martedì 31 maggio 2022

Ancora un ricordo per LUCA BOSCHI

La fanzine francese Picsou-Soir mi ha chiesto di scrivere un breve memoriale per il compianto Luca Boschi, dal quale ho imparato gran parte di ciò che conosco sull'universo dei fumetti Disney. Ovviamente, lo spazio a mia disposizione non era sufficiente a elencare tutti i meriti di questo esperto, ma spero di essere riuscito a trasmettere l'influenza immensa che i suoi lavori hanno avuto su me e tantissimi altri lettori.

Il mio testo (e tutto il numero della rivista) si può consultare gratuitamente a questo link.

giovedì 26 maggio 2022

Nonna Papera e Zio Paperone sono fratelli?

Ovviamente no. Don Rosa l'ha reso evidente all'interno del suo albero genealogico, ma Barks lo aveva già chiarito nelle sue storie (vedasi a tal proposito l'albero genealogico di Marovelli, Paolini e Saccomano, in cui gli autori riportano: "è indubbio che [Paperone e Nonna Papera] non sono fratello e sorella. Ce lo ha confermato lo stesso Barks.", o ancora questa intervista a Barks risalente al 1995, in cui l'Uomo dei Paperi in persona afferma: "Nonna Papera è solo un'amica di Paperone.")

Allora, come mai dedicare un post alla questione se essa è talmente scontata e risolta da tempo? La verità è che, nonostante Barks abbia sempre avuto chiare in mente le parentele che intercorrono nella famiglia dei paperi, così non si può dire per altri autori del passato e, vedremo, del presente.

La tradizione che vuole gli anziani della famiglia imparentati tra loro non proviene dagli Stati Uniti (dove i due hanno cognomi differenti: Duck e McDuck), ma dall'Europa (dove, in molti paesi,  portano entrambi il cognome Duck) e si protrae da lunghi decenni. A quanto pare, la parentela proviene infatti dalla traduzione tedesca della storia Paperino e la seconda infanzia di Paperone (?/Moores, 1956), pubblicata in Germania nel 1958.

Nella traduzione tedesca, Nonna Papera chiama Paperone "Bruder" (fratello)

In Italia, si hanno numerose testimonianze che si estendono per un periodo di quarant'anni. La prima che sono riuscito a rintracciare è questa poesia del 1960 scritta da Guido Martina. Per quanto riguarda invece le storie a fumetti: Zio Paperone e l'antiquariomania (Carpi/Chierchini, 1963), Zio Paperone e l'ottuagenaria a pedale (Barosso?, Barosso?/Bordini, 1964), Zio Paperone e il decompositore ritmico (Barosso, Barosso/De Vita, 1964), Nonna Papera e la battaglia campale (?/Chierchini, 1965), Nonna Papera e l'aratro all'antica (Barosso, Barosso/Perego, 1966), Prologo a "Il fantastiliardo" (Dalmasso/Perego, 1969), Prologo a "I magnifici tre" (Dalmasso/Perego, 1971), Prologo a "Mondo papero" (Dalmasso/Perego, 1971), Nonna Papera e la torta rivelatrice (Martina/Scala, 1973), Buon Compleanno Paperino (Rota, 1984)Nonna Papera vacanziera d'impegno (Sisti/Comicup Studio, 1994), Zio Paperone e le notizie... fraterne (Sisti/Soave, 1996) e Paperino Paperotto e un cent per Millicent (Mulazzi/Barbucci, 1999).

(Barosso?, Barosso?/Bordini, 1964)

(Barosso, Barosso/De Vita, 1964)

(Barosso, Barosso/Perego, 1966)

(Sisti/Soave, 1996)

Anche alcune storie prodotte dallo Studio Disney per il mercato estero riportano questa relazione e mostrano anche momenti condivisi dai due paperi durante la loro infanzia. Tra queste, Nonna Papera "mala" per un cerchio (?/Strobl, 1969), Amelia e il segreto di famiglia (?/Schmitz, 1970), Nonna Papera e i bei tempi andati (Nofziger/Diaz Studio, 1983), Paperino e le buone azioni (?/?, 1986) e Nonna Papera e la guerra di confine (Nofziger/Strobl, 1987). Da notare che i due paperi sono mostrati da bambini all'interno della stessa famiglia anche nella brasiliana Nonna Papera e il Natale di tanti anni fa (Saidenberg/Soares Rodrigues, de Mello?, 1982).

