lunedì 30 agosto 2010

Intervista a Luciano Gatto

Luciano Gatto nasce a Venezia il 21 Maggio 1934 (l'anno in cui è stato creato Paperino). L'avvicinamento a Topolino è stato merito del figlio di un fornaio di quelle parti, un certo Romano Scarpa. Nel 1956, Gatto riesce a vendere tre racconti brevi (una ventina di tavole) alle Edizioni “Il Ponte”, dirette da Renato Bianconi. Il Direttore non si dimentica di lui e, nel dicembre dello stesso anno, gli invia una sceneggiatura di 12 tavole da illustrare con il personaggio Raviolo Kid. Dopo di che, inizia a disegnare per loro Raviolo Kid, Geppo, Nonna Abelarda, Mao-Duebaffi ed Ockey-Papero, ecc... ma soprattutto il suo personaggio PIETRINO. Quasi contemporaneamente, comincia a ripassare a china le tavole di Romano Scarpa; cede il compito a Rodolfo Cimino che lo sostituisce quando, il 18 marzo 1958, il direttore Mario Gentilini gli commissiona l'illustrazione della sua prima storia disneyana, Paperino e il ciliegio rabdomante (Martina/Gatto, 1958). 

Torna a ripassare le tavole di Scarpa insieme a Luciano Capitanio quando Giorgio Cavazzano (subentrato a Cimino nel ripasso) parte per il militare, e continua fino al suo ritorno. Da quella storia in poi, Luciano si afferma come Maestro della Disney italiana, la sua collaborazione con TOPOLINO & CO. non si è mai interrotta, pur disegnando anche per altri editori italiani e stranieri con l'aiuto di vari ripassatori, ed è tuttora produttiva e la principale. Inoltre, Luciano si diverte ad autocitarsi sotto forma di “gattino” nelle sue storie, specialmente nelle ultime vignette. 

SC: Simone Cavazzuti
LG: Luciano Gatto

SC: La prima storia disegnata da Luciano Gatto è Paperino e il Ciliegio Rabdomante, ma prima di allora, tu inchiostrasti 3 storie di Romano Scarpa: Topolino e la nave del microcosmo (Scarpa, 1957), I Sette Nani e il trono di diamanti (Scarpa, 1957) e Paperino e la leggenda dello scozzese volante (Scarpa, 1957). Cosa hai provato ad inchiostrare quelle tavole che sarebbero diventate dei classici del fumetto Disney italiano ed internazionale?

LG: Cosa pensi abbia provato, appassionato da sempre del disegno e soprattutto del mondo del FUMETTO COMICO disneyano e non, nel ripassare a china le storie sopra citate? Non dobbiamo dimenticare un’altra storia importantissima quale Topolino e l’unghia di Kalì (Scarpa, 1958), inchiostrata anch’essa prima di avere commissionata la mia prima storia. Per me era la realizzazione di un sogno poter partecipare a quelle realizzazioni. Si sapeva che si stavano realizzando delle belle storie, ma in quel momento né Romano né io pensavamo avessero nel futuro il successo ottenuto. 

SC: Quando ricevesti la sceneggiatura de Il ciliegio rabdomante, quale fu il primo pensiero che ti venne in mente? 

LG: Da sempre appassionato lettore dei fumetti disneyani, soprattutto attratto dallo stile di Gottfredson, ho pensato che il primo passo per diventare un disegnatore dei FUMETTI DISNEY era fatto, dovevo impegnarmi per realizzare al meglio delle mie capacità, scarse in quel momento, per poter continuare la collaborazione . È stato molto difficile, ero piuttosto grezzo e la fatica per “vedere” i personaggi e poter realizzarli al meglio è stata notevole, ma l’approvazione del direttore Gentilini per le storie che consegnavo era evidente. Dicevo “fatica” e duro lavoro perché i tempi di consegna erano abbastanza stretti e faticavo a starci dentro. Pensa che ho finito il ripasso della mia prima storia in una stanzetta della redazione il giorno stabilito per la consegna, e non è stata l’unica volta. 

