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sabato 30 agosto 2025

... e sono 15!


Nato come Daily War Drum (dal titolo del quotidiano edito da Topolino in una ben nota storia a strisce del 1935), il blog su cui state leggendo questo articolo ha dato il via alle sue pubblicazioni esattamente quindici anni fa... auguri!

A dire il vero, però, a voler essere pignoli, non è proprio così. Come qualcuno saprà, infatti, Eco del Mondo non è che una copia del vecchio blog (cancellato anni fa perché non più accessibile) e, tecnicamente, è stato creato solo nel 2021. Tuttavia, se siete d'accordo con me, si tratta solamente di una questione di pura formalità. Eco del Mondo è Daily War Drum. Ne è una versione migliorata, certo, e questo è dovuto alla maturità acquisita dal suo autore negli anni grazie all'accrescere dell'età anagrafica, ai percorsi di studi, alle diverse influenze e suggestioni e a tutto ciò che ne consegue. Fatto sta che, in ogni caso, i post precedenti al 2021 sono tuttora consultabili, e tanto basta per dimostrare, a mio avviso, la continuità di questo spazio web.

Chiusa tale parentesi (forse necessaria forse no), possiamo tornare agli auguri. Quindici anni... questo blog mi accompagna da oltre metà della mia vita. In effetti, quando per qualche strana ragione ho deciso di aprirlo, io non li avevo ancora compiuti, quindici anni... a pensarci, fa uno strano effetto!

E se vi dicessi che, inoltre, al momento del mio primo acquisto consapevole, consideravo i fumetti Disney una cosa da bambini? Sacrilegio, me ne rendo conto! Non fraintendetemi, però... se avrete un po' di pazienza, vi spiego per bene come sono andate le cose e come ne sono "guarito". Come tutti, ho iniziato a leggerli da bambino: mi piaceva Pk, mi affascinavano le atmosfere di X-Mickey, leggevo Topolino e qualche raccolta di quelle che uscivano ai tempi... e poi stop. Ci deve essere stato un periodo di vuoto, da circa metà delle elementari, in cui, forse spinto dai gusti della massa, mi sono avvicinato a franchise che sembravano più "adulti". Ovviamente, c'erano i Pokémon, Dragon Ball, Yu-Gi-Oh!, la WWE... tutto quello che, insomma, si potesse seguire in televisione e collezionare sotto forma di carte acquistabili in edicola.

Un paio di anni più tardi, verso la fine del 2007, vedo una pubblicità in tv: reclamizza il numero 2710 del settimanale Topolino. "Cose da bambini", penso, ma c'è un particolare che attira la mia attenzione: un gadget. Allegata alla rivista, vi è una riproduzione della Numero Uno di Zio Paperone. Certo, con il senno di poi, non era proprio la Numero Uno... ma non è rilevante ai fini del racconto. Decido di acquistare il fumetto e, visto che ormai l'ho comprato, lo leggo. Tra le storie, ce ne è una che mi rapisce per i suoi bellissimi disegni: Zio Paperone e la carrozza fantasma (Hedman/Gattino, 2007). All'epoca, non lo sapevo, ma si trattava di una storia straniera, pubblicata quasi in contemporanea rispetto ai paesi scandinavi. Gattino (il cui nome, Wanda, mi faceva pensare a una disegnatrice nostrana) si rifaceva allo stile del suo mentore, il grande Daniel Branca, ma non sapevo neppure questo... mi piaceva e basta. La storia, però, non era completa: era soltanto il primo di sei episodi ed era persino accompagnata da un concorso sull'allora immaginifico sito internet della rivista. Non potevo lasciarne la lettura in sospeso e, così, sono tornato bambino.

