sabato 22 novembre 2025

Come si fanno i fumetti Disney oggi (parte seconda)

Ben ritrovati! Nel secondo episodio di questa nuova rubrica (se vi siete persi il primo, vi consiglio caldamente di recuperarlo!), Ville ci andrà a raccontare quale è stato il suo percorso per imparare a disegnare Paperino. Anche per questa occasione, l'artista ci ha condiviso preziosissimi retroscena e materiali. Buona lettura!

ALLA RICERCA DEL MIO PAPERINO
di Ville Tanttu

Come disegno Paperino?

Penso che rispondere a questa domanda mostrando i passaggi sarebbe un po' noioso, perché probabilmente tutti lo disegnano partendo dagli stessi elementi: un cerchio come testa, su cui poi aggiungere dettagli come il becco, gli occhi e il cappello da marinaio.

Forse, sarebbe più interessante riportare come ho imparato a disegnare Paperino come lo faccio oggi.

Come disegnavo Paperino a quattro anni

In realtà, disegno Donald fin da quando ero un bambino. Il primissimo disegno che ancora possiedo risale a quando avevo quattro anni! Più tardi, ho sviluppato uno stile che tradiva influenze molto evidenti dagli artisti italiani: Giorgio Cavazzano era il mio preferito e, così, ho iniziato a imitare il suo stile.

Pagina di un fan-comic che ho disegnato nel 2016

Quando mi sono posto l'obiettivo di vedere dei miei fumetti pubblicati, ho cominciato a esercitarmi provando uno stile che mescolasse quello italiano e quello nordico. La prima volta che ho contattato il mio attuale datore di lavoro, l'editore olandese DPG, i miei disegni sono stati rifiutati, ma mi hanno fornito una guida per studiare l'arte di Daniel Branca. In questo modo, avevo una direzione chiara da seguire.

Alcuni dei modelli realizzati da Daniel Branca forniti dall'editore

Dopo un po' di tempo (né al mio secondo né al terzo tentativo!), i miei disegni sono stati approvati e ho ricevuto esempi di come Carmen Pérez e Tony Fernández (artisti DPG esperti) si approcciano alle tavole, come una sorta di manuale.

Lavorando digitalmente, è più semplice immaginare le composizioni e correggere gli errori rispetto a quando si lavora su carta, perciò questo metodo è più indicato per un esordiente come me. In ogni caso, ho sempre una penna in mano e la uso per disegnare... proprio come chi lavora tradizionalmente!

Idea di una copertina con Paperino che faceva parte del mio portfolio

Come si è visto nella prima parte di questa rubrica, il mio direttore artistico e il mio editor esaminano i bozzetti delle pagine e segnano in rosso le parti che non si adattano ai design o che funzionerebbero meglio in qualche altro modo. 

Utilizzo una libreria di campioni dei personaggi che ho raccolto per aiutarmi a mantenere uno stile coerente; la cosa importante è non copiare direttamente i disegni di nessuno, ma cercare piuttosto di trovare espressioni e proporzioni che funzionino e che rimangano entro i limiti caratteristici dei fumetti Disney, in modo che il personaggio non vada fuori modello.

Un Paperino inedito realizzato per questa rubrica

Mi piace usare il colore blu perché solitamente le storie a fumetti venivano disegnate con matite blu. In questo modo, si poteva inchiostrarle direttamente e, quando si scansionava la fotocopia al computer, le linee blu scomparivano, senza doverle cancellare con una gomma rischiando di danneggiare l'inchiostro. Un ottimo esempio di un artista che lavora ancora in questo modo è Paco Rodriguez, un professionista di lunga data estremamente abile. Sono un grande ammiratore della sua arte!

Una volta approvati i bozzetti, inchiostro la pagina digitalmente. Devo fare attenzione durante questa fase affinché il risultato finale non sembri rigido. Quando si lavora in digitale, è facile cedere alla tentazione di raddrizzare e usare gli strumenti che il programma mette a disposizione, ma di solito è meglio disegnare il più possibile a mano libera: renderà la linea più rilassata. 

    Il mio disegno inchiostrato da Comicup (da H 2024-011)

Una delle mie prime tavole a fumetti è stata inviata a un inchiostratore esperto dello Studio Comicup per la rifinitura, così ho potuto imparare a inchiostrare correttamente la pagina. 

