venerdì 10 settembre 2021

Chi ha fondato Topolinia?

Dare un nome o un volto al fondatore di Topolinia non è un'impresa semplice, per una serie di ragioni. Innanzitutto, non esiste un corrispettivo di Carl Barks per l'universo dei topi, considerando che le strisce disegnate da Gottfredson erano destinate a una fruizione frammentata sui giornali quotidiani e non vi era quindi un tentativo di creare una continuità solida o un universo coerente. Manca quindi l'introduzione di una topolinesca Duckburg (Barks, 1944) e, similarmente, di un Cornelius Coot (Barks, 1952).

Il primo riferimento alla città dei paperi (Barks, 1944)

I personaggi disegnati da Gottfredson vivono infatti in una cittadina senza nome. Al centro rurale abitato da Mickey e co. negli anni '30 viene affidato il nome di Silo Center in una striscia del ciclo Topolino arciere (Gottfredson, 1931) e in una vignetta appartenente al ciclo Topolino e i due ladri (Gottfredson, 1932), nome che verrà recuperato solamente un'ottantina di anni più tardi in Just Like Magic (Gerstein/Kausler, 2011), dove viene citata come la città in cui viveva Oswald the Lucky Rabbit prima di finire a Wasteland (il mondo in cui è ambientato il videogioco Epic Mickey; in italiano: Rifiutolandia).

Riferimento a Silo Center nella striscia del 19 novembre (Gottfredson, 1931)

Riferimento a Silo Center nella striscia del 29 febbraio (Gottfredson, 1932)

Nel 1935, Paperino e Topolino (all'epoca appaiono assieme nelle strisce e vivono nella stessa città) abitano in un luogo piuttosto anonimo, chiamato appunto Hometown (città natale).

Hometown nella tavola domenicale del 23 giugno (Osborne/Gottfredson, 1935)

    Hometown nella tavola domenicale del 27 luglio (Osborne/Gottfredson, 1935)

Pare quindi chiara la mancanza di una necessità di instaurare delle fondamenta stabili e durature nel tempo che reggano insieme l'universo in cui sono ambientate queste prime avventure. Un timido tentativo di dare alla futura Topolinia un nome un po' più originale lo si ha nel ciclo di strisce conosciuto come Topolino e il mistero di Macchia Nera (DeMarris/Gottfredson, 1939). Qui, infatti, viene recapitata una lettera a Topolino (sotto il falso nome "Emanuel Spink"), che riporta Mouseville come nome della cittadina.

Mouseville nella striscia del 14 luglio (DeMerris/Gottfredson, 1939)

Trovo interessante notare come, in ognuno dei casi citati (pure nella prima indicazione di Duckburg a cura di Barks), il nome della città non venga espresso dai personaggi, ma ci venga invece mostrato mediante espedienti grafici (intestazioni su lettere o pacchi, cartelli stradali, cartelli della stazione ferroviaria, nome stampato su un vagone). A questo proposito, è d'uopo segnalare la striscia dell'8 febbraio 1955, facente parte del ciclo Topolino e Pippo cervello del secolo (Walsh/Gottfredson, 1955), in cui ancora una volta troviamo (ora sul titolo di un quotidiano) il nome Mouseville.

Mouseville nella striscia dell'8 febbraio (Walsh/Gottfredson, 1955)

Lungi dal diventare un'istituzione (al contrario della Duckburg utilizzata frequentemente da Barks e dagli autori successivi a lui), Mouseville verrà presto dimenticata per rimanere un semplice riferimento interno alla produzione, salvo poi venire rinominata Mouseton negli anni Novanta in seguito a una disputa legale con la Terrytoons di Mighty Mouse. Da segnalare, inoltre, che in molti paesi - come l'Olanda, la Germania, la Finlandia e, fino a qualche anno fa, il Brasile - Topolino e co. vivono proprio a Paperopoli, e non esiste alcun nome alternativo per Topolinia. Come è possibile quindi dare un nome o un volto al fondatore di una città che apparentemente non esiste?

Per rispondere a ciò, bisogna capire da dove proviene Topolinia. La risposta è: dalla produzione Disney italiana. In effetti, la prima attestazione di una città chiamata Topolinia (e non Paperopoli) proviene dalla nostrana Topolino nella valle dell'incanto (Martina/Anzi, 1952).

