mercoledì 19 giugno 2024

Si parla di Zio Paperone e la giocodenarite contesa (Stabile/Guerrini, 2024) assieme ai suoi autori

Sulle pagine di Topolino 3578, in edicola da oggi fino a mercoledì prossimo, si può leggere Zio Paperone e la giocodenarite contesa, una storia che tratta di una competizione alquanto peculiare e inedita. Curiosamente, si tratta della prima sfida tra i due paperi più ricchi del mondo tanto per Vito Stabile (ai testi) quanto per Francesco Guerrini (ai disegni) e, senza indulgere in anticipazioni, ho deciso di raccogliere testimonianze e impressioni dalla viva voce dei due autori (che ringrazio), per confezionare la prima doppia chiacchierata che questo blog abbia mai ospitato. Buona lettura!

SC: Simone Cavazzuti
VS: Vito Stabile
FG: Francesco Guerrini

SCCiao, Vito! In Zio Paperone e la giocodenarite contesa, metti in scena una sfida atipica tra Paperone e Cuordipietra. Se, infatti, siamo stati abituati a vederli competere in gare per misurare le proprie ricchezze o a caccia di tesori, la tua trama verte su temi ludici. Come ti è venuta questa idea?

VS: Avevo il desiderio di mettere in scena un confronto tra i due rivali che richiamasse un po' quelli originali di Barks. In quelle storie, si trattava appunto di competizioni a tema ricchezze, mentre in questo caso per non ripetermi ho voluto giocare sull'aspetto di Cuordipietra che più mi sta a cuore, quello del “gemello cattivo” che tenta di surclassare Paperone prendendo il suo posto in tutto e per tutto: e allora perché non andare a colpire la “vecchia tuba” su un aspetto unico della sua personalità? Mi sembrava una mossa abbastanza subdola per un personaggio come Cuordipietra e così la storia si è scritta da sola.

SC: Solitamente, nelle storie di produzione italiana, a rivaleggiare con Paperone è il paperopolese Rockerduck. Come mai hai deciso di “scomodare” il secondo papero più ricco del mondo? Quali sono, per te, le differenze principali tra i due personaggi?

VS: Come dicevo sopra, quello che mi colpisce di Famedoro è il suo essere un Paperone più spietato, disonesto e senza scrupoli. Non avrei potuto raccontare questa vicenda con Rockerduck: se quest'ultimo ha comunque interesse nel superare Paperone (anche con mezzi non proprio leciti), rimane un papero con una personalità quasi opposta, uno spendaccione che vive nel lusso e che non ha alcuna intenzione di somigliare al rivale, che lui considera miserabile e sorpassato. I giochi con il denaro, per Rockerduck, verrebbero visti come una stupidaggine da vecchi spilorci.


SCSe è vero che hai scritto diverse storie dove, appunto, compare Rockerduck, finora avevi rappresentato il miliardario sudafricano solamente in una storia del ciclo Pianeta Paperone. Hai altri progetti in serbo per lui? 

VS: Certo! C'è sicuramente qualcosa di interessante che bolle in pentola, anche se non posso spoilerare niente. Posso solo dire che Cuordipietra è il mio antagonista preferito e uno dei paperi che mi piacciono di più (anche per via del mio imprinting con DuckTales), per cui sono molto contento di poterlo utilizzare, spero in modo degno.

SCDopo Zio Paperone, Amelia e il patto della luna (ristampata più volte in ben quattordici paesi) e Zio Paperone e le ronfate consigliere (pubblicata addirittura negli States), torni a collaborare con Francesco Guerrini, un artista dallo stile molto riconoscibile. Come trovi la sua interpretazione delle tue sceneggiature?

VS: Francesco Guerrini è da sempre uno dei disegnatori che preferisco e non ne ho mai fatto mistero. Il suo stile apparentemente nervoso e caotico nasconde una grande capacità recitativa; i suoi paperi sono vivi, si muovono in maniera sempre originale e le sue tavole sono piene di soluzioni interessanti. È un artista che tende a voler mettere sempre del suo e, quando mi chiede qualche modifica per arricchire o rendere più dinamica una scena, io lo lascio fare volentieri, perché un disegnatore sa sicuramente come visualizzare al meglio la tavola rispetto allo sceneggiatore.


SCVerso la fine della storia, inserisci celatamente riferimenti a storie di Barks come Paperino e il torneo monetario (“una sterlina sudafricana del 1956”) e Paperino e il ventino fatale (“uno storico ventino del 1952”). Quale è la lezione più importante che hai assimilato leggendo le avventure realizzate dall'Uomo dei Paperi?

