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domenica 18 dicembre 2022

Fama (Nucci/Cavazzano, 2022)

Mi riallaccio brevemente a questo post di aprile per rispondere finalmente alla domanda che gli dava il titolo. La storia di cui l'artista veneziano aveva reso pubbliche alcune vignette a matita è finalmente stata pubblicata sul numero 3499 del settimanale Topolino (attualmente in edicola) e porta il titolo Fama, per i testi del prolifico Marco Nucci. Questo insolito racconto, 34 tavole quasi completamente senza dialoghi, ripercorre la vita di Paperone andando a citarne alcuni periodi chiave descritti da Don Rosa nella sua opera più conosciuta.

Il giovanissimo Paperone lustrascarpe

E, quindi, incontriamo un giovanissimo Scrooge lustrascarpe nella Glasgow di fine '800, qualche anno più tardi a bordo del Ciccio Dollaro (Dilly Dollar) assieme allo zio Manibuche (Pothole McDuck), nelle Terre Maledette del Sud Dakota, a Dawson nell'iconico saloon Bolla d'Oro (Blackjack Ballroom) e, dunque, nelle pianure del Calisota, per poi giungere alla odierna Paperopoli, assieme al resto della famiglia dei Paperi.

Paperone adolescente e lo zio Manibuche a bordo del Ciccio Dollaro

© Disney per le immagini pubblicate. 

martedì 5 aprile 2022

A cosa sta lavorando Giorgio Cavazzano?

A giudicare dall'ultimo post condiviso sui vari profili social, l'artista veneto sta lavorando a una storia che vede il ritorno di nientemeno che lo zio Manibuche de' Paperoni (Pothole McDuck). 


Manibuche veniva solamente citato in Zio Paperone e la Regina del Cotone (Barks, 1955) come il capitano Pothole McDuck, che nel 1870 aveva gareggiato con tale "Porker" Hogg, zio di "Horseshoes" Hogg, "the famous sportsman", nonché attuale rivale di Paperone. Sarà poi Don Rosa, nella sua Saga di Paperon de' Paperoni, a introdurlo come un personaggio vero e proprio, con tanto di aspetto grafico e carattere sopra le righe; lo stesso Rosa suggerisce che "Pothole" sia soltanto un nomignolo, mentre gli attribuisce il nome di battesimo Angus (mantenendo evidenti le radici scozzesi).

Angus alle prese con Porker Hogg nel 1880 (Don Rosa, 1992)

Il personaggio è stato recentemente recuperato dall'autore finlandese Kari Korhonen all'interno dei suoi Diari del Klondike (2019), pubblicati in Italia sull'Almanacco Topolino durante lo scorso anno. 
È curioso notare che Cavazzano stesso ha già ritratto lo zio Manibuche in una copertina destinata al mercato europeo, più di dieci anni fa.

Un altro post del Maestro Disney, datato 18 marzo, suggerisce una ambientazione britannica da diciannovesimo secolo, mostrando inoltre (in seconda vignetta) quello che sembrerebbe essere un piccolo Paperone.


Al momento, non è dato sapere di che progetto si tratti, né se in qualche modo sia collegato con quello sopra, ma sarebbe sicuramente interessante vedere Cavazzano ripercorrere alcuni momenti della vita del nostro miliardario preferito, partendo dalla natia Scozia e passando per il Mississippi.

© Disney per le immagini pubblicate.

martedì 2 novembre 2021

L'albero genealogico (aggiornato) della famiglia ROCKERDUCK

Il bello dell'universo dei fumetti Disney, al netto delle sue innumerevoli e inevitabili contraddizioni, è che si trova continuamente in uno stato di espansione. Dalle strisce di Taliaferro ai fumetti di Barks, ai suoi diretti successori (Fallberg, Lockman, Gregory...), le storie scritte per lo Studio Disney, l'infinita produzione italiana, quella brasiliana, quella danese e quella olandese, solo per citare le più vaste. In ogni decennio si è aggiunto, partendo da ambientazioni e personaggi introdotte da autori precedenti, andando a costituire un ecosistema sempre più articolato e appunto difficile da conciliare.

Il post di oggi si è fatto necessario in seguito alla recentissima pubblicazione sul settimanale Topolino della storia in due puntate La ballata di John D. Rockerduck (Nucci/Cavazzano, 2021), ideata dal direttore della testata Alex Bertani. Senza fare spoiler riguardanti l'intreccio e i suoi sviluppi, questo racconto ha attirato la mia attenzione per una serie di motivi:

  • per la prima volta, apprendiamo che proprio Davison era il cognome della madre del miliardario;
  • dal punto di vista genealogico, ci vengono rivelate le identità del nonno, del bisnonno e del trisnonno paterno: Harold, Seamus e Jedediah Rockerduck.

