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venerdì 1 settembre 2023

Zio Paperone e la prova di scozzesità (Stabile/Ermetti, 2023)

Cosa succede quando uno sceneggiatore che ama Zio Paperone vede un disegno che raffigura il miliardario paperopolese in abiti scozzesi? Per nostra fortuna, nell'universo che abitiamo, un tale accadimento ha generato una gran bella storia a fumetti. Zio Paperone e la prova di scozzesità (Stabile/Ermetti, 2023), attualmente in edicola, è stata infatti suggerita all'autore Vito Stabile da un post pubblicato dal disegnatore Libero Ermetti sul proprio profilo Instagram in data 27 marzo 2022.

Il Paperone scozzese di Ermetti

Ciò che salta subito all'occhio in questa avventura (promossa a pieni voti) è la presenza di Matilda, sorella minore di Paperone. Pur comparendo sporadicamente in alcuni ricordi e racconti ambientati nel passato, Matilda appariva "nel presente" solamente in Una lettera da casa (Rosa, 2004), nella quale si riconciliava con il fratello dopo quasi 25 anni di allontanamento, e agiva, seppur off-screen, in Paperone e il drago di Glasgow (Chamblain/Petrossi, 2022).

Il rapporto tra i due non era certo idilliaco

Paperone e la sorella secondo Ermetti

Da segnalare, poi, la presenza (in flashback) anche di Piumina, Jake e Ortensia, recentemente visti sul settimanale in L'anniversario misterioso (Vacca/Held, 2021).

La famiglia di Paperone raffigurata da Held

... da Petrossi

... e da Ermetti

Inoltre, va notato che i due personaggi secondari qui introdotti, Alan McWallace e Bonnie Young, sono un omaggio allo storico doppiatore di Zio Paperone, Alan Young. 

Alan McWallace (a sinistra) e Bonnie Young (a destra)

Stabile e Ermetti confezionano, quindi, un titolo che funziona: divertente, romantico, scritto bene e con ottimi disegni. Personalmente, ritengo che ci vorrebbero più storie di questo genere, con una idea interessante alla base, sapientemente sviluppata, che ne giustifichi l'ampio respiro (forse, troppo spesso abusato).

© Disney per le immagini pubblicate.

mercoledì 13 ottobre 2021

Una chiacchierata con... Valerio Held

Se c’è una cosa che mi manca fare da quando ho ripreso in mano il blog sono le interviste ai fumettisti Disney. Per questo motivo, oggi vorrei riprendere questa bella abitudine presentandovi una recente chiacchierata con Valerio Held, disegnatore che dagli anni ’80 lavora per Topolino, provenendo dalla Scuola Veneta che già aveva sfornato grandi artisti quali Scarpa, Gatto e Del Conte.

Valerio Held all'opera [fonte: Topolino.it]

SC: Simone Cavazzuti
VH: Valerio Held

SC: Le andrebbe di descrivere il periodo dei suoi esordi come fumettista e il rapporto che aveva coi suoi colleghi?

VH: È stato un periodo indimenticabile, molto esaltante; ero felice di conoscere gli artisti di cui conoscevo solo il lavoro, in studio con Gatto... davvero molto bello. Con qualcuno ci siamo incontrati anche al di fuori del lavoro. E poi i meeting Disney: lì c'erano davvero tutti!!

SC: Vedo che in quel periodo ha avuto anche una breve parentesi internazionale. Le andrebbe di raccontare come sono nate queste collaborazioni e se, secondo lei, cambiasse qualcosa rispetto alle storie che disegnava per Topolino?

VH: Le storie di Chip & Dale erano storie americane per Disney Adventures, decisamente diverse sia graficamente e come sceneggiature, più legate al cinema che al fumetto; le ricordo abbastanza complicate da realizzare proprio per via della sceneggiatura! Ottima esperienza comunque! La collaborazione è nata naturalmente dalla Disney Italia e dalla redazione "Topolino".

SC: Attualmente ancora disegna fumetti per la Disney/Panini. Nota una differenza nella scrittura delle sceneggiature da parte degli autori con cui sta collaborando negli ultimi anni rispetto ai suoi primi lavori?

VH: Delle differenze nelle sceneggiature rispetto a quando ho cominciato ci sono e ci sono sempre state: i nostri sceneggiatori e la redazione sono sempre molto attenti ai cambiamenti sociali e di conseguenza si "aggiusta il tiro". Vedo inoltre maggiore comicità nel disegno e nei testi!

SC: Ci sono particolari richieste o linee guida da seguire da parte della redazione per quanto riguarda un’eventuale modernizzazione del design dei personaggi oppure questa scelta viene lasciata allo stile e alla creatività dei singoli artisti?

VH: Graficamente viene richiesto uno svecchiamento, a mano a mano ci si adatta a un mondo in continuo cambiamento; lo sforzo è non snaturalizzare i personaggi, ma renderli sempre morbidi e accattivanti! Delle linee guida sono comunque richieste, vengono direttamente dalla Disney. Nel disegno come dicevo sono richieste delle modifiche, ma i modelli da seguire sono quelli degli autori storici: Scarpa, Carpi; chiaro che una certa libertà creativa è comunque ben accettata, ma con la supervisione di Andrea Freccero [ndr. supervisore artistico della Panini].

SC: Scorrendo l’elenco delle centinaia di storie a cui ha lavorato, soltanto una risulta scritta da lei, Paperino e il torneo… tornado (1989), assieme a Luciano Gatto. Nonostante la predilezione per il disegno, c’è un genere di storie che sente più suo e che preferisce disegnare?

VH: Ricordo bene quella storia. Era ispirata a un periodo in cui ho lavorato come caddie nel campo da golf del Lido ed è nata nello studio di Luciano Gatto, dove ho lavorato per 5 anni! Amo molto disegnare storie a tema storico, le trovo stimolanti e impegnative!

SC: C’è qualche personaggio che le piace di più o con il quale si identifica?

VH: Amo tutti i personaggi Disney, ma quello che sento più vicino a me è Paperoga: distratto, casinista, un po' ingenuo ma fedele, con il senso dell'amicizia disinteressata e con l'animo artistico!

SC: Come nasce questa sua passione per il fumetto? Si considera un autodidatta?

VH: A casa mia giravano molti fumetti, comprati da mio fratello maggiore, ho sempre amato disegnare, il resto è stata una lenta conseguenza.

SC: Che materiale utilizza per lavorare? È cambiato da questo punto di vista nel corso degli anni?

VH: Disegno ancora in modo tradizionale, ma sto per passare – almeno per quanto riguarda il ripasso a china – al digitale. Penso di alternare: un po' digitale e un po' tradizionale. Il pennello ha sempre un fascino maggiore!

SC: Al momento sta lavorando a qualcosa? Cosa le piacerebbe fare in futuro?

VH: Sì, naturalmente sto realizzando un'altra storia Disney, e un lavoro non Disney che mi trascino da un po', ma è quasi alla fine. Per il futuro? Disegnare!!!!!!! 😊😊😊

Un'illustrazione di Held ispirata alla storia in costume Topolino e la racchetta di sua maestà (Nigro/Held, 2014)

© Disney per le immagini pubblicate.