Il primo riferimento a Topolinia (Martina/Anzi, 1952)

Si tratta ancora di un tentativo acerbo poiché in questa Topolinia convivono Topolino, Paperino, il commissario Basettoni e zio Paperone. In Topolino e la doppia vigilia di Natale (Martina/Bottaro, 1955), abbiamo poi una simile ambientazione (compresenza di personaggi appartenenti a universi differenti) e il nome indicato è Topolinopoli (quasi un mix tra Topolinia e Paperopoli).

Topolinopoli (Martina/Bottaro, 1955)

Come è visibile, si tratta comunque di una fase intermedia, di un primo tentativo di definizione geografica, che avrà invece culmine e conferma nella storia Topolino imperatore della Calidornia (Scarpa, 1961), in cui, già dallo splash panel iniziale, vengono mostrate Topolinia e Paperopoli come due città ben distinte. Il dado è tratto!

Paperopoli e Topolinia come due città distinte (Scarpa, 1961)

Questa pubblicazione sancisce quindi (almeno per quanto riguarda la produzione italiana) l'esistenza di due luoghi fisici differenti: Paperopoli (la Duckburg barksiana) da una parte e la novella, tutta italiana, Topolinia dall'altra. Questo è essenzialmente il motivo per cui nessun autore statunitense ha mai sentito l'esigenza di raccontare la storia della città e del suo fondatore. Però, nonostante la laconica risposta fornita dalla redazione di Topolino sul numero 2535, sarebbe incorretto affermare che nessun autore in assoluto abbia mai provato a colmare questa lacuna.

"non si sa" chi sia il fondatore di Topolinia (Redazione Topolino, 2004)

In Topolino e la scia delle torpedini (Figus/Valussi, 1987), viene infatti menzionato un tale Harvey Esploribus come fondatore di Topolinia, ma purtroppo la sua statua è fusa ed è dunque difficile dargli un volto.

Harvey Esploribus (Figus/Valussi, 1987)

Successivamente, in Tip & Tap e il golf su misura (Concina/Cavazzano, 1992) e in Topolino e la gita dal futuro (Gagnor/Meloni, 2006), ci vengono mostrate statue di un innominato fondatore della città.

Il fondatore di Topolinia (Concina/Cavazzano, 1992)

Il fondatore di Topolinia (Gagnor/Meloni, 2006)

Come si può notare dalle immagini, le tre statue rappresentano chiaramente personaggi differenti e questo è dovuto, come si diceva in apertura, all'assenza di un corrispettivo del paperopolese Coot. Altri due fondatori di Topolinia fanno capolino in storie pubblicate nel 1995: Toponio McRatt, in Minni e il naufragio spaziale (Russo/Mottura, 1995), e Geremia Ratt, in Topolino e l'effetto trasmutatore (Panaro/DiVita, 1995).

Toponio McRatt (Russo/Mottura, 1995)

Geremia Ratt (Panaro/DiVita, 1995)

Credo sia utile soffermarsi su quest'ultimo personaggio poiché è l'unico, a differenza di Harvey, Toponio e dei fondatori senza nome, a essere ripreso una seconda volta, in Gli eroi di Monte Rattmore (Artibani/Mazzarello, 2018), dove Paperino lo ricorda come "uno dei fondatori di Topolinia".

Geremia Ratt (Artibani/Mazzarello, 2018)

Interessante a questo proposito notare come, nella recente serie Young Donald Duck, Topolino e Paperino frequentino una scuola chiamata "Jeremy Ratt School" a Topolinia. Nonostante non sia chiarito se la figura a cui è intitolata la scuola sia o meno collegata al fondatore della città, escluderei che si tratti dello stesso personaggio; anche perché, nella versione statunitense de Gli eroi di Monte Rattmore, il fondatore è stato reso come Jeremiah Ratt e non Jeremy.

Cercando dunque di rispondere alla domanda che dà il titolo a questo post, tenendo in considerazione tutte le informazioni riportate, mi sento di dire che, come nel caso delle Giovani Marmotte, Topolinia ha avuto più di un fondatore, tra questi: Geremia (o Jeremiah) Ratt, Toponio McRatt, Harvey Esploribus e almeno altri due di cui non conosciamo tuttora l'identità.

© Disney per le immagini pubblicate.

mercoledì 30 giugno 2021

L'albero genealogico della famiglia ROCKERDUCK

ATTENZIONE: Alcune delle soluzioni adottate nel presente albero sono state ripensate, aggiustate ed estese. Per una versione più recente, si rimanda qui.

