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martedì 1 aprile 2025

[ESCLUSIVA] Gedeone e Matilda per la prima volta insieme in una storia!

Ebbene sì, cari lettori, a volte i desideri si realizzano. Presto, i fratelli Gedeone e Matilda de' Paperoni (immancabilmente accompagnati dal facoltoso Paperone) condivideranno per la prima volta la scena in una storia a fumetti. Solo due anni fa, Matilda faceva il suo debutto da Papera adulta nella produzione italiana, a distanza di un paio di decenni dalla sua prima e (al tempo) unica apparizione in tale guisa, a opera dell'artista statunitense Don Rosa.


Gedeone, invece, introdotto da Romano Scarpa nel 1956, era stato visto per l'ultima volta in una storia in costume del 2022 facente parte del ciclo Paperingio, dopo avere vissuto tre avventure in compagnia del fratello maggiore giusto due anni prima, grazie all'autore Vito Stabile.


I tre, tuttavia, pur essendo parenti molto prossimi, non sono mai stati rappresentati uno a fianco all'altra prima della fine dello scorso anno, quando sono stati avvistati in una rivisitazione del famoso albero genealogico della famiglia dei Paperi illustrata da Federico Butticè.

Al momento, è possibile ottenere questa immagine solamente incollando gli sticker sull'apposito album, pertanto la qualità della foto è meno buona rispetto alle altre

Se questi recuperi a distanza ravvicinata potevano inizialmente sembrare delle semplici coincidenze, proprio ieri ho ricevuto la conferma inconfutabile che c'è sotto di più e sono pronto a rivelarla in esclusiva ai lettori di questo blog. Infatti, un artista di cui preferisco non fare il nome per evitargli problemi con il proprio editore (anche se ritengo sia abbastanza riconoscibile dallo stile di disegno) mi ha inviato l'anteprima di una tavola a cui sta lavorando, che condivido qui sotto.


Come potete notare, i tre fratelli si trovano insieme e sembrerebbero discutere di qualche questione (con i due maschietti che si spalleggiano a vicenda) e parrebbe poi di assistere a una sorta di flashback, in cui è possibile riconoscere il berretto del piccolo Scrooge. Inoltre, in una delle vignette, è presente anche il ritratto di un tale "Zio Jake", menzionato per la prima volta nel classico natalizio Paperino e il ventino fatale (Barks, 1952).

Da grande curioso quale sono, non posso fare altro che aspettare pazientemente questa storia per scoprire quali tematiche affronterà e come i suoi autori hanno caratterizzato il rapporto tra Gedeone e la sorella.

© Disney per le immagini pubblicate.




















Nella migliore delle tradizioni disneyane, il contenuto di questo articolo non è altro che un elaborato pesce d'aprile. Purtroppo, una storia del genere non è in lavorazione (o, almeno, non che io sappia) e nessun autore o disegnatore rischia di perdere il posto di lavoro per avere condiviso informazioni super riservate. Mi spiace avere illuso qualche sognatore come me, ma la speranza è l'ultima a morire. Alla prossima!

mercoledì 19 giugno 2024

Si parla di Zio Paperone e la giocodenarite contesa (Stabile/Guerrini, 2024) assieme ai suoi autori

Sulle pagine di Topolino 3578, in edicola da oggi fino a mercoledì prossimo, si può leggere Zio Paperone e la giocodenarite contesa, una storia che tratta di una competizione alquanto peculiare e inedita. Curiosamente, si tratta della prima sfida tra i due paperi più ricchi del mondo tanto per Vito Stabile (ai testi) quanto per Francesco Guerrini (ai disegni) e, senza indulgere in anticipazioni, ho deciso di raccogliere testimonianze e impressioni dalla viva voce dei due autori (che ringrazio), per confezionare la prima doppia chiacchierata che questo blog abbia mai ospitato. Buona lettura!

SC: Simone Cavazzuti
VS: Vito Stabile
FG: Francesco Guerrini

SCCiao, Vito! In Zio Paperone e la giocodenarite contesa, metti in scena una sfida atipica tra Paperone e Cuordipietra. Se, infatti, siamo stati abituati a vederli competere in gare per misurare le proprie ricchezze o a caccia di tesori, la tua trama verte su temi ludici. Come ti è venuta questa idea?

