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sabato 21 dicembre 2024

Tirando le somme di questo 2024


Fare un bilancio di un anno in chiusura non è cosa semplice. Per quanto, con il passare delle stagioni, il tempo paia scorrere sempre più velocemente, dodici mesi non sono pochi e racchiudono diversi accadimenti: inizi, fini, evoluzioni, incontri, viaggi, letture più e meno piacevoli... Insomma, il rischio di tralasciare qualcosa è dietro l'angolo! Per quanto riguarda il blog che state leggendo, è stato sicuramente un anno differente dai precedenti: sono diminuite drasticamente le ricerche (soprattutto quelle genealogiche, che hanno costituito un importante tassello dalla riapertura avvenuta nel 2021) e si sono pubblicati post di natura un po' più personale, tra cui resoconti, riflessioni e interviste. Questo è avvenuto principalmente per due ragioni: la prima è che tali ricerche, tanto approfondite quanto dilatate nel tempo, sono bene o male da considerarsi esaurite (salvo preziosi aggiornamenti che, di tanto in tanto, vengono direttamente apportati negli articoli originali) e, pertanto, preferisco rimandare a quanto già scritto piuttosto che ripetermi; la seconda ragione, invece, è di natura prettamente fisiologica e riguarda il tempo a mia disposizione, che devo sapientemente bilanciare tra la gestione del blog e tutto il resto. D'altronde, come sapete, Eco del Mondo è da sempre una realtà curata da una singola persona e, come si può immaginare, le ricerche e gli approfondimenti necessari ad alcuni articoli possono richiedere mesi oppure addirittura anni e, come sopra, preferisco non pubblicare a tutti i costi post che siano inutili, ripetitivi o tirati via.

Il 2024 è stato un anno importante, l'anno in cui Paolino Paperino ha compiuto novant'anni. Un anniversario che non è passato in sordina e che è stato celebrato in ogni paese in cui i fumetti Disney vengono prodotti. Per l'occasione, persino i colleghi francesi del Picsou Magazine hanno realizzato una storia inedita di quattro tavole (disegnata dal buon Emmanuele Baccinelli), un fatto più unico che raro! Inoltre, Kari Korhonen ha svelato importanti retroscena sulla madre di Paperino, Ortensia, nella curiosa Paperino e il ladro di avventure (Korhonen/Gattino, 2024), di cui non posso che auspicare un seguito; mentre in Italia abbiamo potuto leggere storie dal sapore vintage come Paperino e la banda del Lupo (Artibani/Pastrovicchio, 2024) o Paperino e l'ombroso (Nucci/Cavazzano, 2024), nonché la corale That's your life, Donald! (Savini/Mangiatordi, Surroz, Urbano, Ermetti, Ferracina, 2024), pubblicata su cinque numeri consecutivi del mensile Paperino. Ma le celebrazioni del papero con la giubba da marinaio non si sono limitate alla produzione fumettistica: D.I.Y. Duck (dir. Mark Henn, 2024), infatti, risulta essere il primo cortometraggio intitolato a Donald Duck realizzato dopo il 1961, esclusa la parentesi dei Mickey Mouseworks (1999-2001).

D'altronde, chiedendo a un campione di lettori quale sia il cast che si preferisce tra quello di Paperopoli e quello di Topolinia, è molto probabile ricevere maggiormente come risposta la prima opzione e gran parte del merito, ça va sans dire, va ascritta a Carl Barks. I suoi Paperi sono compendi viventi di emozioni, aspirazioni e difetti umani, sono credibili, si comportano come ci comportiamo noi, e ognuno ha il suo ruolo ben preciso all'interno della società e della narrazione. Fortunatamente, la lezione di Barks è stata studiata e recepita da uno stuolo di "eredi" che ne ha proseguito la tradizione, arricchendo sempre più il Cosmo Papero. Topolino, d'altro canto, ha avuto, ad avviso di chi scrive, qualche problema in più su questo versante. Certo, l'opera di Floyd Gottfredson è un capolavoro, è impossibile negarlo, ma il suo testimone è stato raccolto? Limitandoci al contesto del nostro paese, ci sono stati in passato alcuni autori in grado di scrivere ottime storie con protagonista Topolino e i suoi amici e di cogliere le varie sfaccettature di questi character, proponendo avvincenti situazioni. Limitandomi a citare pochi nomi con la speranza di non fare torto ad altri validi sceneggiatori, potrei ricordare in primis Romano Scarpa, ma anche Alessandro Sisti, Giorgio Pezzin, Francesco Artibani e Tito Faraci. In tempi più recenti, invece, è forse Casty l'autore che si è dimostrato più idoneo a portare sulle pagine del settimanale il vero Mickey, e questo lo affermo pur notando la riproposizione di alcuni pattern e tematiche ricorrenti all'interno dei suoi testi. 