Ecco... è più o meno così che ho imparato a disegnare Paperino come lo faccio oggi!

© Disney per le immagini pubblicate.

martedì 11 novembre 2025

La Bella Addormentata, persa e ritrovata (di Pierpaolo Ciappetta)

In occasione della pubblicazione di Zio Paperone e le ultime lune dell’Agonia Bianca (Gervasio, Nucci/Bigarella, 2025), ideale conclusione del ciclo riguardante la Bella Addormentata, ho chiesto a un attento appassionato di tirare le fila del suddetto per mettere ordine tra le storie che ne fanno parte e per tracciare i numerosi spostamenti e i passaggi di proprietà di questo quadro dal misterioso passato. L'articolo che segue contiene spoiler di tutti i titoli presi in considerazione, quindi magari recuperateli prima di procedere. Buona lettura!

LA BELLA ADDORMENTATA, PERSA E RITROVATA
di Pierpaolo Ciappetta

Su Topolino 3650, torna a fare capolino tra le pagine del settimanale un artefatto che in breve tempo ha ricoperto sempre maggiore importanza, diventando il fulcro di quel progetto sincretistico attraverso cui Marco Gervasio ha fatto convergere la continuity donrosiana e le seminali storie di Guido Martina su Paperinik: la Bella Addormentata.


Per prima cosa, occorre ricordare cosa sia questo oggetto e ritornare alla sua introduzione, che risale all’ottava storia del diabolico vendicatore, Paperinik e la Bella Addormentata (Martina/De Vita, 1972). La Bella Addormentata è un quadro nelle mani di Rockerduck e bramato da Paperone, disposto a trovare un accordo col suo acerrimo rivale e a scambiarlo con la casa di Paperino, che si ritroverebbe senza un tetto sulla testa. Siamo nel pieno della fase vendicativa del Papero mascherato, quindi la soluzione che Paperino individua non può essere che utilizzare i trucchi di Paperinik per cercare di farsi giustizia da solo e far saltare il baratto. Alla fine dell'avventura, l'intervento di Paperinik rivelerà che il quadro posseduto da Rockerduck è in realtà l'oggetto di un furto perpetrato ai danni del museo di Baltimora. Epilogo: l'accordo tra i due magnati salta e l'opera viene riconsegnata ai legittimi proprietari.

Dopo qualche decennio, il quadro torna in Caccia a Paperinik (Gervasio/Cesarello, 2020), una storia che si pone come un vero e proprio sequel della precedente, in cui l'autore intende recuperare le atmosfere della serie martiniana.


La Bella Addormentata è al centro della trama, che si dipana teoricamente a breve distanza dalla storia originale: Paperone decide di comprare il quadro dal museo di Baltimora e invia Paperino sul posto. La vicenda prende una piega inaspettata quando il quadro viene nuovamente rubato ed è proprio Paperinik a essere accusato. Alla fine, si scoprirà che il vero mandante del furto non è che il responsabile della sicurezza del museo e vengono rivelati degli intricati retroscena circa quest'opera: il quadro era stato venduto dal responsabile e sostituito con un falso, ignorando che di lì a breve il direttore si sarebbe deciso a cederlo; a quel punto, il responsabile della sicurezza aveva commissionato ai Bassotti il furto, per evitare che si scoprisse l’inganno; sono stati i Bassotti, poi, a rivenderlo a Rockerduck, che ne risultava in possesso all'inizio della prima storia; dopo che Paperinik l'aveva restituito al museo, e una volta che si era deciso di venderlo a Paperone, il responsabile della sicurezza aveva commissionato ai Bassotti un nuovo furto, per far sparire nuovamente le prove della sostituzione. Dunque, finora, non abbiamo visto che una contraffazione del dipinto e ignoriamo la posizione dell'originale.

Il mistero sulle sue sorti, però, non dura molto. Infatti, nelle tavole di raccordo del Classico Disney 523, Paperinik l'inafferrabile vendicatore (Gervasio/Molinari, 2021), si viene a scoprire che il dipinto si trova in possesso di... Cuordipietra Famedoro!


