È con profondo dispiacere che apprendo e condivido la notizia del giorno: Alfredo Castelli ci lascia, all'età di settantasei anni. Si tratta di un'altra importante perdita nell'ambito del fumetto, inteso sia come arte sia come ambito di studio, che si va tristemente ad aggiungere a quelle dei colleghi Carlo Chendi e Luca Boschi e, dall'altra parte del globo, di Dana Gabbard (editore, assieme al fratello Frank, della fanzine statunitense The Duckburg Times).
Riassumere il suo enorme contributo sarebbe difficile e azzardato, ma credo valga la pena ricordarlo come fondatore della prima fanzine italiana, Comics Club 104, edita a partire dall'aprile 1966, quando era ancora diciottenne. Proprio sulle pagine del terzo numero, pubblicato nel novembre 1966, vede la luce Guida a Topolino, una testimonianza pionieristica e importantissima per quanto riguarda la catalogazione degli artisti disneyani.
Il grande pubblico ha potuto conoscere e apprezzare il lavoro di Castelli principalmente grazie al suo Martin Mystère, personaggio le cui storie vengono pubblicate da Sergio Bonelli Editore dal 1982, ma non va dimenticato il suo ruolo come figura chiave nella diffusione di un certo tipo di cultura nel nostro paese: fumettista, studioso, critico e storico del medium. Tra le sue incursioni con i personaggi disneyani, troviamo Paperino e le delizie del mare (Castelli/Perego, 1972), Paperino e il "metodo" di Zio Paperone (Castelli/De Vita, 1976) e Topolino e il triangolo delle Bermude (Castelli/De Vita, 1977).
Omaggio a Paperino e il mistero degli Incas (Barks, 1949), da Di tutti i colori! (Castelli/Alessandrini, 1997) |
© Bonelli e Disney per le immagini pubblicate.
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