VS: Avevo il desiderio di mettere in scena un confronto tra i due rivali che richiamasse un po' quelli originali di Barks. In quelle storie, si trattava appunto di competizioni a tema ricchezze, mentre in questo caso per non ripetermi ho voluto giocare sull'aspetto di Cuordipietra che più mi sta a cuore, quello del “gemello cattivo” che tenta di surclassare Paperone prendendo il suo posto in tutto e per tutto: e allora perché non andare a colpire la “vecchia tuba” su un aspetto unico della sua personalità? Mi sembrava una mossa abbastanza subdola per un personaggio come Cuordipietra e così la storia si è scritta da sola.

SC: Solitamente, nelle storie di produzione italiana, a rivaleggiare con Paperone è il paperopolese Rockerduck. Come mai hai deciso di “scomodare” il secondo papero più ricco del mondo? Quali sono, per te, le differenze principali tra i due personaggi?

VS: Come dicevo sopra, quello che mi colpisce di Famedoro è il suo essere un Paperone più spietato, disonesto e senza scrupoli. Non avrei potuto raccontare questa vicenda con Rockerduck: se quest'ultimo ha comunque interesse nel superare Paperone (anche con mezzi non proprio leciti), rimane un papero con una personalità quasi opposta, uno spendaccione che vive nel lusso e che non ha alcuna intenzione di somigliare al rivale, che lui considera miserabile e sorpassato. I giochi con il denaro, per Rockerduck, verrebbero visti come una stupidaggine da vecchi spilorci.


SCSe è vero che hai scritto diverse storie dove, appunto, compare Rockerduck, finora avevi rappresentato il miliardario sudafricano solamente in una storia del ciclo Pianeta Paperone. Hai altri progetti in serbo per lui? 

VS: Certo! C'è sicuramente qualcosa di interessante che bolle in pentola, anche se non posso spoilerare niente. Posso solo dire che Cuordipietra è il mio antagonista preferito e uno dei paperi che mi piacciono di più (anche per via del mio imprinting con DuckTales), per cui sono molto contento di poterlo utilizzare, spero in modo degno.

SCDopo Zio Paperone, Amelia e il patto della luna (ristampata più volte in ben quattordici paesi) e Zio Paperone e le ronfate consigliere (pubblicata addirittura negli States), torni a collaborare con Francesco Guerrini, un artista dallo stile molto riconoscibile. Come trovi la sua interpretazione delle tue sceneggiature?

VS: Francesco Guerrini è da sempre uno dei disegnatori che preferisco e non ne ho mai fatto mistero. Il suo stile apparentemente nervoso e caotico nasconde una grande capacità recitativa; i suoi paperi sono vivi, si muovono in maniera sempre originale e le sue tavole sono piene di soluzioni interessanti. È un artista che tende a voler mettere sempre del suo e, quando mi chiede qualche modifica per arricchire o rendere più dinamica una scena, io lo lascio fare volentieri, perché un disegnatore sa sicuramente come visualizzare al meglio la tavola rispetto allo sceneggiatore.


SCVerso la fine della storia, inserisci celatamente riferimenti a storie di Barks come Paperino e il torneo monetario (“una sterlina sudafricana del 1956”) e Paperino e il ventino fatale (“uno storico ventino del 1952”). Quale è la lezione più importante che hai assimilato leggendo le avventure realizzate dall'Uomo dei Paperi?

VS: Quelli che menzioni non sono gli unici riferimenti! L'intera storia è un omaggio spassionato all'aspetto di Paperone che più amo in assoluto: la sua passione giocosa per il denaro, che è proprio l'elemento cardine del Paperone di Carl Barks, presente in tutta la sua opera, a partire dalle bellissime copertine della testata Uncle $crooge. In tutta la storia, le attività “giocodenarifere” sono riscontrabili in quelle storiche cover, da Paperone che suona il registratore di cassa ai biscotti a forma di dollaro fino alle immagini presenti sulla rivista che Paperone legge al parco. Oggi, questo è forse un aspetto che tendiamo a dare per scontato, ma dove è riscontrabile altrove un personaggio a cui piace il denaro fino a questo punto, da ricavarne puro piacere ludico? Di personaggi avidi e spilorci ne siamo pieni dall'alba dei tempi, ma ne esiste uno solo che imbarattola le monetine come fossero conserve ed è Paperon de' Paperoni. Direi che la più grande lezione barksiana è proprio aver creato qualcosa che dopo quasi ottant'anni è ancora lì, irraggiungibile e irripetibile. 


