Questo articolo è stato scritto per il "Premio Papersera 2012: Tito Faraci" dal nostro collaboratore Andrea Cara, che ci ha permesso di pubblicarne il contenuto. Buona lettura!
La Fantascienza, discorso che vale per tutti i generi, deve piacere, per essere gustata al meglio, altrimenti è meglio lasciar perdere e dedicarsi ad altri generi, quali essi siano. Una cosa è poi fruire del prodotto, come faccio io, o produrlo, sotto forma di scritto, immagine o disegno, come invece piace fare a Tito Faraci, grande sceneggiatore di fumetti disneyani e bonelliani, ma non solo.
Classe 1965, Tito Faraci ha lavorato a lungo in casa Bonelli prima di impegnarsi a portare alla luce un nuovo personaggio, Brad Barron, come protagonista di un’omonima serie a fumetti di Fantascienza. Prima di Brad Barron, Tito Faraci si era già impegnato a sceneggiare storie di Fantascienza.
Basti pensare alle riuscitissime storie della serie Disney PKNA ma anche alla prima storia tutta italiana dell’Uomo Ragno, con i bellissimi disegni di Giorgio Cavazzano, Il segreto del vetro.
Come racconta lui stesso, Tito Faraci si era impegnato ad inventare un personaggio nuovo e tutto suo prima dei quarant’anni. E c’è riuscito benissimo con Brad Barron, prima miniserie a fumetti di casa Bonelli che, nell’arco di 18 numeri, pubblicati tra il 2005 ed il 2006, descrive le peripezie di un eroe nostrano che combatte in suolo americano per la libertà di un pianeta invaso da una specie aliena e cattivissima.
“La Terra viene invasa da malvagi alieni, i Morb. Solo un uomo avrà il coraggio di combatterli: Brad Barron” (fonte Wikipedia). Tutto il resto è Storia, aggiungo io!
La storia di Brad Barron si apre nel 1956 di un nostro passato alternativo con l’arrivo sulla Terra di una specie aliena, i Morb, appunto, il cui unico scopo è quello di impadronirsi del nostro pianeta per soggiogarne gli abitanti. I Morb sono una specie conquistatrice aliena e malvagia, fin da subito e senza ombra di dubbio. E tali rimangono fino alla fine della saga.
Come prima cosa, com’è giusto facciano tutti gli alieni cattivi che si rispettino, i Morb radono al suolo la maggior parte delle città del pianeta.
Per buona misura. Per farci capire contro chi abbiamo a che fare. Difatti, i Morb li conosciamo subito e senza troppi preamboli. Una razzaccia rettiloide che odiamo subito dalla prima vignetta in cui compaiono, nella quinta tavola della prima storia. A questi fa da contraltare il nostro eroe, Brad Barron, che ha invece come unico scopo, fin da subito e senza ombra di dubbio, quello di combatterli sia per liberare il pianeta Terra che per ritrovare i suoi familiari, la moglie e la figlia, scomparsi durante il primo attacco dei Morb alla città di New York. Ovviamente li ritroveremo alla fine della storia, sani e salvi, grazie all’intervento risolutivo di Brad Barron.
La serie rientra nel filone narrativo epico-eroistico, con Brad Barron che è il vero ed unico eroe della saga, benché tanti siano i comprimari che in un modo o nell’altro lo aiuteranno a portare a termine la sua opera.
Americano, originario di Clarksville nel Kentuky ma abita a New York da dove parte la storia ufficiale, biologo di successo, aveva in precedenza scritto un saggio sulle forme di vita extraterrestri, eroe della seconda guerra mondiale, dove ha partecipato allo sbarco in Normandia, Brad Barron si trova controvoglia a dovere svolgere la parte dell’eroe. Ma non recita la parte dell’antieroe: tutt’altro! Un eroe duro e puro che abbraccia l’ingrato compito e da solo, ancorché con l’aiuto di compagni trovati lungo il cammino, riesce ad infliggere colpi sempre più duri ai Morb per alla fine colpirli direttamente al cuore e determinarne la sconfitta totale e definitiva. Per lo meno fino ad oggi. Vedremo poi se Tito Faraci non vorrà riservarci delle sorprese in futuro.
Nel numero di apertura della serie, Non umani, viene descritto l’arrivo dei Morb, la distruzione della Terra, la cattura di Brad Barron da parte dei Morb e la sua fuga dall’astronave, che era nel frattempo atterrata al centro dell’isola di Manhattan, distruggendo gran parte degli insediamenti umani. I Morb si accorgono subito che Brad Barron, il Numero Nove, come viene da loro identificato, non è come gli altri abitanti del pianeta. Il nostro eroe non si fa soggiogare dalla dichiarata superiorità fisica e tecnologica dei Morb ma anzi li combatte e cerca fin da subito di fuggire per recuperare la libertà perduta. Dal secondo numero della serie in poi Brad Barron verrà coinvolto in molte e diverse avventure che lo porteranno a conoscere sempre meglio il suo nemico per poterlo poi distruggere definitivamente nell’ultimo numero della serie.