(Nofziger/Diaz Studio, 1983)

Nonostante tutte le storie citate finora siano state prodotte prima del 2000, e sebbene da allora la genealogia donrosiana sia diventata convenzionale a tal punto che verrebbe logico pensare che questa parentela non abbia più senso di esistere, la produzione di fumetti Disney di un certo paese continua a portare avanti questa tradizione. Si tratta dell'Olanda.

Nonna Papera e Paperone assieme ai genitori (1994)

In Olanda, Dora Duck e Dagobert Duck sono da sempre, complice il cognome, considerati fratelli. Basti pensare all'illustrazione che li ritrae da piccoli in Scozia assieme ai genitori (già riportata qui), ma anche a storie più recenti (e post-Rosa), come Heerlijk duurt het langst (Straatman/Gulien, 2018), Een boerenmeid op een website (Straatman/Heymans, 2018), De zuinige grijsaard (Moe/Pérez, 2018) o ancora Zio Paperone e la sfida matematica (du Mosch/Pérez, Fernández, 2022), in cui la parentela è presente nei dialoghi dello storyboard originale (come comunicato privatamente dall'autore).

(Straatman/Heymans, 2018)

Contrariamente all'illustrazione degli anni Novanta sopra riportata, Paperone è qui rappresentato come il fratello maggiore della coppia (Moe/Pérez, 2018)

Ma come può essere conciliata questa relazione con l'albero genealogico di Don Rosa, che pure è stato pubblicato in Olanda? La risposta è in realtà piuttosto semplice, e parecchio cartoonesca. Vi ricordate di quando vi ho parlato dei genitori di Ciccio? Ebbene, il padre di Ciccio (Luke) è conosciuto ufficialmente in Olanda come colui che ha svolto le ricerche genealogiche e che ha perciò realizzato l'albero, però (e qui riporto dal sito ufficiale olandese)

Sfortunatamente, h[a] inavvertitamente rovesciato una tazza di caffè su tutte le carte. Questo è il motivo per cui a volte h[a] dovuto tirare a indovinare come stessero le cose. Perciò, potrebbe benissimo essere che la pro-prozia di Paperone sia in realtà la sua pro-pronipote e viceversa. (trad. mia)

Ecco, dunque, come evitare astutamente le inevitabili incongruenze generate da decenni di produzioni internazionali non sempre in linea le une con le altre. Tornando alla domanda iniziale, Nonna Papera e Zio Paperone non sono ovviamente fratelli per la maggior parte del mondo, ma l'Olanda prosegue invece a testa alta questa sessantennale tradizione; e trovo personalmente interessante avere una molteplicità di punti di vista (come peraltro è sempre stato) piuttosto che conformarsi a un'unica visione (si vedano in proposito i post sulla famiglia Coot).

© Disney per le immagini pubblicate.

lunedì 16 maggio 2022

L'albero genealogico della famiglia PAPERETT

La storica segretaria di zio Paperone esordisce nella storia Zio Paperone e la fattucchiera (Barks, 1961), ma acquisisce il suo nome (Miss Quackfaster nella versione originale) a partire da Paperino e gli indiani Paperuti (Barks, 1962). Da allora, la segretaria sfoggia nel tempo vari e differenti aspetti grafici (alcuni si possono ripercorrere qui), fino ad assumere, almeno nelle storie di produzione italiana, un look ben più giovanile e dinamico. Il fatto che, nelle storie prodotte nel resto del mondo, Miss Paperett mantenga l'aspetto proposto da Barks (decisamente più attempato rispetto al corrispettivo nostrano), potrebbe indurre a credere che si tratti di due personaggi differenti (forse imparentati tra loro, come suggerisce un utente del forum Papersera all'interno di questo thread). Per lo scopo di questa ricerca, ho preferito considerare le due un unico personaggio: sia perché condividono lo stesso nome sia perché, nella ristampa statunitense di Amelia e la furia degli elementi (Artibani, Arena/Cavazzano, 1999), i capelli le sono stati ricolorati di grigio (come nella versione internazionale); analogamente, nelle più recenti ristampe statunitensi di storie danesi, Paperett mostra invece capelli biondi (confermando così una identità con la versione italiana).