A causa di queste informazioni, ho ritenuto doveroso aggiornare il mio personale albero genealogico della famiglia Rockerduck, già pubblicato su questo blog giusto qualche mese fa. Ho quindi corretto il cognome della famiglia materna in "Davison" e aggiunto gli antenati paterni fino ad arrivare al Jonas von Rockerduck di Korhonen e Cavazzano, che si incastra qui perfettamente, essendo vissuto come Jedediah nel 1700; la mia idea è che Jedediah, visibilmente più giovane, sia emigrato dall'Europa all'America, inglesizzando il proprio cognome, per rinnegare le attività criminali del padre. Infine, per completezza, ho aggiunto sul ramo materno una zia che viene menzionata in Zio Paperone e la sfida da 50$ (Salati/Urbano, 2015) e della quale purtroppo non si hanno al momento ulteriori informazioni, nonché lo zio Ebenezer J. Rockerduck dalla storia Il re dei taccagni (Stabile/Rota, Rota, 2023).

L'albero genealogico della famiglia Rockerduck (aggiornato a luglio 2023)

© Disney per le immagini pubblicate.

giovedì 29 aprile 2021

Paperone e Rockerduck: rivali e... parenti?

In un precedente articolo, pubblicato sul numero 20 della fanzine danese Rappet nell'ormai lontano 2012 (e riportato per intero qui in lingua inglese), investigavo la possibile relazione di sangue tra i due paperi più ricchi del mondo: Paperon de' Paperoni e Cuordipietra Famedoro; e, grazie all'aiuto dell'autore americano John Lustig, giungevo alla conclusione che essi sono in effetti collegati attraverso il fu prozio di Paperone, Patrizio. Oggi, dopo nove anni, proverò a definire se il ricchissimo zio di Paperino sia imparentato con un altro miliardario di Paperopoli: John D. Rockerduck, introdotto nella storia Zio Paperone e la superbenzina (Barks, 1961).

La prima apparizione di John D. Rockerduck (Barks, 1961)

Nonostante non venga più utilizzato da Barks, e negli Stati Uniti appaia soltanto in altre tre storie tra gli anni Settanta e gli anni Duemila, Rockerduck diventa presto un personaggio molto popolare in Europa, grazie soprattutto alla produzione italiana e a quella del Disney Studio Program, che sviluppa storie complete e script per i mercati non-statunitensi. Proprio in questo contesto, nasce la figura di zia Genoveffa, creata nel 1973 da Dick Kinney e Al Hubbard (già "padri" di personaggi come Paperoga, Dinamite Bla, 01 Paperbond e Bella Quack). Il nome originale della zia (che adotterò da qui in seguito) è Eider, da non confondere però né con lo zio Eider di Paperino menzionato in Paperino e il falco (Barks, 1944) né con lo zio Eider di Nonna Papera menzionato in Qui, Quo e Qua e l'oro del 1850 (Barks/Wright, 1972). 

 

Zia Eider alla sua prima apparizione (Kinney/Hubbard, 1974)

Durante la sua prima apparizione, nella storia Qui, Quo, Qua e la provvidenziale zia Genoveffa (Kinney/Hubbard, 1974), viene introdotta come una signora anziana piena di buone intenzioni, ma piuttosto distratta e pasticciona. Da notare come qui interagisca solamente con i nipotini, che la chiamano appunto "zia". Kinney userà nuovamente il personaggio in altre due occasioni: Zio Paperone e la scarpinata ecologica (Kinney/Rota, 1975) e Zio Paperone e i capricci della Numero 1 (Kinney, Pezzin?/Cavazzano, 1975); in entrambi i casi, zia Eider è presentata come zia sia di Paperone che di Rockerduck, suggerendo che i due siano in qualche modo imparentati. Ad ogni modo, questa relazione non viene approfondita e la papera apparirà soltanto un'altra volta nei fumetti, facendo un breve cameo (senza battute) in una vignetta di Fight of the Bumblebees (Jensen/Andersen, 2013). 

