Classe 1980, Fernando Ventura si occupa a diverso titolo di fumetti Disney per il mercato brasiliano e quello statunitense. Conosciamolo meglio.
SC: Simone Cavazzuti
FV: Fernando Ventura
SC: Nel corso degli anni, ti sono stati riconosciuti crediti come autore, artista, inchiostratore, colorista, traduttore... e sei anche uno dei coordinatori dell'INDUCKS. Come sei finito a realizzare fumetti? È ciò che volevi fare da bambino?
FV: Fin da quando ero bambino, volevo lavorare con i fumetti Disney. Uno dei miei insegnanti di fumetto è stato Waldyr Igayara de Souza, che aveva scritto e disegnato le storie di Joe Carioca negli anni Sessanta e successivamente era stato direttore del gruppo delle riviste per bambini alla Abril. Immaginavo che avrei solo scritto e disegnato, ma la produzione dei fumetti Disney è stata incostante negli ultimi anni, perciò ho provato a specializzarmi anche in altre fasi del lavoro.
SC: Quale è la parte che preferisci del tuo lavoro?
FV: La parte migliore è vedere finalmente pubblicate le proprie storie in edicola (che è anche il momento in cui sei sicuro che verrai effettivamente pagato per il tuo lavoro).
Prima tavola di O Réptil Devorador (Ventura, 2000), la prima storia Disney di Ventura pubblicata |
SC: Da quando hai cominciato a lavorare con i personaggi Disney, quali sono quelli che hai preferito?
FV: All'inizio, oltre a José Carioca, ebbi la possibilità di disegnare anche fumetti di Topolino e Paperino. Mi piace anche lavorare con personaggi più oscuri, come il coccodrillo Vecchio Tom (che alla fine è diventato l'animale domestico di José Carioca) e il merlo indiano Gancio.
SC: Cosa pensi sia cambiato nel corso degli anni?
FV: A proposito delle mie matite, credo che i miei personaggi siano ancora espressivi oggi, ma ho una maggiore padronanza narrativa e di composizione delle storie.
SC: Noto che hai realizzato delle incredibili colorazioni di storie classiche (Gottfredson, Taliaferro, Scarpa, Strobl...) e apprezzo davvero il fatto che abbiano un tocco moderno (con, per esempio, le varie gradazioni di colore e l'utilizzo delle ombre), pur combinandosi perfettamente con l'inchiostrazione originale, rispettando i bellissimi disegni. Come hai trovato questo equilibrio?
FV: Le storie che ho colorato per il mercato estero sono state curate da David Gerstein. In generale, mi piacciono molto i colori originali, perciò siamo giunti a un accordo di utilizzarli come base quando fosse stato possibile, ma anche applicando alcuni tocchi più moderni. Non bisogna lasciarsi ingannare dalla tavolozza di colori apparentemente infinita di Photoshop: è necessario pensare in termini grafici perché non tutti i colori che stanno bene sullo schermo stanno altrettanto bene stampati.
Colori di Ventura per Paperina testimone oculare (Scarpa, 1966) e The Catch (?/Strobl, 1974) |
SC: Quali sono gli autori e artisti (sia brasiliani e stranieri) ai quali sei stato più esposto durante la tua crescita? E quali sono quelli che ti hanno segnato maggiormente?
FV: La Abril ha pubblicato fumetti Disney da tutto il mondo in Brasile per quasi 70 anni, perciò ho sempre avuto accesso ai lavori dei più conosciuti autori e artisti Disney. Ad ogni modo, le mie più grandi influenze sembrano provenire dalla scuola brasiliana, specialmente dai disegni di Renato Canini degli anni Settanta e dalle sceneggiature di Arthur Faria Jr. degli anni Ottanta e Novanta. Apprezzo particolarmente anche artisti con tratti "strani", come Jim Fletcher (artista di varie storie con le streghe), Kimura (Paperone) e Frank Grundeen (Pico de Paperis). Oggi, il mio autore/artista preferito è forse il finlandese Kari Korhonen: le sue storie sono sempre le prime che leggo!