Come già anticipato in questo post, sul finire del 2020 ho ripreso in mano bozze di alberi genealogici che avevo compilato nel periodo 2010-2013 e, in particolare, mi sono dedicato a completare quello della famiglia Rockerduck.

Una versione parziale è stata pubblicata sul numero 6 della fanzine francese Picsou-Soir ed è riportata qui sotto:

L'albero genealogico della famiglia Rockerduck come pubblicato su Picsou-Soir

Oggi invece vorrei proporvi una versione arricchita, con l'aggiunta ad esempio dei parenti in comune con Paperone menzionati qui, e offrirvi anche una sorta di tabella riassuntiva che elenchi le apparizioni di ogni personaggio. Per lo scopo di questa ricerca, ho deciso di utilizzare i nomi originali anglofoni dei vari parenti (dove disponibili) o, se possibile, delle probabili anglicizzazioni.

L'albero genealogico della famiglia Rockerduck in versione estesa



TABELLA DEI PERSONAGGI:

GENERAZIONE 0 (i pronipoti di ROCKERDUCK):


Ilary Duck: introdotta in Un gol a passo di danza (Pesce/Tosolini, 2009), ha la stessa età delle nipotine di Paperina e compare soltanto in un paio di storie scritte dallo stesso autore. 

Pepito Rockerduck: appare solamente in Paperino e l'isola col singhiozzo (Kinney?, Chendi/Gatti, 1972), ha la stessa età di Qui Quo e Qua e il suo nome italiano sembrerebbe essere un omaggio al personaggio Pepito di Bottaro.

Tre nipotini di Rockerduck: appaiono anch'essi solamente in una storia, Castles in the Sand (Sonnergaard, Dahlgård, Michelsen/Diaz Studio, 1984), hanno la stessa età di Qui Quo e Qua e (in base a quanto scritto sulla loro pagina INDUCKS) i nomi originali sarebbero Franklin Weems Youry, Patrick Carrol e Samuel Schwartz.

 

GENERAZIONE 1 (i nipoti di ROCKERDUCK):

 

Madre di Ilary Duck: non viene menzionata in alcuna storia, ma logicamente si tratta di una nipote di Rockerduck, dal momento che Ilary porta un cognome differente.

Padre di Pepito e dei tre nipoti: dal momento che i quattro (pro)nipoti di Rockerduck mostrano un'incredibile somiglianza, sono probabilmente figli dello stesso papero, di cui però non si ha alcuna informazione.

Ricky Rockerduck: compare in Rockerduck e il nipote migliore (Russo/Gatto, 1994) ed è un vecchio compagno di asilo di Paperino.

Nipote senza nome: appare in Paperino e la disfida dei discendenti (Figus/Abella Bresco, 1991).

 

GENERAZIONE 2:

 

John Davison Rockerduck: il motivo per cui questa ricerca è iniziata, non credo abbia bisogno di presentazioni; il nome Davison viene menzionato in storie recenti, come Nonna Papera in Operazione Bluguette (Sio/Tosolini, 2017) e Rockerduck e la filantropia contagiosa (Mastantuono, 2020).

Fratello di Rockerduck: nonostante non sia mai nemmeno menzionato, è logico supporre che si tratti del padre dei quattro personaggi elencati nella GENERAZIONE 1.

Ocagliostro XI: quarto cugino sia di Rockerduck che di Paperone, appare in Zio Paperone e il segreto di Ocagliostro (Dalmasso?/Tonna, 1978); il nome è un gioco di parole tra quello del Conte Cagliostro (alchimista realmente esistito) e la parola "oca". 

 

GENERAZIONE 3:

 

Howard Rockerduck: padre di Rockerduck e di suo fratello, il nome ci viene fornito in Il re di Copper Hill (Rosa, 1993); l'immagine utilizzata qui è invece tratta da An Interview with Rockerduck (Åstrup/Andersen, 2016).

Madre di Rockerduck: un'infermiera, soprannominata "Ciccia" in Zio Paperone e l'oro del Klondike (Martina/Scarpa, 1970). 

Nathaniel Rockerduck: defunto zio di Rockerduck che appare in flashback in Zio Paperone e l'arte della difesa (Dalmasso/Gatti, 1972) come "Nataniele Rockerduck".