La zia Eider di Cavazzano (Kinney, Pezzin?/Cavazzano, 1975)

Il cameo di Eider, ultima sua apparizione al momento (Jensen/Andersen, 2013)

Qui, però, succede qualcosa di interessante. Nella storia Zio Paperone e la stella di Burbank (?/Rebuffi, 1974), sempre proveniente dallo Studio Disney e pubblicata solo un paio di mesi dopo il debutto di Eider, ci viene presentata un'altra anziana papera chiamata Genoveffa. Mentre non è chiaro se l'intenzione fosse quella di utilizzare lo stesso personaggio (il design generale è piuttosto differente), le due parenti condividono effettivamente qualche caratteristica (ad esempio, sono entrambe miopi). L'unica apparente incongruenza è che viene chiamata "zia" solamente dai nipotini (come di fatto Eider ne la provvidenziale zia Genoveffa), mentre Paperone si riferisce a lei come "cugina" e Rockerduck, che comunque interagisce con la signora durante la storia, non sembra affatto esserne collegato.
 

Zia Genoveffa, un altro personaggio? (?/Rebuffi, 1974)

La mia idea personale è che Eider non possa letteralmente essere la zia di entrambi poiché questo li renderebbe cugini di primo grado e, nonostante potrebbe essere un bel colpo di scena, sarebbe in netto contrasto con decadi di produzione fumettistica e, inoltre, ad essere onesti, temo che avrebbe ben poco senso. Da qui, suggerirei che Eider sia più lontana; ad esempio, potrebbe essere la figlia di una non-meglio-specificata prozia di Rockerduck e di un prozio di Paperone. Per quest'ultimo, inoltre, prenderei in prestito l'identità da L'eredità di Paperino (Barks, 1949). Nella storia, infatti, Paperone spedisce mille dollari a Paperino fingendosi un vecchio zio chiamato Marmaduke Mallard; nonostante questo nome sembri essere inventato, nulla ci vieta di pensare che il magnate possa averlo comunque preso da un suo parente deceduto. 

Marmaduke Mallard (Barks, 1949)

In questo modo, essendo Eider la figlia del prozio e della prozia dei due miliardari, la parentela tra questi ultimi risulterebbe solamente acquisita, rendendo di fatto lei l'unico collegamento reale tra loro. Inoltre, questo grado la renderebbe tecnicamente una loro cugina (sebbene di una generazione precedente), in modo che essi possano chiamarla indistintamente "zia" o "cugina" (come appunto fa Paperone ne la stella di Burbank).

Ma Eider Mallard sarebbe davvero l'unico collegamento tra i due? Non secondo Guido Martina (1906-1991), uno dei più prolifici sceneggiatori di fumetti Disney di tutti i tempi. Infatti, più di una volta all'interno della sua vasta produzione, Martina ha rivelato una parentela tra loro. In ordine:

  • In Zio Paperone e l'eredità indivisibile (Martina/Esposito, 1974), i due sono entrambi eredi di tale zia Guendalina McDuck (Morag McDuck nella ristampa inglese). Paperone sostiene che lei fosse la figlia di un cugino di Roger McDuck, un suo antenato; più avanti nella storia, Rockerduck afferma che lei fosse la nipote di suo nonno, mentre Paperone la asserisce zia di suo bisnonno. Considerare vere entrambe le relazioni è impossibile perché creerebbe una decisa incoerenza riguardo alle età dei due rivali e sarebbe impossibile per Guendalina/Morag essere collegata a loro in entrambi i modi: potrebbe infatti benissimo essere la cugina di uno dei genitori di Rockerduck (come infatti sostiene il miliardario in bombetta), ma questo la renderebbe ovviamente troppo giovane per essere contemporaneamente la pro-pro-prozia di Paperone.

Guendalina McDuck (Martina/Esposito, 1974)

La parentela impossibile


Zia Pulcheria (Martina/Del Conte, 1978)

  • Ancora una volta, in Zio Paperone e il ritorno alle origini (Martina/De Vita, 1980), i due magnati sono imparentati con un certo Duckpaper McPaperduck. L'esatto grado di parentela tra i tre è difficile da stabilire, dal momento che Paperone letteralmente mangia i documenti genealogici forniti dal notaio, ma, alla fine della storia, il vecchio Duckpaper (che in realtà si scopre essere ancora in vita) chiama Rockerduck "nipote", autoproclamandosi quindi una qualche sorta di zio. 


