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martedì 11 novembre 2025

La Bella Addormentata, persa e ritrovata (di Pierpaolo Ciappetta)

In occasione della pubblicazione di Zio Paperone e le ultime lune dell’Agonia Bianca (Gervasio, Nucci/Bigarella, 2025), ideale conclusione del ciclo riguardante la Bella Addormentata, ho chiesto a un attento appassionato di tirare le fila del suddetto per mettere ordine tra le storie che ne fanno parte e per tracciare i numerosi spostamenti e i passaggi di proprietà di questo quadro dal misterioso passato. L'articolo che segue contiene spoiler di tutti i titoli presi in considerazione, quindi magari recuperateli prima di procedere. Buona lettura!

LA BELLA ADDORMENTATA, PERSA E RITROVATA
di Pierpaolo Ciappetta

Su Topolino 3650, torna a fare capolino tra le pagine del settimanale un artefatto che in breve tempo ha ricoperto sempre maggiore importanza, diventando il fulcro di quel progetto sincretistico attraverso cui Marco Gervasio ha fatto convergere la continuity donrosiana e le seminali storie di Guido Martina su Paperinik: la Bella Addormentata.


Per prima cosa, occorre ricordare cosa sia questo oggetto e ritornare alla sua introduzione, che risale all’ottava storia del diabolico vendicatore, Paperinik e la Bella Addormentata (Martina/De Vita, 1972). La Bella Addormentata è un quadro nelle mani di Rockerduck e bramato da Paperone, disposto a trovare un accordo col suo acerrimo rivale e a scambiarlo con la casa di Paperino, che si ritroverebbe senza un tetto sulla testa. Siamo nel pieno della fase vendicativa del Papero mascherato, quindi la soluzione che Paperino individua non può essere che utilizzare i trucchi di Paperinik per cercare di farsi giustizia da solo e far saltare il baratto. Alla fine dell'avventura, l'intervento di Paperinik rivelerà che il quadro posseduto da Rockerduck è in realtà l'oggetto di un furto perpetrato ai danni del museo di Baltimora. Epilogo: l'accordo tra i due magnati salta e l'opera viene riconsegnata ai legittimi proprietari.

Dopo qualche decennio, il quadro torna in Caccia a Paperinik (Gervasio/Cesarello, 2020), una storia che si pone come un vero e proprio sequel della precedente, in cui l'autore intende recuperare le atmosfere della serie martiniana.


La Bella Addormentata è al centro della trama, che si dipana teoricamente a breve distanza dalla storia originale: Paperone decide di comprare il quadro dal museo di Baltimora e invia Paperino sul posto. La vicenda prende una piega inaspettata quando il quadro viene nuovamente rubato ed è proprio Paperinik a essere accusato. Alla fine, si scoprirà che il vero mandante del furto non è che il responsabile della sicurezza del museo e vengono rivelati degli intricati retroscena circa quest'opera: il quadro era stato venduto dal responsabile e sostituito con un falso, ignorando che di lì a breve il direttore si sarebbe deciso a cederlo; a quel punto, il responsabile della sicurezza aveva commissionato ai Bassotti il furto, per evitare che si scoprisse l’inganno; sono stati i Bassotti, poi, a rivenderlo a Rockerduck, che ne risultava in possesso all'inizio della prima storia; dopo che Paperinik l'aveva restituito al museo, e una volta che si era deciso di venderlo a Paperone, il responsabile della sicurezza aveva commissionato ai Bassotti un nuovo furto, per far sparire nuovamente le prove della sostituzione. Dunque, finora, non abbiamo visto che una contraffazione del dipinto e ignoriamo la posizione dell'originale.

Il mistero sulle sue sorti, però, non dura molto. Infatti, nelle tavole di raccordo del Classico Disney 523, Paperinik l'inafferrabile vendicatore (Gervasio/Molinari, 2021), si viene a scoprire che il dipinto si trova in possesso di... Cuordipietra Famedoro!


Per i non lettori dei Classici questa rivelazione avverrà in Paperinik e i giorni del disonore (Bertani, Gervasio/Baccinelli, 2022). Sheriduck e Paperinik si ritrovano alleati per scoprire dove sia l'autentica Bella Addormentata. A questo scopo, il diabolico vendicatore si infiltra in una prigione per partecipare all’evasione in cui è coinvolto il responsabile della sicurezza del museo di Baltimora, il quale lo porta nella tana del leone, ovvero l'arcimiliardario sudafricano. Lontano da casa e con quasi nessun gadget, Paperino riesce a rigirare la situazione a suo vantaggio e a riportare con sé l'oggetto del contendere. Finalmente, Paperone ha la possibilità di acquistare il dipinto originale e aggiungerlo alla sua galleria privata.


