Chi non ha mai sentito parlare di Fantomius, il ladro gentiluomo introdotto in Paperinik il diabolico vendicatore (Martina/Carpi, 1969) e recentemente portato in vita da Marco Gervasio in una serie di storie a lui stesso dedicate? Questa mia riflessione nasce dalla recente rilettura della serie e dall'annuncio dello stesso Gervasio dell'imminente ritorno del personaggio sulle pagine di Topolino. L'identità fornitagli dall'autore romano è quella del "nobilpapero inetto e pasticcione" Lord John Quackett, precedente proprietario di Villa Rosa (luogo in cui Paperino ritrova il costume e il diario di Fantomius), e le sue avventure si dipanano in uno spazio di tempo che copre i primi tre decenni del ventesimo secolo. In questo modo, le imprese di Fantomius/Quackett sono debitamente tenute distaccate dalla Paperopoli contemporanea, tranne che in alcune avventure in cui si ritrova spedito nel presente, mantenendo perciò la sua usuale età anagrafica.
Il Fantomius di Marco Gervasio |
Domanda 1: Il fatto che le avventure di Fantomius raccontate da Gervasio sono ambientate circa un secolo prima rispetto alle storie situate nel "presente", e che Quackett interagisce con personaggi come il bisnonno di Archimede, è da considerarsi come una prova sufficiente della sua dipartita?
Risposta 1: No. Nelle storie di Gervasio, Fantomius opera certamente in un tempo piuttosto lontano, ma lo stesso fanno Paperone e Cuordipietra, entrambi rivali di Fantomius negli anni '20 e già più anziani di lui. Inoltre, il fratello maggiore di Lord Quackett è probabilmente ancora in vita ai giorni nostri, come suggerito in Notre Duck (Gervasio, 2017). Infine, in Dolly Paprika (Gervasio, 2017), un titolo del Duckburg Times datato 1920 recita: "Ortensia de' Paperoni annuncia la nascita di due gemelli"; trattandosi chiaramente di Della e Paperino, è difficile conciliare questa informazione all'interno di una continuity che vede Paperino (non certo centenario) vivere nel 2018, come esplicitato in I due vendicatori (Gervasio, 2018). Appare quindi ovvia l'impossibilità di definire l'essere in vita o meno di Fantomius sulla base delle date fornite da Gervasio che, da una parte cerca di allontanarlo dal presente ma dall'altra tenta di non tradire quelle proposte da Don Rosa, andando inevitabilmente a generare delle impossibili distorsioni temporali.
L'improbabile titolo di giornale datato 1920 |
Cosa ci dicono invece le storie di Guido Martina su Fantomius? Non molto, in realtà. In Paperinik il diabolico vendicatore, apprendiamo da uno dei nipoti che "Fantomius era un ladro-gentiluomo che rubava ai ricchi..." ed è chiaro che egli utilizzasse Villa Rosa come suo covo; infatti, Fantomius stesso confessa nel suo diario di essere riuscito a condurre una doppia vita proprio grazie ai segreti della villa. Inoltre, nella stessa storia, apprendiamo che il vecchio proprietario di Villa Rosa "è morto senza eredi" e che, "trascorsi cent'anni dalla sua morte, la villa è stata incamerata dal demanio, che ne ha fatto dono al municipio" e "il municipio l'ha messa in palio come primo premio della lotteria".
Quello che ci dice Martina su Fantomius |
Domanda 2: Fantomius era il proprietario di Villa Rosa?
Risposta 2: Non necessariamente. Gervasio ha evidentemente dato per scontato questo collegamento, dal momento che la villa era il nascondiglio del ladro, ma Martina non è esplicito a riguardo. Se Fantomius lo fosse stato, come potrebbero indicare le parole di Gastone (travestito da Fantomius) in Paperinik alla riscossa (Martina/Scarpa, 1970), allora sarebbe inequivocabilmente morto, o almeno scomparso, da cento anni. Ma ciò posizionerebbe la sua dipartita molto indietro nel tempo: negli anni '60 dell'Ottocento se consideriamo come data quella della pubblicazione della storia di Martina, negli anni '10 (circa) del Novecento tenendo invece conto di quelle proposte da Gervasio; in entrambi i casi, avrebbe comunque operato prima di queste date (a meno che non sia morto giovane) e ciò renderebbe la questione ancora più intricata. La mia idea è che Fantomius (chiunque egli fosse) abbia semplicemente occupato Villa Rosa dopo la morte del suo legittimo proprietario, dal momento che nessun indizio schiacciante rivela che si tratti della stessa persona.