Non sorprende che, negli ultimi anni, le storie più rilevanti prodotte in Italia con Topolino siano racconti horror o sovrannaturali (il ciclo del Dottor Piuma, L'ora del terrore di Lord Hatequack, Gli EvaporatiCircus o la recentemente conclusa 500 piedi), storie in compagnia dei Paperi (DucktopiaTopolino e il pianeta ramingo, le tre storie di Marco Gervasio in cui collabora con Paperinik e l'evento natalizio dello scorso anno) oppure strascichi di saghe passate, come i seguiti de La Spada di Ghiaccio firmati da Marco Nucci e Cristian Canfailla. Questi numerosi esempi sembrerebbero quasi dimostrare una difficoltà da parte degli autori a scrivere storie regolari con il cast di Topolinia che non siano take alternativi o grandi imprese in cui accade tutto e il contrario di tutto. Peraltro, mi permetto umilmente di far notare che due delle storie più acclamate del periodo preso in considerazione, Gli Evaporati e 500 piedi, entrambe scritte da Bruno Enna e illustrate dall'abile emulo devitiano Davide Cesarello, risultano in qualche modo "debitrici" di altrettanti spunti provenienti dalla penna del già citato Casty, seppur poi gli sviluppi virino in direzioni altre: Topolino e Pippo Cittadini del nulla (Casty/Gervasio, 2006), in cui tutti gli abitanti di Topolinia eccetto i due protagonisti sembrano essere improvvisamente "svaniti nel nulla" (con tanto di mancanza di elettricità!), e Topolino e l'isola di Quandomai (Casty, 2010), in cui i nostri beniamini si trovano faccia a faccia con dei minacciosi uomini-insetto in grado di mutare forma e sostituirsi alle persone di cui assumono le sembianze... In ogni caso, per sollevare gli autori italiani da qualsiasi responsabilità, mi occorre far notare che non si tratta di una tendenza tutta nostrana. Se, infatti, nel solo 2004, l'editrice Egmont produceva ben 50 avventure intitolate a Mickey Mouse dalla lunghezza di 10 pagine o più, risultano solamente 7 quelle prodotte in totale tra il 2010 e il 2024 (di cui 3 in compagnia di Paperino, Zio Paperone o delle Giovani Marmotte), contro le circa 460 della stessa lunghezza e realizzate nello stesso periodo intitolate a Donald Duck. Dati che sono certo possano generare riflessioni che magari verranno affrontate in altre sedi.

Ma il 2024 è stato un anno importante per i fumetti Disney anche per un'altra ragione: l'inizio dell'inedita collaborazione tra Disney e Marvel. L'unione di questi due colossi del settore rappresenta un interessantissimo punto di svolta, che si è tradotto prima nell'ambiziosa avventura Zio Paperone e il decino dell'infinito (Aaron/Mottura, D'Ippolito, Pastrovicchio, Mangiatordi, Perissinotto, 2024) e poi in una serie di deliziosi What If...? in cui i personaggi di casa Disney vestono i panni dei supereroi Marvel. Si tratta di una inattesa produzione i cui sviluppi ed evoluzioni mi confesso sinceramente curioso di scoprire. Ah, e l'editrice statunitense Dynamite ha iniziato a produrre e pubblicare nuovi fumetti di DuckTales ambientati nella linea temporale della storica serie televisiva del 1987. Che altro dire se non che è stato un anno ricco di piacevoli sorprese!

È difficile prevedere cosa ci riserverà il 2025, un anno che segnerà i novantacinque anni dei fumetti Disney e gli ottantacinque anni di un'altra celebre abitante di Paperopoli, ma sono certo che questi anniversari non passeranno inosservati dai vari editori. Per quanto mi riguarda, sarà possibile leggere alcune mie collaborazioni sui periodici disneyani francesi nel corso dei prossimi mesi e dopo chissà... Di tanto in tanto, probabilmente, mi rivedrete spuntare su questi lidi e, a dire il vero, mi piacerebbe trovare il tempo e il modo di compiere le ricerche necessarie per potere scrivere la seconda parte del mio articolo sulla fattucchiera Amelia (a cui nel 2023 è stato dedicato un peculiare graphic novel), analizzando le differenze tra la caratterizzazione barksiana del personaggio e quella proposta nelle storie "da esportazione", scritte principalmente da Alpine Harper, Cecil Beard e George Davie. Prima o poi... Nel frattempo, credo sia giunta l'ora di concludere questo post augurandovi un piacevole periodo di festività! Quack!