Da quel momento, la mia vita ha preso una strada da cui non sarei più riuscito a tornare indietro. Acquistavo regolarmente tutto quello che usciva in edicola: I Classici, I Grandi Classici, Paperino, Mega (sigh), Zio Paperone (doppio sigh), Disney BIG, Pocket Love, Disney Comix, Disney Anni d'Oro... e chi se li ricorda tutti? Il punto di svolta è, comunque, rappresentato dal volumetto Vita e Dollari di Paperon de' Paperoni (2007), che riproponeva le sette storie di Carl Barks presenti nell'omonimo Oscar Mondadori del 1968, arricchite dai preziosi redazionali di due giganti: Alberto Becattini e Luca Boschi. Se scoprire Barks dopo avere letto giusto un paio di numeri di Topolino è un'esperienza in sé, non sono sicuro di riuscire a spiegare a parole cosa possa significare farlo attraverso i commenti dei due esperti toscani, che avrei imparato ad apprezzare molto presto. Ancora oggi, a distanza di diciotto anni dall'uscita di quel volume, ricordo addirittura le immagini che avevano selezionato per gli editoriali: Jones che tira una palla da football nella pancia di Paperino, i due emissari egiziani con i loro sguardi sinistri, la terribile Banda Bassotti... e una vignetta di Paperone da ragazzo nella barca di suo zio Manibuche. Cosa? Paperone da giovane? Quel disegno mi ha colpito come un fulmine a ciel sereno. Scoprivo che anche lo zio di Paperino aveva avuto un passato e che era stato narrato da un autore chiamato Don Rosa... dovevo per forza recuperarlo!

Così, accanto agli acquisti in edicola, vagavo per fumetterie, mercatini e fiere alla ricerca di tutto quello che potesse attrarmi. Negli anni, ho messo insieme una bella collezione di testate e letto migliaia di storie diverse, di autori diversi, realizzate in epoche diverse. Mi divertivo a riconoscere i disegnatori. Tornando un attimo indietro, va aggiunto anche che, per una fortunata congiunzione astrale, appena dopo che avevo preso a interessarmi, è iniziata una ristampa completa di Carl Barks, seguita da una di Floyd Gottfredson (peraltro la prima, e finora unica, al mondo!), e chi le cura? Becattini e Boschi! Ero giovane, ma come mi piaceva leggere i loro articoli: le curiosità, i dettagli... il modo in cui condividevano il loro sapere, le informazioni che avevano raccolto in decenni sugli autori, sui personaggi, sulle storie. Il loro amore per la materia era ravvisabile e mi è stato trasmesso attraverso l'attenta fruizione dei loro scritti.

Poi, chiaramente, c'è stato altro. Oltre alle pubblicazioni ufficiali, ho letto diversi saggi, recuperato vecchie fanzine, frequentato forum, ricercato e consultato il consultabile... e questo continuo a fare oggi. Se la matematica non mi inganna, non ho ancora trent'anni, ma faccio tesoro dell'esperienza che decine di studiosi hanno accumulato in circa sei decenni, senza contare gli studi e le ricerche che ho compiuto direttamente e le conversazioni che ho avuto con gli autori. Non vorrei peccare di immodestia, ma penso si tratti di un bel bagaglio di informazioni, e a mia volta cerco di condividerlo al mio meglio, non appena se ne presenti l'occasione.

