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sabato 21 ottobre 2023

Il Paperone di Dollari e $piccioli


Spostando alcuni fumetti da una delle varie librerie, mi è capitato di sfogliare una collana che forse non è ricordata come invece dovrebbe: Disney Anni d'Oro (2009-2014), curata da Lidia Cannatella con la collaborazione dei super esperti Alberto Becattini e Luca Boschi. Si tratta, come si può immaginare dal team che ci lavorava, di una pubblicazione estremamente ricca e generosa, corredata da preziosi approfondimenti, interviste, storyboard e contenuti esclusivi. Lo strillo in copertina recitava, per i primi diciannove numeri, "Contenuti speciali inediti e interviste esclusive!", per poi diventare, per i restanti undici, "Contenuti speciali inediti e storie rare!"


Prendendo in mano il numero 14, pubblicato nel maggio 2011, c'è qualcosa che cattura subito la mia attenzione: cinque tavole domenicali degli anni Sessanta di Bob Karp e Al Taliaferro con protagonista Zio Paperone, introdotte da un articolo di Becattini, intitolato "L'altro Paperone". Lo studioso ripercorre la storia di Scrooge nelle strisce giornaliere e nelle tavole domenicali pubblicate sui newspapers d'oltreoceano, a partire da quella del 12 febbraio 1951, che lo vede esordire sotto forma di fotografia.

Becattini prosegue descrivendo Dollari e $piccioli (1972), cartonato distribuito in omaggio agli abbonati a Topolino. Scrive: "il volume di 224 pagine presenta 90 tavole settimanali apparse sui quotidiani statunitensi fra il 24 gennaio 1960 e il 3 maggio 1970". Incuriosito, ho drizzato subito le antenne e mi sono recato su un sito di compravendita di usato. Trovato l'annuncio, ho proceduto verso l'acquisto, ho ricevuto il libro, l'ho letto (con colpevole ritardo di ben 51 anni!) e ora eccoci qui.


Innanzitutto, va premesso che non si parla di un'operazione cronologica. Le tavole (che sono rimontate su due pagine ciascuna e a cui viene assegnato un titolo) sono pubblicate in ordine misto e suddivise secondo sette macro-argomenti (a ognuno dei quali è riservata una colorazione differente): Avventure in cilindro, L'arte dello "sbafo", Due "verdoni" di megalomania, Per mantenersi in forma, Redditi e tasse a orario continuo, Il risparmio: questo benemerito e Vita in Azienda.

Il rapinatore, tavola che apre il volume

Si tratta, per l'appunto, di un Paperone "altro" rispetto al coevo personaggio dei comic books proposto da Carl Barks e pochi altri. Sono storielle brevissime che strappano un sorriso e che hanno i loro elementi ricorrenti: penso, a titolo esemplificativo, allo scooter di Zio Paperone oppure alla sua villa o alle sue spese folli. In questo, potrebbe ricordare lo Scrooge ancora "acerbo" di titoli come Paperino e la scavatrice (Barks, 1949), pur mantenendo sempre gli autori un tono allegro e ironico.

Sequenza finale de Il parcheggio

Incomprensioni (da Il trasloco)

Il tratto di Taliaferro è veramente delizioso. Le espressioni, le pose, i paesaggi, le chine... è tutto così pulito e i disegni meritano davvero di soffermarcisi e di seguire attentamente ogni linea. L'alternarsi continuo di periodi differenti è, comunque, evidenziato dal diverso design di Paperone (che ora indossa la tipica palandrana ora invece frac e farfallino, gli occhi  gli si staccano dal becco, le basette cambiano forma...) e dai diversi collaboratori di cui Taliaferro deve avvalersi all'inchiostrazione a causa del peggioramento della sua malattia: Bill Wright, Al Hubbard, Kay Wright, Ellis Eringer, Bill Weaver e Frank Grundeen, che sarà poi il suo successore. 

Paperone a bordo del suo scooter (da Il monumento, L'ascensore, Il frigorifero, I divieti costosi e Le pizze pepate)

Dieci delle tavole proposte sono, appunto, interamente a opera di Grundeen mentre una, qui intitolata L'utilitaria, potrebbe essere opera di Ben De Nunez, "disegnatore di alcune vignette della serie Merry Menagerie nel 1960." [fonte: A. Becattini, "Un papero a strisce (e tavole)", in Gallinari P., Provenzano F. e Tamagnini L. (a cura di), Donald Duck. Le strisce inedite (1951-1952), ANAFI, Reggio Emilia 2016, p. 18]

Il Paperone di Grundeen (da La giusta protesta)

Segnalo, inoltre, la presenza di due tavole già discusse in questo post, qui intitolate La "fiducia" e Il ricevimento. Curiosamente, nella prima, il padre ("daddy") di Paperone diventa "nonno" nella traduzione italiana. In conclusione, non posso fare altro che esprimere un parere entusiasticamente positivo e consigliare questo libro. Non si può certo dire che ci troviamo di fronte a un lavoro filologico, completo e cronologico, ma trovo assolutamente interessante potere avere tra le mani una raccolta, a modo suo ragionata e non banale, di un periodo della produzione sindacata tra i meno esplorati e riproposti.