La Bella Addormentata fa un'incursione anche nelle avventure di Fantomius, durante il dittico La notte di Fantomius/L'alba di Fantomius (Gervasio, 2022), in cui funge da incipit per la vicenda. Col ritorno di Paperone in città, infatti, giungono anche i ricconi che intendono commerciare con lui. Tra questi, troviamo Doug Duckan (il cui discendente affronterà in futuro Paperinik), il quale è in possesso del famoso quadro, pronto a venderlo al magnate scozzese. Fantomius e i suoi sodali riescono, però, a trafugarlo, lasciandolo per tutta la durata dell'avventura a Villa Lalla. Durante la conclusione, Fantomius decide di farlo ritrovare alla polizia per benevolenza verso l'ispettore Pinko, a cui ne ha fatte passare tante nel corso dei racconti. Ritornato nelle disponibilità di Duckan, questi decide di cederlo al museo di Baltimora, invece che a Paperone, alla luce di un'offerta più vantaggiosa.


Una questione rimane da dirimere: qual è il motivo dell’interesse di Zio Paperone per la Bella Addormentata? Qualcuno potrebbe supporre che “la predominanza della tonalità verde evoc[hi] in lui il colore dei suoi amati dollarucci”, ma forse c'è di più... Dopo tanti andirivieni, la vera ragione verrà rivelata in Zio Paperone re del Klondike (Gervasio/Zanchi, 2022). L’avventura in cui Paperone torna nella terra dei pionieri e incontra di nuovo Doretta, Soapy Slick e i paesaggi della propria gioventù è un pretesto utile a farci addentrare nelle motivazioni del tycoon. La Bella Addormentata era un quadro appeso nel saloon Bolla d’Oro ai tempi della corsa all’oro e il Papero più ricco del mondo lo desiderava proprio perché legato al ricordo di Dawson e di Doretta.

Dopo altri tre anni, il viaggio della Bella Addormentata trova la sua ideale conclusione in Zio Paperone e le ultime lune dell’Agonia Bianca. Qui, Paperone è intenzionato a “restituire il passato al passato”, fare i conti con i suoi ricordi e anche con la Stella del Polo. Sarà per questo motivo che, avremo modo di scoprire alla fine del racconto, deciderà di donare il quadro, che tanto aveva penato per recuperare, alla sua vecchia fiamma, chiudendo un cerchio rimasto aperto da decenni.


Ora, per concludere il nostro excursus, ripercorriamo cronologicamente il peregrinare di questa leggendaria tela:

Trecento anni fa
  • Un artista ignoto (che alcuni esperti identificano in Teofrasto Fattaposta e altri in Sigismonda Saltalamacchia) dipinge con acrilico su pregiata carta-moneta filigranata la Bella Addormentata.

1896
  • Il quadro adorna le pareti del Bolla d'Oro di Dawson City.

1898
  • Il saloon va a fuoco e in qualche modo (tuttora ignoto) il dipinto viene salvato.

1930
  • La Bella Addormentata viene portata da Doug Duckan a Paperopoli;
  • Viene trafugata da Fantomius;
  • Viene ritrovata dalla polizia e restituita a Duckan;
  • Duckan la vende al museo di Baltimora, dove resterà per molto tempo.

Passato recente
  • Il responsabile della sicurezza del museo la vende a Cuordipietra Famedoro, sostituendola con una copia;
  • Il falso viene rubato dai Bassotti, su richiesta del responsabile;
  • I Bassotti lo vendono a Rockerduck;
  • Rockerduck decide di scambiare il dipinto, che crede originale, con Paperone;
  • Paperinik interviene e lo riconsegna al museo di Baltimora.

Presente
  • Paperone intende acquistare la Bella Addormentata dal museo, ma viene nuovamente rubata dai Bassotti;
  • Paperinik la recupera e scopre che si tratta di un falso;
  • Il vendicatore mascherato si infiltra tra gli uomini di Cuordipietra e recupera il quadro autentico, riconsegnandolo ai proprietari;
  • Paperone acquista finalmente la tela;
  • In memoria dei tempi andati, il bisbilionario decide di regalarla a Doretta Doremì.


© Disney per le immagini pubblicate.

giovedì 6 aprile 2023

Lo stato senza mappa (Sisti/Capovilla, 2023)

Nel numero di Topolino attualmente in edicola, il 3515, è presente (a grande richiesta dei lettori dopo l'apprezzamento della storia precedente) il seguito de L'esilio dei Van Coot, intitolato Lo stato senza mappa (Sisti/Capovilla, 2023).