Brad Barron è un fumetto ambientato negli anni Cinquanta, ispirato all’immaginario di quell’epoca, ma non è un “fumetto anni Cinquanta”, come ci racconta lo stesso Tito Faraci nella rubrica introduttiva del già citato primo numero della serie. La storia di Brad Barron s’inserisce perfettamente, invece, all’interno degli stilemi narrativi della Fantascienza classica, quella dell’età dell’oro, la Golden Age, che tra il 1930 ed il 1950 invade il mercato americano in tutte le sue forme di genere, cinema, letteratura e fumetto. Da questo filone narrativo Tito Faraci raccoglie a piene mani le fonti che utilizza per sceneggiare, descrivendole in maniera dettagliata, le ambientazioni e gli avvenimenti che porteranno alla definitiva scomparsa dei Morb dalla Terra.
In questo senso Tito Faraci si comporta da vero Maestro, mostrandosi capace di recuperare separatamente, per poi riunirli, elementi cari ai generi fantascientifici della Golden Age. Partendo dal fumetto, con Flash Gordon di Alex Raymond e Saturno contro la Terra di Cesare Zavattini, Federico Pedrocchi e Giovanni Scolari, Tito Faraci passa attraverso Film classici della Fantascienza quali, per citarne alcuni, La cosa da un altro mondo, di Christian Nyby e Howard Hawks, L’invasione degli ultracorpi, di Don Siegel e il più recente Fanteria dello spazio, di Paul Verhoeven, riduzione cinematografica dell’omonimo classico del 1959 di Robert A. Heinlein, per arrivare ai più recenti Taken, di Steven Spielberg, Occhi bianchi sul pianeta Terra, di Boris Sagal, Alien, di Ridley Scott, Independence day, di Roland Emmerich e Battaglia per la Terra di Roger Christian, sfortunata trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo del 1982 di Ron Hubbard. In quest’ultimo lungo racconto, la Terra viene anch’essa invasa da una razza di malvagi alieni, gli Psychlo. Qui, dopo mille anni di dominio, l’ambientazione è nell’anno 3000 del nostro tempo, il terrestre Jonnie Goodboy Tyler riesce a fuggire dalla prigionia del terribile alieno Terl degli Psychlo per poi combattere una lunghissima battaglia per la libertà della Terra. Il successo è ovviamente garantito!
Per tornare al nostro eroe, la miniserie a 18 numeri di Brad Barron si chiude con la sconfitta dei terribili Morb e con una Terra disastrata lasciata alla ricostruzione dei terrestri. Finito di leggere la serie, mi rendo conto che Tito Faraci è riuscito con grande perizia ad inventare e sceneggiare un nuovo universo che regala nuovo svago e divertimento.
Benché terminato il ciclo, Tito Faraci, come è giusto per qualunque saga che si rispetti, ne lascia aperto il finale per futuri sequel. Difatti questi non si fanno aspettare. Nell’arco di quattro anni, dal 2008 al 2011, sono infatti usciti ben 5 speciali ed un sesto è già in cantiere, pronto per essere dato alle stampe nel corso del 2012. Ho appena finito di sfogliare l’ultima pagina del quinto speciale e mi sono reso conto che la figura del nostro eroe ed il suo universo hanno iniziato a respirare in maniera diversa. Se non sono i Morb i nemici da combattere in questo nuovo ciclo di avventure, lo sono i mostri che sono rimasti sulla Terra (La rinascita – Speciale N. 1), quelli che Brad Barron trova nel passato di una Terra alternativa (Terra di frontiera – Speciale N. 2), un gruppo di vecchie conoscenze diventati spacciatori di droga “aliena”, (Tornati dall’Inferno – Speciale N. 3), un vento alieno che cerca di invadere uno sperduto villaggio (Il visitatore – Speciale N. 4) oppure, per finire, un nuovo gruppo di supereroi (I guardiani supremi – Speciale N. 5). In particolare con questi due ultimi speciali Tito Faraci strizza l’occhio alla letteratura supereroica, quella di Superman, tanto per capirci, con riferimenti neanche troppo velati ad Iron Man, Silver Surfer, i Fantastici Quattro e gli X-Man della Marvel, ma scaturiti dalla mente geniale di Stan Lee.
É come se Brad Barron fosse diventato maggiorenne per trovarsi pronto ad affrontare nuove avventure in una Terra che continua a portare i segni dell’invasione dei Morb ma è pronta a confrontarsi con nuove realtà sapendo di potere contare sempre sull’eroe Brad Barron.
Complimenti e grazie al Maestro di Gallarate quindi!
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