SCCiao, Francesco! Questa storia è la prima in cui disegni il personaggio di Cuordipietra Famedoro. Quali sono stati i tuoi modelli di riferimento per rappresentarlo?

FG: Ciao, Simone! Il modello che ho cercato è l'originale di “the Maestro” Carl Barks, anche se ho controllato le ultime versioni italiane. Questo “Pietrino” (ho chiesto all'autore Vito Stabile di poterlo chiamare almeno una volta così, come nelle prime traduzioni) non è cattivo come l'originale, che non esitava a sparare e bombardare... cerchiamo però di non confonderlo con John D. Rockerduck!


SCOltre al deposito di Paperone e al parco di Paperopoli (Cornelius Park), ti sei trovato a raffigurare (egregiamente) la residenza paperopolese di Cuordipietra e la Banca del Calisota. Come ti sei documentato in questo caso?

FG: In sceneggiatura, erano già allegate dall'autore le bellissime illustrazioni dei palazzi importanti di Paperopoli, realizzate da Blasco Pisapia. Erano molto particolareggiate e mi sono attenuto per quanto ho potuto.

SCSi parlava, nella nostra ultima chiacchierata, della libertà del disegnatore di apportare modifiche a quanto scritto in sceneggiatura. In questo caso, c'è qualcosa di tuo?

FG: Nella sceneggiatura originale, l'autore aveva descritto un elemento che io non riuscivo a disegnare e a manipolare, così gli ho fatto presente la mia difficoltà e, dato che era un particolare che non influisce sullo svolgimento della storia, Vito Stabile gentilmente mi ha permesso di sostituirlo con una cosa che ho saputo disegnare. Per il resto, mi sono sforzato di seguire e rendere la storia come meglio potevo.


SCZio Paperone e la giocodenarite contesa rappresenta la terza collaborazione tra te e Vito Stabile. Come ti sei trovato a trasformare in disegni le sue storie?

FG: Mi sono trovato benissimo. Avevamo anche avuto modo di confrontarci di persona durante Lucca Comics e ho trovato una persona disponibilissima e paziente. Come autore mi piace, scrive cose divertenti e serrate; Il patto della luna è una delle storie più varie e divertenti che mi siano capitate ed è piena di spunti narrativi, come l'infanzia di Amelia, le tre Streghe Supreme e le vicende dei due nemici sull'isola (e ne sono ancora assai soddisfatto), ma anche Le ronfate consigliere è stata molto stimolante, per le prove inusuali che affronta Paperone

SCAbbiamo già discusso del tuo stile riconoscibile e della tua aderenza a modelli classici. Tuttavia, ritieni utile trovare soluzioni differenti e innovative nell'ambito del fumetto disneyano? Noti un'evoluzione nel tuo modo di approcciarti al tuo lavoro?

FG: Cerco sempre di guardare il lavoro degli altri disegnatori disneyani, come rileggo anche i maestri del fumetto realistico e comico, per la costruzione della tavola e il modo di raccontare con le immagini. Per qualcuno passo per “barksiano”, ma per quanto riguarda il tratto e il disegno vorrei essere anche “carpiano” e “hubbardiano”. Se c'è evoluzione, spero proprio che i lettori possano ravvisarla nell'insieme delle mie tavole. Io mi sto impegnando per imparare a usare bene il pennello, dato che continuo a pasticciare con carta e china.

SCA cosa stai lavorando al momento?

FG: In questi giorni, sto disegnando una storia piena di corse ciclistiche. Cercare di mettere un papero su una bicicletta da corsa in modo verosimile non è cosa da poco! Per il resto, è una storia con varie situazioni disneyanamente buffe (nessuna rissa, né burroni o torte in faccia), che spero di raccontare il meglio possibile.