Per i non lettori dei Classici questa rivelazione avverrà in Paperinik e i giorni del disonore (Bertani, Gervasio/Baccinelli, 2022). Sheriduck e Paperinik si ritrovano alleati per scoprire dove sia l'autentica Bella Addormentata. A questo scopo, il diabolico vendicatore si infiltra in una prigione per partecipare all’evasione in cui è coinvolto il responsabile della sicurezza del museo di Baltimora, il quale lo porta nella tana del leone, ovvero l'arcimiliardario sudafricano. Lontano da casa e con quasi nessun gadget, Paperino riesce a rigirare la situazione a suo vantaggio e a riportare con sé l'oggetto del contendere. Finalmente, Paperone ha la possibilità di acquistare il dipinto originale e aggiungerlo alla sua galleria privata.


La Bella Addormentata fa un'incursione anche nelle avventure di Fantomius, durante il dittico La notte di Fantomius/L'alba di Fantomius (Gervasio, 2022), in cui funge da incipit per la vicenda. Col ritorno di Paperone in città, infatti, giungono anche i ricconi che intendono commerciare con lui. Tra questi, troviamo Doug Duckan (il cui discendente affronterà in futuro Paperinik), il quale è in possesso del famoso quadro, pronto a venderlo al magnate scozzese. Fantomius e i suoi sodali riescono, però, a trafugarlo, lasciandolo per tutta la durata dell'avventura a Villa Lalla. Durante la conclusione, Fantomius decide di farlo ritrovare alla polizia per benevolenza verso l'ispettore Pinko, a cui ne ha fatte passare tante nel corso dei racconti. Ritornato nelle disponibilità di Duckan, questi decide di cederlo al museo di Baltimora, invece che a Paperone, alla luce di un'offerta più vantaggiosa.


Una questione rimane da dirimere: qual è il motivo dell’interesse di Zio Paperone per la Bella Addormentata? Qualcuno potrebbe supporre che “la predominanza della tonalità verde evoc[hi] in lui il colore dei suoi amati dollarucci”, ma forse c'è di più... Dopo tanti andirivieni, la vera ragione verrà rivelata in Zio Paperone re del Klondike (Gervasio/Zanchi, 2022). L’avventura in cui Paperone torna nella terra dei pionieri e incontra di nuovo Doretta, Soapy Slick e i paesaggi della propria gioventù è un pretesto utile a farci addentrare nelle motivazioni del tycoon. La Bella Addormentata era un quadro appeso nel saloon Bolla d’Oro ai tempi della corsa all’oro e il Papero più ricco del mondo lo desiderava proprio perché legato al ricordo di Dawson e di Doretta.

Dopo altri tre anni, il viaggio della Bella Addormentata trova la sua ideale conclusione in Zio Paperone e le ultime lune dell’Agonia Bianca. Qui, Paperone è intenzionato a “restituire il passato al passato”, fare i conti con i suoi ricordi e anche con la Stella del Polo. Sarà per questo motivo che, avremo modo di scoprire alla fine del racconto, deciderà di donare il quadro, che tanto aveva penato per recuperare, alla sua vecchia fiamma, chiudendo un cerchio rimasto aperto da decenni.


Ora, per concludere il nostro excursus, ripercorriamo cronologicamente il peregrinare di questa leggendaria tela:

Trecento anni fa
  • Un artista ignoto (che alcuni esperti identificano in Teofrasto Fattaposta e altri in Sigismonda Saltalamacchia) dipinge con acrilico su pregiata carta-moneta filigranata la Bella Addormentata.

1896
  • Il quadro adorna le pareti del Bolla d'Oro di Dawson City.

1898
  • Il saloon va a fuoco e in qualche modo (tuttora ignoto) il dipinto viene salvato.

1930
  • La Bella Addormentata viene portata da Doug Duckan a Paperopoli;
  • Viene trafugata da Fantomius;
  • Viene ritrovata dalla polizia e restituita a Duckan;
  • Duckan la vende al museo di Baltimora, dove resterà per molto tempo.

Passato recente
  • Il responsabile della sicurezza del museo la vende a Cuordipietra Famedoro, sostituendola con una copia;
  • Il falso viene rubato dai Bassotti, su richiesta del responsabile;
  • I Bassotti lo vendono a Rockerduck;
  • Rockerduck decide di scambiare il dipinto, che crede originale, con Paperone;
  • Paperinik interviene e lo riconsegna al museo di Baltimora.

