Gedeone de' Paperoni, lo zio di Paperino introdotto in Paperino e i gamberi in salmì (Scarpa, 1956), è un personaggio che mi ha sempre affascinato e, perciò, ho deciso di recuperare tutte le sue apparizioni ufficiali (tra storie e illustrazioni) per commentarle qui, in quella che idealmente potrebbe essere una scheda completa e definitiva sul personaggio (almeno fino a quando non verranno prodotte nuove avventure a cui prenderà parte).
Gedeone de' Paperoni |
Innanzitutto, è da considerare che, sei mesi prima del suo debutto, Guido Martina e Giovan Battista Carpi (qui ancora coadiuvato da Giulio Chierchini) avevano già assegnato — in Paperino e l'uomo del West (Martina/Carpi, 1955) — un parente prossimo alla famiglia dei Paperi: nientemeno che il fratello gemello di Zio Paperone. Questo insolito, e mai più ripreso, personaggio si chiama esattamente Paperon de' Paperoni e non mostra alcuna differenza fisica con il fratello, tanto che Paperino e nipotini credono inizialmente di trovarsi al cospetto dell'usuale parente.
Tutto comincia quando Paperino riceve una raccomandata contenente cinquanta dollari e una lettera dello zio Paperon de' Paperoni che lo invita a trascorrere un mese di villeggiatura a Città d'Oro sul Fiume d'Oro (Texas), per festeggiare la scoperta della sua 745sima miniera d'oro.
I Paperi, in bolletta cronica e stanchi di sopportare il caldo estivo della città, partono subito alla volta del West. Con loro stupore, la piazza principale di Città d'Oro ospita un asilo, una scuola, un ospedale e un ente assistenza intitolati a Paperon de' Paperoni, nonché una statua che lo raffigura, con incisa la dicitura: “A Paperon de' Paperoni. Benefattore e filantropo. La cittadinanza riconoscente.”
L'arrivo a Città d'Oro |
Il mistero è presto svelato: l'anziano papero che ha invitato Paperino non è il Paperone di città, “il taccagno arci-arci-arci-triliardario”, bensì il suo gemello, generoso e filantropo scopritore di miniere d'oro (che regala), il quale aveva conosciuto il nipote quando questi non aveva che pochi mesi. Curiosamente, nonostante nell'avventura appaiano entrambi i fratelli de' Paperoni, Paperone e Mani Buche (questo il soprannome affibbiato al filantropo) non si incontrano mai.
La rivelazione |
Ne I gamberi in salmì — prima storia di Romano Scarpa come autore completo —, facciamo quindi la conoscenza del secondo (in ordine di creazione), e decisamente più fortunato (a livello editoriale), fratello di Paperone: Gedeone de' Paperoni. Gedeone è da quarant'anni direttore del Grillo Parlante, “il più grande quotidiano del paese”, e viene da subito mostrato alle prese con un'attività di coordinazione dei suoi dipendenti a dir poco frenetica, che gli permette di non tradire la fiducia dei suoi 4.275.421 lettori.
Il colloquio di Paperino con lo zio |
Il buon giornalismo d'inchiesta, la ricerca della verità e la libertà dell'informazione vengono messi al primo posto da Gedeone, che “centinaia di volte” si è rifiutato di vendere la testata al fratello (già proprietario di novantanove pubblicazioni) di fronte a un'offerta di quasi tre milioni di dollari. Il Grillo Parlante viene da lui infatti definito “un quotidiano libero e obiettivo, che costituisce la vera e propria coscienza del paese”.
L'importanza della libera informazione |
Va comunque fatto presente che, nella prima stesura di questa storia, intitolata Paperino agente investigativo (Scarpa, 1953), il direttore era solamente un amico di Paperino.
Confronto tra Paperino agente investigativo (sinistra) e Paperino e i gamberi in salmì (destra) |
Sei anni dopo I gamberi in salmì, Gedeone viene recuperato in Paperino cronista del giorno dopo (Barosso, Pavese/Perego, 1962), che, come la precedente, vede il personaggio titolare della storia desideroso di entrare nel mondo del giornalismo. Parallelamente a una variegata gavetta (ingrassaggio degli ingranaggi delle rotative, impaccatura dei giornali, composizione in linotipia e correzione delle bozze) presso lo zio, Paperino frequenta l'archivio del quotidiano, dove legge con grande ammirazione gli articoli di un tale Pap Paper, pubblicati tra l'ultimo ventennio del 1800 e il 1903 (anno in cui è stato cacciato dal giornale).