© Disney per le immagini pubblicate.

sabato 13 gennaio 2024

Si parla de Il Corsaro (Stabile/Ferracina, 2024) assieme al suo autore

Torno a scrivere di Topolino (il settimanale, non il personaggio) in occasione della pubblicazione di una nuova e bella storia, Il Corsaro (Stabile/Ferracina, 2024), il cui insolito protagonista è Malcolm de' Paperoni. Per chi avesse bisogno di una rinfrescata: questo personaggio esordisce in Paperino e il tesoro della regina (Barks, 1956), in cui lo scopriamo essere stato nientemeno che Zio Paperone in una vita precedente. Ebbene, Matey McDuck, questo il nome suggerito dall'Uomo dei Paperi, era un luogotenente della marina britannica sulla nave da guerra Falcone Reale (Falcon Rover), capitanata da John Sparviero (Loyal Hawk). Purtroppo, a quanto risulta dai documenti, il Falcone Reale è stato affondato, con tutto il suo equipaggio, dai galeoni spagnoli, in data 9 dicembre 1564. Il nome di battesimo, Malcolm, è stato aggiunto in seguito da Don Rosa, che lo mostra anche in Il nuovo proprietario del castello de' Paperoni (Rosa, 1993), quinto capitolo della sua Saga, all'interno del tribunale dei de' Paperoni 

Il luogotenente de' Paperoni e Paperinocchio Codacorta

Sarà Vito Stabile a resuscitare (quasi letteralmente!) Malcolm in occasione del settantesimo anniversario della prima apparizione di Zio Paperone, in Zio Paperone e la corona dei desideri (Stabile/Perina, 2017). E, ora, a distanza di sei anni e poco più, il marinaio britannico torna sulle pagine del settimanale, in una storia che ne esplora le origini, mostrandolo ancora ragazzo, nella contea di Featherton, Inghilterra. Per l'occasione, ho deciso di presentare questo lavoro attraverso un botta e risposta con il suo autore.

SC: Simone Cavazzuti
VS: Vito Stabile

SC: La premessa de Il Corsaro (ragazzo che si allontana dai genitori e dall'attività di famiglia per seguire la ricerca della propria passione e di sé stesso) potrebbe richiamare alla mente l'incipit della saga del giovane Cornelius, narrata da Alessandro Sisti. Anche se, a ben vedere, il conflitto generazionale è presente nei fumetti Disney fin dai suoi albori, basti pensare alle storie di Barks degli anni '40 (in cui Paperino aveva spesso di che discutere con i nipotini) o anche, più in generale, al rapporto tra Paperino e suo zio Paperone. Quale pensi sia la chiave per inserire questo tropo in modo da valorizzare l'idea di base, senza banalizzare il racconto o farlo risultare qualcosa di già visto?

VSPremesso che la sceneggiatura è stata consegnata prima che uscisse il primo episodio di Cornelius, e che quindi alcuni collegamenti sono solo casuali, come tu dici, si tratta di tematiche classiche presenti in centinaia di racconti di formazione che vogliono mostrare proprio dei personaggi giovani alle prese con il desiderio di emancipazione e rivalsa. Nel mio caso, ho pensato che il conflitto genitori-figli fosse un tema generalmente poco presente nel fumetto Disney (dove abbondano parenti “meno stretti”, come zii e cugini), e legarlo a un componente del Clan de' Paperoni mi è parsa fin da subito un'idea stimolante. Non so se sono riuscito a renderlo originale o meno, quel che ti posso dire in maniera più oggettiva è che si tratta di qualcosa che non leggiamo tutte le settimane su Topolino... ed è già un buon punto di partenza, secondo me!

