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giovedì 16 ottobre 2025

Una mia storia su Topolino?

Premessa: il seguente articolo è un po' diverso dal solito, pertanto invito chiunque a leggerlo fino in fondo per evitare di averne una comprensione parziale o errata. Non è mia intenzione screditare uno dei miei autori preferiti, che, nel corso degli anni, mi ha fatto ridere e sorridere con geniali trovate che hanno, a mio avviso, quasi sempre alzato la qualità media dei numeri del libretto in cui erano presenti. Si tratta solamente di un piccolo post da appassionato contento di averne in qualche modo influenzato il lavoro e spero che le mie parole non vengano equivocate o travisate. Ciò precisato, buona lettura!

È il 28 settembre 2023 e mi trovo in video-chiamata su Teams per intervistare Corrado Mastantuono per il mio canale YouTube. La nostra chiacchierata dura quasi un paio di ore e, prima di salutarci, decido di raccontare a Corrado un'idea svolazzante che ho avuto per una possibile storia del suo ciclo Papersera News che mi piacerebbe tantissimo vedere sviluppata da lui, con il suo personalissimo tipo di umorismo. In parole povere, riguarda un'ex-promessa del giornalismo investigativo ormai ridotta ad anziano stagista del quotidiano di Zio Paperone, costretta a seguire gli strampalati ordini impartiti da Paperino e Paperoga prima di un inevitabile rientro in pista... Corrado è attento, partecipe, fa domande, reputa il concetto "molto interessante per un inizio di storia" e comincia ad abbozzare in diretta una sorta di struttura del racconto, commentando: "Probabilmente lo sfrutterò come spunto".

Passano due mesi, monto l'intervista, la carico online e, nel frattempo, rimugino su quell'idea. Intendo metterla giù per bene, renderla più coesa e completa e butto giù una specie di "soggetto" più definito, con un inizio uno svolgimento e una fine, in cui presento una trama lineare e descrivo alcune scene con precisione. Praticamente, si tratta degli stessi fatti discussi in video, solo più "in ordine". Invio questo trattamento a Corrado via e-mail in data 26 novembre 2023, ma non ricevo alcuna risposta.

Avanti veloce a luglio 2025. Mi torna in mente quella potenziale storia. Penso: "Peccato che Mastantuono non abbia mai risposto, la vedevo proprio nelle sue corde!" D'altronde, si tratterebbe di una storia di Papersera News, e tanto (unito al fatto che io non sono un autore) mi frena dal pensare di proporla direttamente alla redazione. Solo lui la potrebbe realizzare. Chissà, forse un giorno...

Poi, la svolta: il 13 luglio, l'autore di Blue Peaks Valley pubblica una foto su Instagram in cui si intravedono alcune tavole di un nuovo progetto, accompagnate da una didascalia sibillina: "Stampa laser di un lavoro di prossima uscita". A un follower ignaro non possono dire nulla, ma appena le vedo riconosco immediatamente un'ambientazione familiare. Ci sarebbe tutto: il passato, il giornalista trionfante all'interno della sua redazione... sembra di vedere ciò che gli avevo suggerito trasformato in disegni. Non vedo l'ora che la storia veda la luce per vedere se effettivamente sia lei e come, nel caso, sia stata sviluppata.

L'incipit della storia nell'e-mail inviata a Corrado Mastantuono

Quindici ottobre: la storia è in edicola. Essendo abbonato al settimanale, ho avuto modo di leggerla già il giorno prima. I miei sospetti erano fondati... più o meno. C'è il flashback di due tavole in seppia che celebra i traguardi del giornalista di inchiesta, e lo vediamo persino anziano nel presente come galoppino di Paperino e Paperoga! Per sei delle ventiquattro pagine totali, la storia si dispiega quasi esattamente come mi ero immaginato due anni fa, poi la trama prende una strada alternativa. La ragione per cui il protagonista aveva dovuto interrompere la sua promettente carriera è differente da quella a cui avevo pensato io, e lo è pure il finale. Corrado ha fatto un ottimo lavoro di character building ed è riuscito a spiazzare persino me! 

