il professore, essendo il fratello del padre di Paperino, è un Drake, ovviamente". A tale proposito, è curioso notare che Pico, nella striscia del 24 giugno 1988 (Foster/Alvarado, 1988), ricorda di avere usato il nome d'arte "Lou Drake" in passato.


Quindi, secondo Disney, Paperino si chiamerebbe in realtà Donald (Von) Drake. Perché allora tutti lo conosciamo come "Duck"? La risposta si può trovare in almeno tre differenti fonti: 

- In "The Donald Duck Story" (dir. Robert Florey, Jack Hannah, 1954), vediamo il momento della creazione di Paperino da parte degli animatori degli studi Disney, nel 1932, che cercano di trovare l'animale giusto da associare alla sua iconica voce. Dopo aver individuato il design paperinesco, passano, quindi, alla ricerca del nome: "Jimmy Duck? Joe Duck? Roger Duck? Ma aspettate un attimo, un papero maschio è un Drake. Vediamo [...] Donald Drake!" Siccome, però, il nome sembra suonare male, dichiarano: "gli daremo il cognome di sua madre da nubile, Duck. Donald Duck!"
 
- D'altronde, il fatto di mantenere il nome della madre viene confidato dallo stesso Disney in un'intervista del 1961 riportata parzialmente dallo storico Jim Korkis: "In realtà, i Drake sono i maschi e la femmina è chiamata Duck. Paperino ha preso il cognome della madre. È una storiella che racconto e che strappa sempre una risata. La gente dice: 'Come mai si chiama Donald Duck se è un maschio?' Così, li sorprendo dicendo: 'Beh, era un piccolo bastardo, così ha preso il cognome della madre.'"

- La fonte più datata che conferma questa visione risale, addirittura, al 1935 e si tratta del secondo episodio dello spettacolo radiofonico Meet Mickey Mouse, in cui Paperino racconta la sua storia sotto forma di filastrocca: "Mio Padre ha lasciato mia Madre,// E anche tutti i suoi bambini,// L'ha lasciata per un'altra,// [...] Così ho preso il cognome da nubile di mia Madre,// Ecco perché sono Donald Duck."

Esistendo però Zio Paperone, e quindi tutto il ramo de' Paperoni/McDuck, risulta complicato conciliare questa peculiare versione con la famiglia dei Paperi così come viene abitualmente presentata nelle storie a fumetti. Per questa ragione, quando il personaggio viene menzionato per la prima volta, nella tavola domenicale del 24 settembre 1961, Paperina si limita a definirlo "una specie di zio" di Paperino. Pure nelle successive storie pubblicate nei comics americani, a partire da Paperopoli, U.S.A. (?/Strobl, 1961), Ludwig rimane genericamente un "relative" (parente) e Paperino lo definisce "zio" solo in Pico de Paperis e l'albero genealogico (?/Strobl, 1962), ma la parentela rimane vaga quando, alla fine, ricorda al genio di essergli imparentato per evitare che questi diffonda il suo/loro albero genealogico. Il fatto che in tale albero venga riportato un antenato chiamato Colombust Duck potrebbe far pensare che la relazione di Pico alla famiglia dei Paperi avvenga tramite il lato materno della famiglia di Paperino.

Nonostante Paperino lo identifichi come "zio", la parentela sembra essere abbastanza lontana da poter essere dimenticata da entrambi

Curiosamente, nella traduzione tedesca di Paperopoli, U.S.A., Nonna Papera afferma che Pico sia il figlio della sorella di sua madre, rendendolo di fatto suo cugino di primo grado. Tale relazione, per quanto assente nella versione originale, viene proposta in Barn Dance Doctor (?/Strobl, 1961), in cui Nonna Papera definisce Pico il suo "cugino urbanizzato". A valorizzare timidamente l'ipotesi della cuginanza, Luca Boschi, a pagina 7 del volume Walt Disney presenta Qui Quo Qua (1992), definisce Paperino "pronipote" del genio austriaco, ponendolo sulla stessa linea generazionale di Elvira.