Fantomius/Gastone sembrerebbe essere il proprietario di Villa Rosa |
Gastone non avrebbe motivo di sapere che Villa Rosa apparteneva a Fantomius, a meno che questa non sia diventata un'informazione di dominio pubblico dopo la morte del ladro. In tal caso, però, potenzialmente chiunque ne potrebbe essere a conoscenza (soprattutto Qui, Quo e Qua, dal momento che in uno dei loro manuali è contenuta tutta la storia di Fantomius) e qualcun altro avrebbe perciò potuto trovare il suo diario prima di Paperino. Nell'edizione americana della storia, questa incongruenza è stata corretta e Fantomius/Gastone non pronuncia più le parole "i ruderi della mia villa", bensì "these forsaken ruins", mostrando che il fortunato cugino non ne conosce le reali qualità, considerandole rovine qualsiasi. Inoltre, a fugare il dubbio sull'eventuale dominio pubblico dell'informazione, è interessante notare che, nel libro Paperinik il diabolico vendicatore, scritto da Guido Martina e pubblicato da Mondadori nel 1970, alla domanda di Paperino: "Che c'entra Villa Rosa con Fantomius?", Quo risponde: "Non c'entra per niente" (p. 33).
Paperino si riferisce a Fantomius/Quackett? |
Forse no! |
Gervasio non è stato in realtà il primo autore a portare in vita Fantomius. In Danimarca, una storia con il personaggio è stata scritta nel 2003, precedendo così di quattro anni la pubblicazione della prima storia italiana in cui appare fisicamente, si tratta di Paperinik e l'eredità (Pihl/Smet, 2005). In questa storia, che ripercorre la prima avventura di Paperinik, Fantomius è ancora vivo e decide di tornare a Villa Rosa dopo aver appreso che qualcuno ha preso il suo posto; si tratta di un anziano papero che si era ritirato tra le montagne, lontano dalla vita mondana. Cercando negli archivi del municipio, Fantomius scopre che la villa è stata vinta da Gastone come premio della lotteria, lo raggiunge e, accortosi di quanto sia pigro e sfaccendato, decide di addestrarlo per fargli seguire le sue gesta in modo decoroso, mentre questi continua imperterrito e inutilmente a cercare di negare il suo essere Paperinik. Questa interpretazione di Fantomius (che graficamente richiama Uno e caratterialmente Everett Ducklair, con il quale condivide il percorso di eremitaggio, della saga di PK) non contraddice direttamente le storie di Martina, sebbene l'autore si prenda qualche libertà: Fantomius conferma che la casa fosse sua (il che potrebbe avvicinarlo a Lord Quackett, nonostante l'aspetto) e aggiunge che è stata messa in palio dopo la sua partenza (non la sua morte), certamente non dopo cento anni da questa. Curiosamente, nell'edizione italiana, il personaggio anziano non è presentato come Fantomius, ma semplicemente come un suo "esecutore testamentario".
Questo Fantomius redivivo viene ricordato da Paperino in Paperinik e il grande pulitore (Pihl/Smet, 2006), sempre scritta nel 2003, Paperinik e lo scambio di identità (Shaw, Shaw/Andersen, 2006) e Paperinik contro il rumorista (Erickson/Smet, 2006), da Gastone in Paperinik e il raggio sfortunatore (Erickson/Freccero, 2018), ed è raffigurato in un quadro all'interno di Villa Rosa in Paperinik e l'ignobile Dottor Katastrof (Hansegård/Ferraris, 2012).
Paperino teme che Fantomius decida di affidare il suo ruolo... |
... al legittimo erede della sua villa |
E, a quanto pare, si tratta di un timore ricorrente |
Domanda 3: Questa versione di Fantomius è da considerarsi un anziano John Quackett?