I genitori di Malcolm non condividono la sua visione

SC: Nella storia, sono presenti vignette, sequenze e tavole in cui il dialogo è assente o, comunque, molto rarefatto (esempi alle pagine 11, 16, 22, 27, 29-30, 34, 44, 50, 62). Si tratta di attimi che, grazie agli ottimi disegni (di Mario Ferracina) e colori (di Emanuele Virzì), riescono a trasmettere emozioni e sensazioni vivide al lettore, senza il bisogno di parole. La regia si fa più intimista, riflessiva, e rimanda a un certo tipo di esperienza riscontrabile in prodotti audiovisivi, quali film e serie tv. Quanto pensi sia importante aggiornare il linguaggio del fumetto integrandolo con grammatiche proprie di altri media? Ritieni che esista un limite a questo tipo di sperimentazione o ti auspichi che gli autori contemporanei lascino andare certi freni conservatori?

VS: Per questa storia ho ritenuto fosse necessario, per certi versi doveroso, adottare una struttura di questo tipo. Non ritengo che tavole mute ed espedienti simili si adattino a ogni tipo di racconto e penso sia comunque giusto non abusarne in linea generale, ma ci sono occasioni  come nelle vicende de Il Corsaro  dove la narrazione preferisco avvenga in maniera più rilassata e intimista, nelle quali si ha modo di prendere fiato per dare spazio a suggestioni ed emozioni. Anche questo vuol dire raccontare per immagini, dopotutto.

Va anche detto che io penso che il fumetto non debba mai fossilizzarsi troppo, e che basta aprire un manga qualsiasi fra i più letti per trovare gabbie inusuali, regie dinamiche, vignette d'effetto a tutta pagina. Trovo giusto che un lettore odierno apra Topolino e non debba imbattersi sempre e solo nella gabbia a sei vignette con due balloon a vignetta, perché bisogna ricordarsi che quello che per uno sceneggiatore può essere “corretto”, per un lettore può voler dire solo banale e noioso. Per certi versi, vado molto fiero della splash page (disegnata splendidamente da Mario) con Malcolm che corre entusiasta verso la libertà dopo aver preso la decisione di mollarsi tutto alle spalle: per me la scena non avrebbe mai funzionato allo stesso modo, se raccontata in maniera convenzionale.

Le parole non sono necessarie

SC: A pagina 15, il giovane Malcolm, osservato dai ritratti degli antenati, dichiara di sentirsi fuori posto e si sente la vergogna della famiglia: Un de' Paperoni a cui non interessa il profitto! Dove si è mai visto? Ti ritrovi nelle sue parole pessimiste e sconfortate? Credi che esistano delle qualità proprie insite nella natura dei de' Paperoni o si tratta, piuttosto, di caratteristiche incidentali che trascendono dall'esperienza individuale di ogni soggetto?

VS: Non penso che esistano persone “fatte in un certo modo”, e i McDuck non fanno eccezione. Però esistono le aspettative, il senso di appartenenza, “l'onore” di portare un certo nome e quando ti chiami de' Paperoni non puoi proprio far finta di nulla. Malcolm sente il peso di questo nome e lo vediamo come personaggio in conflitto: da un lato il dispiacere di non essere visto come un membro onorevole del Clan, dall'altro il desiderio di infischiarsene di tutto questo e seguire i propri obiettivi. Alla fine della storia, volevo evidenziare proprio questo aspetto: lui si vede come grande corsaro, che è il suo sogno, ma pensa che un giorno sarà l'orgoglio dei de' Paperoni, per sottolineare ancora quel desiderio di approvazione genitoriale che non l'ha abbandonato.

I turbamenti esistenziali non hanno epoca

SC: I comprimari di Malcolm mi paiono originali e promettenti: Elaine Vanderbeak — cartografa di bordo —, Basilio Cinnamon (un orso!) — cuoco —, Sawyer Scuttle — timoniere —, Henry Greenbottle — capitano — e, infine, l'enigmatico Joe Smith. Quali sono le influenze che ti hanno ispirato i loro caratteri e nomi?

VS: Un po' di tutto. Per i collegamenti più diretti: Elaine è un chiaro omaggio fin dal nome a Elaine Marley di Monkey Island, mentre Sawyer viene dal mio personaggio del cuore di LOST (la mia serie d'avventura preferita). Non c'è stato ancora modo di approfondire i personaggi dal punto di vista caratteriale, ma posso dire che nessuno di loro è stato pensato a caso. Ne approfitto per ringraziare anche pubblicamente Mario Ferracina per la splendida caratterizzazione visiva della ciurma. Il mio preferito è l'orso Basilio, che ricorda celebri icone come Baloo e Little John. Graficamente, un vero personaggio Disney.