Nonna Papera e Pico sono cugini

Secondo l'autore americano Don Rosa, questa parentela non sussisterebbe e "l'unico modo possibile in cui potrebbe essere uno zio di Paperino è se fosse sposato con la sorella di Paperone, Matilda" (grassetto presente nel testo originale). Questo matrimonio, apparentemente rifiutato "da chiunque, da Bob Foster a Carl Barks", contraddirebbe comunque quanto enunciato dallo stesso Pico in "Kids Is Kids" (dir. Jack Hannah, Hamilton Luske, 1961): "sono uno scapolo". Da notare, comunque, che il termine inglese "bachelor" può tradursi sia come "scapolo" che come "laureato". Facendo leva sullo stesso gioco di parole, intraducibile in italiano, Pico si dichiara scapolo anche nella striscia del 23 novembre 1970 (Karp/Grundeen, 1970), mentre ammette di essere stato in passato impegnato con una certa Hulda nella striscia del 12 settembre 1972 (Karp/Grundeen, 1972) e, addirittura, ha due appuntamenti, nel corso di quattro strisce pubblicate tra l'11 e il 16 luglio 1985 (Foster/Smith, 1985), con una tale Alice, conosciuta attraverso il club di appuntamenti per distratti (Absentminded Dating Club), che Pico menziona anche nelle strisce dall'8 al 10 luglio (Foster/Smith, 1985). Va fatto presente che, nel racconto illustrato "Pico de Paperis, genio a ripetizione", pubblicato nel volume L'allegra brigata di Paperopoli (1962), l'illustre scienziato si reca negli Stati Uniti per fare la conoscenza di Paperon de' Paperoni, mai incontrato prima. Una volta respinto dal miliardario, Pico incontrerà casualmente e per la prima volta Paperino, Qui, Quo e Qua, Nonna Papera, Ciccio e Archimede Pitagorico. Nonostante non vengano menzionate parentele con l'anziana Elvira, è da segnalare il modo in cui il professore si presenta a Paperino: "Ma io sono tuo zio, Paperino! La tua bisnonna apparteneva alla nobile stirpe dei De Paperis!" Non essendo direttamente collegato a Paperone o Nonna Papera, la bisnonna in questione (quindi zia o prozia di Pico) dovrebbe essere la madre del nonno paterno di Paperino. In questo caso, Pico sarebbe cugino del nonno di Paperino e cugino acquisito di Nonna Papera, andando a salvare la relazione presentata in Barn Dance Doctor. In Paperino e le affinità pittoriche (Sisti/Held, 1993), invece, Paperino si riferisce al parente chiamandolo "cugino Pico" mentre ne parla con Paperone, lasciandoci intendere che si tratti di un cugino del miliardario.


Oltre a Nonna Papera (e alla famiglia dei Paperi in generale), chi sono gli altri parenti di Pico de Paperis? 

  • Innanzitutto, in "The Truth About Mother Goose" (dir. Bill Justice, Hamilton Luske, Wolfgang Reitherman, Bill Roberts, 1963), apprendiamo che sua nonna è nientemeno che Mother Goose, ovvero la Mamma Oca raccontafiabe della tradizione popolare.