Duckpaper McPaperduck (Martina/De Vita, 1980)

Al di fuori della produzione martiniana, la parentela tra i due ricconi è suggerita anche in Zio Paperone e il segreto di Ocagliostro (Dalmasso?/Tonna, 1978). Qui, sono entrambi quarti cugini di Ocagliostro XI, ultimo discendente dell'alchimista Ocagliostro (chiaramente ispirato alla figura di Cagliostro, con l'aggiunta della parola "oca" nel nome); questo significherebbe che i bisnonni dei due facoltosi paperi dovevano essere primi cugini di un possibile Ocagliostro VIII, anche in modo indipendente l'uno dall'altro.

Ocagliostro XI (Dalmasso?/Tonna, 1978)

Quindi, per rispondere alla mia domanda iniziale: Paperone e Rockerduck sono imparentati? La risposta è sì. Nonostante tutte le storie a cui ho fatto riferimento in questo saggio risalgano agli anni '70, un tempo in cui la vera essenza di questo rivale si stava ancora sviluppando, trovo la connessione attraverso zia Eider molto accettabile e sicuramente la più probabile tra quelle elencate, e ritengo che non alteri la competizione tra i due né la renda meno credibile. Anche la parentela con la famiglia Ocagliostro mi sembra accettabile, dal momento che risalirebbe a cinque generazioni precedenti e quindi non inciderebbe in modo particolare sui loro contrasti (anche perché la vedo appunto come una parentela comune, ma indipendente l'una dall'altra). Faccio invece molta più fatica a trovare un senso ai parenti proposti da Martina, specialmente Duckpaper McPaperduck e zia Pulcheria/Gawdensia, poiché le relazioni presentate sono molto vaghe e contraddittorie e quindi sarebbe più facile accettarli come parenti lontani, senza preoccuparsi troppo della loro disposizione all'interno dell'albero genealogico (anche se qualcuno sta provando a farlo). 

Le cose sono differenti, e un pochino più semplici, quando si tratta della parentela che i miliardari hanno con la zia Morag McDuck. Lasciando perdere la strana dichiarazione di Paperone che la vuole sua pro-pro-prozia (potrebbe esserselo inventato per fare innervosire Rockerduck, anche perché in realtà non sembra conoscerla precedentemente alla sua dipartita), abbiamo in realtà due indizi importanti all'interno della storia che ci permettono di darle una collocazione più precisa nell'albero genealogico:

    - era la figlia di un cugino di Roger McDuck;
    - era la nipote del nonno di Rockerduck.

Innanzitutto: chi sarebbe Roger McDuck? Nella versione italiana della storia, la domanda rimane senza risposta e viene nominato come un generico "antenato"; ma, nella versione inglese (pubblicata nel sesto volume della Donald Duck Fun Library, nel 1978), uno dei nipotini specifica che Roger era nientemeno che il bisnonno di Paperone.

Roger McDuck era il bisnonno di Paperone

Dall'altra parte: essendo la nipote del nonno di Rockerduck, Morag sarebbe prima cugina di uno dei suoi genitori.

Morag era la nipote del nonno di Rockerduck


Ma questo genererebbe un problema, dal momento che tale collegamento la porrebbe una generazione sotto rispetto a quella in cui si troverebbe se fosse la figlia del primo cugino del bisnonno di Paperone; per risolvere la questione, suggerirei che lei sia la figlia di un procugino primo di Roger McDuck. In questo modo, sarebbe figlia di una prozia di Rockerduck e bisnipote di uno zio di Roger McDuck (vale a dire un pro-pro-prozio di Paperone).

Uno schema genealogico semplificato che racchiude le parentele trattate in questo post

© Disney per le immagini pubblicate.

Ringrazio l'utente farmspirit del forum The Feathery Society per la digitalizzazione dello schema genealogico (aggiornato secondo questo post)

martedì 2 marzo 2021

I genitori di Rockerduck


Il titolo è abbastanza esplicativo e questo post potrebbe essere considerato un approfondimento di quella paginetta che ho recentemente scritto per la fanzine Picsou-Soir, che potete trovare in lingua francese a questo indirizzo. Per l'occasione, ho realizzato infatti un albero genealogico della famiglia Rockerduck, inserendo personaggi comparsi in una ventina di storie tra gli anni '70 del Novecento e gli anni '20 del Duemila. Qui, vorrei invece concentrarmi sugli ascendenti più diretti del miliardario, dal momento che non mi è stato possibile trattarne in maniera adeguata per ragioni di spazio.