Edgar J. Rockerduck: zio di Rockerduck nel ramo dell'edilizia, appare in flashback in Zio Paperone e la sfida del mattone (Macchetto/Camboni, 2000).

Soames Rockerduck: ricco zio di Rockerduck, introdotto in Duckburg, Year One (Korhonen, 2020) e apparso negli episodi successivi della stessa saga.

Eider Mallard: da un altro ramo dell'albero, zia sia di Rockerduck che di Paperone, viene introdotta in Qui, Quo, Qua e la provvidenziale zia Genoveffa (Kinney/Hubbard, 1974).

Morag McDuck: zia defunta, in comune tra Paperone e Rockerduck, in Zio Paperone e l'eredità indivisibile (Martina/Esposito, 1974); Rockerduck afferma che Morag fosse la nipote di suo nonno.

 

GENERAZIONE 4:

 

Nonno paterno di Rockerduck: padre di Howard, Nathaniel, Edgar e Soames, viene chiamato "Pokerdyck" in Zio Paperone e i cannoni del Mississippi (Martina/Scarpa, 1970). 

Prozio di Rockerduck: senza nome, appare in flashback in Zio Paperone e la beffa a sorpresa (Sarda/Ronchi, 1994).

Pat Von Concius: nonno di Rockerduck in Paperi & Papere - Dal diario di Paperina "Segreti di famiglia" (Rios/de Carvalho, 1992); il nome è chiaramente un gioco di parole sul nome brasiliano di Rockerduck, "Pataconcio", ma funziona anche come diminutivo di Patrick (nome di uno dei tre pronipoti). 

Zia di Rockerduck: probabilmente la madre di Eider Mallard, come descritto qui.

Molly Mallard: nonna di Paperone nel famoso albero genealogico di Don Rosa.

Marmaduke Mallard: lontano zio di Paperino menzionato in L'eredità di Paperino (Barks, 1949); l'immagine è opera del disegnatore Mathias Wennberg.


Ho deciso di terminare l'albero a questa generazione (nel grafico ve ne sono un paio ulteriori vuote giusto per completare la parentela con la famiglia Ocagliostro) per non dover andare troppo a ritroso nei secoli e inevitabilmente lasciare tantissimi spazi vuoti tra una generazione e l'altra per dover inserire soltanto quegli antenati citati sporadicamente. Senza comunque considerare gli avi presenti in Storia e gloria della dinastia dei Paperi, e dandomi come limite temporale il 1700 (escludendo quindi alcuni antenati che so esistere prima di tale data, ad esempio: Sir Sterlinduck, Sir Archibald McRocker, Long Rocker e Rojo el Duque), per completezza elenco una serie di altri parenti esclusi dalla grafica per i motivi di cui sopra:


Gamba di Ferro: pirata, appare in flashback in Zio Paperone e l'eredità controversa (Chendi/Bottaro, 1971).

      Greybeard Rockerduck: un altro pirata, viene ricordato in The Silver Doe (Halas, Kenner/Gil-Bao, 1986); il nome qui usato è un'anglicizzazione di quello presente nella traduzione olandese della storia, Grijsbaard Rockerduck.

Rocky Duck: inglese, vissuto a metà '800, compare in due immagini in Zio Paperone e la preziosa palla di caucciù (Sarda, Figus/Ferraris, 2005). 

      Jonas von Rockerduck: appare in flashback in Zio Paperone e il tesoro del Baltico (Korhonen/Cavazzano, 2012), ambientata nel 1792; il nome originale, fornitomi da Korhonen in persona, presenta una chiara discendenza tedesca; facendo una stima sull'età del personaggio (attestata sui 70 anni) e considerando uno span di circa 30 anni tra una generazione e l'altra, Jonas potrebbe essere lo zio del trisnonno di Rockerduck (che eventualmente potrebbe aver perso il "von" spostandosi nel Regno Unito o in America) o, se vogliamo considerarlo un antenato diretto, il quadrisnonno del miliardario.

  
Gamba di Ferro (Chendi/Bottaro, 1971)

Jonas von Rockerduck (Korhonen/Cavazzano, 2012)

Rocky Duck (Sarda, Figus/Ferraris, 2005)

© Disney per le immagini pubblicate.

martedì 22 giugno 2021

In memoria di PAT MCGREAL

Come forse vi è capitato di leggere da qualche parte, lo sceneggiatore americano Pat McGreal è venuto improvvisamente a mancare tre settimane fa. La notizia è passata un po' in sordina, io stesso l'ho saputo solamente qualche giorno dopo, ma potete recuperarla a questo link, dove Pat viene ricordato come "uno degli autori di fumetti Disney più prolifici degli ultimi trent'anni" e non solo.