Mamma Oca assieme a Pico
 
  • Pico menziona poi la sua bisnonna in Pico de Paperis e le salsicce (?/Strobl, 1961), dalla quale ha ricevuto la ricetta del suo piatto preferito, il Wiener Schnitzel à la Weltschmerz. 
  • Nella striscia giornaliera del 7 febbraio 1963 (Karp/Taliaferro, 1963), cita suo bis-bisnonno e un nipote di quest'ultimo come gli inventori della polvere da sparo.
  • In quella del 31 marzo 1970 (Karp/Grundeen, 1970), menziona suo nonno come l'inventore della vasca da bagno e del telefono.
  • In quella del 12 ottobre 1989 (Foster/Alvarado, 1989), rivela che suo padre era un pompiere. 
  • La nipote di Pico, Clementina de Paperis ("Clem" per le amiche) appare in Viaggio a Stell-Ath (Macchetto/Bizzi, 2001).
  • Un antenato austriaco di Pico, chiamato Franz Von Paperis (Von Drake?), viene poi raccontato in Pico de Paperis e il primo erudito (Panaro/Dalena, 2006). 
  • La madre di Pico appare come voce fuoricampo in "Time Reverser" (dir. Tony Craig, Bobs Gannaway, 1999) e in Il bianco Natale di Topolino (dir. Rick Calabash, Tony Craig, Roberts Gannaway, Burny Mattinson, 2001) e viene infine menzionata in Wiener Schnitzel Woes (Jensen/Tortajada Aguilar, 2008), in cui apprendiamo che invia per posta aerea al figlio il suo piatto preferito una volta a settimana, direttamente dall'Austria. 
  • Entrambi i genitori di Pico sono mostrati in flashback in Pico torna a scuola (de Mojana/Gervasio, 2010). 
  • Pico ha anche uno zio comparso in flashback in due storie brasiliane, chiamato Frederico Von Pato. Siccome "Von Pato" è l'equivalente portoghese di "Von Drake", si dovrebbe trattare di uno zio paterno; allo stesso modo, il nome "Frederico" richiama quello portoghese del nipote "Ludovico", e si potrebbe quindi trasporre in maniera più tedesca, come "Friedrich". 
  • In un'altra storia brasiliana, Il messaggio del presidente (Saidenberg/Fukue,1982), appare anche il bisnonno di Pico, il prof. Von Pattus.
  • Considerato la pecora nera della famiglia, il prozio Vitold Von Drake viene menzionato nel redazionale "Ne parlons pas de Draco, non, non, non !" (Leloup, 2025).
  • Lo zio Wolfgang Von Drake appare in due recenti storie di Kari Korhonen (2025).

Il padre di Pico era un vigile del fuoco

Nell'animazione, Pico ha un cugino malvagio, lo scienziato Victor Von Goose, presentato in "The Hapless Helpers" (dir. Broni Likomanov, 2018) e, addirittura, tre figli, Anya, Corvus e Klara, che appaiono in "Raiders of the Doomsday Vault!" (dir. Matthew Humphreys, 2019), tredicesimo episodio della seconda stagione del reboot di DuckTales.

© Disney per le immagini pubblicate.

giovedì 26 maggio 2022

Nonna Papera e Zio Paperone sono fratelli?

Ovviamente no. Don Rosa l'ha reso evidente all'interno del suo albero genealogico, ma Barks lo aveva già chiarito nelle sue storie (vedasi a tal proposito l'albero genealogico di Marovelli, Paolini e Saccomano, in cui gli autori riportano: "è indubbio che [Paperone e Nonna Papera] non sono fratello e sorella. Ce lo ha confermato lo stesso Barks.", o ancora questa intervista a Barks risalente al 1995, in cui l'Uomo dei Paperi in persona afferma: "Nonna Papera è solo un'amica di Paperone.")

Allora, come mai dedicare un post alla questione se essa è talmente scontata e risolta da tempo? La verità è che, nonostante Barks abbia sempre avuto chiare in mente le parentele che intercorrono nella famiglia dei paperi, così non si può dire per altri autori del passato e, vedremo, del presente.

La tradizione che vuole gli anziani della famiglia imparentati tra loro non proviene dagli Stati Uniti (dove i due hanno cognomi differenti: Duck e McDuck), ma dall'Europa (dove, in molti paesi,  portano entrambi il cognome Duck) e si protrae da lunghi decenni. A quanto pare, la parentela proviene infatti dalla traduzione tedesca della storia Paperino e la seconda infanzia di Paperone (?/Moores, 1956), pubblicata in Germania nel 1958.

Nella traduzione tedesca, Nonna Papera chiama Paperone "Bruder" (fratello)

In Italia, si hanno numerose testimonianze che si estendono per un periodo di quarant'anni. La prima che sono riuscito a rintracciare è questa poesia del 1960 scritta da Guido Martina. Per quanto riguarda invece le storie a fumetti: Zio Paperone e l'antiquariomania (Carpi/Chierchini, 1963), Zio Paperone e l'ottuagenaria a pedale (Barosso?, Barosso?/Bordini, 1964), Zio Paperone e il decompositore ritmico (Barosso, Barosso/De Vita, 1964), Nonna Papera e la battaglia campale (?/Chierchini, 1965), Nonna Papera e l'aratro all'antica (Barosso, Barosso/Perego, 1966), Prologo a "Il fantastiliardo" (Dalmasso/Perego, 1969), Prologo a "I magnifici tre" (Dalmasso/Perego, 1971), Prologo a "Mondo papero" (Dalmasso/Perego, 1971), Nonna Papera e la torta rivelatrice (Martina/Scala, 1973), Buon Compleanno Paperino (Rota, 1984)Nonna Papera vacanziera d'impegno (Sisti/Comicup Studio, 1994), Zio Paperone e le notizie... fraterne (Sisti/Soave, 1996) e Paperino Paperotto e un cent per Millicent (Mulazzi/Barbucci, 1999).