Il giovane Cornelius disegnato da Simona Capovilla

Questo secondo episodio della saga Cornelius vede il protagonista proseguire la sua avventura lontano dalla natia New York, assieme ai compagni Percy (Perceval de Roquerduc) e Marmotta (Aloysius Luff). Sisti prosegue quindi il suo grande lavoro di studio e ricerca storico-geografica (come ci ha raccontato a partire dal minuto 30:31 della nostra video-chiacchierata, giustificando le varie scelte e ragionamenti), mentre Bigarella (impegnato in altri progetti) viene sostituito dalla valida Simona Capovilla (qui alla sua nona storia pubblicata, nonché la prima di così lunga durata).


Studi preparatori ad acquerello di Ivan Bigarella per i personaggi principali (2021)

Rimaniamo quindi in attesa di nuovi sviluppi di questa serie che, come si auspica Sisti, "potrebbe addirittura diventare il canone ufficiale dei Van Coot". A questo proposito, stona però l'errore presente per ben due volte nella pagina di riassunto firmata da Marco Nucci, che riporta il secondo nome del pioniere come "Emogene" invece di "Ermogene".

Dettaglio da una storia di futura pubblicazione in cui è ripreso il nome suggerito da Sisti

© Disney per le immagini pubblicate.

sabato 27 agosto 2022

L'esilio dei Van Coot (Sisti/Bigarella, 2022)

Solitamente, non scrivo di storie così nuove, ma  complice anche la recente pubblicazione della mia ricerca su Cornelius Coot sulla fanzine Rappet  non potevo non essere quantomeno incuriosito dall'annuncio di Cornelius – l'esilio dei Van Coot (Sisti/Bigarella, 2022), in edicola dal 24 agosto. Perciò, la mattina stessa di mercoledì, mi sono recato ad acquistare una copia del settimanale Topolino per potere arricchire il mio bagaglio personale su questo personaggio e per vedere se ci fosse qualcosa di interessante da riportare qui.

Il giovane Cornelius interpretato da Ivan Bigarella

Nata da un'idea di Alex Bertani, questa atipica avventura divisa in due episodi (presenti entrambi sullo stesso numero) è interamente ambientata nella New York del 1804 e vede come protagonisti un giovanissimo Cornelius Coot, alcuni suoi amici e la sua famiglia. Il primo dettaglio che salta all'occhio, presente anche nel titolo, è che il cognome del futuro fondatore di Paperopoli sarebbe Van Coot. La famiglia, composta dal padre Jeroen, la madre Els e lo zio Marteen, proverrebbe infatti dall'Olanda, mentre Cornelius stesso sarebbe invece nato nel nuovo continente.

Jeroen Van Coot

Els

Marteen Van Coot

Tra gli amici del pioniere, spicca un tale Perceval de Roquerduc, figlio di Honoré de Roquerduc, "uno dei paperi più facoltosi della città". Nonostante la somiglianza nel nome, non è al momento dato sapere se (e in quale eventuale modo) questi personaggi siano imparentati con il miliardario John D. Rockerduck o se si tratti invece di una coincidenza.

Perceval de Roquerduc

Honoré de Roquerduc

Un altro particolare notevole riguarda il nome completo del protagonista della storia: Cornelius Ermogene Van Coot. Si tratti infatti di un omaggio alla prima traduzione italiana del nome del personaggio, peraltro già reso dallo stesso Sisti in Paperino e la iella in passerella (Sisti/Barbucci, 1996).

"Cornelio Ermogene" nella prima versione italiana di Paperino e il maragià del Verdestan (Barks, 1952)

"Cornelius Ermogene Coot" in Paperino e la iella in passerella (Sisti/Barbucci, 1996)

Cornelius Ermogene Van Coot

Senza perdermi in anticipazioni (motivo per cui ho rimosso i dialoghi dalle vignette qui riportate), mi limito a evidenziare come questa nuova produzione si ponga in contrasto con storie come The Incredible Quest for Cooties (Kruse/de Jonge, 1991), in cui Cornelius lascia il vecchio continente assieme al fratello Johannes alla volta del nuovo mondo, o anche Paperino e il certame del nipotame (Pesce/Gula, 2008), nella quale un Cornelius bambino è in compagnia di un non meglio identificato zio (personaggio che non sembrerebbe esistere nel racconto di Sisti).

Cornelius e il fratello Johannes in The Incredible Quest for Cooties (Kruse/de Jonge, 1991)

Lo zio di Cornelius in Paperino e il certame del nipotame (Pesce/Gula, 2008)

Nel chiudere questo post, vi consiglio (se non l'avete fatto) di recuperare la storia perché è meritevole a livello di scrittura e disegni (e anche colorazione) e perché offre una prospettiva nuova e intrigante, ponendo luce su eventi e circostanze in precedenza taciuti. Sarei curioso di conoscere ulteriori sviluppi e maggiori dettagli sulla vita del pioniere, forse troppo spesso mostrato come un essere leggendario.

© Disney per le immagini pubblicate.