In ogni caso, se oggi sono qui a scrivere questo articolo riepilogativo, lo devo ad alcune persone che negli anni mi hanno supportato e permesso di crescere a livello personale, tenendo sempre vivo in me l'interesse per queste cose da bambini. Probabilmente, ne scorderò qualcuna, ma vorrei provare a ringraziarle, in ordine rigorosamente cronologico: Tutti i collaboratori di INDUCKS, naturalmente, per il fondamentale servizio reso; Luca Boschi perché, oltre ad avermi trasmesso tantissime nozioni attraverso i suoi articoli, è stato il primo a credere in questo blog, ospitandolo e promuovendolo fin da subito nei suoi spazi, dando a un poco-più-che-bambino l'impressione di stare facendo qualcosa di importante e di utile e incoraggiandolo a proseguire; Carlo Chendi per la sua estrema disponibilità ad approfondire tematiche inerenti ai fumetti disneyani e per la generosità con cui mi ha fatto dono di aneddoti e oggetti che conservo ancora con affetto e gratitudine; Niels Jakob Søe Loft e Timo Ronkainen, rispettivamente ex-redattori di Rappet e Ankkalinnan Pamaus, per avere accettato di pubblicare (entrambi nel 2011) i miei primi articoli su fanzine, dando il via a un percorso parallelo al blog, stampato su carta; tutti gli autori che si sono lasciati intervistare negli anni e coloro i quali hanno risposto alle mie e-mail e ai miei messaggi per risolvere dubbi e curiosità; tutti i "colleghi" fanzinari sparsi per il mondo; gli autentici donaldisti di una volta per avere offerto ai posteri teorie strampalate e affascinanti e per avere trattato questi personaggi come un argomento meritevole di studi approfonditi; Jean-Baptiste Roux, caporedattore di Picsou Magazine e delle altre pubblicazioni Disney in Francia per avere trasformato questo ingombrante hobby in qualcosa di più; Alberto Becattini per tutto (!!!); la redazione disneyana di Panini Comics per la bella collaborazione che abbiamo intrapreso quest'anno; e, infine, ogni persona che abbia mai letto anche un solo mio articolo negli ultimi quindici anni. Chiedo davvero scusa se qualcuno si sentirà escluso da questa lista, ma la mia memoria non è proprio ottima... ci sono anche altre persone che non posso menzionare pubblicamente, ma che sicuramente hanno reso tutto questo più vero e più serio, e, se mai mi dovessero leggere, le ringrazio telepaticamente!

Prima di salutare tutti voi, vi lascio a una galleria di simpatici omaggi/pensierini che alcuni amici del blog hanno realizzato in occasione dell'odierna ricorrenza. Diversamente da come era stato per il post natalizio di due anni fa, gli artisti coinvolti non sono disposti in ordine alfabetico, ma ho cercato di costruire una sorta di percorso cronologico. 

WANDA GATTINO — Come scrivevo sopra, Wanda Gattino è stato il mio imprinting al fumetto disneyano. A lui va ascritto il merito/la colpa della mia predilezione per uno stile più classico e vicino ai modelli barksiani, seppur reinterpretati con una sensibilità che definirei elegante. Per questo motivo, è stato l'artista a cui da subito ho pensato per aprire questa galleria e lo ringrazio infinitamente per averne preso parte, andando in un certo senso a chiudere un metaforico cerchio. Nella sua illustrazione, possiamo ammirare due zii di Paperino: Gedeone e Pico, rispettivamente simboli del giornalismo e della cultura. Quale sintesi migliore per definire questo piccolo spazio online?


LUCIANO GATTO — Onestamente, non credo che Luciano Gatto abbia bisogno di presentazioni. È stato per decenni presenza fissa all'interno delle pubblicazioni disneyane e non solo. Diverse generazioni di lettori sono cresciute apprezzando i suoi disegni e sembra che ci sia da sempre. Esattamente quindici anni fa, l'intervista fatta con lui è stata il primo post sul Daily War Drum e lo ringrazio tantissimo per avere dedicato un po' del suo prezioso tempo per ricordarla attraverso una splendida illustrazione realizzata con il suo riconoscibilissimo stile, inchiostrata digitalmente da Rumpelstiltskin.


ADRIEN MIQUEU — Adrien Miqueu è un amico e collega donaldista da tanti anni. Per le pubblicazioni ufficiali, ha curato i fascicoli della collana Mickey Donald & Cie. Trovo molto interessante il suo stile di illustrazione, quasi underground. Sue sono le caricature che avete visto nel post riassuntivo dell'anno scorso e diverse copertine della fanzine Rappet, come questa, concepita per il trentacinquesimo numero, la cui ispirazione è stata il mio articolo sui fondatori delle Giovani Marmotte. Ps: riconoscete un nome familiare sulla busta tenuta in mano dal postino?