Ho avuto la fortuna di intervistare Pat per questo blog nel 2010 e ricordo ancora oggi le sue risposte come particolarmente dettagliate e generose, come se avesse voluto condividere il più possibile del suo processo lavorativo. L'apprendere della sua dipartita mi ha sorpreso e intristito, non solo perché inaspettata o per la sua giovane età, ma anche perché solamente questo marzo ci siamo sentiti per qualche giorno in uno scambio di mail. Infatti, lui e la moglie Carol sono stati di nuovo molto gentili fornendomi i nomi originali che avevano pensato per i personaggi che appaiono in questa storia (mai stampata in USA o in Italia), indicandomi anche le motivazioni dietro ogni scelta, andando a mostrarmi come l'ispirazione dietro una cosa apparentemente casuale come il nome di un personaggio secondario sia in realtà parte di un processo creativo che coinvolge diversi testi (serie tv, film, personaggi della cultura popolare). Le informazioni da loro ottenute sono state poi in parte utilizzate per questo articolo; ma ancora abbiamo parlato di quest'altra storia (anch'essa tuttora inedita in USA e in Italia), menzionata qui.

Vorrei con questo tardivo post mandare un saluto affettuoso alla famiglia McGreal e ringraziare pubblicamente Pat per la passione che ha messo in ogni storia che ha scritto e per la disponibilità che ha sempre avuto nel parlarne e condividere il suo pensiero a riguardo.

sabato 22 maggio 2021

Quanti genitori per Nonna Papera?

In seguito al precedente post riguardante la famiglia di Nonna Papera, l'utente FrancOtta (che approfitto per ringraziare) mi segnala una storia di cui non ero a conoscenza, in cui la nostra Elvira ricorda i tempi della sua infanzia a casa Coot.

La storia in questione è Nonna Papera e la Gran Delizia dei Coot (Grandi/Del Conte, 2014) e non solo ci viene quindi confermata la discendenza di Nonna Papera da Cornelius Coot (qui riconosciuto come suo nonno), ma in un flashback vediamo pure i genitori di lei. Inoltre, guardando le tavole di Nonna Papera e gli ingredienti della festa (Sisti/Held, 2017), sembrerebbe che Valerio Held si sia ispirato proprio a questo design per ritrarre nuovamente questi personaggi.

La piccola Elvira assieme ai suoi genitori (Grandi/Del Conte, 2014)

Questa segnalazione mi dà perciò la possibilità di aggiungere a mia volta un'ulteriore fonte, trascurata nella precedente occasione per motivi di sinteticità; sto parlando di Nonna Papera e il tesoro del pioniere (Panaro/Rigano, 2006). Pure in questo caso infatti l'anziana papera ricorda la sua infanzia a casa e le visite del prozio Cirillo, e in un paio di vignette riusciamo perfino a scorgere i genitori della piccola Elvira.

Una piccola Elvira e genitori ascoltano i racconti del prozio Cirillo (Panaro/Rigano, 2006)

A questo punto, dando un occhio alle immagini riportate sopra, verrebbe logico chiedersi come comportarsi con questi genitori, così diversi graficamente gli uni dagli altri. In quale delle quattro soluzioni riportate nell'articolo precedente potremmo collocarli? Dovremmo forse considerarli come nuovi personaggi e trattarli quindi in modo differente?

La mia risposta a queste domande è in realtà molto semplice, e ci viene fornita direttamente dalle storie in questione (o, nel secondo caso, dalla produzione di Panaro in generale). Mi pare infatti logico che in entrambi i casi abbiamo a che fare con Clinton Coot e Gertrude Gadwall, i genitori di Nonna Papera mostrati da Don Rosa nel famoso albero genealogico della famiglia dei Paperi.

Gertrude Gadwall e Clinton Coot (Don Rosa, 1993)

Ragionando infatti delle fonti come opere autoriali, e quindi rintracciando un'intenzionalità da parte degli sceneggiatori in questione: nella storia di Grandi è reso esplicito il riferimento al canone donrosiano (Cornelius come nonno); mentre, sebbene nella storia di Panaro non ci venga fornito il cognome del prozio Cirillo, sappiamo (come riportato nei post precedenti) che la produzione dell'autore più volte ci fornisce conferma dell'appartenenza di Elvira alla famiglia Coot (v. Cornelius come nonno e Casey come fratello).