Presente
  • Paperone intende acquistare la Bella Addormentata dal museo, ma viene nuovamente rubata dai Bassotti;
  • Paperinik la recupera e scopre che si tratta di un falso;
  • Il vendicatore mascherato si infiltra tra gli uomini di Cuordipietra e recupera il quadro autentico, riconsegnandolo ai proprietari;
  • Paperone acquista finalmente la tela;
  • In memoria dei tempi andati, il bisbilionario decide di regalarla a Doretta Doremì.


© Disney per le immagini pubblicate.

lunedì 3 novembre 2025

Un po' di chiarezza su The Greatest Comics Collection


Circa un mese fa, Panini Comics ha dato alle stampe un nuovo titolo che si va ad aggiungere al loro già vasto catalogo: The Greatest Comics Collection. Introdotta da un primo volume dedicato a Paperino, denominato Icona di stile, questa collana di libri cartonati si promette di costituire una pubblicazione imperdibile tanto per i collezionisti più esigenti quanto per i lettori che vogliono conoscere meglio i propri beniamini. Oltre a riproporre storie fondamentali per comprendere le caratteristiche dei protagonisti, le loro evoluzioni stilistiche e le diverse interpretazioni fornite negli anni dagli autori, ogni tomo è introdotto da un prezioso approfondimento di carattere storico e ogni singola avventura è attentamente presa in esame da esperti di calibro internazionale. Se questo non bastasse, vi sono pure interviste con autori e disegnatori!

Ora, come mai ho scritto "un po' di chiarezza"? Chi gira su internet potrebbe avere notato che opere simili a Icona di stile sono state distribuite un po' in tutta Europa. Come è possibile? La verità è che si tratta di un progetto (oserei dire il primo di questa portata e con queste caratteristiche) la cui produzione è centralizzata a livello mondiale e che viene poi fornito ai vari editori, con alcune possibilità di modifica sui contenuti in base alle eventuali esigenze. Per esempio, le versioni edite da Egmont presentano selezioni leggermente differenti delle storie e alcuni articoli scritti da redattori locali. La regia internazionale alla base dell'iniziativa spiega anche come mai i redazionali sono firmati da critici i cui nomi si incontrerebbero altrimenti difficilmente in serie nostrane.

Una panoramica delle edizioni internazionali già uscite di cui sono a conoscenza

La versione proposta da Panini Comics, con riferimento al primo numero (di cui sono stato chiamato a curare la revisione e l'adattamento delle traduzioni), risulta essere la più completa e contiene un articolo di introduzione al volume a cura di Jim Fanning, sedici articoli introduttivi alle storie a cura del sottoscritto, dello stesso Fanning e di David Gerstein e un'intervista al disegnatore spagnolo Paco Rodriguez svolta da me. Oltre ai contenuti già citati, una bellissima illustrazione originale di Ivan Bigarella, commentata dall'artista, e due pagine informative realizzate graficamente da Oreste Iavazzo su testi miei.

Forse, essendone coinvolto in prima persona, potrebbe sembrare che io sia di parte nel raccomandarne l'acquisto, ma credo di potere affermare in tutta onestà intellettuale che un prodotto del genere è assolutamente da prendere in considerazione. Ritengo che sia un'ottima occasione per avere storie intramontabili in un'edizione di qualità, accompagnate da un ampio contenuto critico di alto livello che va a coprire il copribile, rendendo di fatto ogni libro un saggio sull'argomento trattato. Non mancano nemmeno interessanti avventure da noi ancora inedite! Cosa desiderare di più?


In conclusione, ne approfitto per comunicarvi che sono disponibili da qualche giorno altri due volumi che ho avuto il piacere di curare per Panini: la Artist's Edition di Dragon Lords e una nuova veste per il classico Casablanca. Entrambi presentano una mia introduzione generale, materiale esclusivo e interviste ricche di aneddoti e curiosità ai grandi autori che hanno reso possibile l'esistenza di queste storie: Giorgio Cavazzano, Silvano Mezzavilla e Rudy Salvagnini.

© Disney per le immagini pubblicate.