FRANCESCO GUERRINI — Ottimo "paperigrafo bolognese", come lui stesso si definisce, Francesco Guerrini è un caro amico del blog dal 2023, anno in cui ci siamo conosciuti di persona e in cui abbiamo avuto una lunga chiacchierata, molto apprezzata dai lettori di queste pagine. Per festeggiare l'anniversario, Francesco ha realizzato non uno, ma ben due ispiratissimi omaggi (il primo è in apertura al post). Grazie!


RUMPELSTILTSKIN — A proposito di questo strano nome... vi ricordate il pesce d'aprile pubblicato qualche mese fa? Ebbene sì: nonostante l'alta qualità del disegno, non si trattava di un artista professionista, bensì di un giovane appassionato dei Paperi Disney. L'idea è stata quella di ricreare una tavola della storia Zio Paperone e le notizie... fraterne (Sisti/Soave, 1996) come se fosse stata disegnata oggi, sostituendo Nonna Papera con la Zia Matilda (qui reminiscente della recente interpretazione di Libero Ermetti), effettivamente sorella di Gedeone e Paperone.


VILLE TANTTU — Ville Tanttu è un artista finlandese che si occupa di fumetti Disney per l'editore olandese DPG dall'estate del 2023. Circa un anno prima, aveva disegnato la copertina dell'undicesimo numero della (ormai defunta, sigh sob!) fanzine francese Picsou-Soir, ispirata a un mio articolo su Fantomius, il ladro gentiluomo. Il suo contributo è un bel Paperino dal gusto tradizionale.


LUIS BÄRENFALLER — Indicizzatore per INDUCKS, nonché realizzatore di loghi per l'associazione donaldista tedesca D.O.N.A.L.D. dal 2024, Luis Bärenfaller ha uno stile originalissimo che trovo molto simpatico e divertente. Nell'omaggiare il blog, ha deciso di dare vita all'immagine visibile sul suo sfondo, animandola e palesando i pensieri e le frustrazioni di Paperino.


© Disney per le immagini pubblicate.
Si ringraziano altresì le pazienti persone che si sono rese disponibili a colorare le illustrazione seguendo ottimamente le mie richieste: Josh Jones per il disegno di Luciano Gatto, David Bühring per il disegno di Ville Tanttu e Simone Cavazzuti (che poi sarei io!) per i disegni di Francesco Guerrini e Rumpelstiltskin (per cui ho provato ad adottare quella che la redattrice Graziella Calatroni ha definito "colorazione sentimentale"). I disegni non menzionati in questa nota sono stati colorati dai propri artisti.

venerdì 8 novembre 2024

La mia esperienza a Lucca Comics & Games come inviato stampa

Quando ho creato il mio blog, avevo quattordici anni e mezzo e il web era un posto molto diverso da quello che possiamo vedere oggi. Giusto per dare qualche coordinata: i forum andavano ancora di moda, Facebook era il social più diffuso per mettersi in contatto con persone di tutto il mondo, Instagram e TikTok non esistevano, e le cosiddette "storie", ormai presenti su qualsiasi piattaforma, sarebbero state introdotte solamente anni dopo, con l'affermarsi di Snapchat. Da due anni e mezzo, avevo iniziato a seguire le varie pubblicazioni a fumetti disneyane che uscivano in edicola e frequentavo librerie, fumetterie e mercatini vari alla ricerca dei numeri più vecchi delle testate che preferivo. Nel marzo 2008, avevo anche partecipato alla mia primissima fiera di settore, Cartoomics, pagando un biglietto ridotto al prezzo di 4 euro. Erano decisamente altri tempi...