I motivi per cui essi appaiono in maniera differente possono essere molteplici, probabilmente i disegnatori non erano familiari con i ritratti proposti dal cartoonist del Kentucky o semplicemente non avevano idea del fatto che qualcuno già avesse mostrato i loro volti. D'altronde, questa non è la prima volta che qualcosa del genere accade; possiamo infatti ricordare a titolo esemplificativo il singolare caso del personaggio Si Bumpkin (vicino di casa, manco a farlo apposta, di Nonna Papera). 

Il Bumpkin canide di Strobl (Lockman/Strobl, 1958)

Introdotto nella storia Nonna Papera e le avventure in fattoria (Lockman/Strobl, 1958), Bumpkin presenta infatti nelle prime apparizioni un aspetto canino, ma, una volta preso in mano da Carl Barks (che non conosceva il rendering grafico conferitogli da Strobl e molto probabilmente credeva si trattasse di un personaggio nuovo, mai utilizzato in precedenza), diventa a tutti gli effetti una sorta di gallinaceo.

Il Bumpkin gallinaceo di Barks (Lockman/Barks, 1959)

Ma, ancora, se vi ricordate il post sui fondatori delle Giovani Marmotte: quanti diversi look sono stati assegnati a Cyrus P. Woodchuck nel corso degli anni, sia canini che paperini? Senza considerare che, in quello specifico caso, il disegnatore era sempre lo stesso: Bob Gregory.

Quindi, per concludere: trascurando le motivazioni dietro alle diverse rappresentazioni grafiche, i genitori di Nonna Papera proposti nelle due storie menzionate in questo articolo sono senza ombra di dubbio Gertrude e Clinton e, quindi, possiamo tranquillamente inserire le fonti all'interno di quella tendenza degli ultimi decenni che vede gli autori italiani rispettare il più possibile il lavoro di Don Rosa.

© Disney per le immagini pubblicate.

giovedì 29 aprile 2021

Paperone e Rockerduck: rivali e... parenti?

In un precedente articolo, pubblicato sul numero 20 della fanzine danese Rappet nell'ormai lontano 2012 (e riportato per intero qui in lingua inglese), investigavo la possibile relazione di sangue tra i due paperi più ricchi del mondo: Paperon de' Paperoni e Cuordipietra Famedoro; e, grazie all'aiuto dell'autore americano John Lustig, giungevo alla conclusione che essi sono in effetti collegati attraverso il fu prozio di Paperone, Patrizio. Oggi, dopo nove anni, proverò a definire se il ricchissimo zio di Paperino sia imparentato con un altro miliardario di Paperopoli: John D. Rockerduck, introdotto nella storia Zio Paperone e la superbenzina (Barks, 1961).

La prima apparizione di John D. Rockerduck (Barks, 1961)

Nonostante non venga più utilizzato da Barks, e negli Stati Uniti appaia soltanto in altre tre storie tra gli anni Settanta e gli anni Duemila, Rockerduck diventa presto un personaggio molto popolare in Europa, grazie soprattutto alla produzione italiana e a quella del Disney Studio Program, che sviluppa storie complete e script per i mercati non-statunitensi. Proprio in questo contesto, nasce la figura di zia Genoveffa, creata nel 1973 da Dick Kinney e Al Hubbard (già "padri" di personaggi come Paperoga, Dinamite Bla, 01 Paperbond e Bella Quack). Il nome originale della zia (che adotterò da qui in seguito) è Eider, da non confondere però né con lo zio Eider di Paperino menzionato in Paperino e il falco (Barks, 1944) né con lo zio Eider di Nonna Papera menzionato in Qui, Quo e Qua e l'oro del 1850 (Barks/Wright, 1972). 

 

Zia Eider alla sua prima apparizione (Kinney/Hubbard, 1974)

Durante la sua prima apparizione, nella storia Qui, Quo, Qua e la provvidenziale zia Genoveffa (Kinney/Hubbard, 1974), viene introdotta come una signora anziana piena di buone intenzioni, ma piuttosto distratta e pasticciona. Da notare come qui interagisca solamente con i nipotini, che la chiamano appunto "zia". Kinney userà nuovamente il personaggio in altre due occasioni: Zio Paperone e la scarpinata ecologica (Kinney/Rota, 1975) e Zio Paperone e i capricci della Numero 1 (Kinney, Pezzin?/Cavazzano, 1975); in entrambi i casi, zia Eider è presentata come zia sia di Paperone che di Rockerduck, suggerendo che i due siano in qualche modo imparentati. Ad ogni modo, questa relazione non viene approfondita e la papera apparirà soltanto un'altra volta nei fumetti, facendo un breve cameo (senza battute) in una vignetta di Fight of the Bumblebees (Jensen/Andersen, 2013). 