Risposta 3: Dipende. Il differente aspetto e la traduzione italiana delle storie di produzione danese lo escluderebbero, così come il fatto che questo Fantomius non conosce la vera identità di Paperinik mentre Quackett sì, si vedano Paperinik, tutto cominciò così (Gervasio, 2019) e L'inizio e la fine (Gervasio, 2021). Però, all'interno della continuity danese, questa versione di Fantomius è a tutti gli effetti Lord Quackett e ciò è confermato da Donald's Surprise (Pihl/Andersen, 2014), tavole di raccordo realizzate per un albo in occasione degli ottant'anni del personaggio di Paperino (alla maniera de I Classici di Walt Disney di una volta), nelle quali l'anziano Fantomius ricorda la propria gioventù, introducendo ai lettori Fantomius a bordo (Gervasio, 2012).
L'anziano Fantomius introduce ricordi di gioventù |
Quindi, per rispondere alla domanda proposta dal titolo di questo articolo, Fantomius potrebbe essere ancora vivo. Lo è esplicitamente nelle storie danesi (anche se non vi appare da qualche anno) e lo potrebbe essere anche in quelle italiane, dal momento che la linea temporale è piuttosto instabile e poco affidabile. Per quanto riguarda la sua vera identità, pur apprezzando e rispettando il grande lavoro di Gervasio (che è piuttosto ricco e, per quanto possibile, coerente), preferisco non crederlo un nobile e non lo considero nemmeno il precedente proprietario di Villa Rosa, luogo di cui sicuramente si è appropriato per nascondersi e compiere le proprie scorribande; ma questa è solamente una mia personale interpretazione (tradita anche dalle storie di produzione danese), basata sulle zone d'ombra dell'introduzione martiniana del personaggio, e non ha riscontro in nessun'altra storia a fumetti.
Un'ultima curiosità, che mi sembra doveroso riportare, riguarda il personaggio di Copernico Pitagorico, bisnonno di Archimede introdotto da Gervasio e inventore dei gadget di Fantomius. Nel già citato libro di Martina edito da Mondadori, i gadget utilizzati da Paperinik (che Archimede ricostruisce grazie agli appunti presenti nel diario del ladro gentiluomo) sono tutti brevettati a nome Fantomius, quasi a indicare che egli avesse una mente geniale e creativa, escludendo quindi il potenziale coinvolgimento di altri collaboratori. Questo lato della personalità di Fantomius pare essere condiviso anche dall'autore Lucio Leoni, il quale, durante una recente live sul canale YouTube The Fisbio Show, parla di una vecchia storia mai realizzata in cui Paperinik sarebbe dovuto andare "avanti e indietro nel tempo e anche in dimensioni parallele" e avrebbe dovuto contribuire "alla creazione di Fantomius, comparendo di fronte al personaggio che sarebbe diventato Fantomius" (dal minuto 39:18). L'autore dichiara infatti che questo personaggio avrebbe dovuto essere "un inventore [...] nella Paperopoli di fine Ottocento che inventava cose che però non avevano mai un'applicazione [...] vantaggiosa dal punto di vista economico" (dal minuto 1:21:58), ricevendo così lo scherno della comunità scientifica;
a un certo punto, decide [...] di usare [...] queste invenzioni per vendicarsi di un paio di personaggi in particolare che lo deridevano continuamente e, nel far questo, scopre che questi personaggi però sono anche disonesti [...] e quindi approfitta di questa sua vendetta personale per fare anche un atto [...] di "giustizia sociale". [...] Per cui, l'inventore dei suoi marchingegni era lui, non un'altra persona (dal minuto 1:22:51).
L'idea scartata di Leoni, risalente agli anni Novanta, sembrerebbe quindi recuperare più fedelmente il Fantomius martiniano, geniale creatore dei propri gadget, introducendo anche come personaggio la nonna di Brigitta, che avrebbe dovuto essere la sua cameriera, "l'unica a sapere che lui avesse un'identità segreta" (dal minuto 1:23:43).
© Disney per le immagini pubblicate.
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