(Barosso?, Barosso?/Bordini, 1964)

(Barosso, Barosso/De Vita, 1964)

(Barosso, Barosso/Perego, 1966)

(Sisti/Soave, 1996)

Anche alcune storie prodotte dallo Studio Disney per il mercato estero riportano questa relazione e mostrano anche momenti condivisi dai due paperi durante la loro infanzia. Tra queste, Nonna Papera "mala" per un cerchio (?/Strobl, 1969), Amelia e il segreto di famiglia (?/Schmitz, 1970), Nonna Papera e i bei tempi andati (Nofziger/Diaz Studio, 1983), Paperino e le buone azioni (?/?, 1986) e Nonna Papera e la guerra di confine (Nofziger/Strobl, 1987). Da notare che i due paperi sono mostrati da bambini all'interno della stessa famiglia anche nella brasiliana Nonna Papera e il Natale di tanti anni fa (Saidenberg/Soares Rodrigues, de Mello?, 1982).

(Nofziger/Diaz Studio, 1983)

Nonostante tutte le storie citate finora siano state prodotte prima del 2000, e sebbene da allora la genealogia donrosiana sia diventata convenzionale a tal punto che verrebbe logico pensare che questa parentela non abbia più senso di esistere, la produzione di fumetti Disney di un certo paese continua a portare avanti questa tradizione. Si tratta dell'Olanda.

Nonna Papera e Paperone assieme ai genitori (1994)

In Olanda, Dora Duck e Dagobert Duck sono da sempre, complice il cognome, considerati fratelli. Basti pensare all'illustrazione che li ritrae da piccoli in Scozia assieme ai genitori (già riportata qui), ma anche a storie più recenti (e post-Rosa), come Heerlijk duurt het langst (Straatman/Gulien, 2018), Een boerenmeid op een website (Straatman/Heymans, 2018), De zuinige grijsaard (Moe/Pérez, 2018) o ancora Zio Paperone e la sfida matematica (du Mosch/Pérez, Fernández, 2022), in cui la parentela è presente nei dialoghi dello storyboard originale (come comunicato privatamente dall'autore).

(Straatman/Heymans, 2018)

Contrariamente all'illustrazione degli anni Novanta sopra riportata, Paperone è qui rappresentato come il fratello maggiore della coppia (Moe/Pérez, 2018)

Ma come può essere conciliata questa relazione con l'albero genealogico di Don Rosa, che pure è stato pubblicato in Olanda? La risposta è in realtà piuttosto semplice, e parecchio cartoonesca. Vi ricordate di quando vi ho parlato dei genitori di Ciccio? Ebbene, il padre di Ciccio (Luke) è conosciuto ufficialmente in Olanda come colui che ha svolto le ricerche genealogiche e che ha perciò realizzato l'albero, però (e qui riporto dal sito ufficiale olandese)

Sfortunatamente, h[a] inavvertitamente rovesciato una tazza di caffè su tutte le carte. Questo è il motivo per cui a volte h[a] dovuto tirare a indovinare come stessero le cose. Perciò, potrebbe benissimo essere che la pro-prozia di Paperone sia in realtà la sua pro-pronipote e viceversa. (trad. mia)

Ecco, dunque, come evitare astutamente le inevitabili incongruenze generate da decenni di produzioni internazionali non sempre in linea le une con le altre. Tornando alla domanda iniziale, Nonna Papera e Zio Paperone non sono ovviamente fratelli per la maggior parte del mondo, ma l'Olanda prosegue invece a testa alta questa sessantennale tradizione; e trovo personalmente interessante avere una molteplicità di punti di vista (come peraltro è sempre stato) piuttosto che conformarsi a un'unica visione (si vedano in proposito i post sulla famiglia Coot).

© Disney per le immagini pubblicate.