L'albero genealogico della famiglia Paperett


TABELLA DEI PERSONAGGI:


GENERAZIONE 0 (i nipoti di Miss Paperett):
 
Bartosz: bisnipote di Emilia Kalena e figlio di una cugina di Miss Paperett, appare in Potland voor een prikkie (Roozen/Rodriguez, 2021).

Polly: nipote di Miss Paperett, appare in Zio Paperone e la segretaria pasticciona (Palmas/Colantuoni, 2007).

Suzy: nipote di Miss Paperett, appare in una tavola autoconclusiva della serie De Wereld van Oom Dagobert (Gentina, 2021).

Attila: nipote di Miss Paperett, viene menzionato in Zio Paperone ospite a rotazione (Muzzolini/Gottardo, 2006).

?: nipote di Miss Paperett, viene menzionato e mostrato in fotografia in Bin World (Gilbert/Ferraris, 2009).
 

GENERAZIONE 1:
 
Madre di Bartosz: cugina deceduta di Miss Paperett, viene menzionata in Potland voor een prikkie.

Emily Quackfaster: segretaria di Paperon de' Paperoni, il nome Emily le è attribuito da Don Rosa.
 
Genitore di Polly e Suzy: non è dato sapere se si tratta di un fratello o una sorella.
              
Madre di Attila e del nipotino anonimo: sorella di Miss Paperett menzionata in Zio Paperone e il segreto di Miss Paperett (Savini/Molinari, 2001).

Maria: cugina di Miss Paperett, appare in una tavola autoconclusiva (Schuddeboom/Alfonso, 2014).

              
GENERAZIONE 2:
 
Genitore della cugina di Miss Paperett: figlio o figlia di Emilia Kalena.

Madre di Miss Paperett: il ritratto qui proposto proviene da una striscia autoconclusiva (Sauer/Alfonso, Fernandez, 2021).

Padre di Miss Paperett: al momento non è mai apparso.

Brunhilde Quackfaster: zia di Miss Paperett, appare in Casa dolce casa (Korhonen, 2019).

Zia di Miss Paperett: viene menzionata in Brigitta e la vicinanza indispensabile (Pandini/Barozzi, 1998).
              

GENERAZIONE 3:
 
Nonno di Miss Paperettil ritratto qui proposto proviene da Potland voor een prikkie.

Emilia Kalena: nonna di Miss Paperett, viene menzionata e mostrata in fotografia in Potland voor een prikkie.


Alcune considerazioni metodologiche:

In Zio Paperone e i severi censori (Concina/Coppola, 1994), Miss Paperett racconta di essere stata al lago con i suoi nipotini, che ho identificato in Attila e nell'altro nipotino senza nome; ho preferito invece mantenere Polly e Suzy su un altro ramo, siccome sono visibilmente più grandi ed entrambe in età lavorativa.

Brunhilde non è esplicitamente indicata come la zia di Miss Paperett all'interno della storia di Korhonen, ma una piccola Emily va a trovare sua zia a Skagway in A Christmas Crossing (Midthun, Nærum, Løkling/Midthun, 2019), perciò ritengo sensato considerarle lo stesso personaggio. Da notare che il nome riportato sul portale INDUCKS (Brunhilde Typefast) rispecchia la pratica dell'editore danese di chiamare Miss Paperett "Miss Typefast" per le fasi di produzione delle storie.