SC: A che punto è la produzione di fumetti Disney in Brasile? Quale ruolo hai al suo interno?
FV: La casa editrice Abril ha pubblicato i fumetti Disney in Brasile tra il 1950 e il 2018. Oggi, la licenza è divisa tra Panini (pubblicazioni per collezionisti) e Culturama (pubblicazioni periodiche). Sto traducendo le storie straniere per entrambi gli editori e colorando le nuove storie di José Carioca prodotte da Culturama.
SC: Potresti spendere qualche parola sulla guida che hai realizzato per scrivere storie Disney?
FV: Quel periodo (2012-2016) ha rappresentato un momento unico nel quale l'unica indicazione degli editori era che le storie dovessero essere le più divertenti possibile. La guida serviva come un promemoria per gli autori di lasciare da parte il politicamente corretto e provare a rischiare un po' di più, ma anche di evitare giochi di parole, satira o di datare i fumetti. Un'altra curiosità è che potevamo utilizzare qualsiasi stile di abbigliamento per José Carioca che credessimo adatto per la sceneggiatura. Questo è il motivo per cui, nelle storie di quel periodo, appariva con aspetti differenti.
SC: Quale è l'importanza di uno strumento come l'INDUCKS?
FV: Come negli altri paesi, per molti anni, gli autori dei fumetti Disney brasiliani non venivano accreditati. Ho sempre voluto sapere chi ci fosse dietro a tutti quei fumetti che amavo così tanto e probabilmente ho speso più tempo a ricercare chi fossero quelle persone che a creare le mie storie. È stato possibile rendere disponibili queste informazioni grazie ad Arthur Faria Jr., che, oltre a essere egli stesso un eccellente autore, è anche il coordinatore delle pubblicazioni brasiliane all'INDUCKS e ha strutturato tutte queste informazioni all'interno del database. Grazie a questo sforzo, molti autori sono emersi dall'anonimato. Ciò che mi piace di più dell'INDUCKS è che tutte le storie e tutti gli autori hanno la medesima importanza, e non finisco mai di scoprire nuove informazioni!
SC: A cosa stai lavorando al momento?
FV: Ho scritto una serie di articoli sui fumetti Disney brasiliani per una convention accademica annuale (Jornadas Internacionais das Histórias em
Quadrinhos) che spero di raccogliere sotto forma di libro in futuro. Oltre al mio lavoro per Panini e Culturama, ho anche riorganizzato il mio portfolio e buttato giù qualche idea per nuove storie che intendo mettere su carta un giorno.
Bellissimo omaggio realizzato da Ventura in occasione della nostra chiacchierata |
© Disney per le immagini pubblicate.
interessante come sempre! le storie brasiliane di José Carioca mi hanno sempre affascinato
RispondiEliminaLe tue interviste sono sempre molto interessanti e ben strutturate. Conosoco poco il personaggio che José Carioca forse perché in Italia è stato ripreso molto poco e leggendo principalmente fumetti Italiani mi sono persa qualcosa. Proprio per questo è stato molto bello leggere questa intervista, è incredibile come di paese in paese la produzione Disney cambi radicalmente.
RispondiEliminaTi ringrazio per il complimento. Le storie di José Carioca erano sempre le mie preferite quando leggevo il Mega (da lì comprai pure il dvd di Saludos Amigos e de I tre caballeros) e poterne parlare con qualcuno che le ha realizzate è stato un modo per fare luce su produzioni distanti dalla nostra.
EliminaChe poi, a ben vedere, è sempre stato il senso di questo blog, considerando che, solo nei primi suoi quattro mesi di esistenza (nell'ormai lontano 2010), avevo già intervistato nomi come Michael e Janet Gilbert, Kari Korhonen, Pat McGreal e Stephen DeStefano, autori e artisti con un passato (e presente) importante, ma che in Italia non erano (purtroppo) ben conosciuti.
Se poi aggiungiamo che quest'anno José Carioca festeggia 80 anni, il disegno che Ventura ha realizzato per la nostra chiacchierata assume anche un significato celebrativo.