mercoledì 9 marzo 2022

Una chiacchierata con... Timo Ronkainen

Lo scopo della chiacchierata odierna è presentare la nuova ricerca di Timo Ronkainen, esperto di fumetti Disney, nonché già redattore ed editore della fanzine Ankkalinnan Pamaus (1998-2019). Disney-sarjakuvien historia. 1930-2020 (link INDUCKS) è stato pubblicato dalla casa editrice finlandese Zum Teufel durante la scorsa estate ed è acquistabile (in lingua finlandese) direttamente a questo link; si tratta di una analisi molto dettagliata e precisa che purtroppo, come anche i precedenti titoli dello stesso autore, è completamente sconosciuta in Italia e, per tale motivo, mi premeva parlarne con lui per permettergli di farla conoscere ad altri appassionati.


SC: Simone Cavazzuti
TR: Timo Ronkainen

SC: 392 pagine! Quanto tempo hai impiegato per fare ricerche e scrivere questo libro?

TR: Durante questi ultimi vent'anni, nei quali ho curato e pubblicato la mia fanzine sui fumetti Disney Ankkalinnan Pamaus, ho accumulato una grande quantità di informazioni sui fumetti Disney. Ho collezionato libri e fanzine per ricerca e sono riuscito anche a intervistare diversi artisti. Così, in un certo senso, ho impiegato venti anni, oppure solo un paio, a seconda del punto di vista. Ho lavorato più attivamente a questo progetto per tre/quattro anni.

SC: Novanta anni sono un intervallo di tempo (e di spazio, in un certo senso) importante da prendere in considerazione! Esiste, tra i diversi periodi e paesi, una produzione che preferisci?

TR: Ho cercato di essere il più oggettivo possibile da questo punto di vista, e ogni paese e periodo hanno molto materiale buono come cattivo. Apprezzo principalmente la produzione Dell/Western con Barks (naturalmente); le storie italiane ambientate nel corso della storia (e specialmente nel corso della storia italiana, come Paperino fornaretto di Venezia o la saga di Messer Papero, e le storie medievali di Bottaro, come Paperin furioso, e così via) e ovviamente Romano Scarpa; i britannici hanno avuto molti buoni artisti nel Mickey Mouse Weekly e così via.

SC: C'è qualcosa che hai appreso mentre scrivevi questo libro e che ti ha colpito?

TR: Una grande quantità della produzione brasiliana, che è largamente sconosciuta in Europa, è stata una piacevole sorpresa. E il Bambi e il Pinocchio giapponesi di Osamu Tezuka sono semplicemente bellissimi.

SC: I temi e l'obiettivo di questo progetto mi hanno ricordato un'altra ricerca piuttosto completa: il volume Disney a fumetti. Storie, autori e personaggi 1930-2018, scritto da Alberto Becattini e pubblicato da ANAFI. Conoscevi questo lavoro?

TR: Certamente, la traduzione inglese è stata una delle fonti per il mio libro. Ma solo una. Volevo esaminare i fumetti Disney e la loro produzione più nel dettaglio e da una prospettiva più ampia, inserendoli nel loro contesto storico e culturale. Vale a dire in che modo la politica e la storia contemporanea di ogni rispettivo paese hanno influito sui contenuti e sugli argomenti delle proprie produzioni di fumetti Disney. Volevo essere più analitico e critico di Becattini, il cui libro credo sia puramente enciclopedico e catalografico nel suo approccio, mancando dunque di un punto di vista riflessivo e analitico.

SC: Quanto è importante per te la ricerca e che tipo di materiale hai utilizzato e consultato?

TR: Ovviamente è importante e, per espandere la mia visione, ho anche dovuto studiare la storia culturale e politica di ogni paese del quale stavo andando a trattare. Ad esempio, ho studiato il periodo della Seconda Guerra Mondiale in Italia e come esso abbia influito sui fumetti e sul settore della pubblicazione in generale e non solamente sui fumetti. Il regime fascista imponeva molte restrizioni e censure e così via; voleva bandire tutta la cultura americana, inclusi i fumetti, eppure Mussolini pubblicava i suoi testi di propaganda sulle pagine di Topolino.

Un altro esempio riguarda il periodo di Nasser: la casa editrice dei fumetti Disney era stata nazionalizzata e portava sulle sue pagine testi di propaganda religiosa e pan-arabica. Alcuni di questi erano addirittura anti-americani e ciò accadde presumibilmente senza il consenso o il riconoscimento della Disney.

E poi gli editori argentini e brasiliani dovevano aggiustare le proprie operazioni per adattarsi costantemente al cambiamento del contesto politico. Un colpo di stato militare dopo l'altro avevano reso il clima sociale abbastanza instabile a un certo punto. Il fondatore del ramo argentino del gruppo editoriale Abril, Cesare Civita, dovette lasciare il paese perché le guerriglie di sinistra credevano fosse un fascista e il regime di destra lo considerava un comunista. Fuggì in fretta dopo che la sua casa venne mitragliata. Quella fu la fine dei fumetti Disney realizzati in Argentina e della Abril da quelle parti. E così via...

La sezione che chiude il libro, riguardante i fumetti Disney finlandesi e la storia della rivista Aku Ankka, è la parte più ampia del libro, siccome è scritto per lettori finlandesi.

SC: Quali persone dovresti ringraziare per la realizzazione del libro?

TR: Principalmente dovrei ringraziare quegli autori e artisti Disney che sono stato felice di intervistare durante gli anni. Da Marco Rota a Don Rosa, César Ferioli, Daan Jippes, Freddy Milton e così via.

SC: Questo non è il primo libro che hai scritto per Zum Teufel, vorresti spendere qualche parola sui precedenti? C'è qualcosa in arrivo in futuro?

TR: Il primo è stato un libro sul lavoro di Barks, Ankkamestarin salaisuus (Il segreto del Maestro dei paperi). In quel libro, ho analizzato le storie di paperi di Barks da molti e diversi angoli e punti di vista: come Barks rappresentasse le donne, o esaminando le radici gotiche delle storie horror di Barks, o come Barks chiaramente seguisse attentamente il programma spaziale americano e così via.

Con Avaimia Ankkalinnaan (Le chiavi di Paperopoli), ho adottato un approccio più generale sui fumetti dei paperi Disney a un livello da una parte ironico e dall'altra molto serio. C'è uno sguardo sulla vita sociopolitica a Paperopoli, con la lotta di classe e tutto quel genere di cose; in un altro saggio, esamino le droghe e l'alcol presenti a Paperopoli; ci sono testi sulla genealogia della famiglia dei paperi e sulla biologia riproduttiva dei paperopolesi; un saggio lungo sulla rappresentazione degli afroamericani e del colonialismo nelle storie di paperi e così via.

Prossimamente: qualcosa riguardante Archimede Pitagorico, le sue invenzioni e la tecnologia dietro a esse.

I libri di Ronkainen pubblicati negli ultimi anni

© Zum Teufel e Helmivyö per i contenuti pubblicati.

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