Come titolo per il mio angolino di internet, avevo scelto "Daily War Drum", in onore del quotidiano capitanato da Topolino nella mitica Topolino giornalista (Osborne/Gottfredson, 1935), e, come "logo", avevo preso a prestito la vignetta iniziale di Paperino nella Luna (Barks, 1948), nella quale, esattamente come nella storia a strisce di Topolino di tredici anni prima, Paperino lavorava come strillone. Ero giovane e affatto disilluso e mi piaceva sognare. A un certo punto, ho stampato un foglio su cui figurava il nome del blog accompagnato dall'immagine di Paperino strillone e il mio nome sotto. Armato di forbici, ho ritagliato il foglio affinché ne uscisse un rettangolino dalle dimensioni di un biglietto da visita e poi l'ho inserito in una apposita macchina plastificatrice che avevo comperato al discount e che penso di avere usato tre volte in vita mia. Ecco, ora avevo tra le mie mani un piccolo pezzo di plastica con sopra il mio nome. Mi immaginavo di utilizzarlo come tesserino di riconoscimento, come una sorta di pass. Va da sé, non è mai uscito dalle quattro mura della mia stanza.


Ma tutto questo accadeva più di quattordici anni fa! Nel frattempo, sono cambiate un po' di cose. Sono cresciuto, ho concluso il mio percorso di studi, mi sono disincantato, ma la passione per questi racconti a fumetti non è mai scomparsa, e ritengo che gli articoli pubblicati su l'Eco del Mondo lo possano testimoniare. Ovviamente, anche il mondo esterno a me è cambiato, il web, come si scriveva in apertura, ma anche il settore editoriale di riferimento. Nuovi autori, nuove pubblicazioni, nuovi editori... Ripenso con nostalgia a quel ragazzino che divorava i redazionali dei sommi Boschi e Becattini, studiandoseli fino all'ultima virgola. Le introduzioni alle storie, agli autori, le selezioni che proponevano. Si può dire che mi abbiano formato, almeno inizialmente. Poi, altre letture, altri studiosi e altri saggi hanno arricchito la mia conoscenza e il mio modo di concepire questo ambito. Con Alberto, oggi, siamo amici. Ci incontriamo alle fiere, ci sentiamo telefonicamente, ci scambiamo opinioni... Eppure, dentro di me, so che gli devo tantissimo per avermi introdotto a questo magico mondo, e ancora oggi faccio enorme tesoro di ogni suo racconto e di qualsiasi riga esca dalla sua penna. Ma non vorrei divagare... Il post si intitola "La mia esperienza a Lucca Comics & Games come inviato stampa" e sia mai che venga tacciato di servirmi dell'ignominiosa pratica del clickbait. Lucca Comics & Games, inutile scriverlo, è la manifestazione fumettistica più grande in Italia. Anche se nel tempo si è ibridata (qualcuno direbbe, forse, "annacquata"), integrando altre forme di intrattenimento, è indubbiamente un punto di riferimento forte per il settore. Ci sono gli editori, i lettori, si presentano le novità, si incontrano gli autori... Sono cinque giorni ricchi di eventi e possibilità. È la seconda volta che partecipo a questa fiera, e la prima volta come inviato stampa. Nello specifico, ho avuto la possibilità di recarmici rappresentando Picsou Magazine, un ottimo periodico disneyano francese. In un certo senso, dopo tutti questi anni, il mio sogno giovanile si è realizzato. Finalmente, portavo al collo un pass con sopra il mio nome e, per di più, per una rivista di fumetti Disney. Cosa avrei potuto desiderare di più?


Il sole? Stranamente, c'era anche quello. Così come lo scorso anno, i miei compagni di avventura sono stati il buon Valerio Paccagnella e altri tre utenti de La Tana del Sollazzo. In ogni caso, va tenuto presente che i momenti effettivi di comunione si traducevano fondamentalmente nei saporiti pasti fuori e nelle calorose serate in casa, mentre ognuno disponeva delle giornate liberamente, in base alle proprie preferenze. Per quanto riguarda la sistemazione, siamo stati anche fortunati. Non tanto per il prezzo, quello è alto ovunque durante le giornate della kermesse, ma quantomeno siamo riusciti a trovare un appartamento in pieno centro, a pochissimi minuti dai padiglioni principali. L'assenza del maltempo e dei vari disagi che, invece, avevano dominato la scorsa edizione è stata una bella sorpresa che non si può trascurare nello stilare un bilancio dell'esperienza.