Bartosz, così come la defunta Emilia Kalena, vive in una nazione (forse europea) chiamata Potland, perciò mi sembra logico separarlo dal resto della famiglia. 

L'immagine qui riportata come nonno di Miss Paperett potrebbe in realtà raffigurare un altro parente: proviene infatti da un ritratto di famiglia i cui membri (eccetto Emilia Kalena e Miss Paperett) sono ignoti.

Una piccola Emily Paperett sulle ginocchia della nonna

Interpellato a proposito dell'identità degli altri parenti raffigurati, Francisco Rodriguez (l'artista della storia in questione) mi ha così risposto:

In sceneggiatura era descritta una vecchia fotografia di famiglia in cui Miss Paperett da bambina è seduta in braccio alla nonna. Ho creato gli altri personaggi nella foto solo per darle l'aspetto di una fotografia di famiglia, quindi nessuno sa chi siano gli altri paperi che appaiono lì.

Nonostante questa risposta non aiuti a identificare gli altri parenti, è sensato credere che uno di quelli raffigurati sia la cugina di Miss Paperett, dal momento che Bartosz afferma di avere trovato la fotografia riordinando le sue cose.

[Aggiornamento 27/08/2024]:

Stando a quanto raccontato in Emily (Stabile/Franzò, 2024), la giovane segretaria di Paperone sarebbe in realtà la nipote della Miss Paperett introdotta da Barks. Per quanto si tratti di un'ipotesi affascinante che potrebbe giustificare il differente design, ritengo che genererebbe diverse inconsistenze se si volessero tenere in considerazione anche le storie non prodotte in Italia. Pertanto, fedelmente a quanto scritto in apertura di questo articolo, ho preferito ignorare tale rivelazione.

© Disney per le immagini pubblicate.

venerdì 6 maggio 2022

Una piccola e piacevole sorpresa

Grazie all'utente Spectrus del forum The Feathery Society, apprendo (in ritardo di dieci anni) che il mio nome appare ben due volte all'interno del quarto volume della bellissima Floyd Gottfredson Library edita da Fantagraphics negli States. Mi dispiace averlo saputo soltanto ora e ringrazio pubblicamente il filologo David Gerstein per avermi menzionato e per aver ricordato la prima chiacchierata fatta assieme a César Ferioli.



© Fantagraphics/Disney per le immagini pubblicate.

martedì 3 maggio 2022

In memoria di LUCA BOSCHI

Stamattina ho aperto Facebook per sbirciare dalla mia piccola e personale finestrella sul mondo e ho appreso una notizia triste quanto (almeno da me) inattesa. Penso che qualunque appassionato Disney e frequentatore di questo blog sappia chi fosse Luca e quanto significasse all'interno del panorama fumettistico italiano (e in realtà non solo). Esperto, giornalista, saggista, sceneggiatore... questi sono solamente alcuni dei titoli con il quale lo si potrebbe descrivere, ma parzialmente. Per chi fosse interessato ad approfondire il lato lavorativo, rimando a questo articolo di Fumettologica, sicuramente più esaustivo.

Credo che i miei primi approcci con l'esperto Disney Luca Boschi siano avvenuti leggendo i redazionali sulle pagine di Zio Paperone, poi La Grande Dinastia dei Paperi, poi Gli Anni d'Oro di Topolino, e ancora nel lavoro che svolgeva come selezionatore di storie per altre testate Disney. Si trattava di articoli ricchi di informazioni e retroscena che riuscivano subito a catturare la mia intenzione e mi facevano desiderare di conoscere sempre di più a proposito di quegli autori e di quelle storie. In libreria, ho anche alcuni saggi fumettistici scritti da Boschi assieme a suoi colleghi storici, come Becattini o Gori, e li considero dei veri e propri gioiellini da custodire con cura.