La zia Eider di Cavazzano (Kinney, Pezzin?/Cavazzano, 1975)

Il cameo di Eider, ultima sua apparizione al momento (Jensen/Andersen, 2013)

Qui, però, succede qualcosa di interessante. Nella storia Zio Paperone e la stella di Burbank (?/Rebuffi, 1974), sempre proveniente dallo Studio Disney e pubblicata solo un paio di mesi dopo il debutto di Eider, ci viene presentata un'altra anziana papera chiamata Genoveffa. Mentre non è chiaro se l'intenzione fosse quella di utilizzare lo stesso personaggio (il design generale è piuttosto differente), le due parenti condividono effettivamente qualche caratteristica (ad esempio, sono entrambe miopi). L'unica apparente incongruenza è che viene chiamata "zia" solamente dai nipotini (come di fatto Eider ne la provvidenziale zia Genoveffa), mentre Paperone si riferisce a lei come "cugina" e Rockerduck, che comunque interagisce con la signora durante la storia, non sembra affatto esserne collegato.
 

Zia Genoveffa, un altro personaggio? (?/Rebuffi, 1974)

La mia idea personale è che Eider non possa letteralmente essere la zia di entrambi poiché questo li renderebbe cugini di primo grado e, nonostante potrebbe essere un bel colpo di scena, sarebbe in netto contrasto con decadi di produzione fumettistica e, inoltre, ad essere onesti, temo che avrebbe ben poco senso. Da qui, suggerirei che Eider sia più lontana; ad esempio, potrebbe essere la figlia di una non-meglio-specificata prozia di Rockerduck e di un prozio di Paperone. Per quest'ultimo, inoltre, prenderei in prestito l'identità da L'eredità di Paperino (Barks, 1949). Nella storia, infatti, Paperone spedisce mille dollari a Paperino fingendosi un vecchio zio chiamato Marmaduke Mallard; nonostante questo nome sembri essere inventato, nulla ci vieta di pensare che il magnate possa averlo comunque preso da un suo parente deceduto. 

Marmaduke Mallard (Barks, 1949)

In questo modo, essendo Eider la figlia del prozio e della prozia dei due miliardari, la parentela tra questi ultimi risulterebbe solamente acquisita, rendendo di fatto lei l'unico collegamento reale tra loro. Inoltre, questo grado la renderebbe tecnicamente una loro cugina (sebbene di una generazione precedente), in modo che essi possano chiamarla indistintamente "zia" o "cugina" (come appunto fa Paperone ne la stella di Burbank).

Ma Eider Mallard sarebbe davvero l'unico collegamento tra i due? Non secondo Guido Martina (1906-1991), uno dei più prolifici sceneggiatori di fumetti Disney di tutti i tempi. Infatti, più di una volta all'interno della sua vasta produzione, Martina ha rivelato una parentela tra loro. In ordine:

  • In Zio Paperone e l'eredità indivisibile (Martina/Esposito, 1974), i due sono entrambi eredi di tale zia Guendalina McDuck (Morag McDuck nella ristampa inglese). Paperone sostiene che lei fosse la figlia di un cugino di Roger McDuck, un suo antenato; più avanti nella storia, Rockerduck afferma che lei fosse la nipote di suo nonno, mentre Paperone la asserisce zia di suo bisnonno. Considerare vere entrambe le relazioni è impossibile perché creerebbe una decisa incoerenza riguardo alle età dei due rivali e sarebbe impossibile per Guendalina/Morag essere collegata a loro in entrambi i modi: potrebbe infatti benissimo essere la cugina di uno dei genitori di Rockerduck (come infatti sostiene il miliardario in bombetta), ma questo la renderebbe ovviamente troppo giovane per essere contemporaneamente la pro-pro-prozia di Paperone.