Un altro estratto dal mio "soggetto" seguito dall'autore (nella storia pubblicata non c'è spazio per le richieste sciocche dei cugini!)

Arrivati a questo punto, non penso sia necessario chiarire che il titolo del post è un po' clickbait: no, non c'è una mia storia su Topolino. Tuttavia, ciò che è vero è che vi è una storia le cui premesse sono farina del mio sacco. Per evitare qualsiasi tipo di fraintendimento, ci tengo a ribadire che l'intento del post odierno non vuole essere affatto polemico o in alcun modo "accusatorio", ma che, trattandosi questo blog di un mio personale spazio online, mi premeva raccontare questa simpatica curiosità dal mio punto di vista, dal punto di vista di colui se non fosse stato per il quale questa vicenda nello specifico molto verosimilmente non sarebbe nemmeno esistita. 

Stimando e apprezzando molto il lavoro di Mastantuono (tanto da acquistarne anche la divertente autobiografia), non posso che sentirmi onorato dal fatto che abbia trovato i miei spunti così funzionali e in linea con il suo stile al punto da imbastirci una nuova avventura (che, diciamocelo, era il mio desiderio quando glieli ho esposti la prima volta), condita con le sue brillanti gag e con il suo modo di raccontare che tanto ci piace. Solo, mi dispiace un pochino non avere avuto un minimo di avviso in questi due anni del fatto che l'idea fosse stata di fatto sfruttata, visto che l'autore è in possesso sia del mio indirizzo e-mail sia del mio numero di telefono e che, in altri contesti, non ha avuto problemi a farne uso. Come specificato fin da subito, ho fornito volontariamente l'idea all'autore senza pretendere nulla in cambio, solo per il piacere di vederla rielaborata da lui, ma avrei apprezzato un simbolico ringraziamento o, quantomeno, una comunicazione che mi avvertisse del fatto che il racconto fosse in lavorazione. Chissà, forse non voleva rovinarmi la sorpresa...

In conclusione: alcune delle vignette ispirate al mio spunto.


© Disney per le immagini pubblicate.
Come dichiarato nel corso del post, Corrado Mastantuono non ha mai risposto all'e-mail di cui si vedono due estratti, pertanto non posso sostenere con certezza che la abbia effettivamente letta (nonostante abbia letto e risposto con incredibile solerzia a comunicazioni successive). In ogni caso, quanto è presente negli screenshot qui pubblicati era già stato oggetto del pitch in video-chiamata, perciò posso confermare senza ombra di dubbio che l'abbia recepito (e pure commentato) in quella precedente occasione. Ho deciso di caricare le immagini piuttosto che il filmato solo per una questione di praticità e perché l'idea era esposta in maniera più ordinata, ma mi riservo di condividere anche quel materiale in un secondo momento, qualora si dovesse rendere necessario.

martedì 8 agosto 2023

La fortuna di Gastone

Gastone Paperone è indubbiamente il papero più fortunato del mondo, ma come mai la Dea Bendata lo corteggia così sfacciatamente? Da cosa deriva la sua buona stella? Lo studioso barksista John Nichols, in un articolo pubblicato nel 1985, suggeriva che la risposta andasse cercata nel ramo paterno della sua famiglia, illustrando come già il nonno di Gastone (Gemstone Gander) fosse stato cacciato dall'Irlanda a causa della sua enorme buona sorte (Gemstone’s the reason Gladstone’s family wound up here. He won the Irish Sweepstakes five times, and finally had to come over here to find a lottery they’d let him enter. Got to the point he wasn’t allowed to buy a ticket for the Irish one”).

Questa teoria non ufficiale trova riscontro in almeno tre storie Disney regolarmente pubblicate: Paperino e il festival dei paperi (?/Strobl, 1955), Le GM e l'aspirante Marmotta (Gregory, 1981) e la striscia giornaliera del 28 ottobre 1992 (Knighton, 1992). Nelle prime due, infatti, veniamo a conoscenza di due nipotini e due cuginette di Gastone estremamente fortunati e, in entrambi i casi, viene riconosciuto che la fortuna scorre nella loro famiglia. Nella striscia del 1992, invece, Gastone ricorda il cugino Badluck Gander, considerato la pecora nera della famiglia poiché ha vinto la lotteria di stato soltanto due volte. Per completezza, si menziona anche il fortunato nipote Gastoncino, da Qui, Quo, Qua e il cugino Gastoncino (Russo/Comicup Studio, 1992).