Personalmente, ebbi modo di conoscerlo (soltanto virtualmente) nel 2010. Mi fece i complimenti per il blog e mi invitò a proseguire nella ricerca e nelle interviste agli autori (all'epoca, intervistavo vari artisti Egmont che erano pressappoco sconosciuti in Italia). Vi lascio immaginare come potesse sentirsi un ragazzino di quattordici anni nel ricevere complimenti da un personaggio del suo calibro; ricordo che mi dedicò anche un paio di righe all'interno di qualche post sul suo imperdibile blog Cartoonist Globale, e questo chiaramente mi mandò in visibilio.

Oggi il mondo dei fumetti perde un grande amico, un amico sempre pronto ad ascoltare e a dare consigli, un amico che sa tante cose e non vede l'ora di farle sapere anche a te. Ciao Luca.

venerdì 29 aprile 2022

Archimede indossa un parrucchino?

Il titolo di questo post è strano, ma vi assicuro che non è un caso di clickbait. D'altronde, non vi siete mai chiesti come faccia ad avere dei capelli pagliericci così precisi e mai spettinati (almeno nelle storie non italiane)? Metto comunque le mani avanti dicendo che, questa volta, non si tratta di una ricerca approfondita, ma quanto più di un argomento su cui mi riprometto di tornare in futuro (si legga, in merito, l'aggiornamento posto in fondo all'articolo). Possiamo dire che si tratta piuttosto di una piccola curiosità, di una gag ricorrente introdotta (forse) e spesso ripetuta da Vic Lockman.

Per chi non conoscesse questo autore, mi sento di definirlo una sorta di secondo padre di Archimede. È infatti lui a introdurre elementi come il suo cappello pensatore e personaggi come il nipotino Newton (recentemente recuperato dalla redazione di Topolino) o lo scienziato malvagio Spennacchiotto (Emil Eagle), nato come rivale dell'inventore gallinaceo. Inoltre, stando ai dati forniti da INDUCKS, Lockman conta un totale di 111 storie scritte in cui appare Archimede, contro 76 scritte invece da Barks.

Ebbene, non avendole lette tutte, non posso individuare con certezza dove questa gag abbia origine, o riportare con precisione in quante storie appaia, ma posso confermare la sua presenza in almeno quattro titoli:

  • il primo di questi è Archimede e il pianeta Bitorzolo (Lockman/DeLara, 1969), nel quale la testa calva di Archimede è in qualche modo collegata all'intreccio e viene riconosciuta da altri personaggi all'interno dei dialoghi; 
 
Gli scienziati commentano la capigliatura posticcia di Archimede...

... e studiano il bernoccolo procuratosi con la caduta
 
  • segue poi The Dream Transformer (Lockman, 1995), in cui la gag è solamente visiva e appare nella vignetta iniziale; 
 
Non trovate peculiare il fatto che il nostro genio dorma con cappello e occhiali?
 
  • Beagle Bug-off (Lockman, 1995), con le modalità di cui sopra (senza trovarsi a inizio storia);

La perdita del parrucchino è un evidente segnale di stupore
 
 
Anche qui, Gyro dorme con cappello e occhiali

Dunque, delle storie considerate, la calvizie di Archimede sembra avere una qualche incidenza a livello narrativo solamente in quella degli anni Sessanta, mentre nelle altre si ripete l'immagine limitandola nello spazio a essa dedicato e nel suo significato, senza fornire a essa un riconoscimento nei dialoghi e nello svolgimento del racconto. Curioso notare come la gag del parrucchino (questa voltato portato non da Archimede, ma dal vicino di Nonna Papera) ricorra ancor precedentemente in Nonna Papera e Ciancio brontolone (Lockman/Barks, 1959); che fosse una “fissazione” dell'autore?

[Aggiornamento 18/03/2024]:

L'argomento in questione è stato preso in esame molto dettagliatamente in un saggio intitolato "Vic Lockman and Gyro Gearloose's Hair", nel quale riporto una lista completa delle storie di Lockman in cui questa gag è presente e anche alcune storie di altri autori successivi che la recuperano. Attualmente è in fase di revisione e spero di riuscire a pubblicarlo presto da qualche parte.
 