Si ringrazia Adrien Miqueu per avere accompagnato le mie parole con simpatiche illustrazioni.

domenica 28 maggio 2023

I collaboratori di Cuordipietra Famedoro

Dopo avere tracciato la caratterizzazione di Cuordipietra Famedoro nel corso dei decenni e delle differenti produzioni, mi è parso sensato intraprendere una ricerca sui suoi collaboratori poiché, se è vero che tutti noi conosciamo Battista o Lusky, non si può certamente dire lo stesso delle loro controparti sudafricane. Come dicevo, infatti, la scorsa volta, "Famedoro è prevalentemente solo", ma non sempre è così.

Il primissimo collaboratore del miliardario africano viene introdotto dallo stesso Barks e appare in due vignette di Zio Paperone... tutto per la concessione (Barks, 1966). Si tratta di un personaggio senza nome che interviene solamente per aggiornare il suo principale e la loro precisa relazione rimane quindi non chiara.


Ho individuato, poi, due personaggi nella olandese Boksen (Vis/Colomer Fonts, 1984), che ritengo le copie speculari dei barksiani Clerkly e Miss Paperett (Miss Quackfaster). Di questi dipendenti, che compaiono rispettivamente in due e una vignetta, solo della segretaria ci viene fornito il nome: juffrouw Dora (Miss Dora).


Si può, quindi, rintracciare un aiutante di Famedoro in No Thanks for the Memories (Korhonen/Massaroli, 1999). Questo personaggio, ancora una volta senza nome, compare in ben nove vignette (di cui una solo come silhouette), in cui segue fedelmente il miliardario e lo consiglia. Potrebbe ricordare vagamente l'aiutante barksiano nel design, ma, interrogato a proposito, il disegnatore della storia ha negato una eventuale ispirazione.


Discorso diverso è invece quello che riguarda Zio Paperone e il tesoro di Cornelius Coot (Branca, Gattino/Branca, 2002). Qui, infatti, il personaggio che accompagna Famedoro per tutta la durata della storia non è altri che lo stesso presentato in Tutto per la concessione (design e abiti identici) e gli autori gli forniscono pure un nome: Seymour. Finora, si tratta del personaggio più definito e interessante: partecipa alla storia, si sporca le mani e, diversamente dai suoi predecessori, ha un ruolo rilevante.


Il successivo collaboratore che ho trovato proviene da un'altra storia olandese di qualche anno più tardi: TNT-verhaal (Geradts/Tortajada Aguilar, 2010). Il nome è Schaapstra e il becco sembra essere lo stesso di Seymour, ma non ci è dato conoscere molto altro su di lui.


Si passa, dunque, a Guus als adviseur (Heymans, 2012), in cui veniamo a conoscenza di Ferdi Fiskus, consulente finanziario di Famedoro.


Si arriva, perciò, al primo collaboratore introdotto nella produzione italiana. Nella lunga Zio Paperone e il segreto di Cuordipietra (Artibani/Perina, 2017), gioca un ruolo importante il "maggiordomo per necessità" Desmond, una specie di Battista/Archie (il Duckworth di DuckTales) al servizio del miliardario criminale.


In De rijkste ter wereld (Heymans/Heymans, 2018), vediamo un altro contabile senza nome.


È, quindi, il turno di altri due collaboratori considerabili dei corrispettivi di Battista/Lusky: uno senza nome, dalla francese L'idole sacrée de l'île aux cent volcans (Chamblain/Pérez, Fernández, 2018), e Alfons, dall'olandese Een harteloze oude vrek (Roozen/Alfonso, Fernández, 2021).



Proseguiamo con il contabile Ko Sinus, da Zio Paperone e la sfida matematica (du Mosch/Pérez, Fernández, 2022). Anche il nome di questo personaggio, così come quello proposto da Heymans, è basato su un gioco di parole.


Infine, l'ultimo esempio che ho individuato e presente nella lunga saga Minaccia dallo spazio (Vacca/Casty, 2022) e si tratta del fedele maggiordomo Fiorenzo.


Se tentare di recuperare tutti questi personaggi mi sembra poco sensato e dispersivo, sarebbe, comunque, auspicabile vedere una certa continuità per quanto riguarda i collaboratori del miliardario sudafricano nelle storie di futura produzione.

© Disney per le immagini pubblicate.