L'ammirazione di Paperino per Pap Paper |
Gedeone ricorda che, quando ancora era cucciolo di redazione, il direttore dell'epoca additava Pap Paper come “esempio di incapacità e progressivo regresso mentale”. Paperino non si convince e continua a documentarsi sul giornalista del passato, che comincia ad apparirgli sotto forma di fantasma, consegnandoli edizioni dei quotidiani del giorno dopo. In questo modo, il papero vestito da marinaio ha la possibilità di conoscere in anticipo le notizie prima che esse accadano e prova a sfruttare ciò a proprio favore, accorgendosi presto che non è così semplice come potrebbe sembrare. A partire da questa storia, Gedeone e Paperone non condivideranno la scena fino agli anni Novanta.
La prima apparizione non-scarpiana di Gedeone |
Giampaolo Barosso, ormai assurto a secondo padre di Gedeone, lo riutilizza (qui in coppia con il fratello Adamo) in Paperino e l'intervista volante (Barosso, Barosso/Perego, 1966), ancora come datore di lavoro dello sventurato Paperino. Il nipote, inizialmente un semplice fattorino sfruttato dai vari giornalisti presenti in redazione, viene infatti messo alla prova come reporter. Il suo improbabile compito è quello di intervistare lo spericolato paracadutista “Jumping” Jim Jones, noto per avere un caratteraccio e una indisposizione nei confronti della stampa.
Gedeone mette alla prova il nipote |
Per riuscire nell'impresa, Gedeone recluta anche Gastone Paperone, che si riferisce a lui come “zio”. Nonostante il direttore affermi di avere a cuore solo il suo giornale, in questa storia, iniziano a emergere alcuni lati del carattere che lo avvicinano al fratello Paperone. Memorabile, a questo proposito, la frase: “Preferisco avere due interviste uguali che nessuna!”
Gedeone decide di raddoppiare le possibilità di successo |
Tuttavia, la comparsa del parente pare essere solamente un pretesto per introdurre la varie disavventure affrontate da Paperino nel tentare di ottenere l'agognata intervista e, a partire dalla settima tavola (di ventisette), non verrà più mostrato né menzionato
Anche nella successiva Paperino e le zanzare Za-Za (Barosso, Barosso/De Vita, 1966), Gedeone serve a dare il via (comparendo in una vignetta a tavola quattro e poi in tredici vignette, delle quali tre come silhouette, nelle tavole dalla diciotto alla ventuno) a questa storia, che vede Paperino in disputa con Gastone. Il cugino fortunato, invidioso dell'occupazione di Paperino come giornalista (nello specifico, “reporter gastronomico”) per il Grillo Parlante, decide di proporsi al giornale in modo da ottenere anch'egli biglietti omaggio per il cinema. Tra un sotterfugio e un equivoco, Paperino se la vede brutta e chi uscirà vincitore da questa avventura saranno (oltre a Gastone) i suoi nipotini.
Il Gedeone dei Barosso continua a mostrare una somiglianza di carattere con il fratello |
Scarpa si re-impadronisce del personaggio in Paperetta Yè-Yè e i gatti indossatori (Scarpa, 1967), in cui — come suggerisce il titolo — si trova in coppia con un'altra fresca creazione del Maestro veneziano: la nipote di Doretta Doremì, introdotta in Arriva Paperetta Yè-Yè (Scarpa, 1966) e qui alla sua seconda apparizione assoluta.
Curiosamente, in questa storia — così come nella successiva Paperino e la quiete creativa (Cimino/Scarpa, 1969) —, Gedeone sfoggia un look rinnovato (senza occhiali, ma con “sopracciglioni” e capelli più folti ai lati), che ricorda maggiormente quello dell'allora direttore di Topolino Mario Gentilini (già di ispirazione per il carattere del personaggio), e il suo quotidiano cambia nome in Grillo della Sera. Inoltre, ne La quiete creativa, Paperino è qualificato come “vice sostituto narratore in prova” presso il giornale dello zio, che — purtroppo — ha un ruolo parecchio marginale e viene mostrato solamente in cinque vignette.