[Fonte: La Tana del Sollazzo]

In ogni caso, il mio giudizio complessivo non può che essere positivo. Nonostante qualche intoppo iniziale, sono riuscito a fare ciò per cui sono andato, e questo non è poco. Tra un impegno e l'altro, ho persino potuto concedermi un po' di sano svago, come un aperitivo assieme al bravo autore Francesco Vacca (che mi ha fatto scoprire il tradizionale "peschino" lucchese) oppure presenziando alle prime cinematografiche di acclamate pellicole internazionali, come The Substance (dir. Coralie Fargeat, 2024) e Un'avventura spaziale — Un film dei Looney Tunes (dir. Peter Browngardt, 2024), conservandone un ricordo più che piacevole. 

[Fonte: pagina Facebook Un'avventura spaziale - Un film dei Looney Tunes]

Purtroppo, però, come già ho riportato nei primi capoversi, l'"età dell'innocenza" è bella che passata e, per quanto si possano amare i personaggi dei propri fumetti preferiti e le avventure che vivono, non si può fare a meno che notare i fili, chi li muove, e ciò può distrarre dalla fruizione delle opere, portandoti a riflettere su altre logiche, andando a inficiare il piacere sotteso a essa e rendendo il tutto un po' meno magico. Sotto questo punto di vista, invidio un po' il giovane Simone in grado di entusiasmarsi e divertirsi senza andare a incastrarsi in meccaniche produttive non necessariamente accattivanti. A ogni modo, non posso fare a meno che ringraziare i miei sodali per la piacevole compagnia e il tempo trascorso insieme e Picsou Magazine per l'opportunità, invitandovi a leggere un mio resoconto ben più "fumettoso" sul prossimo numero della rivista.

sabato 21 ottobre 2023

Il Paperone di Dollari e $piccioli


Spostando alcuni fumetti da una delle varie librerie, mi è capitato di sfogliare una collana che forse non è ricordata come invece dovrebbe: Disney Anni d'Oro (2009-2014), curata da Lidia Cannatella con la collaborazione dei super esperti Alberto Becattini e Luca Boschi. Si tratta, come si può immaginare dal team che ci lavorava, di una pubblicazione estremamente ricca e generosa, corredata da preziosi approfondimenti, interviste, storyboard e contenuti esclusivi. Lo strillo in copertina recitava, per i primi diciannove numeri, "Contenuti speciali inediti e interviste esclusive!", per poi diventare, per i restanti undici, "Contenuti speciali inediti e storie rare!"


Prendendo in mano il numero 14, pubblicato nel maggio 2011, c'è qualcosa che cattura subito la mia attenzione: cinque tavole domenicali degli anni Sessanta di Bob Karp e Al Taliaferro con protagonista Zio Paperone, introdotte da un articolo di Becattini, intitolato "L'altro Paperone". Lo studioso ripercorre la storia di Scrooge nelle strisce giornaliere e nelle tavole domenicali pubblicate sui newspapers d'oltreoceano, a partire da quella del 12 febbraio 1951, che lo vede esordire sotto forma di fotografia.

Becattini prosegue descrivendo Dollari e $piccioli (1972), cartonato distribuito in omaggio agli abbonati a Topolino. Scrive: "il volume di 224 pagine presenta 90 tavole settimanali apparse sui quotidiani statunitensi fra il 24 gennaio 1960 e il 3 maggio 1970". Incuriosito, ho drizzato subito le antenne e mi sono recato su un sito di compravendita di usato. Trovato l'annuncio, ho proceduto verso l'acquisto, ho ricevuto il libro, l'ho letto (con colpevole ritardo di ben 51 anni!) e ora eccoci qui.


