La rete riserva le sorprese più inaspettate.
Sappiamo tutti che Carl Barks aveva lavorato, tra le altre cose, anche al lungometraggio animato Biancaneve e i sette nani. Nell’ormai lontano 1935, rispondendo ad un annuncio pubblicitario pubblicato su un newspaper, Carl Barks entra in forza alla Disney. In quel periodo Walt Disney incoraggiava i suoi disegnatori a scrivere gags e ad inventare idee per i cartoni che aveva in cantiere, tra cui, appunto, Biancaneve e i sette nani.
Carl Barks disegnò e sottopose diverse gags all’attenzione di Walt Disney, ma, se anche qualcuna di queste arrivò allo stadio iniziale di storyboard ed in parte riuscì ad essere filmata, nessuna riuscì ad essere inclusa nella versione finale che tutti noi conosciamo.
Tra le varie gags proposte da Barks c’è ne una in particolare molto interessante perché suggerisce l’esistenza di un “ottavo” nano con la particolare caratteristica di essere sordo, da cui il nome Deafy (Sordolo). L’abbiamo trovata, come nascosta, tra i meandri della rete, e qui ve ne proponiamo le prime quattro "vignette".
La gag ruota attorno alla costruzione di un letto e, per questo motivo, i nanetti hanno bisogno di recuperare delle assi di legno, necessarie per la sua realizzazione. Barks intitola quindi la gag Fetching the Boards (Andando a prendere le assi). Il nostro Sordolo va invece a prendere una zucca, scambiando la parola Board (asse) con Gourd (zucca). Un divertente gioco di parole con il suo essere sordo. Viene da chiedersi se per caso la scenetta sia stata rifiutata per il suo non essere politically correct. Ma forse quelli erano altri tempi.
Certo, durante la lavorazione del film ci sono stati una cinquantina di nomi che erano stati proposti per i nanetti e solo sette sono arrivati alla fine sul grande schermo, ma è anche vero che potersi godere una gag di Carl Barks all’inizio della sua carriera alla Disney, prima che dedicasse il suo talento al mondo dei Paperi, ci emoziona e ci permette, se mai è possibile, di continuare a celebrare il grande Maestro dell’Oregon.
Questa scoperta ci permette invece di ricordare una bella storia del grande Romano Scarpa; questa si completamente sconosciuta al grande pubblico americano e pubblicata solamente in Italia e in pochi altri paesi europei.
Parliamo ovviamente de I Sette Nani e l'anello di betulla. La storia fa parte di un ciclo di storie dedicate ai nostri eroi e scritte o disegnate da Romano Scarpa insieme ad altri grandi del fumetto Disney italiano tra cui Guido Martina e disegnate negli anni cinquanta e sessanta.
La storia ruota intorno ad un fantomatico ottavo nano, di nome Zenzero, che un tempo abitava nel bosco insieme agli altri sette nani, ma aveva poi deciso di allontanarsi in cerca di fortuna e nuove avventure in giro per il mondo.
Nella storia Zenzero ritorna a fare visita ai suoi amici. La storia si svolge quindi tra gli intrighi della strega Grimilde, che raggira Zenzero donandogli un anello incantato e facendogli credere di essere la Fata Fagottina, e le panzane di Zenzero, che vuole fare credere ai sette nani di essere un ricco nababbo tornato a casa dopo avere fatto fortuna, mentre non è altro che lo spiantato che aveva lasciato il bosco tempo prima.
Dopo tante peripezie, ovviamente il finale è lieto, con Zenzero che, grazie ad un incantesimo, utilizza l’ultimo desiderio concessogli dall’anello incantato per fare tornare tutto come era prima, all’inizio della storia, quando lui, allontanandosi dalla casetta dei nanetti dopo averli salutati, riprende il cammino interrotto all’inizio di questa avventura.
Buon Ottavo Nano a tutti !
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