Oggetto dei miei ultimi mesi di ricerca, la famiglia Rockerduck non è tanto ampia come quella del suo rivale, ma alcuni dei suoi membri sono personaggi che potrebbero essere ripresi e riutilizzati in maniera efficace dagli autori contemporanei. Il motivo per cui ho deciso di dedicare un intero post ai genitori del miliardario in bombetta è che questi sono l'unico elemento di contraddizione all'interno del suo albero genealogico, dal momento che ne esistono almeno tre versioni differenti.

La prima volta che se ne ha traccia risale al capitolo conclusivo di Storia e gloria della dinastia dei Paperi, una saga in otto episodi scritta da Guido Martina e pubblicata sul settimanale Topolino nel 1970. In Zio Paperone e l'oro del Klondike (Martina/Scarpa, 1970), siamo infatti testimoni del momento in cui il padre di Rockerduck (qui chiamato Pykerdock) incontra la propria anima gemella e se ne invaghisce. In questa storia, la madre del rivale di Paperone è rappresentata come una infermiera con i capelli azzurri e nulla possiamo estrarre sulla sua identità se non che Pykerdock la chiama affettuosamente "Ciccia".


Dopo questa prima apparizione, Martina mette nuovamente in scena un giovane padre di Rockerduck, questa volta attraverso un flashback, in Zio Paperone e l'ora del rimpianto (Martina/Chierchini, 1980). Nella storia, Paperone rimpiange infatti il giorno in cui aveva salvato la vita a un giovane sconosciuto, che in seguito scoprì essere il padre del suo concorrente e nemico.


In Il re di Copper Hill (Rosa, 1993), della fortunata Saga di Paperon de' Paperoni (1992-1994), l'autore statunitense ci presenta però dei nuovi genitori per il secondo papero più ricco di Paperopoli: Howard Rockerduck e consorte, una donna borghese e snob, di cui non ci è dato sapere altro.


Come accennavo in apertura, queste tre rappresentazioni sono tra loro contraddittorie, sia dal punto di vista dei nomi dei personaggi sia per quanto riguarda le ambientazioni storiche:

  • Pokerdyck e "Ciccia", secondo la versione del L'oro del Klondike, danno alla luce il piccolo Rockerduck nel 1897 e Paperone nasce contemporaneamente nello stesso ospedale;
  • Il padre di Rockerduck nel L'ora del rimpianto sembra avere più o meno l'età di Paperone nel Klondike e non abbiamo indizi sull'età di Rockerduck;
  • Nel 1884, Howard (già cercatore d'oro nel '49) è visibilmente più vecchio di Paperone, mentre Rockerduck è solo un bambino.

Lo scopo di questo post non è però trovare una soluzione univoca, anche perché ritengo poco interessante costringere ogni informazione dentro a spazi claustrofobici, ma semplicemente riportare i vari dati in maniera analitica. A onore del vero, potrei menzionare almeno un altro paio di apparizioni dei personaggi sopra citati.

La madre di Rockerduck è infatti visibile (nel design conferitole di Scarpa, ma coi capelli castani) nei ricordi del miliardario all'interno di The Great Egg Robbery (McGreal, McGreal/Cavazzano, 2020), ancora inedita in Italia.


Allo stesso modo, il personaggio di Howard Rockerduck compare (alle prese con il fratello Soames) in quello che attualmente è l'ultimo capitolo dei McDuck Journals dell'autore finlandese Kari Korhonen, anch'esso pubblicato nel 2020 e inedito nel nostro paese.


Ma, se vi lasciassi così, trascurerei un dettaglio interessante e personalmente credo che siano i dettagli a dare quel di più alle ricerche, rendendole curiose e complete. Quindi, per concludere, vi segnalo un'altra storia che ancora non è stata stampata in Italia, An Interview with Rockerduck (Åstrup/Andersen, 2016).

Si tratta di una brevissima storia di cinque pagine in cui il miliardario, intervistato, ripercorre le tappe della sua vita, raccontando di come è cresciuto in una famiglia raffinata e incline alle arti. Mi preme menzionarla qui poiché possiamo vedere, alle pareti dell'abitazione di Rockerduck, due ritratti raffiguranti i suoi genitori.


Interessante notare come, nei disegni di Andersen, i signori Rockerduck appaiano più anziani e aristocratici rispetto a qualsiasi versione precedente.

Siamo giunti al termine anche di questo viaggio nello scorso mezzo secolo di produzione internazionale di fumetti Disney, ma la passione che metto in queste ricerche non finisce qui. Vi aspetto quindi sull'Eco per future curiosità o approfondimenti.

© Disney per le immagini pubblicate.