Innanzitutto, va premesso che non si parla di un'operazione cronologica. Le tavole (che sono rimontate su due pagine ciascuna e a cui viene assegnato un titolo) sono pubblicate in ordine misto e suddivise secondo sette macro-argomenti (a ognuno dei quali è riservata una colorazione differente): Avventure in cilindro, L'arte dello "sbafo", Due "verdoni" di megalomania, Per mantenersi in forma, Redditi e tasse a orario continuo, Il risparmio: questo benemerito e Vita in Azienda.

Il rapinatore, tavola che apre il volume

Si tratta, per l'appunto, di un Paperone "altro" rispetto al coevo personaggio dei comic books proposto da Carl Barks e pochi altri. Sono storielle brevissime che strappano un sorriso e che hanno i loro elementi ricorrenti: penso, a titolo esemplificativo, allo scooter di Zio Paperone oppure alla sua villa o alle sue spese folli. In questo, potrebbe ricordare lo Scrooge ancora "acerbo" di titoli come Paperino e la scavatrice (Barks, 1949), pur mantenendo sempre gli autori un tono allegro e ironico.

Sequenza finale de Il parcheggio

Incomprensioni (da Il trasloco)

Il tratto di Taliaferro è veramente delizioso. Le espressioni, le pose, i paesaggi, le chine... è tutto così pulito e i disegni meritano davvero di soffermarcisi e di seguire attentamente ogni linea. L'alternarsi continuo di periodi differenti è, comunque, evidenziato dal diverso design di Paperone (che ora indossa la tipica palandrana ora invece frac e farfallino, gli occhi  gli si staccano dal becco, le basette cambiano forma...) e dai diversi collaboratori di cui Taliaferro deve avvalersi all'inchiostrazione a causa del peggioramento della sua malattia: Bill Wright, Al Hubbard, Kay Wright, Ellis Eringer, Bill Weaver e Frank Grundeen, che sarà poi il suo successore. 

Paperone a bordo del suo scooter (da Il monumento, L'ascensore, Il frigorifero, I divieti costosi e Le pizze pepate)

Dieci delle tavole proposte sono, appunto, interamente a opera di Grundeen mentre una, qui intitolata L'utilitaria, potrebbe essere opera di Ben De Nunez, "disegnatore di alcune vignette della serie Merry Menagerie nel 1960." [fonte: A. Becattini, "Un papero a strisce (e tavole)", in Gallinari P., Provenzano F. e Tamagnini L. (a cura di), Donald Duck. Le strisce inedite (1951-1952), ANAFI, Reggio Emilia 2016, p. 18]

Il Paperone di Grundeen (da La giusta protesta)

Segnalo, inoltre, la presenza di due tavole già discusse in questo post, qui intitolate La "fiducia" e Il ricevimento. Curiosamente, nella prima, il padre ("daddy") di Paperone diventa "nonno" nella traduzione italiana. In conclusione, non posso fare altro che esprimere un parere entusiasticamente positivo e consigliare questo libro. Non si può certo dire che ci troviamo di fronte a un lavoro filologico, completo e cronologico, ma trovo assolutamente interessante potere avere tra le mani una raccolta, a modo suo ragionata e non banale, di un periodo della produzione sindacata tra i meno esplorati e riproposti.

© Disney per le immagini pubblicate.

giovedì 6 luglio 2023

Un mistero chiamato Platiño

Sul finire del 2021, ho avuto modo di leggere il considerevole e consigliatissimo saggio di Alberto Becattini intitolato Disney a fumetti. Storie, autori e personaggi 1930-2018, nel quale lo studioso ha ripercorso l'intera produzione fumettistica Disney, paese per paese, raccontandone gli autori, i personaggi, gli editori...

Tra le varie questioni che mi hanno incuriosito, una oscura sequenza di quattro vignette ha catturato la mia attenzione. Becattini si limita a scrivere: "[Luis] Destuet crea diversi personaggi per le sue storie con i Paperi. Qui vediamo il baffuto miliardario rivale di Zio Paperone, Platiño, dalla storia del 1959 Patilludo versus Platiño".