Con la fine degli anni Sessanta, Gedeone de' Paperoni sparisce dalle scene per una trentina di anni, probabilmente a causa della serie di storie inaugurata da Dick Kinney e Tony Strobl che presenta Paperino e suo cugino Paperoga alle prese con un altro quotidiano paperopolese, il Papersera (Duckburg Chronicle), alle dipendenze di Zio Paperone. La prima di queste avventure è infatti Zio Paperone bianco papero (Kinney/Strobl, 1970), pubblicata un anno dopo La quiete creativa.
Oltre alle storie citate, lo stesso Scarpa raffigura Gedeone solamente in quattro illustrazioni (1967; 1986; 1992; 1994), operando quella che parrebbe una fusione tra i due design utilizzati nei fumetti, restituendogli una spessa montatura di occhiali, ma mantenendo le folte sopracciglia solamente nel primo disegno. Nelle tre illustrazioni più recenti, inoltre, Gedeone sembrerebbe possedere un terzo giornale, intitolato La Tromba (di Paperopoli) o The Trumpet.
Un disegno di Gedeone pubblicato su I Disney Italiani (1990) e, prima ancora, sulla monografia Romano Scarpa. Un cartoonist italiano tra animazione e fumetti (1988), “eseguito a matita nel 1967” (fonte: Alberto Becattini, “Cronologia delle Opere di Romano Scarpa”, in Le Grandi Storie Disney — L'opera omnia di Romano Scarpa, n. 51, gennaio 2015, p. 217) |
Omaggio di Scarpa per il ventennale del Salone Internazionale dei Comics di Lucca (1986) |
Illustrazione di Scarpa per i risguardi della collana Capolavori Disney (1992) |
Gedeone dall'illustrazione di Scarpa per il numero 2000 di Topolino (1994) |
Gedeone appare poi in un'unica vignetta di Paperino in Accade un Giorno (Panaro/Gorlero, 1993) — parodia della pellicola Accadde una notte (It Happened One Night, Frank Capra, 1934) — nei panni di Gedeone Gordon (corrispettivo del Joe Gordon interpretato da Charles C. Wilson), direttore del giornale Duck News, e in un'unica vignetta (questa volta muta) della storia celebrativa 60 anni insieme con Topolino (Boschi/Camboni, 1994). In entrambe, Gedeone mostra la chioma delle ultime illustrazioni scarpiane.
Per vedere il personaggio in un ruolo da protagonista, bisogna attendere la curiosa Zio Paperone e le notizie... fraterne (Sisti/Soave, 1996). Qui, infatti, si hanno alcuni flashback dei due fratelli de' Paperoni da piccoli in Scozia e la storia li vede competere nella Paperopoli contemporanea, affiancati dalla loro “sorella maggiore” [sic!] Elvira (Nonna Papera). Da notare che, secondo Sisti, ciascuno dei fratelli possiede il quarantotto per cento delle azioni del Grillo Parlante (il restante quattro per cento verrà destinato a fine storia proprio a Nonna Papera). In questa storia, Gedeone recupera il look della sua prima apparizione, abbandonando quindi sopracciglia e capelli a lato, e viene recuperato persino il portiere del palazzo del suo quotidiano, qui nominato Tom.
Non mi soffermo oltre sulla presunta parentela tra Gedeone, Nonna Papera, Zio Paperone, peraltro già smentita dall'albero genealogico pubblicato in Walt Disney presenta Paperina e le altre (Boschi/Carpi, 1994), limitandomi invece a rimandare a questa mia precedente ricerca.
Gedeone e Paperone accanto al cugino Cirillo, da Paperino fotografo (Gregory/Strobl, 1960), nell'albero genealogico dei Paperi secondo Boschi e Carpi |
Ci pensa proprio l'esperto Luca Boschi a riesumare il personaggio come si deve in una storia che mescola sapientemente elementi di precedenti produzioni americane e nostrane. In Sgrizzo reporter ma non troppo (Boschi/Freccero, 1997), Paperino e Paperoga lavorano infatti per il Papersera, lo stato in cui vivono si chiama Calisota, come rivelato in Paperino contro l'uomo d'oro (Barks, 1952), e viene recuperata dall'opera di Don Rosa l'impresa di Francis Drake, del quale ci viene perfino mostrato un suo discendente, Carolambo. Ma le citazioni non si limitano appunto al panorama statunitense: il protagonista di questa storia è dunque Sgrizzo, quarto cugino di Paperino introdotto in Sgrizzo il più balzano papero del mondo (Scarpa, 1964) e già ripreso dallo stesso Boschi in Una baita per Ciccio (Boschi/Scarpa, 1997), e Gedeone menziona l'avo Pap Mc Paper, co-protagonista in Paperino e la leggenda dello «scozzese volante» (Scarpa, 1957).