© Disney per le immagini pubblicate.

venerdì 22 aprile 2022

Il debutto di Gustavo Paperone (Goosetave Gander)

Oggi vorrei parlare di una storia olandese anticipata durante il corso della chiacchierata con Cèsar Ferioli e pubblicata lo scorso marzo sul settimanale Donald DuckDe komst van oom Fortunus (du Mosch/Ferioli, 2022). Il mio interesse per questa produzione è motivato dal fatto che si tratta della prima storia a fumetti Disney in cui appare il padre di Gastone, escludendo quella non ufficiale realizzata nel 2019 dalla fumettista britannica Sarah Jolley e già citata qui.

Gastone alle prese con il padre in un'illustrazione di Jan-Roman Pikula (2022)

Il personaggio di Goosetave Gander (la cui genesi barksiana è qui ripercorsa) deve il suo aspetto grafico a Mark Worden, che, nell'illustrare il primo albero genealogico di Barks, sembrerebbe mescolare il design di Ollie Eiderduck, introdotto in Paperino e la sfida natalizia (Barks, 1958), con quello di un personaggio secondario presente in Zio Paperone snob di società (Barks, 1962). Curiosamente, Worden cambia il nome del parente prima in Goosetale (sostituendo la "v" con una "l") e poi in Goosetail (mantenendo la stessa pronuncia, ma con una grafia differente). Don Rosa, che riporta il nome inglese da Goosetail a Goostave (togliendo quindi una "e" rispetto all'intenzione originale), si distacca in minima parte dalle fonti barksiane, mantenendo invece alcune caratteristiche del disegno del suo predecessore, tra cui l'eleganza e la compostezza del papero, nonché la forma del suo becco.

Da sinistra a destra: Ollie Eiderduck, un personaggio senza nome barksiano, il Goosetail Gander di Worden e il Goostave Gander di Rosa

Ma chi è Gustavo Paperone? Quale è la sua storia? Fino a oggi era difficile dirlo (nemmeno il cartoonist del Kentucky lo ha mai rappresentato al di fuori del suo albero genealogico), ma ora abbiamo a nostra disposizione qualche informazione in più. Questa operazione dei fumettisti Disney olandesi non sembrerebbe però costituire un'eccezione: essi hanno infatti già portato in vita la sorella di Paperino in un albo speciale del 2014 (di cui ho parlato qui assieme all'autore della storia), i genitori di Ciccio in un albo speciale del 2019 (di cui ho parlato qui) e hanno ancor più recentemente recuperato il cugino dimenticato Pistacchio (Cuthbert Coot), presentato in Paperino cow-boy (Barks, 1945), all'interno di Het oor van de wind (Jonker, Hoogma/Mota, 2020).

L'incontro/scontro tra Gustavo e i nipoti

Il Gustavo della coppia du Mosch/Ferioli è un sergente del plotone di Zwaandam, unione tra la parola "zwaan" (cigno) e il nome della città olandese Zaandam, identificabile forse con la Borgocigno (Swanville) citata da Barks in Paperino e l'onorevole testone (Barks, 1957), e si trova di passaggio a Paperopoli per una missione importante. Un fortuito incontro/scontro con Paperino e i nipotini, che chiedono al prozio se abbia intenzione di visitare suo figlio Gastone, rivela la bugia con la quale il papero fortunato riesce a tenere il rigoroso padre lontano da sé: egli  racconta infatti al genitore di non avere mai tempo e di essere molto impegnato con il lavoro. Fiutata l'occasione di vendicarsi dei continui sberleffi ricevuti, Paperino decide di condurre lo zio a casa dell'antipatico cugino; qui, Gustavo si rende conto della natura oziosa e indisciplinata del figlio e decide di educarlo in maniera abbastanza pesante.

Esempi del rigido addestramento di Gastone

Il personaggio riparte per Zwaandam verso la fine della storia e non ci è dato sapere quando (e se) farà ritorno a Paperopoli. Trovo curioso notare come nella storia non sia mai fatta menzione a Daphne, la madre di Gastone; forse, i rapporti con il marito non sono dei migliori.

© Disney per le immagini pubblicate.