SC: Stando a quanto dice l'INDUCKS, delle centinaia di storie che hai disegnato ne hai sceneggiate solo tre. Quale è il motivo di questa tua scelta? 

LG: C’è stato un momento in cui parlando con il direttore Capelli ho esposto brevemente una mia idea e ho avuto il via per la realizzazione, senza alcun scritto e controllo su quanto avrei realizzato ed alla fine sono uscite le uniche due sceneggiature e le due storie complete che ho realizzato: Topolino e la vacanza movimentata (Gatto, 1988) e Paperino e il torneo... tornado (Gatto, Held/Gatto, 1989). Ho scritto solo queste due storie, la terza attribuitami è un errore. Perché solo queste? Per scelta, essendo essenzialmente un disegnatore non ho voluto proseguire in un campo molto difficile e non mio che mi avrebbe distratto dal disegno. Ogni tanto qualche idea mi è frullata per la testa, ma i tempi cambiano e le autorizzazioni diventano molto più complesse, perciò … 

SC: Sinceramente, prendendo in mano una tavola di una tua storia, si percepisce subito lo stile inconfondibile di Luciano Gatto. Da cosa nasce questo stile personale? Ti rifai a qualche Maestro del passato? 

LC: Da cosa pensi possa nascere uno stile personale? Normalmente dal gusto e modo di vedere di una persona che trasforma, rendendolo proprio, quello che hanno fatto, progettato e realizzato altri. Il disegnatore che mi ha più colpito, avvinto come realizzatore dei personaggi disneyani è stato, all’inizio, Gottfredson, al quale si è successivamente aggiunto Scarpa; quest’ultimo non solo perché ho collaborato con lui, ma per la “semplicità, immediatezza di lettura, composizione delle vignette e della tavola” nelle loro realizzazioni, anche le più complesse. Non tutti i disegnatori odierni sanno applicare questi principi di lettura in quello che realizzano. Mi sono ispirato al loro lavoro, non usandolo pesantemente, aggiungendo qualcosa di mio che rende il mio stile inconfondibile, come scrivi tu. 

SC: Quale è il personaggio Disney che ti piace disegnare di più in assoluto? 

LG: Mi piacerebbe disegnare più storie con Topolino, forse perché l’aggancio con il fumetto Disney è avvenuto con le storie di Topolino realizzate da Gottfredson. 

SC: Quale personaggio Disney trovi che ti assomigli di più? 

LG: Non mi vedo in alcun personaggio disneyano, l’unico gatto presente in quel mondo è Gambadilegno, forse un parente ma non mi assomiglia. 

SC: Cosa ne pensi della continuity? Apprezzi il lavoro di Don Rosa e/o pensi che i paperi vivano nel 2000? (come noi dopotutto) 

LG: Bloccare i personaggi in un determinato periodo di tempo è controproducente, di norma si deve inserirli nel presente perché il lettore dovrebbe condividere le loro azioni, ma è possibile anche saltuariamente farli agire in altri periodi temporali. Conosco solo qualcosa di Don Rosa perché non piacendomi la sua realizzazione grafica dei personaggi l’ho abbastanza accantonato. 

SC: Cosa ne pensi delle storie attuali? Preferisci lo stile "classico" o quello "moderno"? 

LG: Parlando da disegnatore, trovo in molte storie odierne un nuovo stile di realizzazione, ispirato dai manga. Anche se ottimi lavori, non sono capace di apprezzarli come meritano, preferendo lo stile “classico Disney”. 

SC: Le domande sono finite, se hai qualcosa da aggiungere a proposito della tua biografia o della tua carriera, hai carta bianca... 

LG: Le domande hanno fatto riferimento alla mia attività per la Disney, vorrei dare in chiusura una informazione a chi ama anche i fumetti NONdisney: cliccando la seguente stringa potete trovare degli albi di nuovi fumetti che abbiamo prodotto, in questi ultimi tempi, io e Carlo Panaro: http://stores.lulu.com/elgatongrigio, se qualcuno è interessato…

La bellissima illustrazione di Gatto per il blog

© Disney per i personaggi presenti nell'immagine pubblicata..

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