Se alcune storie del disegnatore argentino sono state pubblicate in Italia anche più di una volta — si pensi a Paperino e l'auto diabolica (?/Destuet, 1950), Paperino e le perle della città sottomarina (?/Destuet, 1950) o a Paperino piantatore (?/Destuet, 1950) —, altre, invece, non hanno mai visto la luce fuori dall'Argentina. Tra queste, si può difatti annoverare Patilludo versus Platiño (?/Destuet, 1959), la cui pagina INDUCKS è persino sprovvista di date o pubblicazioni conosciute. Non solo: nella prima delle quattro vignette presenti nel libro di Becattini, il papero baffuto apostrofa Paperino e famiglia "parientes", vale a dire "parenti". Perciò, forse si tratta di qualcosa di più rispetto che un semplice "rivale"...

Passano i mesi e, dopo avere conosciuto l'autore del saggio a una fiera, decido di contattarlo per sottoporgli le mie curiosità. Innanzitutto, concorda sulla mia ultima annotazione ("In effetti su Platiño hai ragione, perché chiama 'parenti' i Paperi di Paperopoli… Potrebbe essere un cugino di Zio Paperone…")  e, inoltre, mi fornisce delle coordinate più precise per quanto riguarda la pubblicazione e la durata della storia, sostenendo che "dovrebbe essere apparsa su El Pato Donald 773-776 (21/07/1959-11/08/1959) per un totale di 32 tavole", giustificando l'utilizzo del condizionale in quanto della storia ha "visto ben poco".

Passano altri mesi e condivido le informazioni in mio possesso sul forum internazionale The Feathery Society, con la speranza che qualche utente possa possedere questi vecchi fumetti argentini o che possa conoscere qualcuno che li possegga. Per un po' di tempo, sembra una speranza vana, ma, poi: la luce. 


La risposta a questa mia ricerca apparentemente impossibile arriva circa un mese fa e devo ringraziare di cuore due persone: un utente del forum chiamato That Duckfan e una certa Julieta, dall'Argentina, contattata appositamente dall'utente per tentare di risolvere la questione una volta per tutte. Julieta scrive:

Platiño (pronunciato /pla-tì-nio/) è stato creato da Luis Destuet (1920-2002), il primo artista sudamericano a disegnare per la prima rivista a fumetti Disney in Argentina, El Pato Donald
 
In spagnolo, la parola "plata" può significare "argento" o "denaro", e "platino" (con la "N" e non con la "Ñ") significa "platino". Perciò, è chiaro da dove provenga il suo nome.
 
Assomiglia a Paperone, ma le sue basette sono nere e porta i baffi. Viene introdotto come un cugino milionario, generoso e caritatevole di Paperone che visita la sua famiglia dopo venti anni. Vivevano insieme quando erano giovani, Paperone esclama: "eravamo come fratelli". 
 
Lavoravano durante il giorno, Platiño come lustrascarpe e Paperone come raccoglitore di rottami metallici. Alla sera dividevano i profitti, ma Platiño spendeva sempre i suoi soldi prima. Così, si sono separati.
 
Nella storia, Platiño dona costosi regali a Qui Quo e Qua, Paperino, Paperina e Gastone e fa donazioni per i cittadini di Paperopoli. La sua enorme popolarità rende Paperone geloso e iniziano una gara per vedere chi può fare più donazioni.

Ecco, quindi, svelata l'identità di questo personaggio misterioso, effettivamente cugino di Paperone, oltre che rivale. Dalla fine del 2021 al luglio 2023, sono cambiate moltissime cose (e, per usare un eufemismo, non sempre in meglio) a livello globale, a livello mio personale e famigliare, ma sono felice di essere riuscito a dare chiusura a questo argomento. Di seguito, alcune immagini del parente perduto.




© Disney per le immagini pubblicate.