Si tratta della prima di tre storie (tutte sceneggiate da Boschi) in cui Sgrizzo lavora per il Grillo Parlante. Da notare come il protagonista si riferisca a Gedeone come suo “bis-zio di secondo o terzo grado”, riadattando così l'improbabile parentela proposta da Scarpa tra lui e Paperino.
Gedeone riappare quindi in La grande corsa Paperopoli-Ocopoli (Boschi/Faccini, 1998) e Sgrizzo cronista di spettacolo (Boschi/Ferraris, 1999), per poi comparire in una tavola autoconclusiva dal titolo Paparazzo Yè-Yè (Sisti/De Lellis, 2004), pubblicata sul volume della collana Disney Parade dedicato a Paperetta. Nelle storie di Boschi (ad eccezione di quella disegnata da Faccini), Gedeone sembra essere ringiovanito, mostrando una folta capigliatura castana, mentre De Lellis recupera invece il design delle illustrazioni scarpiane (con tanto di “sopracciglioni”). A oggi, le storie di Boschi sono le ultime in cui Gedeone dirige il Grillo Parlante (sostituito in tutte le successive dal Grillo della Sera).
Passano quasi dieci anni ed è nuovamente Carlo Panaro a interrompere l'assenza del personaggio dalla carta stampata, riportandolo sulle pagine in Paperetta Yè-Yè e il verde paese (Panaro/Dalena, 2013). Come si intuisce dal titolo, viene qui riproposta la dinamica de I gatti indossatori e Gedeone — che appare solamente in due tavole su trentadue — viene presentato come editore e direttore del Grillo della Sera. Lo stesso Panaro è fautore della successiva apparizione del personaggio, in Il malfunzionamento (Panaro/Baldoni, 2014), in cui il direttore del Grillo della Sera ha a che fare per la prima volta (documentata) con l'inventore Archimede Pitagorico. In entrambe le storie, Gedeone sfoggia il look delle illustrazioni scarpiane più recenti.
Passano i decenni, ma Gedeone rimane sempre molto indaffarato |
Gedeone ha poi un ruolo chiave nella lunga Zio Paperone e il segreto di Cuordipietra (Artibani/Perina, 2017), nella quale viene attirato in trappola dal miliardario sudafricano Cuordipietra Famedoro per poi essere usato dallo stesso come esca per Paperone, facendo leva sul lato sentimentale del papero più ricco del mondo.
Cuordipietra fa leva sui sentimenti di Paperone |
È alla fine di questa avventura che i due fratelli recuperano il legame da tempo messo da parte. Qui, Gedeone è rappresentato graficamente come ne I gatti indossatori. Da notare come Artibani tenti di inserire Gedeone nelle coordinate proposte da Don Rosa; esclama infatti Paperone nella penultima vignetta della storia: “Tutto è cominciato con i nostri genitori, Fergus e Piumina! Insieme a me e Gedeone c'erano anche le nostre sorelle Matilda e Ortensia...”
I due fratelli si ricongiungono |
In seguito a questo riconciliamento, l'autore Vito Stabile decide di sfruttare le diverse caratterizzazioni dei personaggi (“avventuroso e visionario Zio Paperone, e sedentario e ‘concreto’ Gedeone”) per dare vita a una serie di storie da dieci pagine in cui i due partono assieme per nuove avventure. I fratelli De' Paperoni (questo il titolo della serie) conta al momento tre storie: Lo scarabeo d'oro (Stabile/Asaro, 2020), Il cilindro del potere (Stabile/Meloni, 2020) e Il formaggio perpetuo (Stabile/Coppola, 2020). Da notare che lo Scarabeo d'Oro era il quotidiano di Paperone nella prima apparizione del fratello giornalista. A differenza de Il segreto di Cuordipietra, Gedeone recupera qui il design più utilizzato dell'ultimo ventennio: occhialoni rossi, papillon al posto della cravatta e niente folte sopracciglia.
Gedeone nelle tre storie sceneggiate da Vito Stabile |
A oggi, l'ultima storia in cui appare Gedeone è Paperino e il torneo del Re (Panaro/Palazzi, 2022), una storia in costume in cui veste i panni di Gedeone Paperingio, fratello di Papero Magno scomparso in mare da tanti anni.