© Disney per le immagini pubblicate.

giovedì 1 giugno 2023

Un nuovo membro nella famiglia Bassotti

In data 29 maggio, l'artista spagnolo Francisco "Paco" Rodriguez Peinado ha pubblicato un post sul suo profilo Facebook contenente tre vignette di una storia a cui sta lavorando e la seguente descrizione: "Ho avuto l'opportunità di creare graficamente la mascotte della Banda Bassotti (123-132)".

Due delle tre vignette pubblicate da Rodriguez

Nei disegni, è raffigurato un piccolo cane non antropomorfo che indossa una mascherina nera, proprio come i suoi padroni. La sceneggiatura/storyboard della storia, che sarà di prossima pubblicazione sul settimanale olandese Donald Duck, è a cura del norvegese Gaute Moe, con il quale, pochi mesi fa, ho avuto modo di fare una simpatica chiacchierata.

Due vignette dallo storyboard di Moe

La creazione di questo nuovo personaggio non deve però sorprendere. I Bassotti, infatti, hanno da sempre un legame stretto con il mondo animale. In Zio Paperone e il denaro colloso (Barks, 1963), possiamo infatti vedere che hanno coyote, falchi e ratti; in Zio Paperone e la lattuga mimetica (Barks, 1964), così come già in una sezione di Paperino e le avventure in cinemascope (?/Strobl, 1958), addestrano delle talpe (in realtà, gopher nel fumetto originale); e, in Zio Paperone e la gemma-anatema (Barks, 1967), addestrano anche ghiandaie e (di nuovo) falchi.

Alcune vignette dalle storie di Barks citate

Ad ogni modo, in tutti questi casi, gli animali vengono addestrati dalla Banda a fini criminali, ma non diventano personaggi ricorrenti ed esauriscono anzi la propria vita nel corso della singola storia di riferimento. Diverso, invece, è il caso (tutto italiano!) di Ottoperotto, un vero cane bassotto non antropomorfo, introdotto dall'autore Pier Carpi e dal disegnatore Giovan Battista Carpi nella storia Zio Paperone e le bande rivali (Carpi/Carpi, 1964). Questo fedele compagno compare in sei storie (cinque scritte dallo stesso Carpi e una da Giulio Chierchini) fino al 1966 e in una storia di produzione internazionale (ma sceneggiata e disegnata, rispettivamente, da Elisa Penna e Luciano Gatto) nel 1974, per poi essere recuperato solamente alla fine degli anni Novanta, in Ottoperotto (Michelini/Held, 1999), dove viene ricordato proprio come "la mascotte dei Bassotti". Il rilancio del personaggio è, in ogni caso, dovuto prevalentemente allo sceneggiatore Francesco Artibani, che lo ripropone in diverse storie fino ai primi anni Duemila, a partire da Bentornato, Ottoperotto (Artibani/Barbucci, 1999).

Ottoperotto alla sua prima apparizione

Un altro animale domestico della Banda, dal sapore tutto americano, è stato il gatto Mitraglia (Ratty), introdotto in I Bassotti e il crollo del record (Lockman/Strobl, 1966). Se, qui, è ancora un gattino nero e bianco anonimo, senza peculiari caratterizzazioni, il design cambia già nella seconda apparizione, Ratty's Trophy (Lockman/Manning, 1977), in cui diventa un gatto arancione a strisce con tanto di occhi marcati a suggerire una mascherina, fino a stabilizzarsi su un colore grigio e bianco (sempre con tanto di finta mascherina). Mitraglia è comparso in un totale di venti storie, di cui una realizzata in Brasile, facendo capolino per l'ultima volta in La Banda Bassotti e il materasso del riccastro (Lockman/Wright, 1983). 

Mitraglia alla sua prima, seconda e ultima apparizione

© Disney per le immagini pubblicate.
Si ringrazia Gaute Moe per avere messo a disposizione, in esclusiva, le vignette dal suo storyboard originale.