Il misterioso Joe Smith

SC: Idealmente, quanto/fino-a-che-periodo ti piacerebbe raccontare di questi personaggi?

VS: Il Corsaro è un racconto di formazione, quindi mi piacerebbe seguire Malcolm per tutto il suo percorso di crescita, fino all'epoca elisabettiana mostrataci in Paperino e il tesoro della regina di Carl Barks. Mi stimola l'idea di vedere cosa lo porterà a diventare un vero Paperone del Cinquecento, perché ho idea che non si tratterà di un cammino facile e senza inciampi. Vedremo!

SC: Si tratta di un'operazione isolata o ti interesserebbe ripercorrere le gesta di altri personaggi “dimenticati” o poco esplorati?

VS: Non saprei, di certo ritengo che bisognerebbe esserci un'idea valida da giustificare l'operazione. In questo caso, parliamo dell'avo dei Paperi più interessante (a mio parere), proprio per via del suo legame strettissimo con Paperone, ma certamente non ho il feticcio dei personaggi poco esplorati “perché sì”. Se ci riproverò, sarà soltanto perché avrò trovato un'idea davvero intrigante da cucire attorno al personaggio.

Il riflesso rivelatore

SC: E, infine, per i lettori appassionati di genealogia papera: come si chiamano i genitori di Malcolm?

VS: Mamma e Papà. Per me era fondamentale identificarli in questa storia esclusivamente come figure genitoriali con le quali il protagonista è in contrasto. Sono genitori severi e poco comprensivi, per certi versi “distanti”, e Malcolm li vede soltanto in questo modo. E così il lettore. Se e quando ci saranno le circostanze per approfondire il loro punto di vista, magari conosceremo anche i loro nomi.

© Disney per le immagini pubblicate.

venerdì 1 settembre 2023

Zio Paperone e la prova di scozzesità (Stabile/Ermetti, 2023)

Cosa succede quando uno sceneggiatore che ama Zio Paperone vede un disegno che raffigura il miliardario paperopolese in abiti scozzesi? Per nostra fortuna, nell'universo che abitiamo, un tale accadimento ha generato una gran bella storia a fumetti. Zio Paperone e la prova di scozzesità (Stabile/Ermetti, 2023), attualmente in edicola, è stata infatti suggerita all'autore Vito Stabile da un post pubblicato dal disegnatore Libero Ermetti sul proprio profilo Instagram in data 27 marzo 2022.

Il Paperone scozzese di Ermetti

Ciò che salta subito all'occhio in questa avventura (promossa a pieni voti) è la presenza di Matilda, sorella minore di Paperone. Pur comparendo sporadicamente in alcuni ricordi e racconti ambientati nel passato, Matilda appariva "nel presente" solamente in Una lettera da casa (Rosa, 2004), nella quale si riconciliava con il fratello dopo quasi 25 anni di allontanamento, e agiva, seppur off-screen, in Paperone e il drago di Glasgow (Chamblain/Petrossi, 2022).

Il rapporto tra i due non era certo idilliaco

Paperone e la sorella secondo Ermetti

Da segnalare, poi, la presenza (in flashback) anche di Piumina, Jake e Ortensia, recentemente visti sul settimanale in L'anniversario misterioso (Vacca/Held, 2021).

La famiglia di Paperone raffigurata da Held

... da Petrossi

... e da Ermetti

Inoltre, va notato che i due personaggi secondari qui introdotti, Alan McWallace e Bonnie Young, sono un omaggio allo storico doppiatore di Zio Paperone, Alan Young. 

Alan McWallace (a sinistra) e Bonnie Young (a destra)

Stabile e Ermetti confezionano, quindi, un titolo che funziona: divertente, romantico, scritto bene e con ottimi disegni. Personalmente, ritengo che ci vorrebbero più storie di questo genere, con una idea interessante alla base, sapientemente sviluppata, che ne giustifichi l'ampio respiro (forse, troppo spesso abusato).

© Disney per le immagini pubblicate.