Gedeone Paperingio assieme al fratello |
Rimangono fuori da questo mio excursus l'illustrazione realizzata da Marco Rota per la quarta di copertina del centottantasettesimo numero di Zio Paperone (2005), quella realizzata da Stefano Zanchi per il trentesimo numero della collana I Love Paperopoli (2018) e quella realizzata da Stefano Intini per il redazionale di Gabriella Valera pubblicato sul numero 3340 di Topolino (2019). All'estero, Gedeone appare sulla copertina del numero 11 del 2017 dell'olandese Donald Duck extra (2007), per i disegni di Jan-Roman Pikula, e sulla copertina del numero 482 del finlandese Aku Ankan taskukirja (2019), realizzata da Paolo Mottura; ispirate rispettivamente a I gamberi in salmì e a Il segreto di Cuordipietra.
Il Gedeone di Zanchi |
Il Gedeone di Intini |
Ufficialmente, l'età di Gedeone non è mai stata rivelata. Nella scheda del personaggio pubblicata nel primo volume de L'opera omnia di Romano Scarpa, Becattini ne attesta la data di nascita intorno al 1910, ma ciò contraddirebbe quanto affermato dallo stesso Gedeone nella sua prima storia, a proposito dei suoi quarant'anni di attività. Ad ogni modo, nel volume Romano Scarpa. Sognando la Calidornia (Becattini, Boschi, Gori, Sani, 2001), così come nella traduzione americana de I gamberi in salmì (Gray, 2015), in questo redazionale firmato da Valerio Paccagnella (2018) e nelle prime due storie del ciclo I fratelli De' Paperoni, viene riconosciuto come fratello minore di Paperone.
Lo scarso e altalenante successo che ha ottenuto questo personaggio — apparso in un totale di 20 storie in 66 anni — non gli ha permesso di diventare membro fisso del clan dei Paperi né di essere particolarmente conosciuto all'estero, da dove arriva invece un altro fratello di Paperone: il fratellastro Rumpus McFowl, introdotto come zio di Paperino in It's All Relative (Van Horn, 1994) e apparso anch'egli in un totale di 20 storie tra il 1994 e il 2014 (tutte scritte e disegnate da William Van Horn).
Va comunque tenuto in considerazione che Francisco Angones (showrunner del reboot di DuckTales) è a conoscenza dell'esistenza di Gedeone. In un post sul suo profilo Tumblr datato 4 luglio 2018, in risposta alla domanda di un fan che chiedeva quanti fratelli avesse Paperone, Angones sentenzia: “Al momento solo Ortensia e Matilda. Non ci sono piani immediati per Gedeone.”
La sconvolgente rivelazione di Rumpus McFowl in Travails (Van Horn, 2000) |
Per rimanere in terra straniera, ritengo doveroso citare la striscia giornaliera del 4 maggio 1966 (Karp/Taliaferro, 1966), in cui Nonna Papera menziona un fratello senza nome di Zio Paperone, e la bellissima illustrazione di Daan Jippes realizzata come copertina del ventunesimo numero della fanzine danese Rappet (2013).
Il fratello di Zio Paperone |
Il Gedeone di Jippes inchiostrato e a colori |
Per concludere, trovo interessante menzionare un soggetto mai realizzato, descritto dallo stesso Scarpa nell'intervista pubblicata nel volume Romano Scarpa. Sognando la Calidornia. Dice Scarpa: “Ma [il Grillo Parlante] è in ribasso. Forse scriverò una storia in cui, sottobanco, Paperone stesso gli farà superare le difficoltà di bilancio.”
© Disney per le immagini pubblicate.
Ottimo articolo, molto dettagliato e ben scritto, si vede che c'è un lungo lavoro dietro, complimenti! Lo prenderò come eventuale modello.
RispondiEliminaPeccato sapere che il personaggio non è stato ripreso all'estero... Comunque Grillo Parlante>Papersera
Ti ringrazio. In effetti, sarebbe interessante vedere Gedeone ripreso da autori esteri, che hanno un tipo di umorismo differente dal nostro.
EliminaBravo Simone, articolo pieno di informazioni dettagliate e fatto con passione e competenza.
RispondiEliminaContinua così
Grazie mille, Luca!
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