Guendalina McDuck (Martina/Esposito, 1974)

La parentela impossibile


Zia Pulcheria (Martina/Del Conte, 1978)

  • Ancora una volta, in Zio Paperone e il ritorno alle origini (Martina/De Vita, 1980), i due magnati sono imparentati con un certo Duckpaper McPaperduck. L'esatto grado di parentela tra i tre è difficile da stabilire, dal momento che Paperone letteralmente mangia i documenti genealogici forniti dal notaio, ma, alla fine della storia, il vecchio Duckpaper (che in realtà si scopre essere ancora in vita) chiama Rockerduck "nipote", autoproclamandosi quindi una qualche sorta di zio. 


Duckpaper McPaperduck (Martina/De Vita, 1980)

Al di fuori della produzione martiniana, la parentela tra i due ricconi è suggerita anche in Zio Paperone e il segreto di Ocagliostro (Dalmasso?/Tonna, 1978). Qui, sono entrambi quarti cugini di Ocagliostro XI, ultimo discendente dell'alchimista Ocagliostro (chiaramente ispirato alla figura di Cagliostro, con l'aggiunta della parola "oca" nel nome); questo significherebbe che i bisnonni dei due facoltosi paperi dovevano essere primi cugini di un possibile Ocagliostro VIII, anche in modo indipendente l'uno dall'altro.

Ocagliostro XI (Dalmasso?/Tonna, 1978)

Quindi, per rispondere alla mia domanda iniziale: Paperone e Rockerduck sono imparentati? La risposta è sì. Nonostante tutte le storie a cui ho fatto riferimento in questo saggio risalgano agli anni '70, un tempo in cui la vera essenza di questo rivale si stava ancora sviluppando, trovo la connessione attraverso zia Eider molto accettabile e sicuramente la più probabile tra quelle elencate, e ritengo che non alteri la competizione tra i due né la renda meno credibile. Anche la parentela con la famiglia Ocagliostro mi sembra accettabile, dal momento che risalirebbe a cinque generazioni precedenti e quindi non inciderebbe in modo particolare sui loro contrasti (anche perché la vedo appunto come una parentela comune, ma indipendente l'una dall'altra). Faccio invece molta più fatica a trovare un senso ai parenti proposti da Martina, specialmente Duckpaper McPaperduck e zia Pulcheria/Gawdensia, poiché le relazioni presentate sono molto vaghe e contraddittorie e quindi sarebbe più facile accettarli come parenti lontani, senza preoccuparsi troppo della loro disposizione all'interno dell'albero genealogico (anche se qualcuno sta provando a farlo). 

Le cose sono differenti, e un pochino più semplici, quando si tratta della parentela che i miliardari hanno con la zia Morag McDuck. Lasciando perdere la strana dichiarazione di Paperone che la vuole sua pro-pro-prozia (potrebbe esserselo inventato per fare innervosire Rockerduck, anche perché in realtà non sembra conoscerla precedentemente alla sua dipartita), abbiamo in realtà due indizi importanti all'interno della storia che ci permettono di darle una collocazione più precisa nell'albero genealogico:

    - era la figlia di un cugino di Roger McDuck;
    - era la nipote del nonno di Rockerduck.

Innanzitutto: chi sarebbe Roger McDuck? Nella versione italiana della storia, la domanda rimane senza risposta e viene nominato come un generico "antenato"; ma, nella versione inglese (pubblicata nel sesto volume della Donald Duck Fun Library, nel 1978), uno dei nipotini specifica che Roger era nientemeno che il bisnonno di Paperone.

Roger McDuck era il bisnonno di Paperone

Dall'altra parte: essendo la nipote del nonno di Rockerduck, Morag sarebbe prima cugina di uno dei suoi genitori.

Morag era la nipote del nonno di Rockerduck


Ma questo genererebbe un problema, dal momento che tale collegamento la porrebbe una generazione sotto rispetto a quella in cui si troverebbe se fosse la figlia del primo cugino del bisnonno di Paperone; per risolvere la questione, suggerirei che lei sia la figlia di un procugino primo di Roger McDuck. In questo modo, sarebbe figlia di una prozia di Rockerduck e bisnipote di uno zio di Roger McDuck (vale a dire un pro-pro-prozio di Paperone).

Uno schema genealogico semplificato che racchiude le parentele trattate in questo post

© Disney per le immagini pubblicate.

Ringrazio l'utente farmspirit del forum The Feathery Society per la digitalizzazione dello schema genealogico (aggiornato secondo questo post)