VS: Quelli che menzioni non sono gli unici riferimenti! L'intera storia è un omaggio spassionato all'aspetto di Paperone che più amo in assoluto: la sua passione giocosa per il denaro, che è proprio l'elemento cardine del Paperone di Carl Barks, presente in tutta la sua opera, a partire dalle bellissime copertine della testata Uncle $crooge. In tutta la storia, le attività “giocodenarifere” sono riscontrabili in quelle storiche cover, da Paperone che suona il registratore di cassa ai biscotti a forma di dollaro fino alle immagini presenti sulla rivista che Paperone legge al parco. Oggi, questo è forse un aspetto che tendiamo a dare per scontato, ma dove è riscontrabile altrove un personaggio a cui piace il denaro fino a questo punto, da ricavarne puro piacere ludico? Di personaggi avidi e spilorci ne siamo pieni dall'alba dei tempi, ma ne esiste uno solo che imbarattola le monetine come fossero conserve ed è Paperon de' Paperoni. Direi che la più grande lezione barksiana è proprio aver creato qualcosa che dopo quasi ottant'anni è ancora lì, irraggiungibile e irripetibile. 


SCCiao, Francesco! Questa storia è la prima in cui disegni il personaggio di Cuordipietra Famedoro. Quali sono stati i tuoi modelli di riferimento per rappresentarlo?

FG: Ciao, Simone! Il modello che ho cercato è l'originale di “the Maestro” Carl Barks, anche se ho controllato le ultime versioni italiane. Questo “Pietrino” (ho chiesto all'autore Vito Stabile di poterlo chiamare almeno una volta così, come nelle prime traduzioni) non è cattivo come l'originale, che non esitava a sparare e bombardare... cerchiamo però di non confonderlo con John D. Rockerduck!


SCOltre al deposito di Paperone e al parco di Paperopoli (Cornelius Park), ti sei trovato a raffigurare (egregiamente) la residenza paperopolese di Cuordipietra e la Banca del Calisota. Come ti sei documentato in questo caso?

FG: In sceneggiatura, erano già allegate dall'autore le bellissime illustrazioni dei palazzi importanti di Paperopoli, realizzate da Blasco Pisapia. Erano molto particolareggiate e mi sono attenuto per quanto ho potuto.

SCSi parlava, nella nostra ultima chiacchierata, della libertà del disegnatore di apportare modifiche a quanto scritto in sceneggiatura. In questo caso, c'è qualcosa di tuo?

FG: Nella sceneggiatura originale, l'autore aveva descritto un elemento che io non riuscivo a disegnare e a manipolare, così gli ho fatto presente la mia difficoltà e, dato che era un particolare che non influisce sullo svolgimento della storia, Vito Stabile gentilmente mi ha permesso di sostituirlo con una cosa che ho saputo disegnare. Per il resto, mi sono sforzato di seguire e rendere la storia come meglio potevo.


SCZio Paperone e la giocodenarite contesa rappresenta la terza collaborazione tra te e Vito Stabile. Come ti sei trovato a trasformare in disegni le sue storie?

FG: Mi sono trovato benissimo. Avevamo anche avuto modo di confrontarci di persona durante Lucca Comics e ho trovato una persona disponibilissima e paziente. Come autore mi piace, scrive cose divertenti e serrate; Il patto della luna è una delle storie più varie e divertenti che mi siano capitate ed è piena di spunti narrativi, come l'infanzia di Amelia, le tre Streghe Supreme e le vicende dei due nemici sull'isola (e ne sono ancora assai soddisfatto), ma anche Le ronfate consigliere è stata molto stimolante, per le prove inusuali che affronta Paperone

SCAbbiamo già discusso del tuo stile riconoscibile e della tua aderenza a modelli classici. Tuttavia, ritieni utile trovare soluzioni differenti e innovative nell'ambito del fumetto disneyano? Noti un'evoluzione nel tuo modo di approcciarti al tuo lavoro?

FG: Cerco sempre di guardare il lavoro degli altri disegnatori disneyani, come rileggo anche i maestri del fumetto realistico e comico, per la costruzione della tavola e il modo di raccontare con le immagini. Per qualcuno passo per “barksiano”, ma per quanto riguarda il tratto e il disegno vorrei essere anche “carpiano” e “hubbardiano”. Se c'è evoluzione, spero proprio che i lettori possano ravvisarla nell'insieme delle mie tavole. Io mi sto impegnando per imparare a usare bene il pennello, dato che continuo a pasticciare con carta e china.

SCA cosa stai lavorando al momento?

FG: In questi giorni, sto disegnando una storia piena di corse ciclistiche. Cercare di mettere un papero su una bicicletta da corsa in modo verosimile non è cosa da poco! Per il resto, è una storia con varie situazioni disneyanamente buffe (nessuna rissa, né burroni o torte in faccia), che spero di raccontare il meglio possibile.

© Disney per le immagini pubblicate.

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