La fortuna scorre nella famiglia Paperone (Gander)

Quindi, considerate le affermazioni di Gastone e di Qui Quo e Qua, e l'effettiva fortuna dei parenti di Gastone, l'ipotesi proposta da Nichols non risulta tanto campata per aria e, anzi, sembra avere molto senso che — per qualche ragione — i componenti della famiglia Gander conservino questa caratteristica.

Se non fosse che, nel 1998, Don Rosa arriva a dare una propria spiegazione al fenomeno. Nella storia Paperino e lo scalognofugo triplo (Rosa, 1998) — che, tra l'altro, ho analizzato per il volume del Premio Papersera del 2011, dedicato al cartoonist del Kentucky  —, apprendiamo che Gastone eredita la sua fortuna nientemeno che dalla madre, Daphne, a sua volta fortunata a causa di un segno benevolo (lo scalognofugo del titolo) dipinto sul granaio della fattoria di Nonna Papera.

La spiegazione del simbolo

La fortuna ereditata dalla madre

Questa, dunque, la spiegazione ufficiale. Almeno, fino alla settimana scorsa. Infatti, nella nuovissima I cieli di Farmtown (Nucci/Zanchi, 2023), definita da Barbara Garufi il seguito ideale dell'acclamata Gastone e la solitudine del quadrifoglio (Nucci/Zanchi, 2021), l'autore emiliano ci fornisce una nuova versione ancora. 

Secondo Nucci, la fortuna di Gastone non sarebbe una caratteristica della famiglia Gander né proverrebbe dalla madre, ma sarebbe, invece, ereditata da una zia di Gastone (addirittura più fortunata di lui), di nome Olivia Duck. Questo nuovo personaggio, vicino al quale Gastone diventa terribilmente jellato, ha dovuto prendere le distanze dal nipote (e dagli altri componenti della famiglia dei Paperi) quando questi era un giovanotto, stabilendosi su un atollo delle Isole Galapagos.

L'incredibilmente fortunata Olivia Duck

Come ci si poteva attendere, la decisione di andare a modificare un fatto donrosiano così memorabile non è passata inosservata e alcuni lettori più attenti hanno storto il naso. Personalmente, ignorando la motivazione di tale scelta, potrei solo fare congetture. Forse, qualcuno non ha visto di buon occhio una madre che abbandona” il figlio, seppur per il suo bene. Oppure, più semplicemente, si è voluto dare una rinfrescata alla questione, operando una sorta di soft reboot per i lettori della corrente gestione. Inoltre, introdurre un parente indiretto (in questo caso, una zia) è prassi comune nei fumetti Disney e risulta più semplice da gestire, anche in vista di avventure future. 

Zia Olivia nel presente

A ogni modo, il cognome Duck suggerirebbe che si tratti di una zia materna di Gastone, sorella, quindi, di Daphne e Quackmore (il padre di Paperino), ma l'unica sua interazione con Nonna Papera (una vignetta nel secondo episodio) non tradisce il grado di parentela tra le due e, anzi, il comportamento della matriarca della famiglia dei Paperi non sembrerebbe quello di una madre nei confronti della figlia. Un'altra soluzione potrebbe essere considerarla prozia di Gastone, sorella, così, del nonno materno e cognata di Nonna Papera.

[Aggiornamento 16/05/2024]:

Stando all'appuntamento della rubrica "Disegna con gli artisti di Topolino" — curata dalla redattrice Francesca Agrati — pubblicato sul numero 3573 del settimanale, a dispetto del cognome Duck, Olivia sarebbe zia di Gastone dal lato paterno ("Per parte di padre, anche la zia Olivia era nelle grazie della Dea Bendata").

© Disney per le immagini pubblicate.